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2 “C REATION DOES NOT HAPPEN IN A VACUUM ” I L CONTESTO MEDIALE CONTEMPORANEO

3.3 Anatomia del fanvid

3.3.1 Tipologie di fanvideo

Abbiamo già affrontato in precedenza123 le complessità legate ai tentativi tassonomici rispetto alle forme di remix audiovisivo e l’impossibilità di pervenire a una categorizzazione efficace di tali forme. Quanto affermato per il remix nel suo complesso ha valore anche all’interno del sottoinsieme del fanvideo. È pressoché impossibile stabilire una tassonomia efficace e duratura dei fanvideo esistenti: se da una parte i termini con cui vengono indicati cambiano frequentemente e nuove tipologie si impongono col tempo, dall’altra non è possibile far emergere uno o più criteri effettivamente dirimenti per ordinare le varie tipologie in una struttura organica. Nondimeno, la suddivisione dei video in “tipi” o “generi” – questi i termini più frequentemente adottati dalle vidder – è un fenomeno talmente comune all’interno della pratica da non poter essere ignorato, ed è a nostro avviso di fondamentale importanza esplorare le tipologie di fanvideo e la terminologia a esse legate che emergono dai discorsi delle vidder all’interno degli spazi della comunità, siano essi virtuali (blog, community, etc.) o reali (convention e incontri). Anche in questo caso, abbiamo scelto di non imporre sulla produzione da noi analizzata una tassonomia ad hoc, ma abbiamo ritenuto più proficuo e interessante esplorare se e come i membri della comunità utilizzino queste tassonomie, quali sono le proposte e quali le discordie su termini e applicazioni delle categorie e quali caratteristiche della pratica nel suo complesso possono emergere da queste discussioni.

Innanzitutto, questi termini sono parte integrante del linguaggio condiviso utilizzato dai membri della comunità del fanvideo, un tipo di linguaggio che sebbene mutui molti termini da quello che potremmo identificare come un generico fan vernacular, o come è chiamata frequentemente dai fan stessi, fannish language, presenta delle specifiche peculiarità. Come ricorda Nancy Baym in Personal Connections in the Digital Age, è possibile definire i gruppi generati da una qualche “mediazione digitale” attraverso il concetto di comunità linguistica124:

123 cfr. infra paragrafo 1.2

124 Il concetto fu introdotto in sociolinguistica da John Gumperz nel 1968, come “ogni aggregato umano

caratterizzato da un’interazione regolare e frequente per mezzo di un insieme condiviso di segni verbali e distinto da altri aggregati simili a causa di differenze significative nell’uso del linguaggio” (“La comunità

Online communities share ways of speaking that capture the meanings that are important to them and the logics that underlie their common sensibilities. Groups share insider lingo including acronyms, vocabulary words, genres, styles, and forms of play.125

I termini descritti fanno parte integrante del linguaggio del vidding e la loro conoscenza e applicazione veicola e facilita le discussioni tra le vidder e le attività della comunità.

In secondo luogo, tali tipologie e distinzioni sono essenziali per comprendere alcuni meccanismi di costruzione dei video e alcune fasi di quello che nel prossimo paragrafo definiamo vidding process.

Inoltre, queste categorizzazioni sono al centro di numerose discussioni tra le

vidder126, discussioni vitali per lo sviluppo della pratica, come quelle riguardanti il rapporto con l’audience o la già citata strutturazione dei video e, in particolare, sono al centro del dibattito relativo al concetto di narratività legato al fanvideo di cui ci occuperemo a breve. Infine, esse forniscono al potenziale fruitore - il vidwatcher - una serie di informazioni necessarie per capire la natura del video e, di conseguenza, decidere se questo sia o meno di suo interesse. Le categorie di video funzionano, quindi, come facilitatori per la sua diffusione. Oltre al tipo di video, infatti, il fruitore entra in contatto solitamente con pochissime informazioni, ovvero il titolo (che spesso equivale al titolo della canzone scelta per accompagnare il video), la fonte (film o serie televisiva da cui l’autore ha tratto le immagini - nel caso di serie televisive è abitudine indicare le stagioni da cui si sono prelevate le sequenze per avvisare di eventuali spoiler) e la musica. Insieme a questi elementi, la tipologia del video fornisce in sostanza una sorta di mappatura primaria utile allo spettatore per orientarsi in qualcosa che può spaziare, ad esempio, tra un video che racconta la storia d’amore tra due personaggi nel corso di un film e un video che costruisce un “universo alternativo” in cui inserire personaggi prelevati da serie differenti.

