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I personaggi famosi saliti ad Osimo

Vetus Auximum è il nome latino di Osimo, città adagiata sulla colli-na a forma di piede che si affaccia verso il mare. Città chiusa dentro le mura romane ma aperta oltre i confini del territorio, antica e bel-la, dove da sempre arde il fuoco della Cultura in ogni suo aspetto:

dalla letteratura alla musica, dall’arte alla pittura, dallo spettacolo agli eventi culturali con personaggi di spicco nazionali ed inter-nazionali e anche locali. Tra questi ultimi come non ricordare ad esempio Guglielmo Cappannari, detto “Elmo”, figlio di più gene-razioni di artisti – artigiani, che ha lasciato con la sua arte un‘im-pronta indelebile nella cultura osimana. A lui si deve l’allestimento della Civica Raccolta d’Arte a Palazzo Campana, da cui nacque poi l’attuale Museo Civico. Fu anche sceneggiatore per il teatro Speri-mentale di Ancona e persino per Federico Fellini. Morì nel 1997 nella sua amata Osimo.

E già che è stato citato, Palazzo Campana, antica residenza no-biliare poi divenuto Collegio gestione del Convitto da parte dell’O-pera Nazionale Assistenza Orfani dei Militari dell’Arma dei Cara-binieri, fino all’attuale trasformazione in Istituto Campana è oggi la sede dell’Istituto per l’Istruzione Permanente che ospita vari set-tori: il Consorzio per l’Alta formazione e lo Sviluppo della Ricerca Scientifica in Diritto Amministrativo, la Biblioteca Comunale “F.

Cini”, l’Archivio Storico Comunale “L. Egidi”, il Museo Civico e il Museo Archeologico. Dal Collegio Campana sono usciti allievi che hanno raggiunto alti livelli nazionali ed internazionali, tra cui due Papi: Papa Leone XII e Papa Pio VIII; e poi Aurelio Saffi che è sta-to patriota, politico e accademico italiano, dunque un’mportante figura del Risorgimento italiano. E ancora il poeta Adolfo De Bosis e tanti altri ancora per arrivare a tempi più recenti: l’archeologo Gino Vinicio Gentili, scomparso nel 2006 e che fu anche sindaco di Osimo, e al quale si deve lo scavo della Villa tardo romana di Piazza Armerina, Villa del Casale, che dal 1997 è divenuta parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.

E come non dimenticare Sante Graciotti professore emerito di Filologia slava all’Università La Sapienza di Roma, e dal 1991 membro esterno dell’Accademia polacca delle scienze a Varsavia.

Vorrei citare anche l’amico, e collaboratore della Osimo Edi-zioni, Massimo Morroni, autore di oltre un centinaio di volumi, molti dei quali relativi alla storia e al territorio osimano. E l’elenco potrebbe continuare tra personaggi che non osimani ma che nella città “dei senza testa” hanno lasciato una forte impronta culturale e personaggi locali che ad Osimo hanno dato prestigio oltre confine.

Ma la cultura è anche spettacolo: negli anni ‘80/90 Piazza Duo-mo è stata, d’estate, teatro all’aperto, nel bellissiDuo-mo scenario con la facciata romano-gotico in pietra bianca della cattedrale di San Le-opardo e la scalinata del Battistero a far da palcoscenico: vi si sono esibiti cantanti ed attori di fama. Tra questi ricordo Enrico Rug-geri, la cui mamma, che trascorreva le vacanze a Senigallia, veniva

ogni volta a godersi gli spettacoli in questa piazza sempre affollata di spettatori provenienti anche da fuori città. E persino la bionda Hea-ther Parisi, e poi Katia Ricciarelli con l’allora consorte Pippo Baudo.

Quest’ultimo nel 1987 diresse la regia di “Rabarbaro Rabarbaro” e di

“Gianni Schicchi” con l’Accademia d’Arte Lirica (altro ente di livello internazionale) al Teatro La Nuova Fenice. Rimanendo in ambito musicale evento di rilievo che ha vivacizzato la città è stata la “Coppa Pianisti d’Italia”, il più antico concorso a categorie del nostro Paese che - dal lontano 1968 -annovera ben 37 edizioni, con l’intento, oggi, di offrire serie opportunità di vetrina e di crescita ai giovani pianisti più meritevoli italiani e/o stranieri. Tra i presidenti che si alternarono alla guida della manifestazione anche il maestro ancone-tano Bio Boccosi. E alla Nuova Fenice in quegli anni si sono esibiti attori importanti della commedia italiana. E poi – era un giovedì mattina, giorno di mercato settimanale – arrivò Gina Lollobrigida che ho incontrato nella farmacia Bartoli. E poi Gianfranco Vissani gastronomo, scrittore, ristoratore, critico gastronomico e personag-gio televisivo italiano. Anche tanti politici sono ”saliti” ad Osimo per sottolineare eventi importanti: dall’ex Presidente della Repub-blica Oscar Luigi Scalfaro che, nell’occasione, visitò anche la sede storica della Lega del Filo d’Oro, al magistrato Vito D’Ambrosio, ad Antonio Di Pietro, don Luigi Ciotti presidente di “Libera“ e altri an-cora come perché Osimo è stata sempre anche politicamente vivace.

Per tutti la città si è sempre rivelata come una bella e interessante scoperta per l’arte, la storia, l’architettura e per quella città sotterra-nea – le Grotte del Cantinone – che sono testimonianza della pre-senza dei Templari e che proprio nella frazione Casenuove si trova ancora la Chiesa templare di San Filippo de’ Plano. Nel 2011, in occasione delle Feste Romane, è venuto ad Osimo Alberto Angela, e anni prima c’era stato Mino Damato, e più di recente Alessandro Cecchi Paone. Negli ultimi due anni, quindi quasi l’altro ieri, è sta-to ospite del “Festival del Giornalismo d’Inchiesta Marche” Sergio Di Caprio che tutti conosciamo come Capitano Ultimo.

Con questa lunga carrellata di nomi – e molti altri non li ho ci-tati per ragioni di spazio - ho voluto mettere in evidenza la mia città attraverso coloro che l’hanno visitata almeno una volta portandola alla ribalta nazionale. Oggi, anno 2020, il Covid 19 ci ha chiuso per tre mesi nelle nostre case, impedendo manifestazioni, spetta-coli e quant’altro per evitare assembramenti e così anche gli eventi importanti sono stati annullati, però Osimo rimane e sarà sempre una città della Cultura nel contesto della Regione Marche, nei suoi molteplici aspetti attraverso uomini e donne che non smettono mai di studiare, informare, scrivere… Un patrimonio di grande consi-stenza anche sociale cui possono e devono attingere i nostri giovani per essere consapevoli e orgogliosi di quanto la Vetus Auximum ha dato e prodotto e continuerà a dare attraverso loro nel futuro pros-simo, anche se i tempi che verranno avranno una visione diversa della cultura come finora l’abbiamo percepita e interpretata perché la tecnologia digitale ha modificato il modo di comunicare anche tra le persone.

Il Presidente della Giunta regione Marche Vito D’Ambrosio

Il Presidente Scalfaro

Il giornalista Mino D’Amato

Gina Lollobrigida

Il M° Bio Boccosi

Alberto Angela

Gianfranco Vissani

Capitan Ultimo, ovvero Sergio De Caprio