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UN NUOVO PARADIGMA DIDATTICO QUALI PROSPETTIVE PER IL LIBRO DI LETTERATURA ITALIANA?

GLI STRUMENTI: IL LIBRO DI LETTERATURA

5. UN NUOVO PARADIGMA DIDATTICO QUALI PROSPETTIVE PER IL LIBRO DI LETTERATURA ITALIANA?

Data l'analisi delle principali storie-antologie nei capitoli precedenti, possiamo affermare che non c'è l'urgente necessità di un nuovo libro.

La qualità delle opere prese in esame è generalmente molto buona e in esse sono presenti in modo sparso e vario tutti i requisiti del libro “ideale” di Letteratura italiana. La validità dei libri scolastici deve essere misurata considerando la scientificità del progetto ma anche la sua funzione didattica. Infatti, i metodi utilizzati dai singoli docenti per insegnare sono differenti come pure gli stili di apprendimento degli allievi. L'insegnamento della Letteratura italiana, però, risulta in molti casi ancora troppo tradizionale rispetto al dibattito critico e alle storie-antologie. Per questo motivo è opportuno definire un paradigma didattico di riferimento e, in un secondo momento, tradurlo in una proposta editoriale rivolta alla scuola.

Innanzitutto dobbiamo puntare ad un rinnovamento che metta in discussione i principi teorici e metodologici presupposti dalla stessa locuzione “storia della letteratura”.

Già alla fine del 2007, Laura Carotti e Carla Sclarandis1 indicarono un quadro teorico

per l'educazione letteraria del triennio impostato su quattro principi ormai irrinunciabili: 1) la centralità del testo; 2) il privilegio accordato alle grandi opere; 3) la scelta di autori non solo italiani; 4) la contestualizzazione attualizzante. Oltre a questi, nel 2013, Luperini2, affermò la necessità di mantenere saldo “l'essenziale delle

acquisizioni degli anni Novanta” e, allo stesso tempo, di “adeguarsi in modo problematico e creativo alla nuova situazione imposta dalla scuola italiana e dei programmi vigenti”. Secondo Luperini, affinché l'insegnamento della Letteratura italiana sia efficace, è indispensabile attenersi a questi criteri: 1) stimolare gli studenti

1 Cfr. L. Carotti - C. Sclarandis, La storia letteraria nella didattica del triennio, in Griseldaonline.it (www.griseldaonline.it), 22 novembre 2007.

2 Cfr. R. Luperini, Per un nuovo paradigma didattico, in Laletteraturaenoi.it (www.laletteraturaenoi.it), 12 gennaio 2013.

al confronto tra l'immaginario del passato e quello del presente e renderli protagonisti dell'interpretazione dei testi; 2) puntare alla qualità più che alla quantità dei contenuti mettendo in primo piano le grandi opere della tradizione italiana ed europea; 3) dare all'educazione letteraria del triennio un taglio soprattutto culturale, storico- antropologico, e costruire percorsi trasversali per temi e per generi per sintetizzare parti del programma. Tali idee devono trovare riscontro nella didattica in classe e nel libro di testo perché esso rappresenta il principale strumento di lavoro3.

DALLACENTRALITÀ DELTESTOALLACENTRALITÀDELLALETTURA

La lettura del testo, anziché essere subordinata alla spiegazione degli snodi della storia letteraria nei suoi movimenti, autori ed opere, deve essere il punto di partenza per la lezione di Letteratura italiana.

Infatti, la storicizzazione che parte dai testi permette di esercitare le preconoscenze (tecnico-formali, culturali e psico-emotive) degli studenti secondo un metodo induttivo. La scelta antologica dovrà privilegiare i “testi forti”, relegando gli altri sullo sfondo: nel caso del poema epico-cavalleresco dell'età umanistico- rinascimentale, ad esempio, andranno messi in primo piano l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto e la Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e sullo sfondo il

Morgante di Luigi Pulci e l'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo.

