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Autós, workshop opzionale

R. O.C.K., workshop

Ente/Istituzione: Pontificia Universidad Católica de Valparaìso Sede dell'Ente/Istituzione: Valparaìso

Nazionalità dell'Ente/Istituzione: Cile Denominazione esperienza: Ciudad Abierta

R.O.C.K. (Regeneration and Optimization of Cultural heritage in Knowledge and creative cities) è un progetto europeo triennale (2017-2020) che ha visto come protagonista la città di Bologna con l’obiettivo di avviare un processo di rigenerazione del quartiere universitario, detto Zona-U38. Attraverso la coordinazione dello U-Lab, un laboratorio di pratiche partecipative nato esclusivamente nel contesto del progetto R.O.C.K., si è avviato un processo costituito da due fasi; la prima di confronto e ascolto per la raccolta di idee e proposte e la seconda di sperimentazione, durante la quale sono stati finanziati sedici progetti (selezionati attraverso un concorso di idee)39. La prima fase è interessante perché gli incontri dedicati all’ascolto della comunità sono stati suddivisi in tre fondamentali momenti: il primo ha visto le discussioni svolgersi attorno ai temi di accessibilità, sostenibilità e co-partecipazione, il secondo si è concentrato sulla visita dei luoghi sensibili individuati durante i confronti precedenti e il terzo è stato dedicato alle novità tecnologiche per lo sviluppo urbano che si sarebbero potute utilizzare nei diversi progetti. Si nota dunque come questa attività abbia costituito un momento di formazione fondamentale per i futuri partecipanti al concorso di idee o alle attività proposte, sono stati forniti gli strumenti per comprendere l’obiettivo del progetto R.O.C.K., è stata definita la bozza del pensiero collettivo e si sono iniziate a generare conoscenze e relazioni tra le persone coinvolte. Dal 12 a 27 dicembre invece è stato aperto il bando U-LAB con l’esito di sedici progetti vincitori, selezionati su 47 proposte totali; tra le quali spicca, per nostro interesse, l’intervento su piazza Rossini che è stato coordinato dall’Università di Bologna in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Fondazione per l’innovazione Urbana; realizzato grazie ad un processo di co-progettazione e autocostruzione che ha coinvolto un gruppo di studenti universitari.

La piazza bolognese intitolata a Gioacchino Rossini, situata sullo spazio del sagrato della Chiesa di San Giacomo Maggiore, è contornata da edifici di rilevanza storica quali il Conservatorio G. B. Martini in opposizione a Palazzo Malvezzi de Medici, sul lato sud invece vi si trovano Palazzo Magnani, la Quadreria e Palazzina Lambertini. Pur essendo dal punto di vista storico un luogo emblematico della città, lo spazio è stato destinato ad

Ente/Istituzione:

Sede dell'Ente/Istituzione:

Nazionalità dell'Ente/Istituzione:

Denominazione esperienza:

Università di Bologna Bologna Italia R.O.C.K.

un parcheggio per auto e moto, costringendo i pedoni all’utilizzo di percorsi ridotti e confinati lungo il perimetro40.

Grazie allo studio di alcuni documenti storici è stata ritrovata l’originaria destinazione d’uso della piazza che prevedeva una discreta porzione di verde calpestabile, dunque un’area principalmente pedonale; da questo spunto è nata l’idea, grazie al coinvolgimento di circa 250 persone, di restituire questo luogo alla comunità attraverso l’autocostruzione di un nuovo giardino pubblico in grado di accogliere e nutrire le attività sociali, offrendo inoltre la possibilità di osservare i notevoli edifici circostanti. Il progetto si è posto come intervento temporaneo che ha ricoperto il ruolo di catalizzatore verso la pedonalizzazione definitiva della piazza, traguardo che è stato poi effettivamente raggiunto41.

Gli esempi esposti precedentemente hanno la caratteristica comune di essere progetti “dal basso”, anche quando derivanti da una volontà istituzionale; questo caso studio ci offre invece la possibilità di esplorare l’utilizzo dell’autocostruzione per la rigenerazione di un luogo inserendola in un contesto più ampio, ovvero il progetto R.O.C.K., ottenendo inoltre un risultato concreto; Infatti il prato autocostruito rappresenta l’input che ha portato la collettività ha riconoscere il bisogno di rendere piazza Rossini un’area pedonale permanente, attivando infine l’amministrazione comunale per renderla tale, ossia l’output finale.

