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5- UN APPROCCIO DI POLITICA ECONOMICA APPLICATO ALLA DELIMITAZIONE D

5.1 Un modello di Politica Economica in assenza di alternative di scelta

5.1.4 Il terzo stadio: la decisione del Social Planner

5.1.4.1 L‟Ottimo Sociale

L‟Ottimo Sociale è la risultante della massimizzazione del benessere sociale, più specificatamente, la definizione di questo valore richiede di massimizzare la variazione che si registra nel benessere sociale, in seguito ad un allargamento dell‟area a denominazione di origine. In realtà, il benessere sociale è riconducibile ad un‟ accezione più ampia rispetto alla sola massimizzazione del surplus di consumatori e produttori, in quanto ricomprende anche componenti di tipo sociale ed ambientale. Tuttavia, in un contesto in cui la produzione di beni ad alto valore aggiunto, implica la creazione di esternalità positive, come nel caso di beni a denominazione di origine, si ritiene che la massimizzazione dei profitti non determini una riduzione delle componenti extra-economiche, avvicinandosi così all‟effettivo valore dell‟Ottimo Sociale.

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Seguendo l‟approccio di Grossman e Helpman (1994), la determinazione della variazione nel benessere sociale conseguente all‟allargamento dell‟area, SW, richiede il calcolo dei profitti attesi dei produttori, ovvero, la differenza nei profitti tra dopo e prima l‟allargamento. Lo stesso calcolo va eseguito nel caso dei consumatori, determinando la variazione nel surplus dei consumatori derivante dall‟allargamento dell‟area. Seguendo Swinnen e Vandemoortele (2008, 2009a, 2009b) la variazione nel benessere sociale è data dalla variazione nel surplus atteso di Insiders (∆𝜋𝑖), Outsiders (∆𝜋𝑜) e consumatori ∆CS in seguito all‟allargamento. Più formalmente la variazione nel benessere sociale può essere espressa dalla seguente formula:

∆𝑆𝑊 = ∆𝜋𝑖+ ∆𝜋𝑜 + ∆𝐶𝑆 (5.13) dove ∆𝜋𝑜 rappresenta la variazione nei profitti degli Outsiders a seguito dell‟allargamento. Tale valore, eguaglia semplicemente l‟equazione (5.10), in quanto abbiamo assunto che prima dell‟allargamento gli Outsiders operassero su un mercato di concorrenza perfetta, con profitti pari a zero. ∆𝜋𝑖 rappresenta la variazione nei profitti attesi degli Insiders, questo valore viene calcolato come la differenza tra i profitti, dopo e prima l‟allargamento. I profitti degli Insiders dopo l‟allargamento, 𝜋𝑖_𝑎, sono derivati sulla base del prezzo calcolato nel secondo periodo59 ed eguagliano il seguente valore:

𝜋𝑖_𝑎 = 𝑁𝑖 𝑥 𝑝 𝑁𝑜 – 𝑐 = 𝑁𝑖 𝑥 𝑞 − 𝑐 − 𝑞 𝑥 2 𝑁 𝑖 𝑁𝑜 𝑀 − 𝑞 𝑥2 𝑁𝑖2 𝑀 (5.14) Calcolando la differenza tra l‟equazione (5.14) e la (5.4), ovvero, tra i profitti degli Insiders dopo e prima dell‟allargamento, è possibile ricavare il valore dei loro profitti attesi in seguito all‟estensione della protezione a nuovi produttori, calcolato come segue:

∆𝜋𝑖= 𝜋𝑖_𝑎− 𝜋𝑖 =𝑁𝑖 𝑥 𝑝 𝑁𝑜 − 𝑝 𝑁𝑖 = −𝑞 𝑥

2 𝑁 𝑖 𝑁𝑜

𝑀 (5.15) L‟equazione (5.15) assume sempre valore negativo, in quanto 𝑝 𝑁𝑜 < 𝑝 𝑁𝑖 . In effetti, il prezzo del prodotto a denominazione realizzato in un‟area più grande è inferiore rispetto a quello prodotto in un‟area più ristretta, poiché la quantità prodotta è maggiore. Quindi, possiamo concludere che, quando il decisore pubblico decide di incrementare l‟estensione dell‟area, la coalizione di Insiders sostiene delle perdite, il cui valore eguaglia l‟equazione (5.15).