Lo stesso procedimento può essere attuato, anche se in modo più limitato, per delineare i contesti storico-culturali partendo dalla lettura di documenti e materiali di diverse tipologie (testi scritti, immagini, ecc. ): nel caso del Quattrocento, l'idea della “dignità dell'uomo” potrà essere spiegata a partire da testi dei filosofi come Marsilio Ficino e Giovanni Pico della Mirandola e da opere artistiche come il David di Michelangelo Buonarroti e l'Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci.

3 I criteri appena messi in evidenza stanno alla base del nuovo libro di Luperini (ancora in fase di pubblicazione). Cfr. R. Luperini – A. Baldini – R. Castellana – P. Cataldi – P. Gibertini – L. Marchiani, La letteratura e noi, Palumbo, Palermo 2013.

Per rendere proficuo questo tipo di lavoro è necessario dare rilievo alla lettura del testo secondo il modello dell'ermeneutica e dell'estetica della ricezione. La centralità del testo, formula di derivazione formalistica e strutturalistica, comporta un atteggiamento passivo da parte del lettore-interprete, il quale è chiamato a svolgere attività descrittive e cataloganti. Il principio della centralità della lettura, invece, comporta la valorizzazione del rapporto tra il testo e il destinatario, un coinvolgimento della soggettività dello studente che tiene in considerazione lo stile di conoscenza prevalentemente esperienziale delle nuove generazioni. L'analisi del testo non sarà importante in sé stessa ma in relazione al momento successivo del commento e dell'interpretazione. L'interpretazione non dovrà essere libera ma ancorata agli aspetti storico-culturali e letterari del periodo oggetto di studio, al conflitto delle interpretazioni tra posizioni critiche differenti.

L'uso di tali strumenti non eliminerà necessariamente il piacere della lettura. Sarà importante dosare gli apparati didattici affinché il lavoro sul testo renda la lettura gratificante. Il rapporto più diretto con i testi e la dialettica tra passato e presente pongono le basi per un dialogo sulla letteratura in cui vengono attualizzati e valorizzati soprattutto i contenuti. Il piacere della lettura dovrà essere uno dei criteri guida per effettuare una selezione efficace dei testi. Sarà opportuno, dunque, coniugare la profondità della lettura dei testi più importanti (“canonici”) con altri che stimolano la curiosità dell'allievo e che offrono contemporaneamente spunti di riflessione e di confronto con i primi.

LE GRANDIOPERE DEGLIAUTORI MAGGIORI

Per impostare un lavoro efficace ed accattivante la scelta dei testi dovrà privilegiare le “grandi opere” e i “classici”.

L'attenzione e gli sforzi degli allievi possono convergere solo su un numero ridotto di opere. Queste, inoltre, entreranno con maggior forza nella loro memoria se si

condurrà inizialmente uno studio per via motivazionale e se si approfondirà anche l'eredità letteraria nell'immaginario culturale contemporaneo.

In un secondo momento si potranno aggiungere altri autori per approfondire particolari aspetti di una poetica o per ancorare un'esperienza artistica, esistenziale e politica all'extratesto socio-culturale: basti pensare al Decameron di Giovanni Boccaccio, a partire dal quale è possibile sviluppare un discorso che si apre ai modelli precedenti come il Novellino fino a trattare la produzione successiva di novelle con Masuccio Salernitano e Matteo Maria Bandello.

L'APERTURAALLALETTERATURAEUROPEA

Un curricolo letterario deve essere costruito guardando anche agli autori delle altre letterature europee per riuscire a parlare ai giovani.

Dopo Ariosto e Tasso, la letteratura italiana del Seicento e del Settecento italiano non è facilmente proponibile ai giovani dato che la comprensione dei testi richiede un'attenzione filologico-linguistica (v. i sofisticati giochi linguistico-letterari dei poeti barocchi e di quelli classicisti compresi Vittorio Alfieri e Giuseppe Parini) raramente presenti in un adolescente. Va precisato, però, che non sono inaccessibili il Barocco o l'illuminismo per intero ma gli sviluppi letterari in Italia. Da queste epoche storico-culturali in poi, inoltre, sempre più spesso autori ed opere straniere lette in traduzione offrono spunti di riflessione utili per gli studenti perché i temi trattati risultano vicini al loro orizzonte psicologico ed intellettuale. Per fare alcuni efficaci esempi, è sufficiente ricordare scrittori come Shakespeare, Molière e Calderon de la Barca per il teatro oppure Cervantes, Montesquieu, Voltaire e Rousseau, Defoe e Swift per il romanzo europeo.

