• Non ci sono risultati.

2 “C REATION DOES NOT HAPPEN IN A VACUUM ” I L CONTESTO MEDIALE CONTEMPORANEO

3.1 Attraverso lo schermo: vidding e fan video

3.2.1 Dalle origini agli anni Novanta

La ricostruzione della storia del vidding, così come la storia più generale del fandom, non è semplice né immediata, soprattutto per quanto riguarda la sua vita prima di internet. Alla evidente difficoltà di descrivere l’operato in solitaria di singoli fan dediti alle più svariate attività se non attraverso interviste e conoscenze dirette, si somma la difficoltà di ricostruire la storia dei pochi eventi collettivi, come le convention annuali organizzate intorno a qualche prodotto mediale (soprattutto di fantascienza)26, che raramente venivano registrate per i posteri. Altro “luogo” d’incontro e scambio tra fan erano le riviste create dai fan stessi, le fanzine, spesso a tiratura limitata e legate a uno specifico territorio, la cui sopravvivenza e raccolta è stata a lungo demandata a collezionisti e fan e, solo recentemente, presa in carico da alcuni istituti di ricerca27. In grande parte non preservata né custodita in archivi preordinati ma affidata alle mani e alla memoria dei membri dei vari gruppi, la nostra conoscenza della storia del fandom e dei suoi primi sviluppi è grandemente affidata alle operazioni di ricostruzione effettuate da alcuni studiosi (tra cui occorre citare il pionieristico lavoro di Henry Jenkins, Textual Poachers e, per quanto riguarda il fandom al femminile, Entreprising Women, di Camille Bacon-Smith, all’interno dei quali troviamo due capitoli dedicati al fanvideo, che Bacon-Smith chiama “songtape” 28). Per nostra fortuna, all’interno del fandom stesso si è rapidamente sviluppata una tendenza a preservare, registrare e conservare il più possibile la propria storia e le proprie

26 Il termine convention – o più frequentemente con – è utilizzato per indicare momenti di incontro tra fan fin

da prima della Seconda Guerra Mondiale (la prima World Science Fiction Convention si tenne a New York nel 1939), tuttavia la diffusione del fenomeno si ebbe negli anni Settanta, con l’arrivo delle prime convention dedicate a Star Trek (1972). La prima media convention T*Con, che si sarebbe poi trasformata nel MediaWest*Con – punto di riferimento essenziale per i fan di fantascienza e media –, si tenne nel 1978 in Michigan. Parte della storia di questo con può essere ricostruita a partire dalle pagine del sito ufficiale, oggi accessibili attraverso la Wayback Machine “MediaWest*Con Hub Page”, Official MediaWest*Con Pages

[Wayback Machine], 9 aprile 2002,

http://web.archive.org/web/20020409023657/http://members.aol.com/MdiaWstCon/mwc.htm.

27 Tra queste possiamo citare la “Zine and Amateur Press Collections” presso l’University of Iowa e la

“Sandy Hereld Memorial Digitized Media Fanzine Collection” presso la Texas A&M University Libraries. L’unica letterzine interamente dedicata al vidding fu Rainbow Noise, creata nel 1993 da Tashery Shannon, che rimase attiva soltanto per pochi numeri.

28 Henry Jenkins, “'Layers of Meaning': Fan Music Video and the Poetics of Poaching”, Textual Poachers

Television Fans & Participatory Culture, Studies in culture and communication, London-New York,

Routledge, 1992; Camille Bacon-Smith, “Visual Meaning”, Enterprising Women: Television Fandom and

opere, per poter un giorno ricostruire le proprie origini, utilizzando tutti gli strumenti tecnologici a disposizione29. Come ricorda Francesca Coppa: “fans have always done a wonderful job of explaining themselves to themselves30” ed è possibile rintracciare importanti materiali ascrivibili a quello che viene chiamato “fannish metadiscourse”, le discussioni meta dei fan, che ci permettono di ricostruire i pezzi mancanti di questa storia. Nel caso del vidding, sono state alcune vidder a conservare la memoria della comunità, raccogliendo non solo le produzioni video, ma anche dati, pubblicazioni interne alle convention, songtapes e contapes31, e anche le testimonianze delle “compagne di strada”. Tra le più attive, per quanto riguarda le prime fasi della pratica del vidding, che vanno dalla metà degli anni Settanta ai primi anni Novanta, vanno citate Kandy Fong, pioniera del fanvideo; Mary Van Deusen (MVD), che raccoglie molte riflessioni riguardo al primo periodo del vidding attraverso saggi contenuti nel suo blog32; Rachel Sabotini e Sandy Herrold, le cui riflessioni e ricerche sono confluite, ad esempio, in una serie di panel e vidshow dedicati alla storia del vidding tenutisi durante alcune edizioni del Vividcon, la convention che dal 2002 riunisce annualmente la comunità delle vidder33.

