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LA PATERNITÀ DELLA LEGGE DETTA DI KING

L’accenno fatto dal Parenti nel dotto volume sui Prezzi e mercato del grano a Siena (1546-1765), che feci oggetto di analisi critica in questo stesso quaderno della rivista, al piccolo problema della paternità della notissima legge detta di King mi ha fornito l’occasione gradita di una breve passeggiata tra i libri da me raccolti, della quale riuscirà forse non discaro ai lettori conoscere il frutto.

Gregory King (1648-1712) non pubblicò durante la sua vita nessuno dei suoi studi di statistica economica o, come si diceva allora, di aritmetica politica. La prima notizia esplicita dei lavori di King si legge in T he Discourses on thè Publick Revenne and on thè Trade o f England di Charles Davenant ( 16 9 8 ) ; ma probabil­ mente il Davenant aveva avuto comunicazione dei manoscritti dell’amico ancor pri­ ma, perché in A memorial Concerning Credit datata il 15 luglio 16 9 6 , il Davenant accenna a statistiche sui matrimoni nascite e morti che « erano state esaminate con gran cura da un abile scrittore ». Poiché il 16 9 6 è la data apposta sul frontispizio del manoscritto di King che si conserva nel British Museum, esso deve essere stato comunicato dal King quasi subito dopo la sua stesura all’amico Davenant. Il quale ne trasse largo partito in parecchi luoghi ricordando tuttavia esplicitamente con cura, insolita a quei tempi, la fonte (King) dalla quale egli ricavava i dati posti a fondamento del suo ragionare. Ora accadde che nella sezione III di An Essay upon thè Probable Methods o f making a People Gainers in thè Balance o f Trade, sezione

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intitolata O f thè Land o f England and its Products (pp. 216-259 del volume li delle opere citate nel poscritto bibliografico), il Davenant aprisse la sezione con un'ampia citazione delle statistiche elaborate dal King sulla distribuzione per culture della superficie territoriale dell'Inghilterra e del Galles, con dati sulla produzione, sul red­ dito unitario per acre, sulla dotazione in bestiame grosso e piccolo, sul valore degli animali da cortile. Ad un certo punto, il Davenant si lamenta che gli inglesi, imme­ ritevoli della benevolenza particolare della provvidenza verso di essi su questo punto, poco abbiano osservato opportune regole per parare ai pericoli di carestie. E così continua:

« Secondo le migliori statistiche (a c c o u n t s) che noi potemmo procurarci da coloro i quali si occuparono di questi argomenti, constatiamo che in Inghilterra in un anno di abbon­ danza, non rimane, al momento del raccolto successivo, un riporto ( s t o c k ) di grano superiore a cinque mesi ed a non più di quattro mesi in un anno mediocre ( i n d i f f e r e n t ) ; che è davvero piccola scorta contro una brutta sorpresa ( a n y e v i l a c c i d c n t ) . Noi abbiamo il vantaggio di terreni tra loro diversi e cioè di terreni bassi e di terreni alti, sicché dove gli uni fallano gli altri riescono ed oggi difficilmente osserviamo i cereali ( c o r n ) salire al triplo del prezzo normale ( i t s c o m m o n r a t e ) ; cosa la quale sarebbe fatale per noi se durasse in qualunque momento tanto a lungo da rendere necessario di approvvigionarci largamente dall'estero. Si osserva ( i t i s o b s e r v e d ) che una mancanza di appena un decimo nel rac­ colto potrebbe aumentare il prezzo di tre decimi. Quando la nostra messe (c r o p) del frumento (w h e a t) si riduce alla metà, cosa che ogni tanto accade, alla mancanza si supplisce spara­ gnando, utilizzando con gran cura quel che si ha e ricorrendo, per complemento, ad altri cereali (g r a i n). Ma ciò non sarebbe di aiuto per più di un anno c sarebbe di gramo soc­ corso se parecchi cattivi raccolti si succedessero l'uno all'altro. Basta un anno solo di carestia per causare grandi sofferenze; molti poveri muoiono senz'altro, per difetto di cibo bastevole o per dieta malsana.