I termini più frequenti con cui le vidder identificano queste informazioni sono “tipo” e “genere”, quest’ultimo evidentemente mutuato dal concetto di genere cinematografico127. Inoltre, se pensiamo alle celebri teorie riguardanti il genere

linguistica” in Pierpaolo Giglioli, Giolo Fele (a cura di), Linguaggio e Contesto sociale, Bologna, Il Mulino, 2000, p.269).

125 N. Baym, op.cit., p. 77.

126 Ad esempio, in un popolare Vidding Meme (cfr. Glossario) del 2011 “30 days of vidding meme”, una

delle domande riguarda il “genere” di video che la vidder preferisce realizzare, si veda, ad esempio, bradcpu, “30 days of vidding meme and other junk”, bradcpu Livejournal Personal Blog, 2 dicembre 2013, http://bradcpu.livejournal.com/150531.html; bradcpu, “30 days of vidding, days 11-13”, bradcpu Livejournal

Personal Blog, 9 dicembre 2013, http://bradcpu.livejournal.com/152306.html.

127 Sono numerosi i casi in cui le vidder (alcune con precedenti esperienze nel campo della produzione

cinematografico proposte da Rick Altman all’interno di Film/Genere, troveremo evidenti assonanze con quanto detto sino a qui sul genere come luogo in cui convivono istanze differenti:

I generi vanno intesi in un’ottica di discorso, vale a dire, in qualità di linguaggio che, non solo pretende di descrivere un fenomeno particolare, bensì è utilizzato da un interlocutore per comunicare con un altro, di solito per uno scopo specifico e identificabile128.

Ferme restando le evidenti differenze tra il contesto di produzione e distribuzione cinematografica hollywoodiana e il “microcosmo” della produzione e distribuzione e visione di fanvideo (dato che il materiale usato per comporre i video proviene dal primo contesto, risulta comprensibile l’assunzione di un vocabolario simile), le intuizioni di Altman riguardo ai valori d’uso del genere come progetto, struttura, etichetta e

contratto129 possono essere applicate anche al funzionamento delle tipologie di fanvideo all’interno dei discorsi comunitari.

La terminologia oggi maggiormente in uso è frutto di un’elaborazione complessa, svoltasi nel corso degli ultimi trent’anni: alcune tipologie sono state abbandonate o ampiamente modificate, altre sono state aggiunte o raffinate a seguito dei cambiamenti occorsi sia alle modalità di partecipazione alla comunità, sia ai cambiamenti di tipo tecnico e tecnologico della pratica, sia, infine, alle mode e ai trend di interesse rispetto ad alcuni argomenti o fonti specifiche (ad esempio, l’uscita nelle sale di un episodio appartenente ad una saga o un franchise molto amato all’interno del fandom solitamente monopolizza la produzione della comunità durante un’intera annata e, di conseguenza, anche la predilezione per alcuni tipi di vid).

I primi tentativi di elaborazione di tipologie funzionali sono nati nelle fanzine e

mailing list attive durante gli anni Novanta, e pertanto risentono dei temi di maggiore

interesse del periodo e, soprattutto, delle modalità di fruizione e partecipazione del tempo: da una parte si assisteva alla nascita dei primi strumenti e modelli di comunicazione via

esplicito riferimento agli studi cinematografici e al linguaggio a essi legato come contesto linguistico da cui mutuare termini e tecniche. Spesso i membri della comunità con conoscenze specifiche in questi campi forniscono agli altri membri consigli di lettura e propongono saggi di approfondimento attraverso i loro blog (cfr. thuvia ptarth, “Vidding: Background Reading (1/2)”, Thuvia Ptarth Livejournal Personal Blog, 1/01/ 2010, http://thuviaptarth.livejournal.com/132233.html e “Vidding: Background Reading (2/2)”, Thuvia

Ptarth Livejournal Personal Blog, 1/03/2010, http://thuviaptarth.livejournal.com/132365.html).