Ente/Istituzione: Pontificia Universidad Católica de Valparaìso Sede dell'Ente/Istituzione: Valparaìso

Nazionalità dell'Ente/Istituzione: Cile Denominazione esperienza: Ciudad Abierta

R.O.C.K. (Regeneration and Optimization of Cultural heritage in Knowledge and creative cities) è un progetto europeo triennale (2017-2020) che ha visto come protagonista la città di Bologna con l’obiettivo di avviare un processo di rigenerazione del quartiere universitario, detto Zona-U38. Attraverso la coordinazione dello U-Lab, un laboratorio di pratiche partecipative nato esclusivamente nel contesto del progetto R.O.C.K., si è avviato un processo costituito da due fasi; la prima di confronto e ascolto per la raccolta di idee e proposte e la seconda di sperimentazione, durante la quale sono stati finanziati sedici progetti (selezionati attraverso un concorso di idee)39. La prima fase è interessante perché gli incontri dedicati all’ascolto della comunità sono stati suddivisi in tre fondamentali momenti: il primo ha visto le discussioni svolgersi attorno ai temi di accessibilità, sostenibilità e co-partecipazione, il secondo si è concentrato sulla visita dei luoghi sensibili individuati durante i confronti precedenti e il terzo è stato dedicato alle novità tecnologiche per lo sviluppo urbano che si sarebbero potute utilizzare nei diversi progetti. Si nota dunque come questa attività abbia costituito un momento di formazione fondamentale per i futuri partecipanti al concorso di idee o alle attività proposte, sono stati forniti gli strumenti per comprendere l’obiettivo del progetto R.O.C.K., è stata definita la bozza del pensiero collettivo e si sono iniziate a generare conoscenze e relazioni tra le persone coinvolte. Dal 12 a 27 dicembre invece è stato aperto il bando U-LAB con l’esito di sedici progetti vincitori, selezionati su 47 proposte totali; tra le quali spicca, per nostro interesse, l’intervento su piazza Rossini che è stato coordinato dall’Università di Bologna in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Fondazione per l’innovazione Urbana; realizzato grazie ad un processo di co-progettazione e autocostruzione che ha coinvolto un gruppo di studenti universitari.

La piazza bolognese intitolata a Gioacchino Rossini, situata sullo spazio del sagrato della Chiesa di San Giacomo Maggiore, è contornata da edifici di rilevanza storica quali il Conservatorio G. B. Martini in opposizione a Palazzo Malvezzi de Medici, sul lato sud invece vi si trovano Palazzo Magnani, la Quadreria e Palazzina Lambertini. Pur essendo dal punto di vista storico un luogo emblematico della città, lo spazio è stato destinato ad

Ente/Istituzione:

Sede dell'Ente/Istituzione:

Nazionalità dell'Ente/Istituzione:

Denominazione esperienza:

Università di Bologna Bologna Italia R.O.C.K.

un parcheggio per auto e moto, costringendo i pedoni all’utilizzo di percorsi ridotti e confinati lungo il perimetro40.

Grazie allo studio di alcuni documenti storici è stata ritrovata l’originaria destinazione d’uso della piazza che prevedeva una discreta porzione di verde calpestabile, dunque un’area principalmente pedonale; da questo spunto è nata l’idea, grazie al coinvolgimento di circa 250 persone, di restituire questo luogo alla comunità attraverso l’autocostruzione di un nuovo giardino pubblico in grado di accogliere e nutrire le attività sociali, offrendo inoltre la possibilità di osservare i notevoli edifici circostanti. Il progetto si è posto come intervento temporaneo che ha ricoperto il ruolo di catalizzatore verso la pedonalizzazione definitiva della piazza, traguardo che è stato poi effettivamente raggiunto41.

Gli esempi esposti precedentemente hanno la caratteristica comune di essere progetti “dal basso”, anche quando derivanti da una volontà istituzionale; questo caso studio ci offre invece la possibilità di esplorare l’utilizzo dell’autocostruzione per la rigenerazione di un luogo inserendola in un contesto più ampio, ovvero il progetto R.O.C.K., ottenendo inoltre un risultato concreto; Infatti il prato autocostruito rappresenta l’input che ha portato la collettività ha riconoscere il bisogno di rendere piazza Rossini un’area pedonale permanente, attivando infine l’amministrazione comunale per renderla tale, ossia l’output finale.

