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ERUV E PARHESIA DIRITTO E SPAZIO.

E quindi importante cercare di definire un nuovo concetto di luogo, di spazio pubblico e il ruolo delle religioni all’interno di questo spazio. È possibile definire una molteplicità di concezioni di spazio pubblico a seconda della religione alla quale si fa riferimento.

Ma è anche vero che bisogna considerare l’influenza che le religioni hanno avuto nel delineare il concetto di spazio pubblico. Alcuni studiosi mettono in evidenza la distinzione fondamentale tra le religioni caratterizzate dall’elemento della volontarietà. Nelle religioni dove prevale il carattere volontaristico dell’individuo, c’è una scelta nell’appartenere ad una religione piuttosto che ad un’altra. L’altra tipologia di religione è caratterizzata dal prevalere dell’elemento di appartenenza. Il primo elemento è più forte all’interno del cristianesimo. Ma anche al suo interno è presente l’altro elemento, ad esempio l’atto con il quale si entra a far parte del cristianesimo è il battesimo.

77 Ed esso ad esempio nella Chiesa Cattolica viene compiuto da persone terze rispetto al soggetto (che di fatto non decide) e cioè i genitori, cosa diversa invece avviene per i battisti che decidono di battezzare da adulti. Nell’islam e nell’ebraismo è più forte l’elemento di appartenenza per discendenza ma anche qui vi sono dei casi particolari dove l’elemento primario e cioè quello di appartenenza è indebolito, ad esempio il caso di figlio di madre ebrea che non è cresciuto seconda la religione ebraica. Ma queste religioni non sono prive dell’elemento volontaristico. Quindi il modo in cui una religione guarda e definisce il concetto di spazio pubblico non è determinato dall’assenza o dalla presenza di uno di questi due caratteri ma dal prevalere di uno dei due, in certi momenti vi è il prevalere di uno, anche a seconda del momento storico, del contesto sociale del tempo33. Il fatto che all’interno della religione cattolica prevalga il carattere volontaristico e quindi una scelta, fa si che il fedele veda la presenza della propria religione

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Cfr. Silvio Ferrari, religione e costruzione dello spazio pubblico, in Daimon. Annuario di diritto comparato delle religioni, n 11. 2011-2012 pp. 9-17

78 all’interno della società. La Chiesa cattolica agli inizi del diciannovesimo secolo aveva adottato un comportamento di resistenza nei confronti della modernità, ma in seguito ai due conflitti mondiali e al Concilio Vaticano Secondo ha cambiato atteggiamento cercando di adattarsi alla modernità. Ed in questo suo passaggio ha dimostrato sempre un maggior interesse nella sfera pubblica, cercando di adottare un atteggiamento pluralista e democratico, atteggiamento che si è dovuto contrare con una gerarchia interna non fondata su concetti democratici

In questo contesto il conflitto, il rapporto tra la sfera pubblica e la sfera privata tenderà ad assumere sempre una maggior importanza, dettata dal fatto che la Chiesa Cattolica ha deciso di essere partecipe alla sfera pubblica e di conseguenza di combattere tutte le battaglie che essa riterrà necessarie, sia in ambito pubblico che privato. Il concetto di spazio è un concetto notoriamente difficile ed anche all’interno del diritto ebraico presenta molti aspetti complessi ed articolati.

79 Le fonti e la cultura ebraica sono radicate nello spazio, che inizialmente aveva una connotazione territoriale, all’inizio veniva data importanza alla città, al tempio; ma con l’esilio questo aspetto perse di rilevanza in favore di un altro aspetto che andò meglio a caratterizzare lo spazio e cioè l’etnicità, l’appartenenza.

Questo concetto ha continuato a mutare nel corso degli anni, in seguito a eventi quali la seconda guerra mondiale e la costruzione dello stato di Israele. Esiste un legame tra il concetto di diritto religioso e il concetto di spazio, è si il diritto che crea e regola lo spazio, ma e quest’ultimo che poi regola i rapporti tra le persone e gli aspetti della società e quindi non può non influire sul diritto stesso, che è espressione della società e degli individui. Un istituto degno di attenzione nel diritto ebraico il quale regola lo spazio il sabato è la recinzione simbolica Eruv la quale viene definita come una barriera astratta che agendo sullo spazio pubblico, dove al cui interno è vietato portare con se cose materiali il sabato e dove il fedele deve

80 muoversi all’interno di un determinato spazio prefissato, lo trasforma in uno spazio privato dove è possibile muoversi.

Poiché le leggi stabilivano che il sabato era permesso muoversi entro uno spazio di circa 1,2 km partendo dal luogo dove uno risiedeva. L’Eruv viene utilizzata per permettere una connessione tra spazi privati all’interno dei quali potersi muovere, per questo era importante all’interno delle piccole comunità scegliere un vicino che professasse la stessa fede.

È quindi la comunità che crea questo lo spazio denominato eruv, e successivamente sarà l’eruv stessa con il suo significato di unione e di condivisione a rafforzare la comunità stessa.

Altro elemento sul quale soffermarsi è l’istituto della Parhesia, il quale crea una comunità sacra, ponendo l’accento sul fatto che ogni cosa avviene in pubblico, cioè davanti ad un gruppo di minimo di diedi persone. Non vi è più alcuna differenza tra gli interessi pubblici e gli interessi privati. Essa non elimina lo spazio privato. Emerge da tutto questo

81 l’importanza e la centralità del diritto ebraico sul concetto di spazio pubblico e privato, e quindi la necessità di interessarsi al continuo mutamento del concetto di spazio nei confronti del diritto religioso34.

34 Cfr. Silvio Ferrari, religione e costruzione dello spazio pubblico, in Daimon.

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Capitolo 3

RIFLESSIONI EDIFICIO DI CULTO_

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