Kandy Fong, Star Trek e la nascita delle slideshows

La nascita della pratica del vidding viene fatta risalire alla metà degli anni Settanta, quando Kandy Fong crea alcune slideshow dedicate alla serie originale di Star Trek34 (Gene Roddenberry, 1966-1969). Fong è la prima ad avere l’idea di usare spezzoni di pellicola collezionati dai fan, trasformarli in diapositive e organizzarli seguendo il testo di

29 In questa direzione va inteso, ad esempio, il progetto Fanlore, un’enciclopedia formato wiki, compilata

dalle stesse fan, che conta oltre 25.000 voci, che si è rivelato essenziale anche per la compilazione di questo lavoro, in particolare del Glossario. http://fanlore.org/.

30 Francesca Coppa, “A Brief History of Media Fandom”, Kristina Busse, Karen Hellekson (a cura di) , Fan

Fiction and Fan Communities in the Age of the Internet, Jefferson, McFarland, 2006, p. 58.

31 cfr. Glossario

32 Tra questi i più rilevanti da un punto di vista storico sono Mary Van Deusen, “MY BACKGROUND IN

MAKING SONG VIDEOS”, Mary S. Van Deusen, s.d.,

http://www.iment.com/maida/tv/songvids/songbackground.htm e “Technical Issues of Song Video Making”,

Mary S. Van Deusen, s.d., http://www.iment.com/maida/tv/songvids/equip.htm. Nel capitolo sopra citato di Textual Poaching, Henry Jenkins utilizza frequentemente come riferimento la corrispondenza personale

intrattenuta con la vidder nel 1990.

33 Alla convention sarà dedicato il paragrafo 3.4.3. In particolare, possiamo citare, tra i vidshow: “Vidding History: 1980-1984” (2008), “Vidding History: 1985-1990” (2009), “History: Pre-VividCon Faves” (2010), “History: Ten Years of Vividcon” (2011), “History of Club Vivid” (2012) e “History of Challenge” (2013), nonché il vidshow ricorrente “Wayback Machine”, “a glimpse of the rich history of vidding, and also gives newer folks a chance to view vids they might not otherwise get to see”. Tra i panel, vanno ricordati “Vidding History” (2003) moderato da Sandy Herrold e Kandy Fong e “The Genealogy of vidding” (2005) moderato da Rachel Sabotini, le cui note si possono trovare in rache, “VVC panel: The Genealogy of Vidding”, Rache

Livejournal Personal Blog, 26 agosto 2005, http://wickedwords.livejournal.com/294250.html.

una canzone per creare una nuova storia o commentare il testo originale. La musica scelta non era un semplice accompagnamento, bensì, attraverso il testo cantato, fungeva da veicolo del racconto. Le diapositive così organizzate venivano poi proiettate su un muro durante le convention cui Fong prendeva parte, e la base musicale veniva riprodotta attraverso musicassette oppure cantata direttamente dai partecipanti. Questa proiezione di immagini statiche accompagnate da una base musicale viene considerata una versione embrionale della pratica del songtape, in seguito definito fanvideo, che si svilupperà negli anni successivi.

Francesca Coppa in “Women, Star Trek, and the early development of fannish vidding” ricostruisce grazie alla testimonianza diretta di Fong il processo creativo che la portò a realizzare la prima slideshow, sulle parole di una popolare filk song35 “What do

you do with a Drunken Vulcan” :

There was a popular filk song “What do you do with a Drunken Vulcan” and I suggested that we pick out pieces of film that seemed to go with the song. Several of the club members & I used a cassette to record the song. John [marito di Kandy Fong e fan di Star Trek] made the film pieces into slides so we could show it at a club meeting. I would follow the words along in a script & “click” the single projector at certain words. It was very popular36.