128 Rick Altman, Film/Genere, Milano, Vita e Pensiero, 2004, p. 180.

129 “Il genere […] non è un normale termine descrittivo, bensì un concetto complesso con molteplici

significati che possiamo identificare come segue: - genere come progetto, come una formula che precede, programma e determina gli schemi della produzione dell’industria cinematografica; – genere come struttura, come l’impalcatura formale su cui si basano i singoli film; - genere come etichetta, come il nome di una categoria che influenza le decisioni e le scelte di comunicazione di distributori e sale; - genere come

contratto, come l’atteggiamento di visione richiesto al pubblico di ciascun genere”. Rick Altman, Film/Genere, op.cit., p. 25.

web, dall’altra, tuttavia, era ancora prevalente una modalità di fruizione legata alla frequentazione di convention o all’invio di materiali registrati su VHS inviati via posta da una vidder all’altra.

Non deve stupire, pertanto, che una delle prime distinzioni a essere teorizzata fu quella tra recruiter vid, con vid e living room vid, introdotta da Sandy Herrold130 in un saggio del 1995 sulla mailing list Virgule-L dal titolo “Structuring your vid”.

In questo saggio l’autrice individua alcune tipologie di video in base all’audience cui sono indirizzati. I promoter vid (oggi definiti principalmente recruiter vid) sono i video realizzati per un’ipotetica audience all’oscuro del contesto originario della fonte remixata e montati con l’intento di attirare lo spettatore verso una fonte prima sconosciuta. Analogamente, i con vid, sono i video pensati per l’audience da convention, “with clear, obvious lyrics and clips that can be understood on the first viewing with people chatting in the row right behind you”. All’opposto, i living room vid sono quelli creati per una visione casalinga:

the ones that can require close attention, take multiple views to ‘get’ all the different things the vidder was trying to say, that take really thinking about the context of each shot to realize why they used each one. The trick for the vidmaker is to give them enough on the first viewing so that they'll be willing to watch it enough times to figure it out131.

Queste categorie, diversamente da quelle proposte in seguito, non si fondano su criteri “oggettivi” di distinzioni realizzate in base allo stile di montaggio o ai contenuti, ma si basano su elementi più estemporanei, come la conoscenza o meno di una fonte

130 Sandy Herrold, che utilizzava vari fan name tra cui Sandy, Sandy Hereld, Snady, sherrold e the fannish

butterfly, è stata una delle figure più influenti all’interno non solo del vidding, ma anche dell’intero fandom a

partire dagli anni Ottanta. Nel linguaggio dei fan la sua figura si descrive con il termine BNF (cfr. Glossario). Fondatrice della mailing list Virgule-L, co-fondatrice del gruppo di vidder Media Cannibals, curatrice della sezione fanvideo della convention Escapade, moderatrice di numerosi panel per la convention Vividcon (ha moderato in totale 9 panel e 6 vidshow), è considerata una delle figure più influenti all’interno della comunità, e viene indicata da molte vidder come la persona che ha facilitato il loro accesso al mondo del fanvideo. Collaboratrice assidua del sito Fanlore - l’enciclopedia dedicata al fandom creata da un gruppo di fan appartenenti alla Organization for Transformative Works nel 2007 – si è a lungo dedicata alla preservazione della storia del fandom, contribuendo, ad esempio, alla realizzazione di panel e vidshow dedicati alla storia del vidding durante vari Vividcon. Partecipa, inoltre, al “Fan Culture Preservation Project” della OTW donando parte della sua collezione privata di fanzine alla “Zine and Amateur Press Collections” dell’University of Iowa. Malata da tempo, muore nel luglio del 2011. La sua scomparsa lascia un segno profondo nella comunità. Molti eventi vengono creati per onorare la sua memoria, tra cui una serie di proiezioni al Vividcon 2011, e una raccolta fondi della Organization for Transformative Works che ottiene a suo nome più di 4000 dollari in donazioni per dare vita a una borsa di studio. Nel novembre 2013 è stata ufficializzata la donazione alla Texas A&M University Libraries della “Sandy Hereld Memorial Digitized Media Fanzine Collection”, che raccoglie più di cinquecento fanzine scannerizzate dalle collezioni personali di centinaia di fan.

131 Sandy Herrold, “Structuring Your Vid: Knowing Your Audience”, Virgule-L mailing list, 1995, citato in

(elemento evidentemente legato alle singole soggettività degli spettatori), oppure risultano funzionali soltanto in un contesto di frequentazione di proiezioni collettive di fanvideo132.

