Le strategie di informazione e promozione realizzate nelle regioni italiane: esperienze a confronto
1. Aspetti metodologici della ricerca
1.5 Oli e grassi Collina di Brindis
Dauno Terre d’Otranto Terre di Bari Terre Tarantine 1.6 Ortofrutticoli e cereali
La Bella della Daunia Arancia del Gargano
Carciofo brindisino
Clementine del Golfo di Taranto Limone Femminello del Gargano Uva di Puglia
2.4 Prodotti di panetteria, pasticceria, confetteria e biscotteria
Pane di Altamura
* prodotto ad Indicazione Geografica con valenza multi regionale
Fonte: Elaborazione propria su interrogazione dati Commissione Europea, DOOR - Database of Origin and Registration, 2014 14.2.B I vini ad IG
La Puglia, pur essendo la quarta regione italiana, in termini di produzione di vino, preceduta da Sicilia, Emilia-Romagna e Veneto, ha subito un calo produttivo significativo, anche a seguito degli espianti di vite. La produzione di vino inclusi i mosti, in base ai dati pubblicati dall’ISTAT, in questi ultimi anni, è in calo, attestandosi nel 2013, a 5,908 milioni di ettolitri (-15% rispetto al 2008). (Tabella 14.3.)
Per quanto riguarda i vini di qualità, attualmente sono state registrate 38 vini IG, di cui 32 DOP (in base alla vecchia classificazione dei vini 4 DOCG e 28 DOC) e 6 IGP. Nell’analisi dei dati produttivi, si evince che il peso complessivo dei vini di qualità si attesta intorno al 50% della produzione di vino. Le produzioni DOP hanno consolidato la loro quota, passando dal 11,3% del 2005 al 16,4% del 2012, mentre è più che raddoppiata la quota dei vini IGP che ha raggiunto il livello massimo nel 2011 con il 36,2%. (Tabella 14.4.)
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Tabella 14.3. I vini IG del Puglia
DOP* IGP*
DOCG** DOC** IGT**
1. Castel del Monte Bombino Nero
2. Castel del Monte Nero di Troia Riserva
3. Castel del Monte Rosso Riserva
4. Primitivo di Manduria Dolce Naturale
1. Aleatico di Puglia 2. Alezio
3. Barletta 4. Brindisi
5. Cacc’e mmitte di Lucera 6. Castel del Monte
7. Colline Joniche Tarantine 8. Copertino
9. Galatina 10. Gioia del Colle 11. Gravina 12. Leverano 13. Lizzano 14. Locorotondo
15. Martina/ Martina Franca 16. Matino
17. Moscato di Trani 18. Nardò
19. Negroamaro di Terra d’Otranto 20. Orta Nova 21. Ostuni 22. Primitivo di Manduria 23. Rosso di Cerignola 24. Salice Salentino 25. San Severo 26. Squinzano
27. Tavoliere delle Puglie - Tavoliere 28. Terra d’Otranto 1. Daunia 2. Murgia 3. Puglia 4. Salento 5. Tarantino 6. Valle d’Itria
**Classificazione della qualità dei vini secondo il Regolamento (CE) n. 1493/99 *Classificazione della qualità dei vini secondo il Regolamento (CE) n. 491/09
Fonte: Elaborazione propria su interrogazione dati Commissione Europea, E-Bacchus, 2014 Tabella 14.4. Produzione dei principali vini a Denominazione d’Origine Protetta203
Denominazione
% Sul totale regionale
Denunce
Resa q.li/ha Produz. Uvs q.li Produzione vino hl 2012 N° denunce prod. Ettari relativi Salice Salento 36,8% 1.405 2.195 120 204.788 140.797 Primitivo di Manduria 22,8% 1.573 2.050 90 151.076 87.171
Castel del monte 9% 247 334 140 48.119 35.226
San Severo 8% 140 31.513 165 43.714 30.600
Fonte: elaborazione propria su dati V.Q.P.R.D. d'Italia, Federdoc (2013) 14.2.C Bevande Spiritose
In base al Regolamento (CE) n. 110/2008 (e successive modifiche) relativo alla definizione, alla designazione, alla presentazione, all’etichettatura e alla protezione delle Indicazioni Geografiche delle bevande spiritose, la Regione Puglia non presenta alcuna Indicazione Geografica registrata.
