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comportamento elettorale in Emilia-Romagna di Pier Giorgio Arden

6. La Lega nord oltre il Po: alea iacta est di Gianluca Passarell

6.3 La nuova (?) Lega nord

Il dato nuovo degli ultimi anni è la ripresa del voto leghista. Dopo un periodo di declino attorno al 2000, quando il partito era sceso sotto il 10% di voti al Nord, nelle consultazioni più recenti (dalle politiche del 2008 in poi) ha visto aumentare nuovamente i consensi raggiungendo i livelli degli anni novanta e, fatto nuovo, ottenendo importanti successi anche in aree non tradizionalmente leghiste.

La nuova forza leghista e lo spostamento del baricentro a Sud della Padania possono essere spiegate facendo riferimento sia ad un cam- biamento interno del partito che a trasformazioni esterne, del contesto politico, degli assetti societari del paese.

Un primo elemento su cui è opportuno concentrare l’attenzione è il cambiamento di priorità nell’agenda politica del partito. Durante la recente esperienza di governo la Lega nord si è distinta non più, e non solo, come partito rivendicativo dell’autonomia e a favore della seces- sione, ma come portatore e difensore di politiche mirate, la sicurezza in primis, in passato oggetto di propaganda prevalentemente durante i periodi di opposizione. Lo spostamento del messaggio politico verso le issues dell’anti-immigrazione e dell’euroscetticismo ha determina- to, di fatto, una convergenza del partito con le formazioni della destra europea, dal Fronte nazionale di Le Pen in Francia al Npo di Haider in Austria. Le manifestazioni anti-immigrati dei sostenitori di Salvini e le provocazioni nei campi rom in stile pre-pogrom da parte dello stesso leader leghista sposano questa tendenza radicale.

Un secondo elemento che va preso sicuramente in considerazione è il radicamento, ormai decennale, delle esperienze amministrative le- ghiste. In molti comuni, province, regioni del Nord la Lega è da tempo il partito principale di governo locale. Appare dunque plausibile che il fattore incumbency abbia giocato e continui a giocare un ruolo decisivo nel garantire la continuità di risultati all’interno delle stesse aree. E che cominci pertanto a giocare un ruolo importante proprio in questi anni nella selezione delle candidature per le cariche monocratiche (sinda- ci, presidenti di provincia e regione), incidendo significativamente nel processo di negoziazione tra arena locale e dirigenza politica nazionale, come, ad esempio, il caso emiliano-romagnolo mette in luce. Nell’ulti- mo contesto, tuttavia, Salvini ha deciso di enfatizzare il carattere anti-e- stablishment del suo partito.

La presenza del partito al governo nazionale (dieci anni dal 1994 al 2018) ha avuto un ruolo positivo nella formazione della classe politica locale ma, soprattutto, ha contribuito a valorizzare e portare al centro del dibattito quelle istanze del territorio (autonomia di governo, sicu- rezza) altrimenti confinate nella periferia (vedi Tab. 1).

Tab. 1. Numero di consiglieri regionali della Lega nord, 1985-2018

Regione 1985 1990 1995 2000 2005 2010 2015- 2018 Piemonte 0 3 5 4 4 12 2 Lombardia 0 12 12 11 11 20 28 Veneto 2 3 9 7 7 20 10 Liguria 0 2 2 2 1 3 5 Emilia- Romagna 0 1 1 1 3 4 8 Umbria 0 0 0 0 0 1 2 Toscana 0 0 0 0 0 4* 4 Marche 0 0 0 0 0 2 3 Molise 0 0 0 0 0 0 2 Trentino- Alto Adige 0 0 7 3 2 7** 4 Friuli- Venezia Giulia 0 0 18 12 4 8 17 Valle d'Aosta 0 0 3 0 0 0 7 Tot. consiglieri 2 21 57 40 32 81 92 % eletti Ln su tot. consiglieri 0,3 3,6 9,6 6,9 5,5 13,8 17,4 % eletti Ln su tot. consi- glieri (Nord) 0,7 7,2 9,4 8,5 9,0 20,3 19,5

Fonte: Elaborazione Istituto Cattaneo su dati del Ministero dell’Interno. Nota: * con-

sigliere passato al Gruppo misto; ** 1 nella provincia di Bolzano, 6 nella provincia di Trento.

to della Lega oltre le aree di insediamento tradizionale, è la capacità del partito di proporsi come alternativa (economica, politica, identitaria) di sistema nelle regioni della «zona rossa».

Il caso dell’Emilia-Romagna, ultima roccaforte simbolico-evo- cativa della sinistra italiana, è particolarmente significativo per la va- lenza scientifica e politica che assume. Il fiume Po ha rappresentato storicamente un confine invalicabile per i leghisti, tabù culturale (la Lega rappresenta il Nord, la Padania) e al contempo ostacolo elettorale, stante la forza dell’insediamento della sinistra nelle regioni immedia- tamente sottostanti. Nelle elezioni europee del 2009 la Lega è riuscita a superare per la prima volta la soglia del 10% in regione (sino al 20% nelle province più occidentali) e ha conquistato il governo locale di alcuni comuni di media grandezza accreditandosi come il primo partito del centrodestra. Nel 2019 sempre alle europee la «Lega di Salvini» è giunta in testa in Emilia-Romagna, ipotecando la vittoria alle elezioni regionali del gennaio 2020. È pertanto cruciale capire su quali fattori si fondi questo successo delle «camicie verdi», quali siano le caratteristi- che (similitudini, differenze) tra la penetrazione della Lega rispetto alla prima «avanzata» degli anni ottanta-novanta nel resto del Nord, e quale modello di insediamento si stia delineando in Emilia-Romagna. Persino al di là della prospettiva elettorale del gennaio 2020.

La Lega nord ha avuto una prestazione elettorale crescente, anche in Emilia-Romagna, come mostra la Fig. 1, fino a rappresentare un ter- zo degli elettori nel 2019. Inoltre, il partito di Salvini ha esteso la capa- cità di influenza in molti comuni, diventando prima forza politica nella quasi totalità dei centri urbani, ad eccezione delle aree metropolitane (vedi Tab. 2).

Fig. 1. Voti per la Lega nord in Emilia-Romagna, 1992-2019

Fonte: Elaborazione Istituto Cattaneo su dati del Ministero dell’Interno.

A dispetto di questa espansione, tuttavia, c’è la contrazione generale e generalizzata dell’insediamento territoriale classico (iscritti e sedi) che anche in Emilia-Romagna ha subito una battuta di arresto rispetto ai tanto declamanti fasti bossiani. Questo dato è però solo parzialmente negativo essendo spiegabile anche con la maggiore deliberata concen- trazione dell’attenzione politica e organizzativa sulla leadership di Mat- teo Salvini. Tale leadership è al contempo, anche in Emilia-Romagna, un atout e un vincolo, poiché trascina il partito nei fasti del proprio gioco politico ovvero nella crisi di fasi negativi.

Tab. 2. Posizionamento della Lega nord nelle elezioni politiche a livello

comunale, 1992-2018 Posizionamento Lega nord 1992 1994 1996 2001 2006 2008 2013 2018 1 posto 2 8 26 - 1 - - 110 2 posto 51 15 37 - - 1 - 58 3 posto 86 60 45 - 18 305 - 161 4 posto 91 40 44 2 71 29 11 2

Tot. comuni in E.R. 341 341 341 341 341 341 348 331