Massimali di bilancio per l’attuazione del regime di pagamento unico, 2008 (000 euro)
- Massimale per il regime di pagamento unico 3.827.342 - Art. 68ter pomodori 91.984 - Art. 68ter pere, pesche, prugne 9.700 - Art. 69 seminativi 141.712 - Art. 69 carni bovine 28.674 - Art. 69 carni ovicaprine 8.665 - Art. 69 zucchero 9.932 - Art. 71 esclusione sementi 13.321 MASSIMALE NAZIONALE* 4.131.330
* Il massimale è inferiore di 20 milioni di euro rispetto a quello fissato dal regolamento (CE) n. 1782/2003. Tale differenza è stata trasferita alla dotazione finaziaria dei programmi nazionali di sostegno dell’OCM vino.
e dello stoccaggio privato per i for- maggi e il mantenimento del regime di acquisto all’intervento per gli altri prodotti, ma con l’introduzione di li- miti quantitativi (per latte scremato in polvere e burro) che nel caso dei cereali foraggeri è pari a zero. In ambito nazionale il 2008 si è ca- ratterizzato per la prima applicazio- ne della riforma delle Organizzazioni comuni di mercato (OCM) ortofrutta e vino. Per i prodotti ortofrutticoli la riforma prevede il mantenimento dell’impianto “innovativo” basato sul ruolo delle organizzazioni di pro-
duttori alle quali viene affidata an- che la gestione delle crisi di mercato. Ciascun Stato membro è inoltre chiamato a elaborare una strategia nazionale per la stesura di Program- mi operativi sostenibili sul mercato ortofrutticolo. La novità più impor- tante della riforma è l’inclusione de- gli aiuti alla trasformazione nel RPU, lasciando agli Stati membri la possi- bilità di adottare un periodo tran - sitorio prima della completa integra- zione. Approfittando di questa op- portunità, l’Italia ha fissato un perio- do transitorio di tre anni per i pomo-
dori, le pesche e le pere (2008, 2009 e 2010) e di cinque anni per le pru- gne (fino al 2012), durante il quale ai produttori verrà corrisposto un aiuto a ettaro parzialmente disaccop- piato. Nel 2008 l’aiuto indicativo è stato fissato in 2.200 €/ha per le pe-
re, 800 €/ha per le pesche, 2.000
€/ha per le prugne, 1.300 €/ha per i pomodori destinati alla trasforma- zione. L’importo definitivo dell’aiuto a ettaro sarà determinato sulla base della superficie dichiarata ammissi- bile. Per gli agrumi, invece, non è stato previsto alcun periodo transito- rio e i relativi aiuti alla trasformazio- ne sono stati integrati nel RPU già dal 2008. Inoltre, l’Italia, solo per il 2008, è stata autorizzata a concedere un aiuto di Stato, per un importo complessivo di 10 milioni di euro, a sostegno del settore della trasforma- zione del pomodoro da industria per alleviare i problemi connessi al pas- saggio dell’aiuto disaccoppiato. Applicazione dell’art. 69 del regolamento (CE) n. 1782/2003, 2008
Settore Trattenuta Importo massimo Superficie/ Importo Differenza importo (teorico) capi ammessi liquidato liquidato rispetto
ad aiuto a teorico
Seminativi 8% 180 €/ha 3.044.444 ha 46,547 €/ha -74,1 % Carni bovine 7% 180 €/capo 998.451 capi 28,718 €/capo -84,0 % Carni ovicaprine 5% 15 €/capo 5.733.783 capi 1,51 €/capo -89,9 % Zucchero 8% 180 €/ha 50.566 ha 196,417 €/ha +9,1 %
La riforma dell’OCM vitivinicola prevede il graduale smantellamento degli aiuti alle distillazioni, un pro- gramma triennale di abbandono e l’abolizione dei diritti di impianto dal 2015. Le novità della riforma sono costituite dal trasferimento di una quota della spesa del settore al potenziamento delle misure di svi- luppo rurale nelle regioni produttrici di vino (per l’Italia si tratterà di un trasferimento che passerà da 13,2 milioni di euro nel 2009 a 39,4 mi- lioni dal 2011 in poi) e l’assegnazio- ne di risorse finanziarie comunitarie a ciascuno Stato membro per la rea- lizzazione di programmi nazionali di sostegno di durata quinquennale. L’Italia avrà diritto a un portafoglio di spesa nazionale pari a poco più di 238 milioni di euro nel 2009, che passeranno a poco meno di 337 mi- lioni di euro dal 2014.
La dotazione finanziaria attribuita all’Italia nel 2008 per il regime dei
pagamenti diretti è stata pari a 4,131 miliardi di euro. Riguardo al RPU si registra un aumento del 6% circa delle risorse rispetto al 2007, per via dell’aumento del valore dei titoli attribuiti ai produttori di bar- babietola da zucchero come com- pensazione dell’ultimo dei tagli ap- plicati al prezzo di intervento delle bietole.