A differenza di altre discipline umanistiche come la storia e la filosofia, nella letteratura italiana il canone di autori è rimasto per troppo tempo chiuso entro i confini nazionali o al massimo ci si è ridotti ad ammettere in modo molto astratto il

“ritardo” della letteratura italiana rispetto a quella europea a partire dal tardo Cinquecento e Seicento. Sarebbe opportuno assumere un orizzonte culturale europeo e, quando necessario, studiare alcuni autori italiani come comparse perché “minori” rispetto ad altri loro contemporanei del continente.

Operando questa scelta di studio dialogico con il passato letterario sovranazionale, i vantaggi potranno essere una migliore valorizzazione del testo, una contestualizzazione maggiormente impostata sul metodo induttivo ed una più facile attualizzazione dei contenuti grazie anche ai suggerimenti della critica tematica.

LACONTESTUALIZZAZIONEATTUALIZZANTE, LAPLURIDISCIPLINARITÀE L'INTERDISCIPLINARITÀ

In base alla storiografia e al pensiero critico del XX secolo, la concezione della storia come concatenazione causale di eventi è da respingere perché si tratta di una costruzione culturale sempre parziale4, quasi “allegorica” perché concepita in

funzione di un “noi” che in essa si immedesima. Quindi, anche quando si tratta di parlare e di studiare il passato, non dobbiamo dimenticare che il luogo di ogni elaborazione (come sostiene Walter Benjamin) è un tempo riempito di un “adesso” e non vuoto e omogeneo.

La trama stessa di esperienze che la letteratura descrive è intessuta anche delle nostre inquietudini quotidiane, ovvero di problemi che, arrivando fino a noi e nella nostra vita, danno luogo ad un filo conduttore tra ciò che è passato e il presente. La storicizzazione comprende inevitabilmente in sé l'attualizzazione e insieme costituiscono i due momenti della contestualizzazione. In questa fase, però, è necessario evitare anacronismi da parte degli studenti e restituire gli autori e le opere al loro tempo, stabilendo rispetto a noi la giusta distanza ed attualità. Sarà utile tenere in considerazione due elementi: le preconoscenze già acquisite dagli studenti (come

quelle linguistiche e retoriche), quelle fornite dalle altre discipline (come la storia, la filosofia, la storia dell'arte e della musica, le letterature straniere) e le sfasature cronologiche tra i percorsi disciplinari nei curricoli scolastici.

Una soluzione può derivare dal buon uso dei testi. Partendo da essi, dall'interno di un'opera, sarà possibile concatenarli secondo una selezione funzionale alla contestualizzazione. Si delinea, dunque, un modo di procedere secondo un modello stellare piuttosto che lineare, in grado di creare e far emergere interessanti collegamenti pluridirezionali.

Se ci concentriamo sulla contestualizzazione, possiamo rilevare che nella didattica in classe essa avviene secondo tre modalità, talvolta tra loro integrate.

Il primo modello prevede una contestualizzazione interna alla prospettiva disciplinare: consiste nell'elaborare informazioni esclusivamente di ambito letterario al fine di generare nuove conoscenze. All'aumento dei testi corrisponde una maggiore flessibilità di percorsi di lettura perché questi possono essere combinati in base ai generi, ai temi, alle epoche e per consonanza o distanza tra loro secondo il metodo contrastivo. Grazie a questi accostamenti apparentemente impressionistici, è possibile mettere in rilievo alcuni aspetti della nostra memoria culturale e letteraria con le sue trasformazioni e permanenze, continuità e discontinuità, attraverso il dialogo tra i classici, tra le grandi opere, tra queste e gli studenti.