Ricorda ancora Fong:

For several years, I would travel from Seattle to San Diego to Boston to Houston showing my shows. I would show the older stuff, then make sure there where 1 or 2 new ones at each con. I ended up with several hours of shows37.

Coppa racconta che Fong riuscì a perfezionare la sua tecnica, arrivando a proiettare con due proiettori contemporaneamente in una sorta di performance di montaggio live, in cui lei stessa diveniva parte integrante della proiezione.

Oltre alla già citata “What do you do with a Drunken Vulcan”, un’altra slideshow molto popolare, anche perché a lungo l’unica sopravvissuta, fu “Both Sides Now”. Datata a lungo 1980, ma probabilmente precedente, includeva materiali forniti a Fong direttamente da Gene Roddenberry, creatore della serie: i due si erano conosciuti durante

35 Con il termine filking si indicano le attività di fandom indirizzate alla creazione di canzoni (sia testi che parole) dedicate a personaggi e storie presenti nei prodotti mediali amati. “Filking, like fan fiction, may be a vehicle for building or commenting upon pre-existing media texts, a way of pulling to the surface marginalized characters or subplots. Fans often write songs from the perspective of fictional characters, singing in their voices, and expressing aspects of their personalities. Just as a fan writer may develop a story around the character of Uhura [Star Trek], a filker may develop a song centered around Chapel or Yar, female characters whose voices are rarely allowed to be heard within the aired episodes”. (H. Jenkins, Textual Poachers Television Fans & Participatory Culturecit., p. 252).

36 F. Coppa, “Women, Star Trek, and the Early Development of Fannish Vidding”, cit. 37 Ibidem.

una convention e Roddenberry aveva ammirato le sue creazioni al punto da spedirle nuovi spezzoni. É proprio grazie a Roddenberry che queste slideshow sono sopravvissute: il creatore di Star Trek chiese a Fong delle copie dei suoi lavori e i videotape realizzati intorno al 1986 per registrare le slideshow sono fino a oggi una delle pochissime testimonianze del funzionamento dei primordi del fanvideo.

Starting in 1975, I created hours of slide shows set to music that I would show at conventions. One night, I had access to good slide projectors. Using a friend's camera, we taped with me pushing the button for the next slide just like at a con. We only had a couple of hours, but that allowed me to transfer 7 shows. I sent Gene Roddenberry a copy of the First 4 Trek ones. After all, he had given me written permission to use him as the narrator in Time Warp!38

In “Both Sides Now” è la voce malinconica dello stesso Leonard Nimoy, attore che interpreta Spock, a cantare il celebre successo di Joni Mitchell, e ad accompagnare le immagini scelte da Fong. Già in questa forma primitiva ritroviamo molti dei temi poi ampiamente affrontati dalle vidders lungo il corso dei decenni successivi: innanzitutto si tratta di un video che esplora un singolo personaggio (detto character centric/character

study), di cui vengono analizzati vicende e sentimenti. Un personaggio cui viene data una

voce che normalmente non possiede (Spock è vulcaniano, quindi per sua natura non è in grado di esprimere emozioni e sentimenti che non siano dettati da logica e razionalità), un personaggio in conflitto tra due nature differenti (la canzone recita “I see life from both sides now” e viene accompagnata da immagini che illustrano la doppia vita di Spock, mezzo alieno e mezzo umano), ma anche tra due sessualità differenti. Nella storia del fandom di Star Trek si è sempre dato largo spazio alle letture omoerotiche della relazione tra il Capitano Kirk e Spock, letture condivise tra molti fan, di cui vediamo innumerevoli esempi in fanfiction e fanvideo. “Both Sides Now”, tenta di rendere esplicito anche questo sottotesto.

This interpretive quality makes Fong's slide show a vid and marks her as the founder of the form. “Both Sides Now” is a visual essay in which music is used as an analytical tool and not a soundtrack. By using image and sound to stage the contrast between Nimoy's external appearance and inner voice, Fong teases out various kinds of “bothness” surrounding the text: human and alien, male and female, heterosexual and homosexual, reason and emotion, control and desire. She has excavated the complexities of Spock's character, highlighting some of the key traits that have made him a popular figure of identification and desire39.