14.2.D Agricoltura Biologica
La Regione Puglia è riuscita attraverso il Programma di Sviluppo Rurale ad intraprendere efficaci azioni per il rafforzamento di questo comparto agricolo. Nel 2013 la Puglia è al terzo posto a livello nazionale per imprese certificate, in numero pari a 6.254 (+23% rispetto al 2008) ed al secondo
203
116 posto per superfici coltivate che sono più che raddoppiate dal 2008 (94.750 ettari) al 2013 (191.791 ettari). Le principali culture biologiche sono l’olivo (55.715 ettari) (2013), i cereali (38.076 ettari), le culture foraggere (21.846 ettari) e la vite (10.604 ettari). Le aziende agricole biologiche con produzione zootecnica, in base agli ultimi dati disponibili, sono più che triplicate dal 2009, raggiungendo le 114 unità204.
14.2.E Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT)
Il paniere dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali pugliesi è composto da 233 PAT. Principalmente costituiti da Prodotti ortofrutticoli (80) e Paste fresche e prodotti da forno (74)205.
14.3. I marchi collettivi
Per completare il quadro è stato compiuto un censimento nelle banche dati dei marchi e brevetti, per individuare le organizzazioni pubbliche e private che perseguendo obiettivi di tutela e promozione delle produzioni agroalimentari di qualità anche a fini turistici, hanno registrato marchi in cui vi sia un riferimento al territorio pugliese. (Tabella
Tabella 14.5. I marchi collettivi registrati con riferimento alla “Puglia”
Denominazione Titolare Marchio
comunitario
Marchio
nazionale Classe di Nizza
Prodotti di Puglia Regione Puglia 29 30 31 32 33
Sac Mari Tra le Mura Nel Blu
Dipinto di Puglia Comune di Conversano • 43
Taste of Puglia
Agenzia per l’Innovazione e l’Internazionalizzazione delle Imprese
• 29.30 31
Promo Export Puglia Consorzio Promo Export Puglia • 29 30 33
Produttori Olivicoli Associati- Olio Extravergine di Oliva- Masserie Di Puglia
Consorzio Nazionale Degli
Olivicoltori • 29
Consorzio di Tutela Murgia Consorzio di tutela Murgia • 29 30 31 33 43 Agnello Appulo-Lucano Consorzio Co.P.A.L Le Terre del
Gusto • 29
Dolce Mandorla Consorzio Artigiano Dolci di
Puglia • 30
Le Terre d’Arneo Il Salento
Nelle Tradizioni di Puglia Consorzio ProSalento • 29 30 31 33
Puglia Natura Consorzio Puglia Natura • 29 30 31 32 33
Il dolce Reale Della Tradizione di Puglia
Consorzio Artigiano Dolci di
Puglia • 30
Puglia Best Wine Consorzio Puglia Best Wine • • 33
Organizzazione Carni Pugliesi Garantisce la Qualità
Le Carni Pugliesi Società
Consortile Agricola • 29 31
Macellerie Riunite per la Qualità Asso.Te.Ma • 29
Eccellenze di Puglia-Premio
Ambasciatore di terre di Puglia Associazione Regionale Pugliesi •
29 30 31 32 33 43
Millenari di Puglia Associazione Millenari di Puglia • 29
Scopri la Puglia Associazione Scopri La Puglia • 43
Fonte: Elaborazione propria su interrogazione dati Ufficio Italiano Brevetti e Marchi ed European Trade Mark and Design Network (TMview), 2014
204
SINAB (2014), Bio in cifre 2014, http://www.sinab.it/sites/default/files/share/bio%20in%20cifre%202014_1.pdf
205 MIPAAF (2014), Quattordicesima revisione dei prodotti agroalimentari tradizionali,
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/7%252Fa%252F0%252FD.f0ab2e9ee2902b95e1ec/P/BLOB %3AID%3D3276
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15. Sardegna
15.1. Le politiche regionali di valorizzazione, tutela e promozione
Nell’ambito della valorizzazione delle produzioni di qualità la Regione Sardegna ha istituito il sistema di qualità alimentare “Qualità garantita dalla Regione Sardegna”. Il percorso per la regolamentazione di questo strumento, iniziò con la Delibera della Giunta Regionale n. 34/18 del 07/08/2012 riguardante “Marchio di qualità regionale dei prodotti agro-alimentari. Procedure di attivazione”.
