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2.5 La componente sensoriale: il tatto e l'olfatto

3.1.3 La parafrasi

Dal greco paràphrasis, sostantivo a sua volta composto da parà (presso, accanto) e dal verbo phràzein (parlare)195, la parafrasi è quel particolare procedimento che permette di riformulare un testo o una sua porzione, al fine di facilitarne la comprensione:

applicata non soltanto nella traduzione, ma anche in linguistica e nella didattica, essa si serve per lo più di perifrasi, sinonimi e semplificazioni.

«Catherine s'assied au bord de la falaise, des papillons encore fragiles montent en spirale autour d'elle196» è stata tradotta, nella sua seconda parte, facendo ricorso a questo particolare procedimento: il verbo francese monter seguito dalla preposizione autour corrisponde all'italiano «salire intorno», che risulta però sgradevole e innaturale in questo contesto, peraltro abbastanza poetico. Partendo dalla traduzione letterale «Catherine si siede sul bordo della scogliera, alcune farfalle ancora fragili salgono a spirale intorno a lei», la quale comunque consente di immaginare la scena, si è cercato di rappresentare la stessa immagine ricorrendo a espressioni sinonimiche e aggiungendo materiale linguistico che, non alterando il senso della frase, la rende però più naturale

194 Didier Decoin, Les trois vies de Babe Ozouf, cit., p.287

195 Dizionario etimologico online, Parafrasi, <https://www.etimo.it/?term=parafrasi>, data di consultazione 08/03/2018

nella lingua di arrivo, l'italiano: il verbo «salire intorno» è quindi stato sostituito con «svolazzare», nel contesto un quasi-sinonimo sicuramente più adatto per descrivere il volo delle farfalle, e per introdurre la parola spirali (la locuzione «a spirale» è stata trasformata in un semplice sostantivo plurale) è stato aggiunto il verbo disegnare, che ha reso la frase più scorrevole, naturale e poetica al tempo stesso, e che ha permesso di raggiungere il risultato definitivo di «Catherine si siede sul bordo della scogliera, alcune farfalle ancora fragili le svolazzano intorno, disegnando delle spirali.».

In questo caso non è stato necessario soltanto sostituire un elemento con un suo sinonimo, ma anche modificare la costruzione della frase e aggiungere materiale linguistico; altrove, invece, il procedimento della parafrasi si è rivelato più semplice da mettere in atto, in quanto si è trattato soltanto di ricorrere a semplificazioni, come quando «les algues qui encombrent sa gorge197» è stato tradotto con un semplicissimo «le alghe che la stanno strozzando»: cercando su un monolingue il significato del verbo strozzare, compare, tra le altre definizioni, «andare giù e rimanere nella gola togliendo il respiro, riferito a cibi e anche a piccoli oggetti198», e nel contesto è quindi un sinonimo perfetto che si presta bene ad alleggerire la frase e a descrivere quello che sta

accadendo.

Nella pagina seguente del testo francese compare il verbo «revigorer199»,

corrispondente all'italiano rinvigorire: anche se il concetto di ridare vigore può essere riferito sia a entità animate che inanimate, suona tuttavia strano se associato a pastiglie di acquarello vecchie e screpolate, motivo per cui è stata cercata un'espressione che permettesse di mantenere il senso dell'originale e che, allo stesso tempo, risultasse più naturale accanto all'oggetto in questione. I sinonimi, in questo caso, non si sono rivelati essere di alcun aiuto, in quanto rafforzare, temprare, irrobustire, tonificare richiamano nella mente di chi legge un oggetto animato; si è ricorsi perciò a una parafrasi che fosse in grado di spiegare il significato assunto dal verbo «revigorer» in questo contesto, e «farle tornare come prima» è sembrata la soluzione migliore, vista anche la frase seguente «rendendole di nuovo oleose e morbide», che spiega come fossero originariamente queste pastiglie.

Sempre una forma verbale è l'oggetto della parafrasi «vanno a raccogliere erbe»: si

197 Ibid, p.373

tratta di «herborisent200», corrispondente al verbo italiano erborare, usato, però, prevalentemente al modo gerundio e a quello infinito201. Dal momento che nel testo originale esso è coniugato alla terza persona plurale del presente indicativo e che, comunque, si tratta di un verbo abbastanza insolito nel linguaggio comune, è stato preferito sostituirlo: trattandosi di una forma verbale dal significato altamente specifico, non vi erano sinonimi, se non erborizzare, che poneva, però, gli stessi problemi; è stato allora deciso di tradurlo servendosi della definizione del verbo riportata sul monolingue «andare cercando […] erbe202», resa con un meno letterario «andare a raccogliere erbe».

In questi ultimi due esempi la parafrasi è stata applicata a semplici forme verbali, ma talvolta essa si è rivelata utile anche per tradurre intere espressioni, come nel caso di «poussière d'eau203», sintagma adoperato in un passo dove vengono descritti i particolari giochi di luce che colpiscono gli speroni rocciosi. Il contesto si è rivelato qui

estremamente utile per immaginare la scena e farsi un'idea di ciò cui Decoin alludesse con poussière d'eau: si tratta di quell'acqua nebulizzata che si viene a creare sul mare quando esso è agitato e che viene chiamata anche, in maniera meno scientifica, acqua polverizzata; dal momento che quest'ultima denominazione presenta l'aggettivo «polverizzata», il quale si riallaccia semanticamente al sostantivo poussière (polvere) contenuto nel testo francese, essa si è rivelata essere la traduzione migliore per «poussière d'eau».

Ancora alla parafrasi si è fatto ricorso per rendere la frase francese «la buée avait envahi les vitres du bus204», letteralmente «la condensa aveva invaso i finestrini dell'autobus»: la traduzione letterale italiana risulta lunga, pesante e strana per un parlante madrelingua, fatto che ha reso necessario ricorrere a una semplificazione, e, visto che la condensa che si deposita sul vetro ha l'effetto di appannarlo, la parafrasi «i finestrini dell'autobus si erano appannati» è parsa la soluzione vincente, a tal punto che si è ricorsi al concetto dell'appannamento tutte le volte che nel testo francese si è ripresentato il termine «buée».

200 Ibid, p.345

201Treccani, Erborare, <http://www.treccani.it/vocabolario/erborare/>, data di consultazione 12/03/2018 202 Ibid.

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