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3. Commento traduttologico

3.6.4. Fattori testuali

3.6.4.1. Struttura tematica e flusso informativo

La struttura tematica più utilizzata nella costruzione dei periodi cinesi è senz’altro quella che lega il tema al commento. Si tratta di due costituenti primari strettamente connessi tra loro: il tema fissa le coordinate del discorso, sottolineando le informazioni già note; il commento incorpora il nucleo dell’informazione nuova, segue il tema, si aggancia a esso, ma lo arricchisce fornendo dettagli aggiuntivi. Spesse volte i due costituenti sono separati da una virgola, procedimento non previsto nella struttura tematica della frase italiana che denigra l’inserimento di segni di punteggiatura tra i costituenti fondamentali della frase. Si prenda ad esempio la frase cinese di seguito riportata:

她知道,那是峡谷的声响。

I primi tre caratteri ta zhidao 她知 道 costituiscono il soggetto e il predicato verbale e letteralmente significano “lei sa/sapeva”. Dopo la virgola viene riportato il complemento oggetto, nonché l’oggetto del suo sapere, ovvero “che quello è/era il suono della gola”. Riproducendo in maniera letterale il concetto di tema e commento menzionato precedentemente, la logica con cui l’autrice ha costruito tale frase è la seguente:

Lei sa/sapeva [qualcosa], [l’oggetto del suo sapere è] che quello è/era il suono della gola.

Sebbene sia perfettamente conforme alla struttura tematica delle frasi cinesi, tuttavia nel metatesto tale proposizione ha avuto bisogno di alcune modifiche per andare incontro alla struttura tematica delle frasi italiane, generalmente formata da soggetto, predicato, complemento diretto e complementi indiretti. Pertanto, in seguito alla riformulazione, la frase italiana è stata così costruita:

Era il suono delle acque della gola, non aveva dubbi.

Si è deciso di invertire tema e commento: il fine di tale scelta traduttiva è stato quello di mantenere il segno di punteggiatura frapposto tra i due costituenti della frase cinese e, inoltre, quello di mettere in evidenza l’oggetto del suo sapere, ovvero l’informazione nuova che l’autrice vuole fornire al lettore.

Non è infrequente, inoltre, l’uso di gruppi preposizionali locativi in qualità di tema, come nell’esempio seguente:

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在莉莉的记忆中,那天晚上猎人其实是很高兴的。

Lili si ricordava che quella stessa sera il cacciatore aveva un'aria davvero felice.

Una traduzione letterale avrebbe portato alla produzione di una frase italiana poco naturale, pertanto si è scelto di adottare il classico schema “soggetto, predicato, complemento diretto” per rispondere alla semplicità del registro e alla linearità del flusso narrativo.

Vediamo un altro caso di riformulazione:

夜幕降临了。小屋里依旧燃着炉火。

Al crepuscolo, come sempre, la baita era riscaldata dal fuoco della stufa.

Le modifiche apportate alla punteggiatura sono le prime a balzare all’occhio: nel prototesto si è in presenza di due frasi semplici ciascuna chiusa da un punto fermo; nel metatesto, invece, esse sono state fuse a costituire un'unica frase. La traduzione letterale della prima frase cinese sarebbe “è calata la notte”, con la presenza della particella modale le 了 che testimonia l’avvenuto cambiamento di stato. In traduzione si è scelto di elidere il valore predicativo della frase e di trasporla in italiano sotto forma di complemento di tempo. Inoltre, l’elemento yijiu 依旧 (come prima, ancora) è stato anticipato a fronte del soggetto. Tali procedimenti sono stati attuati con l’intento di conferire maggiore naturalezza e coesione al testo italiano.

In alcuni casi è stato d’obbligo il ricorso all’espansione per motivi di chiarezza, come in questo passo:

阿朗静静地说 […]。

Senza interrompere la quiete del momento, Alan prese a dire […].

Ciò che è stato espresso in pochi caratteri cinesi, ha richiesto un maggior dispendio di parole nella riformulazione del concetto in lingua italiana. Il verbo attributivo jing 静 significa “calmo, pacifico” e in tal caso si presenta in funzione di determinate verbale, pertanto descrive la modalità dell’eloquio di Alan. In ogni caso sarebbe stata necessaria un’espansione tramite l’aggiunta di elementi quali “tono di voce tranquillo”, “con fare pacifico” ecc., pertanto si è scelto di caratterizzare

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maggiormente la traduzione. Oltre a ciò, si è voluto legare la frase al contesto in cui è inserita: poche righe più sopra, la narrazione faceva riferimento alla quiete che regnava nel bosco e in cielo, per cui si è pensato che il tono d’eloquio scelto da Alan si trovasse in accordo con tale ambientazione con lo scopo di non turbare la pace della foresta.

Un’altra occasione in cui si è resa palese la necessità di espandere il testo di partenza è il punto in cui l’autrice descrive il grande cambiamento cui è stato oggetto il cacciatore:

猎人变得喜欢回忆往事。

A differenza di un tempo, ricordare il passato divenne una delle attività preferite del cacciatore.