38 Nota dalla collezione di video realizzata da Kandy Fong e contenente le sue prime slideshow e i primi

songvids, intitolata “Kandy Fong Slide and VHS Video Shows to 1990” (meeedeee, “Kandy Fong Slide and VHS Video Shows to 1990”, Fanlore, s.d.,

http://fanlore.org/wiki/Kandy_Fong_Slide_and_VHS_Video_Shows_to_1990).

A Fong viene attribuito anche il merito di avere ideato i contapes,40 ovvero di avere avuto l’idea di registrare su un supporto - prima VHS poi DVD - la compilation dei video presentati durante una convention per poterli conservare e rivedere. Questi video risultano tuttora un’imprescindibile fonte di informazioni per documentare la storia della pratica e della comunità delle vidders.

L’era del VCR

Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, negli Stati Uniti, i registratori VCR e le cassette VHS divennero alla portata di una sempre maggiore fetta di pubblico41, permettendo alle vidder di sperimentare nuovi modi di creazione molto più sofisticati delle slideshows. La maggior parte realizzava le proprie creazioni su strumenti casalinghi di media qualità, ma non mancarono alcuni gruppi che per motivi contingenti (da un investimento collettivo a ragioni professionali di uno dei membri42) riuscirono ad avere a disposizione macchinari più sofisticati simili a quelli usati professionalmente per l’editing televisivo (alcuni utilizzavano anche la tecnologia Beta, che aveva ai tempi costi decisamente proibitivi, come Mary Van Deusen43).

Non è chiaro quale sia stato il primo “songvid” realizzato utilizzando una macchina VCR, molti concordano che i primi vennero creati all’interno del fandom di Starsky and

Hutch (William e Ryan Blinn, 1975-1979), particolarmente attivo e frequentato anche

durante gli anni Ottanta. Vengono spesso menzionati i video di Kendra Hunter e Diana Barbour, che realizzarono decine di video sotto il nome di “Magnificent Seven Productions”44. Uno dei primi e più celebri fanvideo all’interno del fandom di Starsky and

40 Il primo datato 1989 fu realizzato durante una convention di Star Trek a tema Kirk/Spock chiamata Koon-

Ut-Cali-Con (“Koon-Ut-Cali-Con”, Fanlore, http://fanlore.org/wiki/Koon-ut-Cali-Con).

41 Sull’argomento si veda, ad esempio, David Buckingham, Rebekah Willett, Video Cultures: Media

Technology and Everyday Creativity, New York, Palgrave Macmillan, 2009.

42 Il gruppo Media Cannibals, ad esempio, ha realizzato molti video utilizzando un mixer video “prosumer”

Panasonic, una tecnologia decisamente costosa, acquistato da uno dei membri, Katherine, e utilizzato da tutti i membri per le creazioni comuni. (gwyneth, op.cit.)

43 MVD è una delle poche vidder ad aver avuto accesso a equipaggiamenti semi-professionali in virtù del suo

lavoro nel settore ricerca dell’IBM. Così racconta il suo passaggio dal VCR al Beta, che presto inizia a utilizzare combinando due macchine: “Wanting more control, we investigated and discovered the Beta 1000 machines. With two of them, you could tie them together and they would roll back together, roll forward and the edit would happen where you had set. It was like magic. It was on these machines that I did most of my subsequent work. Instead of a rainbow, though, the first frame of the edit would shear, often turning partially black and white. This machine was 1 frame accurate, so it was heaven to use. Most of the sophistication I developed was on these two Beta machines”. (Mary Van Deusen, “MY BACKGROUND IN MAKING

SONG VIDEOS”, Mary S. Van Deusen, s.d.,

http://www.iment.com/maida/tv/songvids/songbackground.htm).