Noi possiamo calcolare ( W e t a k e i t) che una mancanza nel raccolto (a d e f e c t i n t h è h a r v e s t ) può aumentare il prezzo dei cereali (corn) nella seguente proporzione ;

Una deficienza nel raccolto di aumenta il prezzo al disopra dei prezzo normale di

Cosicché quando i cereali ( c o r n ) salgono al triplo del prezzo normale si può presumere che noi manchiamo di più del terzo del prodotto ordinario; e se mancasse metà, il prezzo salirebbe a circa cinque volte il normale » (pp. 224-5). Il

Il s i o s s e r v a potrebbe far dubitare che l’osservazione sia stata fatta da a l t r i ; ma i l n o i p o s s i a m o c a l c o l a r e fa propendere verso la conclusione che il calcolo sia proprio del Davenant sia pure sulla base dei migliori dati forniti da coloro che hanno studiato l’argomento ( f r o m s u c h a s h a v e l o o k e d i n t o t h e s e t h i n g s ) , non dunque pare su dati ricevuti da una sola fonte. La conclusione pare altresì giustificata non solo dalla circostanza che il Davenant non ricorda qui, come altrove è sempre suo lodevole costume, il K ing; ma dall’al­ tra che il calcolo viene presentato dopo parecchie pagine di osservazioni che sono esplicitamente dichiarate proprie dello scrivente. « Da questi schemi (di King) » ,

1 decimo 2 decimi 3 decimi 3 » 4 » 5 » 8 » 16 » 28 » 45 »

LA PATERNITÀ DELLA LEGGE DETTA Dì KING 3 5 scrive infatti il Davenant a pag. 220, « noi dedurremo quelle osservazioni che ci sembrano appropriate all'oggetto dei nostri studi ».

Non dubitò in proposito Henry Thornton quando ebbe occasione, dando alla luce nel 1802 la sua Ene/uhry, di citare la nota legge.

« Il seguente estratto », egli scrive, « dalle opere di Sir W . Davenant, il quale scrisse dal 1695 al 171?, può fornire un'idea dei grandi effetti che una piccola deficienza nella offerta di cereali può avere sul prezzo di queste necessità della vita ».

Poiché dal contesto del discorso nessuna attribuzione appariva fatta al King, egli ovviamente diede il merito di ciò che leggeva al Davenant. Non perse neppur lui tempo a dubitare, sebbene in senso contrario, Lord Lauderdale quando, dettando nel 180-1 il secondo capitolo della Inquiry (citata solfo) e svolgendo, tra i primi, il tema, che taluno oggi ancor crede nuovissimo, del contrasto fra ricchezza della na­ zione (public wealth) e dovizie degli individui (individuai riches) ricorda che, se­ condo il detto di una grande autorità in materia (g r e a t a u t h o r i t y), la dimi­ nuzione di tre decimi nella ricchezza della nazione (raccolto scemato da 300 a 2 1 0 quarters) provocherebbe l'aumento del ricavo in danaro (individuai riches) da 300 a 546 lire sterline. La g r e a t a u t h o r i t y è, in nota, citata così : « G re­ gory King’s Calculatiou, published by Davenant, voi. II, p. 224 » ; attribuendosi così senz'altro la paternità della legge al King c riducendosi il Davenant all'ufficio di mero editore o curatore dell’edizione. L'attribuzione era perlomeno inesatta, perché il Davenant, pur riproducendo largamente le statistiche e i calcoli del King nel corpo delle sue scritture, non si era mai fatto editore dei lavori dell'amico.

lì probabile che l’attribuzione al King della nota legge abbia avuto origine dalla frettolosa citazione del Lauderdale. Probabilmente Lord Lauderdale non diede alcuna importanza alla faccenda, uniformandosi al metodo usato ai suoi tempi delle citazioni fatte alla svelta. Nello stesso anno, rispondendo ad alcune critiche mosse al suo libro da Lord Brougham nel fascicolo ottavo della « Edinburgh Review », il Lauderdale riassume di nuovo la nota legge e stavolta, non ricordandosi di averla nel libro attribuita al King e citando lo stesso volume II e la stessa pagina 244 delle opere di Davenant, scrive : « se vi fosse una improvvisa diminuzione di una metà del raccolto normale del grano, il valore del grano sul mercato, secondo Dave­ nant, crescerebbe di quattro volte e mezzo ». Il Lauderdale avrebbe potuto evitare la contraddizione, se avesse posto mente che due anni prima, nel 1802, George Chalmers, in una nuova edizione del suo celebre Estimate, pubblicava per la prima volta i n t e g r a l m e n t e le Observations del King del 16 9 6 . Se il Lauderdale le avesse rapidamente scorse coll'occhio, si sarebbe persuaso che della nota legge non vera traccia alcuna.

