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La Legge 283/1962 fu la prima in materia (dell'era moderna) che permetteva di perseguire frodi e sofisticazioni alimentari vigilando per tutelare la salute pubblica. Circa quaranta anni dopo la strategia integrata da parte dell’Unione Europea in materia di sicurezza alimentare ha individuato come primario lo stesso obiettivo: garantire che al consumatore arrivino alimenti “sicuri”. Il percorso che conduce alla sicurezza alimentare è complesso e implica la partecipazione attiva di tutti gli attori della filiera alimentare, consumatore compreso. Con il Decreto Legislativo 300/1999 sono state definite le competenze delle Autorità Centrali in materia di controlli alimentari. In particolare:

1)

al Ministero della Salute sono state attribuite le funzioni in materia di tutela della salute umana, di coordinamento del sistema sanitario nazionale, di sanità veterinaria, di tutela della salute nei luoghi di lavoro, di igiene e sicurezza degli alimenti. Gli organi di controllo che afferiscono al Ministero della Salute sono: - i servizi sanitari Regionali e le ASL - gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali - il Comando Carabinieri NAS - gli Uffici periferici di sanità marittima ed aerea - gli Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari - l’Istituto Superiore di Sanità.

2)

al Ministero per le Politiche Agricole e Forestali le funzioni ed i compiti in materia di agricoltura e foreste, caccia e pesca Gli organi di controllo che afferiscono a questo Ministero sono: - l’Ispettorato Centrale per il controllo della qualità e repressione frodi dei prodotti alimentari - le Capitanerie di Porto

- il Corpo Forestale dello Stato - I Carabinieri del Nucleo Antifrodi Comunitarie

Esistono poi l’Istituto per la Ricerca nella Alimentazione e la Nutrizione (INRAN) ed alcuni Istituti del CRA (Ricerca in Agricoltura) che esercitano anch’essi alcune specifiche funzioni di controllo;

3)

al Ministero dell ’ Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare le funzioni ed i compiti relativi alla tutela dell’ambiente, del territorio e dell’ecosistema. Le ARPA sono le principali strutture che operano nel settore ambientale ed in particolare per il controllo delle acque, ma anche di altri alimenti;

4)

Il Ministero dell ’ Economia e delle Finanze svolge controlli di carattere fiscale attraverso l’Agenzia delle Dogane e la Guardia di Finanza. Dispone anche di un Laboratorio per i controlli;

5)

I controlli finalizzati al contrasto delle frodi alimentari, nonché a garantire la sicurezza alimentare possono essere svolti da tutti gli organi sia di Polizia Amministrativa (oltre a quelli citati precedentemente anche la Polizia

Annonaria dei Comuni) sia di Polizia Giudiziaria ed in particolare la Polizia

Locale dei Comuni e delle Province, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la

Guardia di Finanza. È comunque necessario che chi opera abbia la qualifica di “Ispettore Sanitario”. Tale obbligo non esiste quando l’attività ispettiva viene richiesta da una Autorità Giudiziaria. Nel 2001 è avvenuta una modifica della costituzione che ha portato ad una condivisione delle responsabilità in tema di salute in generale e della sicurezza alimentare in particolare tra Autorità Nazionali e Regionali. Ne è derivato che le Regioni e le Provincia autonome hanno la responsabilità, all’interno del proprio territorio, della pianificazione,

dell’indirizzo e coordinamento, del rilascio delle autorizzazioni e della verifica dei controlli.

L’attuazione dei controlli è gestita a livello locale da 197 AUSL che hanno un elevato livello di autonomia nella destinazione e gestione delle risorse. L’organizzazione dei controlli, così come è stata sinora descritta, sembrerebbe essere relativamente chiara ed organica, ma non tiene conto delle articolazioni delle strutture centrali e di quelle regionali. Per dare un’idea della complessità della situazione si ritiene opportuno riportare integralmente quanto descritto nel sito web del Corpo Forestale dello Stato in riferimento ai controlli in materia di frodi alimentari.

Successivamente, col Regolamento CE 178/2002 del Parlamento europeo e del

Consiglio, del 28 gennaio 2002, sono stati stabiliti i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, questo istituisce l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare ed è il fulcro da cui discende un intero “pacchetto” di regolamenti comunitari (reg. CE n. 852/2004 , reg. CE n. 853/2004 , reg. CE n. 854/2004 ).