44 “Diana reports that in the summer of 1980, her friend Kendra Hunter returned home from Greece. Diana

Hutch, ancora oggi regolarmente proiettato agli eventi comunitari, è The Rose.45 Realizzato

nel 1980, il video contiene in realtà - per ragioni tecniche e per l’inesperienza delle autrici nel gestire il loro equipaggiamento - un’unica scena senza tagli, proveniente da un episodio della seconda stagione della serie intitolato “Starsky’s Lady (a.k.a. Revenge)”. L’episodio, che vede l’unico interesse amoroso di Starsky dell’intera serie, Terry, uccisa per vendetta, si conclude con i due protagonisti che scartano i regali che lei ha lasciato per loro in segno d’addio. Questa scena, particolarmente amata dal fandom, è quella che Diana Barbour e Kendra Hunter utilizzano in Rose, montata sulla canzone omonima di Bette Midler.

Sandy Herrold e Kandy Fong ricordano nelle note del panel “History of Fan Vidding”, tenuto durante il Vividcon 2008, che l’anno seguente alla prima proiezione di questo e altri video realizzati dalla “Magnificent Seven Productions”, ovvero nel 1981, molte altre si presentarono allo Zebracon con i propri tentativi di video. Tra queste Pam Perry e Lynda Brant.

[B]ecause the film clips were rare, not that many people had access to them; the invention of the VCR is the first leap in the numbers of people doing vidding. And VCRs were expensive, so people didn't go out and buy their own editing VCRs. Instead, you went to a friend's house -- maybe in new york, maybe in san Francisco, maybe in Chicago, maybe in DC -- and they showed you how it was done. You learned from it, and you learned what made a good vid from them too46.

Così Rachel Sabotini introduce la sua ricostruzione della fase VCR del vidding nelle note al panel da lei condotto durante il Vividcon 2005 “The Geneaology of Vidding”. A causa dei costi proibitivi delle attrezzature era uso comune per le vidder riunirsi in gruppi - ovviamente determinati dalla prossimità geografica dei membri - e realizzare le proprie opere insieme. In più, il funzionamento dei videoregistratori, dei timer e delle componenti tecnologiche necessarie alla creazione dei video era più facilmente gestibile da due o più persone. Questa caratteristica di pratica collettiva “in presenza” si perderà quasi completamente una volta diminuito il costo delle attrezzature e, in seguito allo sviluppo del web, una volta ottenuti spazi di condivisione virtuale che sostituissero quelli reali, in cui

reel audio tape player. Diana had been wondering what the 'audio dub' button on her machine was for. Since they had some of the last season of Starsky & Hutch on a video cassette, they paused a picture on one machine, started the song playing, and hit record on the second machine. ... The vidders decided they wanted action!! But, Diana and Kendra found that if they recorded one scene and then try to record another one after it, they got several seconds of static, unstable images, and music interruption. Their solution was to find one long scene and add music. ....Kendra and Diana found a friend with nice handwriting, and used a camera for the credits”. (Sandy Herrold, Kandy Fong, “Fan Vid History Panel 2008”, Fanlore, s.d.,

http://fanlore.org/w/images/f/f5/Vividcon_2008_History_of_Fan_Vidding.pdf).

45 La canzone che accompagna il video è diventata nel tempo un vero e proprio inno per i fan della serie, e

viene cantata ogni anno da tutti i partecipanti di uno dei più importanti con, Zebracon (Chicago, 1979-2007).

scambiarsi ugualmenete aiuti e consigli, e in cui insegnarsi a vicenda i “trucchi del mestiere”, senza necessità di trovarsi nello stesso luogo.

Sabotini individua tre grandi “case” del vidding, ognuna caratterizzata da uno stile molto specifico e significativo per l’era del VCR: la tradizione Media West, la tradizione Mary Van Deusen e la tradizione di San Francisco.

La tradizione Media West fa riferimento ai video prodotti per essere proiettati durante la convention Media West*Con, una convention di fantascienza che, dal 1981, si svolge ogni anno durante il Memorial Day Weekend (l’ultima settimana di maggio) a Lansing, nel Michigan. Questi fanvideo sono la quintessenza del genere Con Video: focalizzati sull’idea di accessibilità dell’audience al racconto anche nel caso in cui il pubblico non sia a conoscenza della fonte, prediligono uno stile narrativo chiaro e un montaggio costruito attraverso le parole delle canzoni scelte:

Context was completely secondary to making sure that the audience ‘got’ what was being said. Simple and straightforward was cool; clarity was what was important. So if

Documenti correlati