Eppure qualche incertezza rimase nell'animo degli studiosi. Il Jevons, pubbli­ cando nel 1871 la Tbeory e discorrendo nel cap. IV delle opinioni degli economisti intorno alle variazioni dei prezzi, scrive:

« Vi è una celebre stima delle variazioni dei prezzi dei cercali che ho visto citata ir» innumerevoli scritti intorno all’economia. Essa è comunemente attribuita a Gregory King, il cui nome dovrebbe essere onorato come uno dei padri della scienza statistica in Inghilterra.... Il contenuto [della sua opera, mai pubblicata durante la vita dell'autore] fu comunicato assai

36 LUIGI EINAUDI liberalmente al doti. Davenant, il quale fondò su di esso il suo Essay [sopra citato].... La notizia che noi abbiamo delle conclusioni di Gregorio King rimase fondata su questo ed altri saggi di Davenant, sinché Chalmers ebbe stampato l'intiero saggio in calce alla terza edizione del suo notissimo Estimate.... Quantunque la legge sia sempre stata attribuita a Gregorio King, è giusto aggiungere che io non sono riuscito a trovarla in nessuno dei suoi saggi editi; ne il dott. Davenant, il quale altrove riconosce pienamente il suo debito verso il King, qui lo attribuisce al suo amico. Essa è perciò, forse, dovuta al Davenant» (pp. M8-150).

Quale fosse la motivazione del f o r s e , il Jevons non dice. Probabilmente egli non osò contraddire un'opinione che da quasi settantanni aveva corso non discusso in tutti i libri che si erano occupati dell'argomento. Ma che una ragione ci fosse, sebbene non atta ad attribuire al King la paternità esclusiva della legge, abbiamo appreso dalla nuova edizione critica che delle Observatìons del King pub­ blicò recentemente il Bamett. Il signor Henry Higgs, noto curatore della nuova edizione del Dizionario del Paigrave e della Bibliograpby o f Economici (1751-1775), scrittore di un breve succoso volume sui fisiocrati, richiamò l’attenzione del Bar- nett su un manoscritto di King posseduto dall’on. John Burns, se non erro il noto organizzatore operaio, morto pochi mesi or sono. Il manoscritto contiene calcoli su svariati problemi; e fra l'altro uno di essi riguarda l'influenza della scarsità dei raccolti sui prezzi dei cereali.

« Il calcolo è basato su un richiamo ad un libro di I. Pucklc intitolato Englattd Interest or a Briefe Discottrse o f thè Royal Fisheries, 16 9 6 . Qui Puckle riproduce una notizia letta nei Remains di Sir Walter Raleigh, secondo cui durante un tempo di raccolto scarso in Inghilterra, gli olandesi si erano portati via due milioni di lire sterline in un anno e mezzo. Prendendo le mosse da questa stima di profitti per gli olandesi, il King calcola che il guadagno poteva essere ottenuto se il prezzo del grano fosse salito a quattro volte il prezzo ordinario e se in quell’anno di scarsità il prodotto fosse stato uguale ad una quarta parte dell'ordinario ammontare. Sebbene le cifre differiscano da quelle fomite dal Davenant, due circostanze fanno ritenere che il Davenant abbia conosciuto questo calcolo. In primo luogo la stima fatta dal Davenant continua con una discussione dei guadagni degli olandesi e della possibilità di trattenerne l'importo in Inghilterra col fare ammassi di grani negli anni buoni. In secondo luogo il Davenant ricorda i Remains di Raleigh » (pp. 6-7).

Credo di aver riassunto tutto quel che si sa intorno alla paternità della legge detta di King. Si può concludere:

— che il King non formulò per iscritto quella legge;

— che essa fu invece per la prima volta enunciata a stampa dal Davenant; — che probabilmente i due amici avevano avuto occasione di discuterla insieme a proposito di certe allegazioni di Sir W alter Raleigh;

— che la relazione intravveduta da King fra raccolti e prezzi era diversa da quella dichiarata dal Davenant;

— che discussioni e relazioni si riferivano, se non a serie di raccolti e prezzi raccolti ed elaborati con metodo rigoroso, ad osservazioni di dati o fatti concreti propri del tempo in cui i due scrittori vivevano.

Tutto sommato, propenderei, discorrendo della nota legge, a chiamarla legge

LA PATERNITÀ DELLA LEGGE DETTA DI KING 37 T h e Political and Com m ercial W orks of that celebrated Writer Ch a rles D ’Avenant,

L. C. D. relating to the trade and Revenue of England, The Plantation Trade, The East India Trade and African Trade. Collected and revised by Sir Charles Whitworth, M. P. In five volumes, London, 1771.

Il saggio che interessa il punto discusso è intitolato An Essay upon the probable methods

o f making a p eo p le gainers in th e Balance o f Trade, nel voi. II, pp. 163-382 e più precisamente la sua terza sezione On the L tn d o f England and its products, pp. 216-259.