Il Regolamento CE 882/2004 rappresenta la norma quadro per l’organizzazione dei controlli ufficiali in materia di alimenti, mangimi, salute e benessere degli animali.

Controlli che devono essere effettuati periodicamente, in base ad una valutazione dei rischi e con frequenza appropriata, per raggiungere gli obiettivi definiti dal regolamento.

Il Regolamento CE 2073/2005 con le successive modifiche ed integrazioni si rivolge a tutti gli operatori del settore alimentare (OSA) che operano nelle diverse fasi della filiera quali lavorazione, fabbricazione, manipolazione compresa la fase della vendita al dettaglio e della distribuzione. La sua lettura deve essere fatta tenendo

in mente i concetti e l’approccio preventivo “dalla stalla alla forchetta” (from farm to folk) per la sicurezza degli alimenti.

Normative più specifiche disciplinano l'alimentazione degli animali (PNAA), il controllo delle zoonosi, la ricerca dei residui negli animali e nei prodotti di origine animale (PNR).

Poi vi è l'Intesa , ai sensi dell ’ articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il

Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano su “ Linee guida relative all ’ applicazione del suddetto Regolamento CE della Commissione europea n. 2073 del 15 novembre 2005 che stabilisce i criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari. ”

A completare il quadro delle norme in materia di sicurezza alimentare vi sono la decisione 2007/602/CE istitutiva del gruppo di dialogo delle parti interessate nei settori della salute pubblica e della tutela dei consumatori (cosi come modificata dalla decisione del 10 ottobre 2011) ed il Decreto Legislativo 6 Novembre 2007, n. 193 che, predisponendo le sanzioni in materia di alimenti introduce nel panorama legislativo nazionale significativi cambiamenti in relazione all’applicazione dei regolamenti comunitari del Pacchetto Igiene e ai controlli per la sicurezza alimentare, completando il passaggio dal vecchio (direttive) al nuovo impianto normativo (regolamenti).

Ultimo, anche se non per rilevanza è il Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare del 12 gennaio del 2000. È un provvedimento comunitario redatto allo scopo di delineare l'insieme delle azioni necessarie a completare e attualizzare la legislazione dell'Unione Europea in materia, appunto, di alimentazione, di modo da garantirne la sicurezza. Ciò per ottenere un implemento della comprensione e dell'adattabilità di tale complessa legislazione, ma anche in virtù di una maggior trasparenza verso il cittadino. Prevede la partecipazione coordinata di tutti gli operatori (pubblici e privati) coinvolti:

Autorità alimentare competente

Nuovo quadro giuridico di norme che copra l'intera catena alimentare

Quadro comunitario per lo sviluppo e la gestione dei sistemi di

controllo nazionale

Coinvolgimento dei consumatori

Promozione degli sviluppi nei contesti internazionali.

Nello specifico nel Libro bianco della Commissione europea sulla sicurezza alimentare, è indicato come obiettivo primario, tra le priorità strategiche fondamentali per l'Unione europea (UE), il possesso degli standard più elevati possibili in tema di sicurezza alimentare.

Per fare che ciò avvenga sono indispensabili alcuni passaggi da portar avanti (nel Libro bianco ne sono previsti

oltre 80) tra i quali: la partecipazione coordinata di tutti gli operatori, pubblici e privati coinvolti, l’istituzione di un’Autorità alimentare indipendente, la scrittura di un nuovo quadro giuridico che

comprenda tutta la catena alimentare, un quadro comune in tutta l’Unione per lo sviluppo e la gestione di sistemi adeguati di controllo nazionale, il coinvolgimento dei consumatori, la promozione degli sviluppi nei contesti internazionali. Occorre dire che le tappe prefissate nel Libro bianco sono state rigorosamente rispettate, infatti, a distanza di diversi anni molto è cambiato, sin son fatti dei grandi passi in avanti sul tema e ciò è avvenuto anche grazie a questo documento.

I REGOLAMENTI COMUNITARI IN MATERIA DI IGIENE