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OLIVO CICIARELLO Olea europaea L

Nel documento 1 Informazioni legali (pagine 59-62)

Caratteri di riconoscimento

Albero di grandi dimensioni, la chioma espansa con lunghe ramificazioni. Rami assurgenti, ma che tendono a divenire penduli nella parte basale. Le foglie sono brevi e strette, picciolo piuttosto breve, rapporto lunghezza/larghezza della foglia pari a 3,39. Infiorescenza sviluppata, il numero medio di fiori per mignola è pari a 18,56. L’epoca di fioritura è mediamente precoce. Sembra essere autoincompatibile.

Olivo Ciciarello (CRA Rende)

I frutti sono ordinatamente, in racemi (Pasquale, 1876). La drupa è piccola (diametro trasversale 12,27 mm e diametro polare 16,65 mm), asimmetrica, con apice leggermente umbonato, spostato lateralmente rispetto all’asse polare. Il peso medio è 1,85 g. A maturazione la drupa appare nera con riflessi rossastri e lenticelle evidenti. Il nocciolo si presenta ellittico-allungato, con massima larghezza verso l’apice, per cui ha il caratteristico aspetto “a botticella”. Il rapporto polpa/nocciolo è 82,05%. Luogo, livello e condizione di diffusione.

Provincia di Reggio Calabria, limitatamene alle pianure del versante tirrenico Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Non adatta come oliva da tavola, selezionata per produrre olio. Uso nella tradizione

Non si hanno notizie in merito.

Luogo di conservazione

Nell’area della provincia di Reggio Calabria.

Natura e livello di conoscenza

Tradizione orale, ma anche oggetto di studi del CRA (D’Amore et al., 1997), al momento nessuna attenzione e tutela. Cultivar tipicamente calabrese, a volte indicato come olivo amaro. Il nome deriva da cicero, cioè cece, per le ridotte dimensioni dalla drupa.

Referente Particolari della varietà Ciciarello

(CRA-Rende) Nino Iannotta, CRA, Rende

nino.iannotta@entecra.it;

Innocenzo Muzzalupo CRA, Rende innocenzo.muzzalupo@entecra.it; Rosalba Odoguardi, Arpacal r.odoguardi@arpacal.it

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OLIVO CORNIOLA

Olea europaea L.

Caratteri di riconoscimento

La pianta diventa molto grande e vigorosa, con tronco rugoso e biancastro. Rami con internodi molto lunghi. Foglie ellittico-lanceolate, con larghezza massima leggermente spostata verso l’apice, glabre, verde scuro sulla pagina superiore, tomentose e chiare inferiormente. Il picciolo è mediamente lungo. I fiori, non essendo numerosi, sono disposti in verticilli piuttosto distanziati. Cultivar praticamente autoincompatibile. La drupa è molto Corniole a diversi stadi di

maturazione (G. Godino)

allungata, di dimensioni consistenti (diametro trasversale 15,23 mm peso medio 2,83 g.), con apice appuntito con un leggero umbone, lenticelle ben visibili, colore nero lucido a maturazione. Comincia a colorarsi dall’apice verso la base. Il nocciolo è allungato e appuntito. Il rapporto polpa nocciolo è 82,38 %.

Luogo, livello e condizione di diffusione

Cultivar tipicamente calabrese, si trova solo in provincia di Cosenza, in alcuni comuni dell’Alto Jonio. Non ha sinonimie.

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Sensibile al Cicloconium e agli attacchi di mosca delle olive (Bactrocera oleae). Molto resistente alla siccità e al freddo. La migliore epoca di raccolta risulta essere la seconda decede di novembre (D’Amore et al., 1997). Uso nella tradizione

A causa delle forma appuntita del nocciolo, e della scarsa consistenza delle polpa, la drupa var. Corniola non trova grande impiego come oliva da tavola e viene utilizzata principalmente per estrarne l’olio.

Luogo di conservazione

In alcune aziende olivicole dei comuni dell’Alto Jonio, tra cui Cassano allo Jonio.

Natura e livello di conoscenza

Tradizione orale, ma anche oggetto di studi da parte del CRA (D’Amore et al., 1997), al momento nessuna attenzione e tutela.

Referente

Nino Iannotta, CRA, Rende nino.iannotta@entecra.it

Innocenzo Muzzalupo, CRA, Rende inocenzo.muzzalupo@entecra.it Rosalba Odoguardi (Arpacal), r.odoguardi@arpacal.it

Albero della Corniola (G. Godino M.Pellegrino)

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OLIVO DEL CRISMA

Olea europaea L.

Caratteri di riconoscimento

Albero di medie dimensioni, chioma espansa, ampia e rada. Drupa di colore bianco a maturazione, lungamente peduncolata con diametro di circa 6 mm.

Luogo, livello e condizione di diffusione

In passato la pianta era diffusa in tutta la Calabria, soprattutto nelle vicinanze dei monasteri, specialmente basiliani, oggi ne restano pochi individui sparsi. La si rinviene sporadicamente in provincia di Cosenza, soprattutto nei dintorni di Saracena, nel crotonese presso Savelli, e nei comuni di Bianco, Ferruzzano, Mammola e Placanica in provincia di Reggio Calabria. Albero dell’Olivo del

Crisma (S.Guidi)

Rilievi, osservazioni agronomiche, commerciali, organolettiche

Varietà di cui si sa poco. Recentemente, una giovane imprenditrice di Placanica (RC) ha franto nella sua azienda per la prima volta le olive prodotte dall’olivo bianco ricavandone un olio particolare.

Uso nella tradizione

L’olio del crisma era utilizzato per ungere i designati alle cariche ecclesiastiche della chiesa greco-ortodossa o i funzionari dell’impero bizantino; serviva, inoltre, ad alimentare le lampade nei luoghi sacri, perché bruciando, produceva poco fumo. Attualmente quest’olio non è né utilizzato, né commercializzato.

Luogo di conservazione

Alcune piante sono conservate a Bianco, Ferruzzano e Mammola, in provincia di Reggio Calabria. A Saracena, in provincia di Cosenza, alcune piante sono state distrutte dagli incendi; fortunatamente era stato prelevato del materiale per la loro moltiplicazione e 20 giovani piante sono coltivate nell’azienda Pompilio localizzata sempre a Saracena. Quattro giovani esemplari si trovano nel comune di Ferruzzano (RC), in contrada Virga, nella proprietà degli eredi di Giovanni Sculli; un’altra pianta si trova nell’orto del palazzo dei ferrovieri a Ferruzzano Marina.

Natura e livello di conoscenza Nell’area della Bovesìa, dove ancora si parla il grecanico, quest’olivo veniva chiamato Leucolea, ossia l’olivo bianco; indagini storiche più approfondite hanno evidenziato che anticamente veniva chiamato anche leucocaso, ossia la Bianca di Kasos (isola dell’Egeo). Sia a Bova sia a Gerace, città bizantina per eccellenza, tale olivo era considerato sacro e chiamato anche del Crisma, ossia dell’unzione.

Referente Particolare colore dell’Oliva del

Crisma (S.Guidi) Orlando Sculli Brancaleone (RC)

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OLIVO

Nel documento 1 Informazioni legali (pagine 59-62)