Le distinzioni operate da Sandy Herrold rimangono tuttora presenti nel linguaggio comune delle vidder133 e forniscono spunti di riflessione interessanti ogni volta che vengono affrontati temi legati al rapporto con l’audience e alla costruzione dei video: quale conoscenza della fonte originale occorre aspettarsi dallo spettatore? Quali scene sono comprensibili anche a chi non ha mai visto la fonte e quali sono invece troppo complesse e articolate perché uno spettatore ignaro del contesto possa comprenderle? Come costruire un video che sia comprensibile per un pubblico di neofiti, ma allo stesso tempo sia interessante per un pubblico esperto? Quale musica è maggiormente adatta a mantenere l’attenzione del pubblico durante un incontro pubblico? Le risposte a queste domande sono spesso elaborate anche a partire dalla distinzione tra recruiter, con e living room vid.

In particolare, mentre la distinzione tra living room vid e con vid risulta accettata quasi universalmente, rimane tuttora dibattuta la differenza tra recruiter e con vid, e, più in generale, molte sono le discussioni che riguardano le caratteristiche essenziali di un “buon”

con vid.

Like all dichotomies, this is a false dichotomy. ;)

In extremely general […] terms, a con vid is a vid that a fan can enjoy without having to know the source, the story, or the characters very well, if at all. An extremely well-made con vid might prove to be a recruiter vid, because besides being simply enjoyable, there is usually some kind of hook in a well-made vid that perks an audience member's interest in *discovering* the source, the story, or the characters. But recruiter vids come in all shapes and sizes, because audience members' affinities come in all shapes and sizes. It depends what the viewer is looking for as much as it depends what the vidder is selling134.

Personally, I think recruiter vids are tough. A vidder who makes a recruiter vid is often trying to choose clips that aren't context-dependent, as opposed to a vidder who's trying to appeal to fans by using specific context in certain shots. […]

Con vids...it depends. Vids that are visually beautiful, vids that work well on big screens (movie vids, vids with good source quality, vids with a ‘big’ feel to them), and vids with flashy special effects work well. As do vids with a lot of motion and energy in the visuals or the music135.

132 L’espansione della comunità grazie al web – anche a persone provenienti da paesi differenti dagli Stati

Uniti, dove il fan vidding ha preso avvio - e la progressiva disponibilità di video visionabili attraverso le numerose piattaforme online di video-sharing ha reso sempre più facile una partecipazione anche soltanto “virtuale” alle attività della comunità e non è infrequente oggi che membri anche molto attivi non si siano mai incontrati di persona e non abbiano mai partecipato a convention e incontri.

133 Si veda, tra gli altri, il post della vidder bop_radar, “Watching Vids in a Con Setting”, Bop-radar

Livejournal Personal Blog, 05/09/2010, http://bop-radar.livejournal.com/223830.html.

134 Commento della vidder tzikeh a here’s luck, “vid genre question”, here’s luck Livejournal Personal Blog,

9/08/2004, http://heresluck.livejournal.com/128784.html?thread=932624#t932624.

135 Commento della vidder destina a here’s luck, “vid genre question”, op. cit.

Secondo alcune vidder, non esisterebbe una vera differenza tra le due tipologie, e molto viene demandato all’occhio dello spettatore136, alle sue conoscenze soggettive della fonte e alla sua reazione durante la visione137. Inoltre, come nota Laura Shapiro, “different cons attract different audiences”, e quello che può essere un ottimo con vid per la convention slash Escapade – una convention dedicata a tutti i tipi di fandom slash, con una grossa parte di audience interessata al fanvideo – potrebbe non essere adatto per un’altra convention, come ad esempio Media West – in cui l’audience è costituita da tipologie più variegate di media fandom rispetto a quella di Escapade e in cui i video vengono mostrati in lunghi show da quattro o più ore, nei quali un video deve avere qualche dettaglio particolarmente evidente per sspiccare rispetto alla massa138.