Nel 2008 si conferma la massiccia adesione dei produttori all’art. 69 del regolamento (CE) n. 1782/2003 nei settori dei bovini, degli ovicapri- ni e dei seminativi, che ha provocato una drastica contrazione dei paga- menti unitari rispetto ai livelli teorici previsti. Al contrario, grazie alla progressiva applicazione della rifor- ma dell’OCM zucchero, è diminuita la superficie bieticola per la quale sono stati richiesti pagamenti a tito- lo dell’art. 69, determinando così un pagamento supplementare unitario più elevato di quello teorico previ-
sto. In applicazione della riforma dell’OCM zucchero, infatti, l’Italia ha complessivamente ritirato dalla produzione 1.049.064 tonnellate di quota, delle quali 245.467 nella sola campagna 2008/09. In applicazione della seconda riforma che ha inte- ressato l’OCM zucchero (la cosiddet- ta riforma-bis), ai produttori bieti- coli che hanno partecipato alle dis- missioni realizzate nel 2008/09 e, retroattivamente, ai produttori che hanno partecipato al programma nelle due campagne precedenti, spetta un aiuto alla ristrutturazione di 237,5 €/t.
Riguardo all’applicazione del regime delle quote latte, l’esito dei calcoli di fine campagna 2007/08 ha eviden- ziato ancora una volta una situazio- ne di eccedenza. A fronte di una quota di 10.227.217 tonnellate di latte le consegne sono state pari a 10.804.457, determinando un esu- bero di 577.240 tonnellate al quale
corrisponde un prelievo di 160,6 mi- lioni di euro, pari al 47% delle multe complessivamente imputate dall’UE ai 7 Stati membri che hanno supera- to la propria quota.
Il FEAGA
La distribuzione del FEAGA per paesi evidenzia come, anche nel bi- lancio 2008, quasi tutti i 15 paesi della “vecchia” UE facciano regi-
strare consistenti contrazioni della spesa rispetto al 2007. Ciò a causa della fuoriuscita dello sviluppo rura- le dalle misure finanziate dal fondo in oggetto. Al contrario, i paesi di nuova adesione, e tra questi soprat- tutto i due entrati nel 2007, in fase di progressivo aumento degli aiuti diretti (phasing-in), fanno registrare consistenti incrementi della spesa. Le risorse finanziare destinate all’I- talia si sono attestate a 4.660,7 mi- lioni di euro, con una riduzione del 3% rispetto all’anno precedente. Non si modifica, tuttavia, la posizione re- lativa dell’Italia rispetto agli altri paesi, occupando saldamente la quarta posizione dopo la Francia, la Spagna e la Germania. Gli aiuti di- retti rappresentano la principale voce di bilancio con una quota di poco meno dell’82% del totale FEAGA. Tra questi, la spesa per gli aiuti rela- tivi al regime di pagamento unico si attesta a 3.207 milioni di euro, co- Spese FEAGA per paese, 2008*
mio. euro % Var. % 2008/07 Austria 741,6 1,8 -0,7 Belgio 747,9 1,8 -2,8 Bulgaria 178,3 0,4 98.955,6 Cipro 28,1 0,1 2,3 Danimarca 1.061,3 2,5 -2,0 Estonia 41,7 0,1 8,7 Finlandia 559,8 1,3 -4,4 Francia 8.946,9 21,3 -2,5 Germania 5.704,0 13,6 1,0 Grecia 2.553,8 6,1 -4,7 Irlanda 1.306,3 3,1 -1,0 Italia 4.660,7 11,1 -3,0 Lettonia 63,3 0,2 15,6 Lituania 173,9 0,4 3,4 Lussemburgo 35,3 0,1 -4,0
mio. euro % Var. % 2008/07 Malta 2,6 0,0 32,0 Olanda 977,4 2,3 -12,0 Polonia 1.453,3 3,5 20,2 Portogallo 717,7 1,7 1,8 Regno Unito 3.494,9 8,3 -11,5 Repubblica Ceca 401,7 1,0 14,3 Romania 474,0 1,1 6.779,5 Slovacchia 165,2 0,4 4,8 Slovenia 61,8 0,1 26,1 Spagna 5.864,1 13,9 -0,2 Svezia 745,1 1,8 -1,8 Ungheria 513,6 1,2 8,5 UE 381,4 0,9 13,3 TOTALE FEAGA 42.055,7 100,0 -19,4 * 2008 provvisorio. Fonte: Commissione UE.
