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I conflitti nell’uso dei suoli e il ruolo degli strumenti perequat

OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATTESI STRUMENT

• tutelare i livelli di competitività delle aziende anche in riferimen- to ai principi generali di politica comunitaria (PAM)

• Consolidamento del sistema produttivo primario e allineamen- to delle produzioni agli obiettivi comunitari

• politiche e incentivi di settore (programmi di sviluppo rurale, incentivi alla conversione) • campagne di sensibilizzazione di

produttori e consumatori • controlli fitosanitari

• certificazione e qualificazione delle aziende

• attività di formazione/informazio- ne professionale

• adeguare le attività agricole a nuo- ve tecnologie produttive rispettose dell’ambiente (PAM)

• tutela dell’ambiente e del sotto- suolo dall’inquinamento

• mitigazione degli impatti chimici e meccanici delle pratiche agricole • salvaguardia della biodiversità e

dell’ambiente

• offerta di prodotti alimentari ga- rantiti e certificati

• riqualificazione delle imprese agricole

• individuare opportunità economi- co produttive per aziende in con- dizioni di ridotta/esigua redditività (PAM)

• miglioramento della redditività

delle aziende • politiche e incentivi di settore (programmi di sviluppo rurale, incentivi alla conversione) • individuare possibili ruoli multi-

funzionali complementari a quello produttivo (PAM)

• miglioramento della redditività delle aziende

• promozione della ricettività rurale (ristorazione e ospitalità agrituri- stica, agricampeggi), della produ- zione di servizi innovativi (aziende didattiche, attività per lo svago e il tempo libero, fornitura diretta di beni ortofrutticoli, agricoltura sociale, educazione alimentare, riciclo dei rifiuti organici, cura di alcune patologie, piccolo alleva- mento, agrinidi, centri estivi rurali)

• politiche e incentivi di settore (programmi di sviluppo rurale, incentivi alla conversione) • attività di formazione/informazio-

ne professionale

• creare nuove opportunità per l’in- sediamento di giovani imprenditori agricoli (PAM)

• prevenzione e riduzione di proces- si di abbandono

• svecchiamento degli addetti all’a- gricoltura

• alleggerimento di situazioni di disagio sociale e lavorativo • nelle aree di frangia urbana, favo-

rire la presenza di attività orto-flo- ro-vivaistiche e frutticole

• sfruttare al meglio, in termini di redditività, terreni frazionati e/o di ridotte dimensioni (PAM)

• recupero/consolidamento dell’at- tività agricola nelle aree soggette a forti pressioni insediative

• prevenzione e riduzione di proces- si di abbandono

• politiche di settore

• pianificazione urbanistica (cinture verdi, aree di perequazione ecolo- gico-ambientale, “varianti verdi” ex Lr 4/2015, usi temporanei, ecc.) • fiscalità locale

• promuovere l’introduzione di nuo- ve tecniche agricole, in particolare quelle che rispettano l’ambiente (PBL)

• tutela dell’ambiente e del sotto- suolo dall’inquinamento

• mitigazione degli impatti chimici e meccanici delle pratiche agricole • salvaguardia della biodiversità e

dell’ambiente

• offerta di prodotti alimentari ga- rantiti e certificati

• riqualificazione delle imprese agricole

• politiche e incentivi di settore (programmi di sviluppo rurale, incentivi alla conversione) • campagne di sensibilizzazione di

produttori e consumatori • controlli fitosanitari

• certificazione e qualificazione delle aziende

• attività di formazione/informazio- ne professionale

• promuovere la cooperazione tra gli agricoltori per valorizzare le pro- duzioni e migliorare le condizioni di accesso al mercato in modo competitivo (PBL)

• rafforzamento del tessuto produt- tivo

• miglioramento della redditività delle aziende

• tutela e promozione delle produ- zioni tipiche e di qualità

• utilizzo di strumenti innovativi per la commercializzazione dei prodot- ti agricoli di qualità (e-commerce, supply chain e logistica dell’ultimo miglio, mercati a km 0)

• politiche e incentivi di settore (programmi di sviluppo rurale) • reti territoriali di aziende (percorsi

tematici, strade del vino, dell’olio, ecc, itinerari eno-gastronomici) • pianificazione urbanistica • pianificazione commerciale

• sostenere la messa in atto e lo sviluppo di servizi per le aziende agrarie che favoriscano l’incorpo- razione di valore aggiunto ai propri prodotti (PBL)

• tutela e promozione delle produ- zioni tipiche e di qualità

• miglioramento della redditività delle aziende

• difesa della competitività delle aziende sul terreno della qualità

(PBL) tivo

• miglioramento della redditività delle aziende

• sostenere l’adeguamento della struttura e il ridimensionamento delle aziende agrarie ai requisiti che consentano la loro redditività (PBL)

• rafforzamento del tessuto produt- tivo

• miglioramento della redditività delle aziende

• politiche e incentivi di settore

• gestire il patrimonio forestale di proprietà pubblica e privata, presente sia nel sistema collinare dei versanti e crinali urbani, sia nel sistema collinare dei versanti e crinali collinari montani (PIV)

• migliore gestione del patrimonio forestale e evoluzione dello stesso verso un maggiore grado di natu- ralità e biodiversità

• strumenti e piani di settore

• attuare interventi per il sostegno sia delle aziende professionali viti-vinicole, sia per quelle di più piccola dimensione, sia per le strutture di trasformazione (PIV)

