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DOMESTICA DUE STATI MEMBRI A CONFRONTO: ITALIA E GERMANIA.

4.3 Istituzionalizzazione dello sviluppo sostenibile in Germania.

4.3.3 L’organizzazione istituzionale.

Il quadro istituzionale stabilito per lo sviluppo sostenibile in Germania comprende: il coordinamento nella Cancelleria Federale; il Comitato dei segretari di Stato (dei Vice Ministri) con il supporto di un tavolo di lavoro di alti funzionari; il Consiglio tedesco per lo Sviluppo Sostenibile; il Consiglio consultivo parlamentare per lo sviluppo sostenibile; dal 2008, il Comitato di coordinamento ministeriale tra il livello federale e i Länder.361

Tradizionalmente, la Cancelleria federale svolge un ruolo di coordinamento, mentre la preparazione delle politiche è nelle mani dei Ministeri. Nella gestione dello sviluppo sostenibile, la Cancelleria assume la leadership politica.

Quest’ultima è organizzata in unità che rispecchiano i dipartimenti; sebbene sia condivisa la visione per cui la creazione di una unità dedicata allo sviluppo sostenibile sia benefica per una migliore gestione, la responsabilità organizzativa del coordinamento delle politiche di sviluppo sostenibile nella Cancelleria è affidata all’unità che si occupa delle politiche ambientali.362 Da un lato, il ruolo di coordinamento svolto dalla Cancelleria federale è fondamentale per assicurare un certo grado di controllo dell’azione interdipartimentale; dall’altro lato, l’assegnazione della sua gestione all’unità delle politiche ambientali non assicura che vengano prese in considerazione tutte le dimensioni dello sviluppo sostenibile. 363

Il Comitato dei segretari di Stato: istituito nel 2000, presieduto dal capo della Cancelleria, era originariamente composto da un sottoinsieme di dipartimenti di alta rilevanza per lo sviluppo sostenibile. Il Comitato è stato ampliato e oggi vi sono rappresentati tutti i Ministeri. Con la preparazione dell’ultimo Progress Report (2008) i segretari di Stato

359 “Econsense, which comprises 24 German companies listed in the DAX, concentrates on networking

among its active members instead of mainstreaming SD in its umbrella organisation, the BDI (Federation of German Industries)”. Ivi, p. 36.

360 Ivi, p. 24. 361 Ivi, p. 27. 362 Ivi, p. 28. 363 Ivi, p. 29.

101 hanno aumentato la frequenza degli incontri e chiesto ai differenti dipartimenti di produrre specifiche valutazioni. È l’organismo responsabile dell’aggiornamento della strategia e del monitoraggio sullo sviluppo degli indicatori di sostenibilità. Rappresenta il raccordo per il Consiglio consultivo parlamentare, per gli Stati federali e per le associazioni di enti locali, nonché per il Consiglio tedesco. Svolge il lavoro preparatorio a fronte della decisione, spettante al Governo federale, per cambiare o aggiornare la strategia.364

Il Consiglio tedesco per lo sviluppo sostenibile (RNE): istituito nel 2001 a seguito di una decisione parlamentare, conta 15 membri nominati ad personam dal Cancelliere dopo consultazione con i Ministri, che rappresentano ONG, imprese, mondo accademico, chiese e associazioni della società civile. Risponde direttamente alla Cancelleria federale ed il suo compito principale consiste nel consigliare il governo sull’implementazione della strategia oltre che avviare un dialogo pubblico sugli aspetti inerenti alla sostenibilità. Il Consiglio dispone inoltre di un segretariato di 8 membri. Tra le attività in maggiore evidenza vi è l’organizzazione di conferenze annuali con rappresentanti della società civile, dell’impresa, delle organizzazioni non governative e attori politici.365

Lavora su specifiche questioni come l’energia ed il clima, la responsabilità sociale d’impresa, forniture pubbliche, modelli di consumo e produzione, uso del suolo. Ha competenze operative che permettono di organizzare progetti in cooperazione con i dipartimenti federali. Non prende posizione nel dibattito pubblico regolare e non si posiziona come un organismo tecnico, tuttavia, ha commissionato diversi studi per un approfondimento scientifico ai fini di produrre raccomandazioni per il miglioramento della strategia. È percepito, assieme alla Cancelleria federale, come leader delle Strategie di sviluppo sostenibile in Germania; oltre ad essere un organo di controllo e di rappresentanza della società civile, ha un forte impatto nella costruzione dell’agenda politica.366

364 Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Gruppo di Lavoro /Stage SIOI (Società

Italiana per l’Organizzazione Internazionale); ANALISI COMPARATIVA DELLE REVISIONI VOLONTARIE NAZIONALI PRESENTATE ALL’HIGH-LEVEL POLITICAL FORUM 2016, 2016, p. 24.