prendo una quota del 10,2% della spesa comunitaria per questa voce. Nell’ambito degli aiuti diretti, un pe- so consistente è occupato da quelli ancora legati direttamente o indiret- tamente alla produzione, che com- prendono oramai solo gli aiuti speci- fici previsti dalla riforma Fischler (alle sementi, al tabacco, al riso, alla qualità per il grano duro, alle piante proteiche, alla frutta in guscio, al- l’art. 69). Le misure classiche di in- tervento sui mercati si sono assestate su importi di spesa decisamente infe- riori al passato, raggiungendo com- plessivamente 880 milioni di euro, pari al 21% del totale comunitario per questa voce e al 18,9% della spe- sa FEAGA per l’Italia. Al loro interno particolare rilevanza assume la voce “altro”, che racchiude prevalente- mente la spesa per le distillazioni, gli aiuti ai mosti e i fondi per la ristrut- turazione e riconversione dei vigneti nell’ambito dell’OCM vino e la spesa
per l’OCM ortofrutticola. Restituzio- ni alle esportazioni e stoccaggio non superano, assieme, il 3% della spesa FEAGA per il nostro paese. Infine, particolare rilievo per l’Italia, anche se non entra nel computo del FEA- GA, assume la voce relativa al Fondo
di ristrutturazione zucchero, che am- monta a 525 milioni di euro, pari al 41% del totale comunitario, a testi- monianza dell’intenso processo di ri- strutturazione che il settore ha subito nel nostro paese a seguito della rifor- ma della relativa OCM.
Spese FEAGA per tipo di intervento, 2008*
Italia UE Italia/UE
mio. euro % mio. euro % %
Interventi sui mercati agricoli 880,6 18,9 4.158,5 9,9 21,2 - Restituzioni alle esportazioni 46,8 1,0 927,3 2,2 5,0 - Stoccaggio 74,5 1,6 108,6 0,3 68,6 - Altro 759,3 16,3 3.122,7 7,4 24,3 Aiuti diretti 3.812,8 81,8 37.568,6 89,3 10,1 - Aiuti diretti disaccoppiati 3.206,6 68,8 31.414,5 74,7 10,2 - Altri aiuti diretti 516,0 11,1 5.620,4 13,4 9,2 - Restituzione modulazione 90,2 1,9 533,7 1,3 16,9 Altre misure -32,9 -0,7 328,6 0,8 - TOTALE FEAGA 4.660,5 100,0 42.055,7 100,0 11,1 Fondo ristrutturazione zucchero 525,6 1.284,1 40,9 SPESA TOTALE 5.186,1 43.339,8 12,0
* 2008 provvisorio. Fonte: Commissione UE.
A più di due anni di distanza dall’i- nizio della programmazione 2007/ 2013, i PSR italiani stentano a de- collare dal punto di vista dell’attua- zione degli interventi. I dati di avan- zamento della spesa pubblica illu- strano chiaramente questa situazio- ne di limitata operatività delle Re- gioni nel dare avvio ai rispettivi Pro- grammi di Sviluppo Rurale. A fronte di una disponibilità nazionale di cir- ca 16,6 miliardi di euro, i pagamen- ti complessivamente erogati al 31 marzo 2009 si attestano a poco più dell’8%, con un sostanziale disequi- librio a livello regionale che oscilla dal 3,3% della Campania al 21,4% delle Marche.
Anche tra le due nuove aree obiettivo si riscontra un netto divario in termi- ni di capacità di spesa, rispettiva- mente pari al 10,6% per le regioni comprese nell’obiettivo Competitivi- tà e quasi al 5% per quelle in obietti- vo Convergenza. Tuttavia, è impor-
Avanzamento della spesa pubblica per i Programmi di Sviluppo Rurale (000 euro), 31 marzo 2009
Regione Spesa pubblica programmata Spesa pubblica erogata % avanzamento
Piemonte 896.591 88.788 9,9 Valle d’Aosta 118.684 14.173 11,9 Lombardia 899.757 127.962 14,2 P.A. Bolzano 312.670 65.139 20,8 P.A. Trento 256.153 46.182 18,0 Veneto 914.675 38.504 4,2 Friuli-Venezia Giulia 247.211 48.680 19,7 Liguria 276.562 39.311 14,2 Emilia-Romagna 934.661 85.815 9,2 Toscana 839.114 67.623 8,1 Umbria 760.068 87.701 11,5 Marche 459.818 98.542 21,4 Lazio 655.418 40.018 6,1 Abruzzo 383.889 21.878 5,7 Molise 194.977 21.793 11,2 Sardegna 1.252.841 109.539 8,7 Totale Competitività 9.403.090 1.001.646 10,7 Campania 1.882.346 63.224 3,4 Puglia 1.480.569 68.371 4,6 Basilicata 648.087 36.088 5,6 Calabria 1.084.071 64.286 5,9 Sicilia 2.106.312 126.055 6,0 Totale Convergenza 7.201.385 358.024 5,0 TOTALE COMPLESSIVO 16.604.475 1.359.671 8,2 Fonte: MIPAAF.