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sostenuto che la peculiarità della nostra specie è una particolare attitudine ad apprendere

2.4 Il nuovo esame di Stato per il Liceo Scientifico

Una grossa novità per l’insegnamento della fisica è stata introdotta dal D.M. n. 10 del 29/01/201521 che prevede, oltre alla disciplina Matematica, la disciplina Fisica

come possibile scelta per la seconda prova scritta dell'esame di Stato conclusivo del percorso di tutti gli indirizzi ed opzioni del liceo scientifico ( e di Scienze per gli indirizzi tecnologici). “L’Esame di Stato, che si svolge al termine del primo e del secondo ciclo di istruzione, è un traguardo fondamentale del percorso scolastico dello studente ed è finalizzato a valutare le competenze acquisite dagli studenti al termine del ciclo”22. Tale novità dell’alternanza tra Fisica e Matematica nella seconda prova

dell’Esame di Stato dà dunque una nuova e importante opportunità di potenziare l’insegnamento della fisica ed anche di modificarne la modalità, poiché la nuova prova è costruita sulla didattica per competenze. Questa innovazione sta creando non poche preoccupazioni e disorientamento e tra gli insegnanti di Matematica e Fisica tanto che è all’ordine del giorno sui media il dibattito su tale argomento, al punto che sono state attivate petizioni collettive, lettere inviate al MIUR da parte di associazioni, intervent i in rete, che stanno sottolineando le criticità ad esso relative. Il passaggio alla nuova prova presuppone infatti una modalità di insegnamento alla quale non tutti sono pronti, e certamente ci vorrà del tempo affinché i nostri studenti possano arrivare preparati ad affrontare una prova così diversa dal passato. Sembrerebbe, a sentire i dibattiti e le proteste, che questa novità abbia portato allo scoperto una problematica evidenteme nte presente nell’insegnamento della fisica al liceo. Il 2017 potrebbe essere l’anno buono per l’effettiva messa in atto di tale duplice cambiamento: uno legato alla materia ed uno alla tipologia di prova, basata su una didattica per competenze piuttosto che sulle conoscenze. A parere di molti studenti, che hanno già avuto modo di cimentarsi sulle simulazioni proposte dal Ministero (e di molti loro docenti) sono state ritenute non congrue alla loro preparazione. “Da secondo anno di ingegneria” scrivono in questo inizio 2017, alla vigilia della decisione su quale sarà la materia d’esame di quest’anno, su un quotidiano (il Tirreno) gli studenti del Liceo di Pontedera, dando un parere che è rappresentativo di molti diplomandi nel nostro paese. Il motivo delle contestazio ni di docenti e studenti – si legge nel documento diffuso dal quotidiano – “non risiede tanto nel fatto che la materia d’esame sia fisica, anziché matematica, quanto nella quasi

21 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24/02/2015 22 http://www.istruzione.it/

certezza che il Ministero proponga una prova non commisura ta al programma svolto nelle classi.” Dal loro canto gli insegnanti richiedono corsi di formazione ad hoc.

Tale discussione ed anche la fisiologica resistenza verso un cambiamento mi pare che evidenzi come ancora la pratica scolastica (per l’insegnamento della fisica in particolare) sia lontana dall’attuazione da quella didattica per competenze di cui abbiamo parlato e verso la quale è spinta la scuola. A mio avviso, la didattica per competenze è invece del tutto connaturata ad un corretto processo di insegnamento - apprendimento della fisica. Cosa è il tanto proclamato modo di insegnare matematica per realtà se non “fare” fisica? Di certo le ore di insegnamento di fisica sono poche ovunque, ed anche allo scientifico sono molto meno che per la matematica (3 ore settimanali al triennio e solo 2 al biennio, di contro alle 5 ore al biennio e 4 al triennio per matematica). Ritengo, a tale proposito, che attuare una didattica pluridisciplare, anzi quella trandisciplinarità “ambasciatrice di una nuova “democrazia della cono- scenza” (Morin 1996), sia quanto mai necessario e decisivo per superare la limitate zza del monte ore di ogni singola disciplina. Il discorso resta comunque complesso ed aperto, e preparare gli studenti alle cosiddette “prove esperte” è cosa non banale e costituisce un punto di arrivo di un processo virtuoso di apprendimento che evidentemente non è ancora diffuso. Di ciò appare consapevole il Ministero, che sta effettuando, accanto a prove simulate nelle scuole, dei seminari regionali per i docenti su tale tema. Per esplicitare le misure di accompagnamento all'applicazione delle Indicazioni Nazionali per i Licei Scientifici (DPR 89/2010), anche sui dati emersi dalla consultazione nazionale sul curriculo del V anno di Fisica nei Licei Scientifici (nota prot. 7015 del 17/11/2014), la Direzione Generale del MIUR ha poi affidato ad esperti del settore23 l'elaborazione di un Quadro di Riferimento relativo alla seconda prova