Dopo un intenso lavoro, durato poco più di un anno, la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 55/33 del 20/12/2013 che disciplina il marchio d’uso del marchio collettivo “Qualità garantita dalla Regione Sardegna”.
La Commissione Europea, se non ravviserà elementi ostativi al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (Titolo II “Libera circolazione delle merci. Capo 3 “Divieto delle restrizioni quantitative tra gli Stati Membri”, art 34-36), permetterà alla Regione di rendere il marchio collettivo pienamente operativo.
Le finalità del sistema di qualità alimentare sono:
valorizzare i prodotti agricoli e alimentari di qualità e favorirne la diffusione attraverso l’adesione volontaria a specifiche norme di produzione;
assicurare il rispetto di tali norme attraverso la certificazione da parte di organismi di controllo indipendenti;
garantire al consumatore maggiore trasparenza riguardo al prodotto e a tutte le fasi del processo produttivo, fornendo la tracciabilità del prodotto e un’informazione precisa sulle caratteristiche intrinseche di qualità.
L’applicazione del marchio è consentita esclusivamente sui prodotti agricoli e alimentari realizzati nell’ambito dell’Unione Europea e ottenuti nel rispetto delle regole stabilite nei Disciplinari di Produzione, senza alcuna limitazione di provenienza, nel rispetto delle norme comunitarie sulla libera circolazione delle merci di cui agli artt. 34-36 del Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea.
L’uso del Marchio sarà riservato alle imprese agricole, singole e associate, di trasformazione e/o commercializzazione, operanti nel settore agroalimentare e alle associazioni di produttori agricoli L’Assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna, in collaborazione con le Agenzie regionali, predispone le “Linee guida” contenenti i criteri per l’individuazione delle filiere produttive interessate al sistema di qualità e i principi fondamentali cui devono uniformarsi i Disciplinari di Produzione.
I Disciplinari di Produzione, che saranno curati da appositi “gruppi di lavoro”, contengono le regole alle quali i potenziali utilizzatori del Marchio devono attenersi per poter aderire al sistema di certificazione specifico, redatte in conformità alle linee guida.
La qualità dei prodotti agricoli e alimentari contrassegnati dal Marchio è garantita attraverso un sistema di controllo della qualità che verifica il rispetto delle regole stabilite nel presente Regolamento d’uso e nei Disciplinari di Produzione.
Ciascun concessionario ha facoltà di scegliere tra un Organismo di controllo privato o un’Autorità pubblica di controllo (la Regione Sardegna ha individuato l’Agenzia Agris Sardegna), operanti ai sensi della norma UNI CEI EN 45011.
Il regolamento istituisce il Registro del marchio, gestito dall’Agenzia Argea Sardegna, in cui sono presenti le seguenti informazioni:
elenco dei prodotti inseriti nel sistema di certificazione istituito con il marchio;
lista delle aziende ammesse al sistema di certificazione con l’indicazione del prodotto e gli estremi del provvedimento di concessione;
elenco degli organismi di controllo designati per il sistema di certificazione.
I soggetti che intendono utilizzare il marchio, dovranno inoltrare la domanda all’Agenzia Argea Sardegna, la quale dovrà contenere le seguenti informazioni:
nome del prodotto per il quale si richiede l’inserimento nel sistema di certificazione; anagrafica dell’azienda richiedente;
118 descrizione dell’azienda di produzione, trasformazione o commercializzazione;
organismo di controllo preposto ai controlli per la certificazione del prodotto.