365 Ibid.

102 Il Consiglio consultivo parlamentare per lo sviluppo sostenibile rappresenta una modalità relativamente nuova di coinvolgere il Parlamento nelle strategie per la sostenibilità. Viene riorganizzato a seguito di ciascuna elezione. È composto da 22 membri effettivi e altrettanti supplenti. Viene istituito nel 2004 nonostante l’opposizione da parte del CDU/CSU e, dopo un mandato rinnovato all’unanimità nel 2006, il Consiglio si è stabilito in via definitiva ed è valutato positivamente per aver instaurato una collaborazione costruttiva oltre i confini partitici.367

Lo scopo di tale organismo è di fornire una dimensione parlamentare alla strategia, collaborare allo sviluppo degli obiettivi, definire le raccomandazioni sulla pianificazione a medio e a lungo termine e aprire un contatto con gli altri parlamenti, in particolare nell’UE. Infine, ha il compito di valutare l’impatto sulla sostenibilità del governo presentando un rapporto sui lavori svolti con cadenza biennale. 368 Tuttavia, è stato sottolineato come la mancanza di una chiara definizione del ruolo abbia comportato in diverse occasioni l’assenza di visibilità di tale organismo; un fattore che ne limita di conseguenza l’efficacia.

In generale, si può affermare che la Germania abbia mostrato una capacità di adattamento ai paradigmi dello sviluppo sostenibile che, seppur non senza ostacoli, è risultata in un vero e proprio ancoraggio dei suoi prerequisiti nell’agenda politica e nelle sue istituzioni, che si sono progressivamente evolute. 369 Ciò che potrebbe spiegare, in sintesi, il relativo successo della politica ambientale e dell’approccio allo sviluppo sostenibile in Germania sembra essere la combinazione di alcuni fattori. Uno Stato particolarmente proattivo, un governo forte ma altrettanto pluralista, la cooperazione come routine stabilizzata e necessità di un sistema federale, hanno nell’insieme favorito la percezione del potenziale vantaggio derivato da un approccio cooperativo.370

367 Ivi, p. 32.

368 Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Gruppo di Lavoro /Stage SIOI (Società

Italiana per l’Organizzazione Internazionale); ANALISI COMPARATIVA DELLE REVISIONI VOLONTARIE NAZIONALI PRESENTATE ALL’HIGH-LEVEL POLITICAL FORUM 2016, 2016, p. 24.

369 Jacob, K.; Knopf, K.; Kahlenborn, W.; Damm, L.; Op. cit., p. 32.

370 Weidner, H.; “Performance and Characteristics of German Environmental Policy. Overview and Expert

Commentaries from 14 Countries”, Discussion Paper FS II 97-301, Social Science Research Center Berlin, 1997, pp. 38-39.

103 Non solo, la Germania sembra aver realizzato con un certo anticipo rispetto alle controparti europee la potenzialità economica di un’azione decisa in campo ambientale che ha portato nella stessa agenda politica l’idea che tale approccio fosse un mezzo fondamentale con il quale salvaguardare la competitività dell’industria tedesca. Quest’ultima considerazione potrebbe anche spiegare il ruolo particolarmente attivo che questa ha svolto nella definizione delle politiche ambientali nell’Unione europea.371

Infine, è fondamentale sottolineare l’importanza del dibattito ecologista nel dibattito politico nazionale. Il movimento dei Verdi si è rivelato in grado catalizzare l’attenzione sulle questioni ambientali, assicurando un fondamentale supporto pubblico per l’azione politica.372 Tale situazione non si verifica nel caso dell’Italia.