scritta dell'esame di Stato di Fisica per i Licei Scientifici. Si è reso dunque necessario stendere questo documento esplicativo, di contenuto non prescrittivo, che possa fornire alle scuole un valido orientamento per la preparazione degli studenti all'esame di Stato. In corrispondenza di ciascun contenuto previsto dalle Indicazioni Nazionali per il V anno, il documento esplicita le abilità e le competenze disciplinari attese e che costituiranno base di riferimento nell'elaborazione della prova d'esame. Parallelame nte si stanno svolgendo dei seminari regionali e dei tavoli nazionali per e con gli insegnant i per diffondere e seguire l’introduzione della nuova seconda prova scritta all’esa me di

stato nei licei scientifici. E’ opinione condivisa, anche dalla Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica dell'Unione Matematica Italiana (CIIM), che una prova di Fisica ben concepita e strutturata possa essere un valido strumento per valutare la maturità dei candidati all'Esame di Stato, non solo per quanto riguarda le loro conoscenze e competenze in Fisica, ma anche nel padroneggiare i relativi e indispensabili strumenti matematici24. E anche ormai condivisa la necessità, tesa a

certificare non solo le conoscenze ma, soprattutto, le competenze acquisite dagli studenti, di formulare prove tese alla risoluzione di problemi, strutturate in quesiti che siano quanto più possibile indipendenti fra loro. La stessa CIIMS ha in questi giorni scritto un documento in cui sottolinea come a molti insegnanti queste prove appaiano non in linea con i livelli di apprendimento che oggi si registrano mediamente nei licei italiani. Le simulazioni appaiono calibrate per verificare solo i livelli di competenza alti, senza quella gradualità di complessità necessaria per certificare competenze (e conoscenze) ai diversi livelli– in contrasto con i diversi documenti del MIUR sulle modalità di valutazione delle competenze –, e possono quindi provocare seri problemi di valutazione ai docenti che faranno parte delle commissioni d’esame. Da taluni25 tale

documento è visto come una vera e propria cancellazione dei principi delle Indicazio ni Nazionali (artt. 4 e 8 D.P.R. 275/99 e art.10 del D.P.R. n.89/2010)

Viene chiesto dunque di formare una commissione mista e di discutere ancora sulla prova d’esame.26

2.5 Le "Iniziative per la diffusione della cultura scientifica" (Legge 6/2000)

Alla fine degli anni Ottanta il Ministro per l’Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica promuove una legge per la diffusione della cultura scientifica, la 113/1991, che a tutt’oggi è l’unica legge che, pur nella limitatezza del finanziame nto, sostiene iniziative temporanee e permanenti di comunicazione della scienza. Essa appoggia la nascita di nuove strutture e, anche attraverso l’istituzione della Settimana della Cultura Scientifica, promuove e sostiene innumerevoli attività in ogni parte della nazione, partendo dalle manifestazioni scientifiche promossa dagli istituti scolastici, ai convegni nelle sedi storiche della cultura italiana, fino ai laboratori di educazione informale. (Rodari 2007). Tale legge, ritengo meriti di essere evidenziata perché, ad

24 http://maddmaths.simai.eu/news -2/la-ciim-dice-la-sua-sulla-seconda-prova-dellesame-d i-stato/

25http://www.mathesisnazionale.it/archivioargomenti/La%20Dire zione%20Genera le%20ha%20deciso.pdf 26 prot. n.13577 del 15 dicembre 2015 http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/ricerca-notizie / - /ricercaNews/2015/12?_visualizza zione_news _anno_mese_miur_d-49520-p=2

oggi, è uno dei pochi strumenti finanziari attraverso i quali si è reso possibile, per Università ed enti, creare e sostenere iniziative simili a quella della mostra universitaria “DivertiEsperimenti”. Di come tale legge abbia consentito una reale diffusione della cultura scientifica in Italia e di come anche noi abbiamo provato ad utilizzare tale possibilità normativa parlerò più dettagliatamente di seguito, ne i paragrafi 4.3 e 4.4.