• Non ci sono risultati.

nuove tecnologie e nuove forme di socialità.nuove tecnologie e nuove forme di socialità.

37nuove tecnologie e nuove forme di socialità

relazionali: secondo tale interpretazione il concetto di bene equivale a quello anglosassone di good quando esso viene riferito a una entità concreta, che viene scambiata e che circola tra le persone e i gruppi sociali.

I network più estesi offrono una grande varietà di informazione e assicurano ricchezza iden- titaria tra i contatti. Questo si traduce in una premessa più che vantaggiosa di sviluppo e di crescita per il singolo (maggiormente esposto a stimoli anche distanti dal proprio personale patrimonio culturale) e per i gruppi, che grazie alla prevalenza di legami deboli evolvono ra- pidamente sulla base degli stimoli esterni. Si può creare in tal modo un circolo virtuoso nel quale il capitale sociale (che consiste nelle relazioni di fiducia, cooperazione e reciprocità) alimenta ulteriore capitale sociale.

A partire dal modello reticolare diffuso e continuo di relazione, che in questa prima parte si è tratteggiato per descrivere la società contemporanea, già segnata dalla crescente integrazio- ne di ICT in tutti gli ambiti della vita dell’uomo e dell’oggetto, si intende adesso evidenzia- re alcuni elementi caratteristici dei mercati e del pubblico di audience (composto da utenti e non), che rimandano direttamente ad un altro importante modello semplificato che è il ri- zoma, così come è stato descritto da Deleuze e Guattari in Mille Piani, Capitalismo e schiz-

zofrenia (2003).

Il sistema sociale, oggi organizzato in cluster e monadi culturali connesse tra loro mediante legami tendenzialmente deboli, dunque evolve verso una nuova configurazione complessa e unitaria, in cui l’organizzazione ramificata orizzontale (non gerarchica) dei gruppi non si svolge più su un solo piano, bensì su piani sovrapposti.

Con il termine rizoma (rizhome) i due studiosi (filosofo il primo e psicanalista il secondo) de- finiscono un particolare modello semantico opponibile a tutti i modelli basati sulla conce- zione di albero (imperanti, almeno fino a tutti gli anni Ottanta, in tutte le discipline, dalla linguistica alla biologia). Il modello ad albero prevede una gerarchia, un centro, e un ordine di significazione. Nell’albero i significati sono disposti in ordine lineare. Al contrario, secon- do gli autori, a differenza degli alberi o delle loro radici, “il rizoma collega un punto qual- siasi con un altro punto qualsiasi, e ciascuno dei suoi tratti non rimanda necessariamente a tratti dello stesso genere, mettendo in gioco regimi di segni molto differenti ed anche stati di non-segni […]. Rispetto ai sistemi centrici (o policentrici), a comunicazione gerarchica e collegamenti prestabiliti, il rizoma è un sistema acentrico, non gerarchico e non significan- te” (Deleuze, Guattari, 1980).

Per le sue caratteristiche semiotiche il rizoma è stato spesso impiegato come metafora della rete Internet (la quale sarebbe stata comunque realizzata in un tempo successivo al 1980) e ora, in modo altrettanto efficace, offre un’immagine della distribuzione sociale in relazione

peripheral design • jurji filieri• jurji filieri 38

agli oggetti e del mercato.

Sono sei i principi che stanno alla base del rizoma:

1. il principio di Connessione, secondo il quale qualsiasi punto del rizoma può essere collegato con qualunque altro;

2. il principio di Eterogeneità per cui il rizoma mette in collegamento sistemi semiotici diversi, è una costruzione multimediale, vale a dire entità che raggruppa elementi signifi- cativi di natura diversa, ognuno dei quali possiede una propria identità e una connotazio- ne caratteristica (più o meno statica);

3. il principio di Molteplicità: il rizoma è un sistema aperto, liberamente e infinitamen- te percorribile in modo arbitrario e discrezionale; questo aspetto designa imprevedibilità e volatilità come caratteristiche intrinseche di ogni rizoma. All’interno di questo modello valgono principi di piena libertà interpretativa, da cui derivano elaborazioni e proposte passibili di esser trasformate a loro volta in dati del rizoma. Chi percorre o ‘abita’ il rizo- ma, in qualche modo vi è reso partecipe, attraverso un sostanziale processo di significa- zione e di co-design iterativo che può essere consapevole o meno.

4. il principio di Rottura-Asignificante, che muove dalla constatazione che normalmen- te tutti i testi tradizionalmente concepiti sono separati da ‘rotture’ significanti, che ne tratteggiano identità e autorevolezza indipendente, perché postulano sensi diversi. Nel rizoma, così come nella rete, il salto da un testo all’altro non comporta invece rotture

Rizoma Deleuze e Guattari contrappongono l’immagine del rizoma a quella arboriforme della filosofia tradizionale, per descrivere la complessità crescente nei modelli contemporanei. pagina a fronte Tokyo Il fitto intreccio delle linee del trasporto ferroviario e metropolitano restituisce l’immagine complessa (rizomatica) della città giapponese.

significanti, anzi il senso della navigazione tra i punti, o dati, provoca l’esperienza di impre- vedibili scoperte, da reintepretare e da riconnettere tra loro. Si tratta del potenziale innova- tivo che il cambio di paradigma o il trasferimento di campo ad esempio esemplificano alla perfezione;

5. il principio della Decalcomania, strettamente collegato per via oppositiva al seguente, de- finito principio della Cartografia, apre la questione del calco, dell’imitazione pedissequa, in- dicando un testo, o un dato, il cui significato può essere infinitamente riprodotto, senza che in nessuna riproduzione il suo senso venga alterato o modificato: come nel caso dell’infor- mazione genetica, che passa da un individuo all’altro della specie, ricalcando ogni volta lo stesso codice;

6. il principio di Cartografia, invece, che predispone alla forma della mappa, un percorso di possibilità, apparentemente tutte segnate, in cui tuttavia non esiste ordinamento di relazione o di flusso, ma molteplicità di alternativa. È la mappa di una città (tracciata durante una na- turale e continua fase di sviluppo e di crescita) e non di un labirinto dall’unica via di uscita.

Considerazioni finali

Viviamo in un mondo oggi profondamente trasformato anche rispetto all’immagine che ne era stata definita solo pochi anni fa. Le nuove tecnologie dell’informazione e la libertà di spostamento delle persone hanno prodotto cambiamenti nell’assetto dei gruppi sociali e

39