An Inquiry into the nature and origin o f Public W ealth and into the meant and causes t j its increase, by the Earl o f La ud erd ale, Edinburgh and London, 1804; nel capitolo II,

O f Public W ealth, o f Individual Riches and the relation they bear to each other, pp. 51-52.

L'lnquiry è stata tradotta nella «Biblioteca dell’Economista », Serie I, voi. V ; e il brano che ci interessa si legge a pp. 17-18.

Observervations by the Earl o f Lauderdale into th e Review o f his Inquiry into th e Nature and Origin o f Public W ealth, published in the V i l i 1'1 number of the Edinburgh Review, Edinburgh, 1804, p. 26.

An Estimate o f th e Comparative Strenght o f Greal-Brilain and o f the Losses o f h er trade from every year since the Revolution with an Introduction of Previous History. A new edition, corrected and continued to 1 8 0 1. To which is now annexed Gregory K ing’s Celebrated

State o f EnglandL By George Ch a l m e r s. London, 1 8 0 2.

Il saggio del King, di cui il titolo compiuto si legge qui sotto, è contenuto a pp. 405-449.

An Enquiry into th e Nature and Effects o f the Paper Credit o f Greal-Brilain, by HENRY Thornton, M. P... London, 1802.

La citazione del Davenant si legge in una nota a pp. 270-271. Nella ristampa del 1939, con introduzione di F. A. von Hayek, la nota trovasi a pp. 243.

A History o f Prices and o f the Stale o f the d en tatio n from 1793 to 1837 preceded by a brief sketch o f the Stale o f the Corn T rade in the last two centuries, by THOMAS To o ke.

Voi. I. London, 1838.

11 Tooke a p. 12 non ha dubbio che la legge sia di Gregory King, «presentata ( i n ­ t r o d u c e d ) da D'Avenant ». Sul valore della legge il Tooke, che certo è il maggiore e più profondo conoscitore dei rapporti fra vicende stagionali, raccolti dei cereali, prezzi e circola­ zione monetaria della prima metà del secolo scorso, scrive:

« E forse superfluo aggiungere che una legge così rigida non può essere sostenuta ; ma nel tempo stesso vi è qualche ragione per ritenere che la stima non sia molto lontana dalla verità; ed invero accadde ripetutamente, secondo si potè osservare, che il prezzo dei cereali in questo paese crebbe da 100 a 200 per cento e più, quando la massima deficienza si calcolava non superasse da un sesto ad un terzo del raccolto medio, e ciò nonostante l'aiuto di arrivi dall'estero. Tutto ciò che si può perciò affermare in termini generali è che (una deficienza mar­ cata nel raccolto è solitamente seguita, nel caso dei cereali, più che in quello di molti altri beni, da un aumento di prezzi molto superiore al grado della deficienza» (pp. 12-13).

Ed il Tooke seguita adducendo ragioni molteplici del suo opinamento, tratte dalla sua larga esperienza di grande commerciante di cereali, da osservazioni di economisti e da rapporti parlamentari (pp. 13-20).

T h e T heory o f Political Economy, by W . Sta n ley Jevo n s, London and New York, 1871. Lo Jevons discute l'argomento a pp. 148-153; e nessuna variante si osserva nella quarta edizione (London, 1911) a pp. 154-158.

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Una traduzione del libro del Jevons, dalla prima edizione, fu pubblicata nella « Biblioteca dell'economista », Serie III, voi. II. Il brano interessante si legge a pp. 250-251.

Tw o Tracls by Gregory Kin g: a) Naturai and Politicai Observations and Concia ¡ioni upon thè Stale and Conditìon o f England ; b) O f thè N aval Trade «/ England A. 1688 and thè

N ational Proftt then arising thereby. Editcd with an Introduction by George E. Barnctt. Balti­ more, 1936.

Il Barnett, professore di statistica nella Jolins Hopkins University pubblica i due saggi del King nella preziosa raccolta edita dal compianto prof. Jacob H. Hollander col titolo « A Reprint of Economie Tracts ». Il facsimile del manoscritto del King reca il titolo: Naturai

and Politicai Observations and Conclusioni upon thè State and Cnndition o f England, by Gregory King, Esq.r Lancaster Herald of Arms, A. D. 1696. Una breve introduzione (pp. 3-7) del Barnett contiene precise notizie sulla vita e sugli scritti del King. Le Observations si leg­ gono a pp. 11-56.

Luigi Einaudi.

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