• miglioramento delle strutture di trasformazione, incremento dei conferimenti per il raggiungimen- to di maggiori volumi di vendita, promozione, commercializzazione e marketing per i prodotti di qua- lità, al fine di superare il modesto orientamento all’export

• aumento delle opportunità di com- mercializzazione dei prodotti (anche export), soprattutto se aumentano i volumi di vendita (impresa aggregata, cooperazione)

• promuovere interventi per il soste-

gno delle aziende olivicole (PIV) • aumento delle opportunità di commercializzazione dei prodotti, soprattutto se aumentano i volumi di vendita (impresa aggregata) • il mantenimento di questo ordina-

mento colturale ha riflessi rilevanti sulla qualità del paesaggio, soprat- tutto nelle aree collinari

• la presenza di una filiera di elevata qualità consente di affrontare la competizione nei mercati • promuovere interventi per il so-

stegno delle aziende ortofrutticole (PIV)

• aumento delle opportunità di commercializzazione dei prodotti, soprattutto se aumentano i volu- mi di vendita (impresa aggregata, conferimento alle organizzazioni dei produttori)

• incremento dell’occupazione agrico- la, riflessi rilevanti sulla qualità del paesaggio, soprattutto nelle aree di pianura,

• buona redditività aziendale, in quanto la domanda di prodotti freschi è in crescita

• possibilità di collocare i prodotti sul mercato nazionale e internazionale • promuovere interventi per il soste-

gno delle aziende vivaistiche (PIV) • aumento delle opportunità di commercializzazione dei prodotti, soprattutto grazie all’introduzione di innovazioni varietali e orga- nizzative, che consentiranno di conquistare nuovi mercati • incremento dell’occupazione agri-

cola (colture altamente intensive di lavoro)

• promuovere interventi per lo svi- luppo dell’agricoltura sostenibile (PIV)

• aumento delle produzioni a mag- giore valore aggiunto,

• incremento nell’occupazione, • miglioramento dell’impatto dell’a-

gricoltura sull’ambiente, • incremento della domanda per

AREA TEMATICA AGRICOLTURA E FORESTE

OBIETTIVI SPECIFICI RISULTATI ATTESI STRUMENTI

• creazione di una rete finalizzata al miglioramento dell’offerta del turi- smo rurale e dell’agriturismo (PIV)

• incremento del reddito delle aziende agrituristiche e indiretta- mente delle altre aziende agricole • incremento dell’occupazione nelle

aziende agricole

• sviluppo di colture a minor impatto ambientale e maggior attenzione riposta dagli operatori agrituristici alla salvaguardia del paesaggio rurale

• decongestionamento dell’area urbana

• rafforzamento della connessione urbano/rurale, in relazione all’au- mentata sensibilità della collettivi- tà per i prodotti agricoli di qualità ed i servizi agrituristici

• pianificazione di settore (paesag- gistica, ambientale, territoriale, urbanistica)

• reti territoriali di aziende (percorsi tematici, strade del vino, dell’olio, ecc, itinerari eno-gastronomici) • agevolazione di iniziative im-

prenditoriali innovative (start-up, alberghi diffusi, ecc.)

• promuovere interventi a favore dell’agricoltura sociale (fattorie didattiche, fattorie sociali) (PIV)

• creazione di occasioni per avvici- nare un segmento di consumatori in grado di apprezzare il connubio tra cultura, ambiente e prodotti di qualità

• coinvolgimento di una fascia di popolazione in età scolare (minori di 10 anni) in iniziative educative capaci di far conoscere l’ambiente rurale

• integrazione di soggetti disabili • integrazione con circuiti agrituristi-

ci, culturali e formativi

• leggi di settore

• pianificazione urbanistica e po- litiche sociali comunali (accordi pubblico-privato, convenzioni)

• promuovere interventi a favore dell’agricoltura per il tempo libero (PIV)

• integrazione dei redditi agricoli (sinergie nella vendita diretta dei prodotti)

• leggi di settore

• pianificazione urbanistica e po- litiche sociali comunali (accordi pubblico-privato, convenzioni, orti sociali)

• promuovere interventi a favore della vendita diretta dei prodotti agricoli (PIV)

• effetti positivi sia diretti sulle aziende che praticano la vendita diretta, sia indiretti sull’intera economia locale

• creazione di posti di lavoro nell’at- tività commerciale associata all’ef- fetto indiretto di impulso all’occu- pazione in tutta l’area; diffusione informazione sul ruolo ambientale e paesaggistico dell’agricoltura

• leggi di settore

• pianificazione urbanistica e pianifi- cazione commerciale comunale

• definire dove indirizzare il denaro pubblico per sostenere la produ- zione specializzata (es. La viticol- tura) nelle aree più adatte ma più vulnerabili, per incoraggiare le tec- niche intrinsecamente protettive dei suoli, la coltivazione di varietà particolari minacciate d’estinzione, le produzioni tipiche non abba- stanza sostenute dalle tendenze spontanee del mercato (PRCV)

• utilizzo più efficiente delle risorse comunitarie

• tutela delle produzioni di nicchia e integrazione dei redditi agricoli • conservazione della biodiversità

• politiche e incentivi di settore (programmi di sviluppo rurale) • piani e azioni di marketing terri-

toriale