Balza subito agli occhi la diversa lunghezza dei due enunciati: ciò che l’autrice riesce a esprimere in una frase secca e concisa, in italiano viene riformulato mediante l’utilizzo di una perifrasi più lunga. Il fulcro di tale problema traduttivo è racchiuso nei caratteri bian de 变得, dove il primo è il verbo “cambiare” e il secondo è una particella strutturale usata nella costruzione del complemento di grado. La sua funzione, in questo caso, è quella di indicare il modo di svolgimento, ovvero chiarire in cosa il cacciatore è cambiato. Si tratta di una costruzione sintattica molto stringata che, volta in italiano, è destinata a perdere la sua sinteticità. Nel metatesto l’elemento del cambiamento è stato reso tramite l’aggiunta del sintagma “a differenza di un tempo” e l’impiego del verbo “divenire”. Oltre a questo, s’intende sottolineare l’intero stravolgimento della frase: nella versione cinese il soggetto è il cacciatore, mentre in italiano si è deciso di anticipare l’oggetto del cambiamento e renderlo soggetto dell’intero enunciato al fine di conferirgli maggiore enfasi. Dunque, in questo caso, oltre all’espansione del protesto si è fatto ricorso anche a una sua riformulazione.

Per contro, vi sono state non poche occasioni in cui si è deciso di elidere alcuni costituenti della frase di partenza:

她听见巴特在屋角的一声短促暴烈的惊呼。短暂的寂静,然后她看见了血。

Udì Bart preoccupato che emise un breve guaito d’allarme: un momento di silenzio, poi il sangue.

Si tratta di un passo particolarmente significativo che descrive un momento di altissima tensione, ovvero la prima e unica volta in cui Lili dà voce alla sua rabbia e si dimostra feroce nei confronti del cacciatore. Nello specifico, in questo stralcio di narrazione è descritto il preludio all’attacco: sono attimi di sguardi, momenti concitati, per cui per mantenere il giusto grado di pathos

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si è scelto di creare una traduzione frammentata, simile al testo originale, ma addirittura più concisa. L’elisione ha riguardato dapprima il gruppo preposizionale locativo zai wujiao 在屋角 (nell’angolo della stanza) e in seguito il gruppo del soggetto e del predicato verbale ta kanjian le 她看见了 (lei ha visto). In momenti cruciali come quello sopra descritto, il ritmo di narrazione è fondamentale: tale scelta traduttiva ha permesso di mantenere lo stesso ritmo del testo cinese. Oltre all’elisione si è scelto di modificare leggermente la punteggiatura. Il punto fermo è stato sostituito dai due punti per eliminare pause troppo lunghe: si tratta di attimi in cui è l’istinto a prevalere, momenti caratterizzati dalla tempestività degli eventi.

Il cinese è una lingua che non teme le ripetizioni: a causa della scarsità di contrassegni morfologici, spesso si è in dovere di esplicitare volta per volta il soggetto. L’italiano, invece, aborrisce la ridondanza data dalle ripetizioni, quindi non sono rari i casi in cui si preferisce sostituire il soggetto con un pronome o, addirittura, i casi in cui venga eliso del tutto. A tal proposito, si prenda in considerazione il seguente enunciato:

她以为她将在峡谷的下面看到阿朗的尸体。可是阿朗不在那里。

Era certa che avrebbe trovato i resti di Alan in fondo alla gola, ma non fu così.

In questo caso, oltre a essere intervenuti sulla punteggiatura tramite l’eliminazione del punto fermo e la creazione di una subordinata avversativa in italiano, si è scelto di elidere la seconda occorrenza di Alang 阿朗 (Alan) perché avrebbe dato luogo a una narrazione troppo ripetitiva e pesante. La letterale traduzione della seconda frase cinese sarebbe “Ma Alan non era lì”: una ripetizione inutile e assolutamente poco gradevole all’orecchio di un lettore italiano. Pertanto si è deciso di ricorrere a una totale riformulazione della frase, che è stata stravolta rispetto all’originale dal punto di vista formale, ma ha mantenuto intatta la sua carica semantica.

Riformulazione, espansione ed elisione sono tre procedimenti che inevitabilmente modificano il flusso informativo del testo di partenza, ma allo stesso tempo garantiscono al metatesto un adeguato grado di fluidità e naturalezza. Sono stati molto rari i casi in cui si è riuscita a produrre una traduzione totalmente congruente all’originale, sia dal punto di vista contenutistico, che formale. A titolo d’esempio, si riporta da ultimo un passo in cui è stato possibile mantenere il medesimo flusso d’informazione del prototesto:

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那种地狱般的响声让莉莉心惊肉跳。如果她现在敢把这皮鞭甩在阿朗身上的话,莉莉发誓自 己会扑上去,熟练地咬断她的脖子。

Quel rumore infernale fece venire la pelle d’oca a Lili: se avesse osato scagliare un’altra volta quella frusta contro il corpo di Alan, giurò a sé stessa che si sarebbe fiondata sulla donna per azzannarle il collo.

In tale occorrenza, non si è reso necessario nessuno dei tre procedimenti sopracitati, in quanto la struttura dell’enunciato cinese si adatta perfettamente alla sintassi italiana. L’unica lievissima modifica ha interessato, ancora una volta, la punteggiatura: il primo punto fermo è stato sostituito coi due punti.