5- UN APPROCCIO DI POLITICA ECONOMICA APPLICATO ALLA DELIMITAZIONE D
5.3 Sovra e sotto dimensionamento di un‟area a denominazione
Nel presente paragrafo, verranno analizzati tre casi estremi, in cui, il potere di lobbying è assegnato ad un unico gruppo di pressione, in modo da evidenziare, quali sono gli interessi di ciascuna lobby. In seguito, i risultati verranno confrontati con l‟Ottimo Sociale, richiamando i casi studio illustrati nel precedente capitolo.
Nel caso in cui il potere politico venga assegnato esclusivamente alla coalizione degli Insiders, il decisore pubblico non ammette l‟allargamento dell‟area a denominazione alle zone limitrofe. Quindi, l‟ottimo numero di Outsiders risulta pari a zero. Questo caso estremo, che prende pesantemente in considerazione la pressione esercitata dagli Insiders, riesce a spiegare la direzione dei loro interessi. Il principale obiettivo della coalizione di Insiders, è mantenere il più basso possibile la numerosità della coalizione, in quanto, un numero maggiore di produttori, implica una riduzione dei profitti individuali. Il caso del
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lardo di Colonnata, in cui l‟allargamento dell‟area è stato negato ai produttori delle zone limitrofe, sembra adattarsi a questo caso estremo. Sulla base dei risultati del modello, possiamo dedurre che la pressione dell‟associazione di Colonnata (la coalizione di Insiders), è stata talmente forte da riuscire ad evitare l‟allargamento ai comuni di Massa, Carrara e Montignoso. Tuttavia, la decisione del decisore pubblico, di delimitare un‟area ristretta, risulta sub-ottimale, poiché, inferiore all‟Ottimo Sociale. Quindi, la Commissione Europea, per massimizzare il benessere sociale avrebbe dovuto definire un‟ area più grande rispetto alla sola frazione di Colonnata.
Nel caso in cui il potere di lobbying venga in gran parte assegnato alla coalizione di Outsiders, il decisore pubblico concede l‟allargamento, ammettendo nell‟area protetta, un certo numero di Outsiders. Più formalmente, si consideri il caso in cui 𝛼𝑜 = 164 𝛼
𝑖 = 𝛼𝑐 = 0, il corrispondente valore dell‟Ottimo Politico eguaglia la seguente equazione:
𝑁𝑜∗ =2 3 𝑞−𝑐 𝑀 𝑞𝑥 − 𝑁𝑖 = 𝑞−𝑐 𝑀 3𝑞𝑥 (5.57) L‟equazione (5.57) mostra il numero politicamente ottimo di Outsiders, nel caso in cui venga assegnato a questi, un elevato potere di lobbying. Confrontando l‟equazione (5.57) con la (5.52) si rileva che l‟Ottimo Politico risulta inferiore rispetto all‟Ottimo Sociale. Quindi, anche in questo caso, il decisore pubblico, delimitando un‟area più ristretta rispetto a quella che massimizza il benessere sociale, sottostima l‟ottima area a denominazione. Questo risultato, riesce a spiegare gli interessi degli Outsiders: da un lato la coalizione di Outsiders è interessata ad ottenere l‟allargamento, incrementando il numero di produttori autorizzati a produrre con una certificazione di origine, rispetto all‟obiettivo degli Insiders, dall‟altro tuttavia, vuole mantenere la numerosità dei produttori piuttosto bassa, poiché, incrementarne il numero, determina una riduzione dei profitti individuali. Il risultato che deriva dal modello proposto, illustra, quindi, il trade-off, che la coalizione di Outsiders si trova ad affrontare al momento della definizione dell‟area. Anche il caso Chianti, in qualche modo, sembra adattarsi a questo risultato, in quanto, nel 1932, il decisore pubblico, al momento della definizione dell‟area a denominazione, incluse anche i terreni afferenti al consorzio del “Chianti Putto”, delimitando così, un‟ampia area, che includeva gli Outsiders.
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Tale valore implica un potere di lobbying elevato per gli Outsiders pari al peso applicato al benessere sociale.
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Anche nel caso in cui, il potere politico assegnato ai consumatori, sia molto elevato, il decisore pubblico concede l‟allargamento alle zone limitrofe. Si ricordi che la massimizzazione del surplus dei consumatori non possiede una soluzione interna, quindi, è necessario imporre un vincolo alla funzione da massimizzare, pari a 𝑀𝑥 , ovvero, il massimo numero di produttori ammesso a produrre, in base alla forma della funzione di domanda. Quindi, l‟allargamento politicamente ottimo risulta pari a 𝑀𝑥 −𝑁𝑖. In effetti, assumendo che l‟allargamento dell‟area, non influenzi la qualità del prodotto finale, un‟area più grande, implica semplicemente per i consumatori un prezzo inferiore. I consumatori preferiscono, quindi, un‟area allargata rispetto ad un‟area ristretta. In questo caso, l‟Ottimo Politico che ne deriva, è superiore rispetto all‟Ottimo Sociale; tale risultato implica quindi, che nel caso in cui i consumatori possiedano un elevato potere di lobbying, l‟area politicamente ottima prescelta dal decisore pubblico, sovrastima l‟area che massimizza il benessere sociale. Sulla base di questo risultato, possiamo concludere che uno dei fattori che ha influenzato il mancato allargamento alle zone limitrofe nel caso studio di Colonnata, è rappresentato da una marginale, o quasi assente pressione dei consumatori. In effetti nel caso studio di Colonnata, l‟evidenza storica non registra la presenza di gruppi di pressione formati da consumatori. In qualche modo questo ultimo caso, si adatta al caso studio del Chianti, in cui, l‟allargamento è stato accordato ad un‟area addirittura più grande rispetto a quella richiesta dalla coalizione di Outsiders, in quanto, la commissione incluse nell‟area Chianti perfino la zona delle colline pisane, escluse dal consorzio del Chianti Putto. Nonostante, l‟evidenza storica, che abbiamo illustrato nel capitolo 4, non mostri segni di aggregazione tra consumatori, si ritiene che, sia consumatori, sia commercianti di vino, abbiano giocato un ruolo rilevante, ai fini della decisione finale della commissione (Garavini 1929, Giorgi 1957, Ministero dell‟Agricoltura e delle Foreste 1932). In effetti, consumatori e commercianti non si unirono in associazioni, tuttavia, la crescente domanda di vino Chianti, influenzò pesantemente la decisione della commissione, portandola a delimitare un‟area molto vasta. Tuttavia, il nostro modello considera solo organizzazioni o associazioni tra individui, rendendo difficoltoso spiegare il risultato del Chianti, utilizzando la pressione esercitata dai consumatori. Sulla base di queste considerazioni, è necessario considerare nuove variabili, in modo da spiegare l‟estensione dell‟area Chianti, avvenuta nel 1932, come le esigenze di mercato che vigevano all‟epoca.
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