Il secondo modello di contestualizzazione è quello tematico e pluridisciplinare: il tema è assunto come catalizzatore dei problemi storico-culturali propri di un periodo o di un'epoca. Spesso questa impostazione è utilizzata in modo esplicito come modo di leggere le grandi opere e come criterio per la costruzione di percorsi fra le opere considerate “minori” nel canone. Queste ultime, infatti, si prestano più facilmente a interpretazioni parziali, riguardanti solo qualche loro aspetto, e funzionali per i moduli di raccordo. Inoltre, l'approccio tematico permette di sviluppare approfondimenti trasversali che riguardano anche altre discipline umanistiche. Il tema diventa un forte ed efficace nesso tra la disciplinarità e l'interdisciplinarità.

L'ultimo modello di contestualizzazione è quello attualizzante, utilizzato soprattutto in quegli istituti (tecnici e professionali) in cui la letteratura non può avvalersi di altre discipline umanistiche eccetto la storia. In questo caso la contestualizzazione deve stimolare e motivare gli studenti verso i contenuti culturali della lezione. I testi sono accostati a immagini, brani saggistici, film, selezionati in base all'enciclopedia e all'orizzonte d'attesa degli studenti di questi corsi di studi. Questi materiali funzionano, perciò, come preziose chiavi di accesso alla complessità della cultura letteraria con cui vengono stabilite facili analogie.

LASTORIADELLALINGUAEL'EDUCAZIONE LINGUISTICA

In conformità ai nuovi programmi ministeriali riguardanti l'educazione linguistica nel secondo biennio e nell'ultimo anno5, la storia della lingua italiana entra a far parte del

disegno complessivo del programma di Italiano dei cinque anni e non è più considerata come approfondimento opzionale.

Oltre a delineare i momenti salienti della storia della lingua italiana (e la “questione della lingua”), particolare attenzione sarà dedicata al lessico, alla parola letteraria. Questo sarà utile alla comprensione degli elementi di continuità e di discontinuità nel formarsi di una lingua comune (ad esempio la continuità del significante che nasconde la diversità del significato delle parole) e indispensabile per la corretta interpretazione della lettera dei testi.

La storia della lingua, a partire dal secondo biennio, si porrà in continuità con l'educazione linguistica del primo biennio e come parte integrante dell'educazione letteraria e linguistica dei successivi tre anni. Inoltre, l'educazione linguistica avrà luogo anche attraverso i momenti dell'analisi, del commento e dell'interpretazione (orale e scritta) dei testi letterari, come previsto dalla tipologia A della prima prova dell'Esame di Stato.

Riguardo i libri di testo, è da segnalare il primo allegato al decreto ministeriale del 27 settembre 20136 perché contiene gli ultimi aggiornamenti sulle caratteristiche che

devono presentare i libri scolastici.

I libri dovranno essere sempre meno cartacei e sempre più elettronici. Le tipologie sono tre: 1) libri cartacei con contenuti digitali integrativi (modalità mista di tipo “a”), 2) in parte cartacei e in parte digitali con materiali digitali integrativi (modalità mista di tipo “b”), 3) totalmente digitali con materiali digitali integrativi (modalità digitale - tipo “c”). Essi devono essere conformi ai piani di studio sia nella versione cartacea sia in quella digitale, fornire un'esposizione autorevole degli argomenti e facilitare l'apprendimento di contenuti complessi attraverso una narrazione lineare e aiuti per lo studio anche multimediali. Inoltre, le risorse on-line dovranno essere accessibili senza limiti di tempo.

Sulla base di queste direttive del Ministero, potremmo definire quali parti delle storie- antologie di Letteratura italiana devono essere cartacee e quali possono essere digitali (o materiali integrativi digitali). Nell'editoria va delineandosi un modello di libro in cui il profilo storico-letterario è quasi per intero cartaceo, mentre l'antologia è per la maggior parte digitale7. Infatti, se la parte manualistica deve offrire un quadro di

riferimento sintetico ma completo, nell'antologia cartacea la scelta degli argomenti può essere più selettiva. Non devono mancare ovviamente i testi dei percorsi di studio obbligatori secondo i programmi ministeriali del 2010: la poesia religiosa e la lirica dalla Scuola siciliana allo Stilnovo; Dante, la vicenda plurisecolare della lirica (da Petrarca a Foscolo), la poesia cavalleresca (fino ad Ariosto e Tasso), le manifestazioni della prosa dalla novellistica al romanzo (da Boccaccio a Manzoni) e dal trattato politico a quello scientifico (da Machiavelli a Galilei), l'affermarsi della tradizione teatrale (fino a Goldoni e Alfieri); Leopardi, il Simbolismo europeo e Baudelaire,