Per quanto riguarda il dibattito più recente, la maggior parte di queste categorizzazioni è stata definita e standardizzata a partire dall’annuale convention

Vividcon, o all’interno dei panel di discussione, o attraverso le scelte operate all’interno

delle playlist per alcuni vidshow dedicati a specifici “generi” di video. Tra i primi occorre citare “Topics in Craft: POV” e “Effective Comedy Vids” (2002); “Narrative Vids Discussion” e “The Language of Vidding” (2003); “Connecting with the Audience”, “Copules, Triples, and Ensembles: Illustrating Relationships” (2004); “Action Vids” (2005); “Movie vids” (2007); “Recruiter vids” (2009); “Constructed Reality” (2011). Tra i secondi “Constructed Reality: I don't remember That from the Show!”, “Recruiter” e “Comedy” (2002); “Character Study”, “Comedy”, “Ensemble Cast”, “Con Vids” (2003); “Couples, Triples, and Ensembles: Illustrating Relationships”, “Movie Vids” (2004); “Action Vids”, “Character Study: Women”, “Comedy” (2005); “Lord King Bad Vid” (2006); “Movie Vids” (2007); “Ensemble Vids”, “Action” (2008); “You Crack Me Up: Humor and Crack Vids”, “Understanding Meta Vids” (2009); “Constructed Reality” (2011); “Video Games Vids” (2013).

136 “I think that ultimately the biggest distinction is in the mind of the individual viewer” (commento della

vidder par avion a here’s luck, “vid genre question”, op.cit., 10 agosto 2004, http://heresluck.livejournal.com/128784.html?thread=935952#t935952).

137 “For me, as an audience member, it's often audience reaction that's the distinction. […] a con vid for me is

defined by wide audience reaction to it, a vid that plays better in a con setting, with a pumped-up audience, then to an individual or small group watching in a living room somewhere, and a recruiter vid is defined by the impact on the individual, and is defined by the individual, either by the vidder's intent, or the reception of the viewer. I'd say there would be wider agreement on whether a vid is a con vid, or not, than whether any given vid is a recruiter vid, going by anything but vidder intent.” (commento della vidder elynross, a here’s luck, “vid genre question”, op.cit., 10 agosto 2004,

http://heresluck.livejournal.com/128784.html?thread=937232#t937232).

138 Commenti di Laura Shapiro a here’s luck, “vid genre question”, op.cit., 9/08/2004

http://heresluck.livejournal.com/128784.html?thread=936208#t936208 e 10/08/2004 http://heresluck.livejournal.com/128784.html?thread=932368#t932368.

Un buon punto di partenza per rintracciare i termini più utilizzati sono le note delle moderatrici – le vidder here’s luck e cereta - al panel “The Language of Vidding” tenutosi durante il Vividcon 2004, e le discussioni online sull’argomento prima e dopo la convention139. Le moderatrici rilevano fin da subito le due principali difficoltà nell’elaborazione del loro tentativo tassonomico: da una parte la mancanza di criteri univoci nel guidare la suddivisione in categorie dei video (caratteristica che avevamo indicato permeare la totalità dei tentativi tassonomici dell’intera branca del remix audiovisivo) e dall’altra l’impossibilità di applicare a ogni video un’unica tipologia. Ricorda here’s_luck: “[t]hese categories are not mutually exclusive; any given vid almost always fits into more than one, or can be interpreted in terms of more than one, although in most cases they're not all equally prominent for a given viewer140”. Alcune commentatrici, dall’altra parte, sottolineano come queste tipologie nascano da criteri di divisione molto diversi, basati indifferentemente sul contenuto, sul contesto o sulla tecnica, e che occorrerebbe un modello più efficace di suddivisione.141

In effetti, le tipologie che elencheremo non rispondono tutte allo stesso principio ordinatore: alcune sono basate sulla fonte o su caratteristiche della fonte, alcune sono divisioni basate sull’audience, alcune sono basate sul genere - del video o della fonte - altre sono basate sulle tecniche narrative utilizzate nella costruzione del video, altre ancora sulle tecniche di montaggio utilizzate. La maggior parte, tuttavia, può essere ricondotta principalmente all’intenzionalità del vidder, più che alla risposta dell’audience, e in questo si differenzia fortemente dalle tipologie proposte da Sandy Herrold a metà degli anni Novanta, elemento che forse segnala una maggiore consapevolezza raggiunta dalle creatrici nel creare i propri video, oltre che un cambiamento nelle modalità di fruizione.

Tra i termini identificati durante il panel – e utilizzati tuttora – vi sono le distinzioni basate sulla fonte remixata, in particolare sul numero di personaggi coinvolti nel video: i

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