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Il surplus dei consumatori a seguito dell‟allargamento, 𝐶𝑆𝑎, è dato dall‟integrale della funzione di domanda, considerando il prezzo dopo l‟allargamento, ed eguaglia la seguente formula: 𝐶𝑆𝑎= 𝑀 1 − 𝑝 𝑁𝑜 𝑞 𝑑𝑝 = 𝑀 2𝑞 𝑞 𝑝 𝑁𝑜 [𝑞 − 𝑝 𝑁𝑜 ] 2 = 𝑞𝑥2 2𝑀 (𝑁𝑜+ 𝑁𝑖) 2 (5.16)

Effettuando la differenza tra l‟equazione (5.16) e la (5.6), ovvero tra il surplus dei consumatori, dopo e prima l‟allargamento dell‟area, si ricava immediatamente la variazione nel surplus dei consumatori in seguito all‟allargamento, calcolato come segue:

∆CS = 𝐶𝑆𝑎 − 𝐶𝑆 = 2𝑞𝑀 [𝑞 − 𝑝 𝑁𝑜 ]2− [𝑞 − 𝑝 𝑁𝑖 ]2 = 𝑞𝑥

2

2𝑀 (𝑁𝑜

2 + 2 𝑁

𝑜𝑁𝑖) (5.17) L‟equazione (5.17) assume sempre valore positivo, in quanto 𝑝 𝑁𝑜 < 𝑝 𝑁𝑖 . Possiamo quindi dedurre che i consumatori derivino dei guadagni dall‟allargamento dell‟area, dovuti a una riduzione del prezzo del bene a denominazione, a parità di qualità. Il valore di tali guadagni è dato dall‟equazione (5.17). Poiché la variazione nel benessere sociale, eguaglia la variazione nel surplus atteso dei gruppi di pressione in seguito all‟estensione areale, è possibile definire tale valore come somma delle equazioni (5.10), (5.15) e (5.17), più formalmente, la variazione nel benessere sociale è data dalla seguente equazione:

∆𝑆𝑊 = 𝑁𝑖𝑥 𝑝 𝑁𝑜 − 𝑝 𝑁𝑖 + 𝑁𝑜 𝑥 𝑝 𝑁𝑜 – 𝑐 +2𝑞𝑀 [𝑞 − 𝑝 𝑁𝑜 ]2− [𝑞 − 𝑝 𝑁𝑖 ]2 (5.18)

L‟equazione (5.18) mostra la variazione nel benessere sociale dovuta all‟allargamento dell‟area, come somma delle variazioni nei profitti attesi dei produttori e nel surplus dei consumatori, ovvero, come somma delle perdite degli Insiders, dei guadagni degli Outsiders e dei guadagni dei consumatori, a seguito dell‟ estensione dell‟area.

Per definire l‟Ottimo Sociale, è necessario effettuare una massimizzazione vincolata della variazione nel benessere sociale dovuta ad un allargamento dell‟area protetta, rispetto al numero di Outsiders 𝑁𝑜, ovvero l‟allargamento. La necessità di imporre dei vincoli alla massimizzazione del benessere sociale, scaturisce dal fatto che il surplus dei consumatori sia una funzione crescente nel numero di produttori, senza né un massimo, né un minimo. In assenza di vincoli, i consumatori punterebbero ad un allargamento teoricamente pari ad infinito, poiché, come ipotizzato, all‟aumentare dell‟estensione areale, il prezzo del bene diminuisce, a parità di qualità. Quindi, per evitare un risultato così irragionevole, è necessario utilizzare dei vincoli. Si impongano alla massimizzazione i seguenti vincoli:

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1) Il numero di Outsiders deve essere maggiore od uguale a zero, ovvero 𝑁𝑜 ≥ 0;

2) Il numero di Outsiders deve essere minore od uguale a 𝑀𝑥 − 𝑁𝑖, ovvero 𝑁𝑜 ≤ 𝑀𝑥 − 𝑁𝑖 il vincolo di non negatività su 𝑁𝑜 è intuitivo, in quanto, sarebbe irragionevole considerare un numero negativo di produttori che va ad aggiungersi all‟area propriamente tipica. Il secondo vincolo invece deriva dall‟equazione (5.2), poiché, rappresenta il numero massimo di produttori, ammissibile sul mercato, dalla funzione di domanda.