6 Cfr. D. M. n. 781 del 27/09/2013 e Allegato 1.

7 Cfr. ad esempio la proposta editoriale per l'anno scolastico 2013/2014 della Casa editrice Palumbo con i libri di testo di R. Luperini e di P. Cataldi.

Pascoli e D'Annunzio, il romanzo verista di Verga e la scomposizione della struttura romanzesca in Pirandello e in Svevo; la poesia novecentesca (con Saba, Ungaretti, Montale e autori successivi) e la narrativa dal Neorealismo ad oggi (con Gadda, Fenoglio, Calvino e autori successivi8).

A conclusione della nostra ricerca delineiamo il modello di libro di Letteratura italiana adatto ai trienni degli attuali licei.

La storia-antologia dovrebbe consistere in un'opera comprendente tre parti complementari e tra loro distinte: 1) i quadri storico-culturali e quelli linguistico- letterari, 2) i percorsi di studio e di lettura, 3) le risorse on-line9.

I quadri storico-culturali devono essere sintetici ma completi. La gerarchizzazione dei contenuti deve permettere di distinguere il livello dell'informazione da quello dell'approfondimento mediante la titolazione, la paragrafazione, le glosse e l'apparato di schede10. Vanno fornite solo le coordinate utili per capire la letteratura, il suo

intreccio con i mutamenti in corso nelle varie epoche. Dato che la letteratura e le altre arti costituiscono un flusso unico, è opportuno offrire esempi di tali espressioni culturali e dell'immaginario collettivo: possono adempiere efficacemente a questo compito le illustrazioni raffiguranti opere artistiche, i materiali multimediali sulla storia della musica11, ma anche i documenti storiografici e i brevi approfondimenti sul

pensiero filosofico e su temi antropologici12. Non deve mancare la trattazione delle

principali fasi della storia della lingua italiana13, le cui espansioni si collocano nei

percorsi sulle opere e sugli autori14. Il quadro letterario italiano ed europeo consiste

8 Cfr. d.P.R., 15/03/2010.

9 Cfr. la divisione tra gli inquadramenti e i percorsi antologici in R. Bruscagli - G. Tellini, Itinerari dell'invenzione, Sansoni, Firenze 2002, R. Bruscagli – G. Tellini, Letteratura e storia, ibidem, 2005, M. Santagata – L. Carotti – A. Casadei – M. Tavoni, Il filo rosso, Laterza, Bari 2006.

10 Cfr. in particolare la gestione dell'informazione in B. Panebianco – C. Pisoni – L. Reggiani – M. Malpensa, Testi e

scenari, Zanichelli, Bologna 2009.

11 Cfr. gli approfondimenti sull'arte e sulla musica in B. Panebianco – C. Pisoni – L. Reggiani – M. Malpensa, Testi e

scenari, cit. e l'apparato iconografico presente in C. Bologna – P. Rocchi, Rosa fresca aulentissima, Loescher, Torino

2010.

12 Cfr. i materiali e documenti presenti nei capitoli riguardanti il contesto, le schede sull'arte, sulla musica, sul cinema e i percorsi tematici e antropologici in R. Luperini – P. Cataldi – L- Marchiani – F. Marchese, Il nuovo La scrittura e

l'interpretazione. Edizione Rossa, Palumbo, Palermo 2011.