I parametri descrittivi:

1. Tipologia dell’istituzione didattica:

Il progetto relativo a piazza Rossini, nel contesto del R.O.C.K., è stato coordinato dall’università, quindi istituzione pubblica, in collaborazione con il comune e la Fondazione per la Rinnovazione urbana. Visto il coinvolgimento di un gruppo di studenti di architettura e per la finalità di questa analisi è opportuno ricondurre questo caso studio come parte di un’istituzione universitaria pubblica.

2. Collaborazioni nella didattica:

La collaborazione costituisce ancora una volta un elemento chiave nella realizzazione del progetto; si consideri inoltre che il numero delle persone coinvolte, ossia 250, è uno dei più elevati e conferma quindi la volontà, ma soprattutto la necessità, di collaborare fino al raggiungimento del miglior risultato possibile.

3. Autonomia nella didattica:

L’intervento è stato caratterizzato da una fase di confronto e dialogo fra i partecipanti molto importante durante la quale è poi stato definito l’intervento nei minimi dettagli. Gli studenti dunque hanno avuto la possibilità di partecipare attivamente nelle fasi decisionali, ricoprendo un ruolo attivo. Successivamente, durante il cantiere didattico, per motivi logistici e di sicurezza le operazioni sono state affidate alla conduzione di professionisti, limitando in parte l’autonomia dei partecipanti.

4. Spazi della didattica:

Lo spazio che è stato oggetto e ospite dell’intervento di riqualificazione è una piazza pubblica. Non è possibile quindi parlare di spazio laboratoriale, inoltre la piazza ha portato con sé la necessità di pensare ad un intervento in grado di rispettare ed evidenziare i tratti che la rendono luogo di interesse storico.

5. Strategia della didattica:

Il workshop è da considerarsi come un episodio eccezionale che non rientra all’interno di un piano di studi preciso. Gli studenti hanno liberamente scelto di partecipare a questa attività.

I parametri descrittivi:

1. Tipologia dell’istituzione didattica:

Il progetto relativo a piazza Rossini, nel contesto del R.O.C.K., è stato coordinato dall’università, quindi istituzione pubblica, in collaborazione con il comune e la Fondazione per la Rinnovazione urbana. Visto il coinvolgimento di un gruppo di studenti di architettura e per la finalità di questa analisi è opportuno ricondurre questo caso studio come parte di un’istituzione universitaria pubblica.

2. Collaborazioni nella didattica:

La collaborazione costituisce ancora una volta un elemento chiave nella realizzazione del progetto; si consideri inoltre che il numero delle persone coinvolte, ossia 250, è uno dei più elevati e conferma quindi la volontà, ma soprattutto la necessità, di collaborare fino al raggiungimento del miglior risultato possibile.

3. Autonomia nella didattica:

L’intervento è stato caratterizzato da una fase di confronto e dialogo fra i partecipanti molto importante durante la quale è poi stato definito l’intervento nei minimi dettagli. Gli studenti dunque hanno avuto la possibilità di partecipare attivamente nelle fasi decisionali, ricoprendo un ruolo attivo. Successivamente, durante il cantiere didattico, per motivi logistici e di sicurezza le operazioni sono state affidate alla conduzione di professionisti, limitando in parte l’autonomia dei partecipanti.

4. Spazi della didattica:

Lo spazio che è stato oggetto e ospite dell’intervento di riqualificazione è una piazza pubblica. Non è possibile quindi parlare di spazio laboratoriale, inoltre la piazza ha portato con sé la necessità di pensare ad un intervento in grado di rispettare ed evidenziare i tratti che la rendono luogo di interesse storico.

5. Strategia della didattica:

Il workshop è da considerarsi come un episodio eccezionale che non rientra all’interno di un piano di studi preciso. Gli studenti hanno liberamente scelto di partecipare a questa attività.

Fotografia tratta da: www.zero.eu/it/news/aperto-al-pubblico-il-nuovo-prato-di-piazzarossini/.

Il giardino realizzato nell’ambito del progetto R.O.C.K.

Fotografia di Margherita Caprilli, tratta da: https://zero.eu/it/news/aperto-al-pubblico-il-nuovo-prato-di-piazza-rossini/Il giardino realizzato nell’ambito del progetto R.O.C.K.

Il giardino realizzato nell’ambito del progetto R.O.C.K.