Massimizzando la variazione del benessere sociale (equazione 5.18) rispetto al numero di Outsiders 𝑁𝑜 sotto i vincoli 1) e 2), si ottiene l‟Ottimo Sociale. Le condizioni del primo ordine sono date dalla seguente equazione:

𝜕∆𝑆𝑊 𝜕𝑁𝑜 = 𝑁𝑖 𝑥 𝜕𝑝 𝑁𝑜 𝜕𝑁𝑜 + 𝑥 𝑝 𝑁𝑜 + 𝑁𝑜 𝜕𝑝 𝑁𝑜 𝜕𝑁𝑜 − 𝑐 + 𝑀 𝑞 𝜕𝑝 𝑁𝑜 𝜕𝑁𝑜 [𝑝 𝑁𝑜 − 𝑞]=0 (5.19)

ciascun termine dell‟equazione (5.19) cattura rispettivamente l‟impatto marginale dell‟allargamento, sulle perdite degli Insiders, sui guadagni degli Outsiders e sui guadagni dei consumatori. Il primo termine assume sempre valore negativo, essendo 𝜕𝑝 𝑁𝜕𝑁𝑜

𝑜 < 0,

quindi l‟impatto marginale dell‟allargamento sui profitti degli Insiders è sempre negativo. Il secondo termine invece cattura l‟impatto marginale dell‟allargamento sui profitti degli Outsiders, che assume valore positivo quando 𝑝 𝑁𝑜 > 𝑁𝑜𝜕𝑁𝜕𝑝

𝑜− 𝑐, ovvero quando la

massima domanda M supera l‟offerta. L‟ ultimo termine riflette il beneficio marginale che derivano i consumatori dall‟allargamento dell‟area, che assume sempre segno positivo, in quanto composto dal prodotto di tre termini, di cui due negativi.

Sostituendo il valore esplicito di 𝑝 𝑁𝑜 nell‟equazione (5.19), si ottiene il numero di Outsiders socialmente ottimo, in grado di ottenere la certificazione, pari al seguente valore: 𝑁𝑜# = 𝑞−𝑐 𝑀𝑞𝑥 − 𝑁𝑖 = 𝑞−𝑐 𝑀2𝑞𝑥 (5.20)

dove 𝑁𝑖 è un parametro fissato nel primo periodo, e pari all‟equazione (5.5). L‟equazione (5.20) mostra, in maniera esplicita, la numerosità socialmente ottimale della coalizione di Outsiders, ovvero l‟allargamento socialmente ottimo. Confrontando questo valore con l‟equazione (5.12), si nota che l‟ottimo allargamento dal punto di vista sociale, risulta più grande rispetto a quello desiderato dalla coalizione di Outsiders. Tale risultato può essere spiegato dal fatto che gli Outsiders si trovano di fronte ad un trade off: aumentare il

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numero di produttori ammessi nell‟area protetta, ma allo stesso tempo, tenere gli altri produttori fuori dalla coalizione, in modo da non ridurre i profitti individuali.

Sommando le equazioni (5.20) e (5.5) ovvero, aggiungendo all‟ottima coalizione di Outsiders, l‟ottima coalizione di Insiders -un parametro fisso a partire nel secondo periodo- si ottiene il numero totale di produttori socialmente ottimale operante all‟interno di un‟area a denominazione di origine, pari alla seguente equazione:

𝑁#= 𝑞−𝑐 𝑀

𝑞𝑥 (5.21) Confrontando l‟equazione (5.21) con l‟equazione (5.5) si deduce, come prevedibile, che l‟area a denominazione di origine ottimale dal punto di vista della coalizione degli Insiders, è più piccola rispetto all‟area che massimizza il benessere sociale. Anche Lapan e Moschini (2007), analizzando il mercato dei prodotti geneticamente modificati, rilevano che lo standard ottimo per i produttori, risulta essere più rigido rispetto a quello richiesto dai consumatori e dell‟Ottimo Sociale. Inoltre, si ritiene utile sottolineare che, sostituendo il valore dell‟equazione (5.21) nella funzione di domanda inversa (equazione 5.3), si ricava la classica condizione di uguaglianza tra prezzo e costo marginale, che si registra in un regime di concorrenza perfetta. Quindi, nel caso in cui l‟Ottimo Sociale venga raggiunto, il prezzo eguaglia il costo marginale (p = c).