13 Cfr. gli inquadramenti linguistici in R. Bruscagli – G. Tellini, Letteratura e storia, cit. e le sezioni di storia della lingua in M. Santagata – L. Carotti – A. Casadei – M. Tavoni, Il filo rosso, cit.

soprattutto in dettagliate sintesi: si tratta di schede, mappe geografiche e schemi concettuali sui generi, i centri geografici della produzione letteraria e i principali temi delle opere del periodo considerato15. Questa parte del libro focalizzata sui contesti

può collocarsi all'inizio di ciascun periodo storico-letterario oppure in un volume unico (o in tre tomi, uno per anno) così da costituire una guida facile da consultare. I percorsi costituiscono la parte più consistente dell'opera e si propongono come espansioni di argomenti accennati nei contesti. Essi sono di quattro tipi: “autore”, “opera”, “genere”, “tema”16. A seconda della tipologia, mettono in rilievo

l'importanza culturale e letteraria degli scrittori, il ruolo fondativo e/o rivoluzionario delle opere, i generi e gli stili, i temi e gli aspetti antropologico-culturali attraverso una fitta trama di rimandi. A differenza dei capitoli sugli autori italiani secondari e su quelli stranieri, le monografie sui classici della letteratura italiana integrano la tipologia del percorso “autore” con quello “opera”17.

La successione dei capitoli nel libro non prevede sezioni omogenee, ma forma un itinerario ordinato aderente ai programmi ministeriali18. Al loro interno la parte

manualistica si alterna ai testi dell'antologia e alle pagine operative19. L'esposizione si

articola in almeno due momenti: il livello dell'informazione e quello dell'approfondimento/dell'interpretazione. Al discorso principale si aggiungono altri materiali come le biografie degli autori e le schede tecniche sulle opere20.

Santagata – L. Carotti – A. Casadei – M. Tavoni, Il filo rosso, cit.

15 Cfr. le “mappe letterarie” poste alla fine dell'inquadramento storico-culturale in G. Baldi – S. Giusso – M. Razetti – G. Zaccaria, La letteratura, Paravia, Milano 2006.

16 Cfr. le tipologie di moduli presenti in P. Di Sacco – G. Cervi – F. Fioretti – M. Serìo, Scritture, Bruno Mondadori, Milano 1997.

17 Cfr. la struttura dei capitoli sui classici della letteratura in R. Bruscagli – G. Tellini, Letteratura e storia, cit., in G. Baldi – S. Giusso – M. Razetti – G. Zaccaria, La letteratura, cit. e in C. Bologna – P. Rocchi, Rosa fresca

aulentissima, cit.

18 Cfr. la disposizione ordinata degli argomenti che ha caratterizzato le storie-antologie modulari o per percorsi come R. Bruscagli - G. Tellini, Itinerari dell'invenzione, cit. e E. Raimondi – G. M. Anselmi, Tempi e immagini della

letteratura, Bruno Mondadori, Milano 2003. Altre opere da ricordare sono C. Bologna – P. Rocchi, Rosa fresca aulentissima, cit. e P. Gibellini – M. Belponer – A. Cinquegrani – S. D'Ambrosio – M. Salvini, Vivo, scrivo, La

Scuola, Brescia 2013.

19 L'alternanza tra le parti manualistiche di profilo storico-letterario, i documenti, i testi dell'antologia e le attività si è diffusa a partire dal libro di R. Luperini – P. Cataldi – L- Marchiani, La scrittura e l'interpretazione, ed. blu, Palumbo, Palermo 1996.

20 Per il sistema di schede biografiche e di schede tecniche sulle opere è presente in P. Di Sacco – G. Cervi – F. Fioretti – M. Serìo, Scritture, cit., S. Guglielmino – H. Grosser, Il sistema letterario 2000, Principato, Milano 2000, e in R. Bruscagli – G- Tellini, Letteratura e storia, cit.

I testi e i loro apparati integrano le informazioni già fornite nel profilo. Il paratesto comprende le seguenti parti: il cappello introduttivo e la nota metrica, le note di parafrasi e di commento, la guida alla lettura e all'interpretazione21. Le note di

commento riguardano principalmente la parola letteraria e il suo significato22, mentre

è sufficiente che le analisi del testo siano presenti come modelli da seguire solo dopo i testi-chiave delle più importanti opere. Inoltre, l'antologia può essere integrata da altri testi posti in subordine ai primi e curati in modo essenziale23.