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3. Commento traduttologico

3.6.3. Fattori grammaticali

3.6.3.1. Organizzazione sintattica

Il contesto determina molto spesso l’organizzazione sintattica della frase cinese. Tale affermazione potrebbe valere per tutte le lingue del mondo, dal momento che la comunicazione è sempre legata al fattore contestuale, ma per il cinese moderno quest’affermazione è quanto mai vera. Il mandarino, infatti, non dispone di contrassegni morfologici che ci aiutano nella corretta comprensione degli enunciati, ma è il contesto che impone l’assetto della frase e del periodo.162

Si tratta di una lingua che punta all’immediatezza e all’essenzialità, per questo predilige generalmente una struttura paratattica: si ha solitamente a che fare con giustapposizioni di frasi semplici o con periodi di limitata lunghezza e complessità, legati da un rapporto di coordinazione.

Per contro, la lingua italiana è prevalentemente ipotattica: non è rara la costruzione di periodi articolati in subordinate di primo, secondo e terzo grado. A differenza del cinese, è caratterizzata da un gran numero di indicatori formali e contrassegni morfologici che la rendono più complessa e variegata nella forma e nella struttura.

In linea generale nel romanzo breve “Lili” si riscontra l’impiego di una struttura paratattica, com’è consuetudine nella lingua cinese. L’autrice ha fatto ricorso perlopiù a giustapposizioni di frasi semplici o, nei casi più complessi, a coordinazioni asindetiche, ovvero prive di connettivi e nessi sintattici. In sede di traduzione si è cercato di aderire quanto più possibile alla struttura del testo cinese, ma talvolta, per non dare l’impressione di una narrazione monotona e banale, si è dovuto intervenire

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sulla sintassi e modificare la scansione sintattica dando vita a periodi più lunghi e complessi, tipici della sintassi italiana.

Una delle variazioni operate con maggiore frequenza è stata la fusione di due frasi giustapposte in un unico periodo con subordinata relativa, come nell’esempio che segue:

莉莉的床是一个紫藤编的小篮子,猎人在里面铺上了半张羊毛毯。

Il giaciglio della cucciola era un piccolo cesto di glicini intrecciati nel quale il cacciatore aveva sistemato una coperta di lana piegata a metà.

Vale la pena notare che nel prototesto si è in presenza di due frasi coordinate per asindeto con due soggetti differenti. Nella versione italiana si è dato vita a un periodo coeso con due soggetti diversi, ma con la presenza di una subordinata relativa che ha permesso l’eliminazione della virgola e ha legato in maniera più vincolante le due frasi semplici.

Di seguito riportiamo un punto del testo in cui è stata inserita una relativa implicita:

莉莉则是高高地昂着头,端庄地走在最前面,听着身后猎人有力的脚步声。猎人扛着鹿昂首 阔步的样子就像是一尊青铜雕像。

[…] Lili invece teneva la testa alta, camminava avanti a tutti con aria solenne e ascoltava il rumore dei passi pesanti del cacciatore dietro di lei che, procedendo fiero con la carcassa del cervo sulle spalle, aveva le sembianze di una statua di bronzo.

Tramite il presente esempio s’intende evidenziare sia l’aggiunta di una subordinata relativa, che ha portato all’eliminazione del punto fermo, sia l’aggiunta di una proposizione incidentale di natura modale. Inizialmente si era scelto di rendere la subordinata incidentale con una semplice subordinata temporale (“mentre procedeva fiero con…”), ma in ultima analisi si è propeso per una resa più fluida e snella e per questo si è scelto di ricorrere a un gerundio modale.

Le relative sono senza ombra di dubbio le subordinate costruite con maggiore frequenza in sede di traduzione, ma insieme a queste troviamo anche una forte presenza di subordinate temporali. Si prenda in esame il seguente esempio:

巴特卧在她的小篮子旁边,伸出他的爪子护着小篮子。猎人关掉了灯,走向一张很大的橡木 床。

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Mentre Bart era sdraiato a fianco del cesto di Lili con la zampa protesa a difendere il piccolo giaciglio

della leonessa, il cacciatore spense la luce e si diresse verso un grande letto di quercia.

Si noti in questo caso che il punto fermo è stato sostituito da una virgola e che i due periodi sono stati legati insieme da un rapporto di subordinazione temporale che sottolinea la contemporaneità tra le azioni. Inoltre, sono state elise le virgole interne ai due periodi cinesi e sostituite nel primo caso con la preposizione “con” e nel secondo con la congiunzione “e” per motivi di coesione.

In alcuni casi si è scelto di esplicitare il rapporto di causalità:

可是莉莉就不大喜欢镇上,莉莉不喜欢那么多的人。尽管所有镇上的人都认识莉莉,都善待 莉莉。

Tuttavia a Lili non piaceva tanto andare al villaggio perché i posti affollati non erano di suo gradimento, sebbene lì la conoscessero tutti e la rispettassero molto.

Nel sopracitato esempio è evidente che le prime due frasi semplici del prototesto, legate per asindeto dalla virgola, sono diventate in italiano una proposizione reggente e una subordinata causativa: il rapporto di causa è stato esplicitato mediante l’aggiunta del nesso causale “perché”. Da ultimo si è deciso di eliminare il punto fermo antecedente la subordinata concessiva e di sostituirlo con una virgola.

Da ultimo si riportano due subordinate finali:

猎人突然弯下腰,从地上拎起铺在火炉边的毛皮。

L’uomo d’improvviso si piegò per raccogliere dal pavimento la pelliccia dispiegata vicino alla stufa […].

Quello che nel testo cinese era un rapporto di coordinazione asindetica, nella versione italiana è stato reso tramite l’esplicitazione di una subordinata finale che spiega con chiarezza il motivo per il quale il cacciatore si accovaccia.

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La folla se l’era già data a gambe per scappare da quel disastro e si riversava verso l’uscita.

Non a caso si è scelto di concludere la sezione dedicata all’analisi dell’organizzazione sintattica con tale esempio. La frase citata non rappresenta solamente un valido esempio delle manipolazioni attuate alla struttura sintattica di partenza, ma chiude perfettamente il ragionamento riportato all’inizio della presente sezione. In particolare, la modifica che è stata apportata in quest’occorrenza vede l’aggiunta della preposizione “per” che, ancora una volta, esplicita una relazione di finalità lasciata implicita nel testo cinese. L’aspetto più interessante da analizzare, però, è l’esiguo numero di caratteri impiegato dall’autrice per esprimere un concetto così denso di significato: in soli tredici caratteri riesce a veicolare quanto in italiano viene spiegato in un’intera riga di testo. Ciò si deve principalmente all’espressione taonan 逃难, straordinariamente stringata ed espressiva. Si tratta di un verbo che non indica solamente l’azione di scappare, ma nello specifico fa riferimento alla fuga da una calamità, la dipartita veloce da una zona disastrata. Tale riflessione intende dare prova della natura immediata e concisa della lingua cinese di cui si accennava precedentemente, una caratteristica che rappresenta di fatto una delle maggiori difficoltà in sede di traduzione.