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UBICATO IN ZONA DI ESPANSIONE NORD-EST/VIA SAN ZENO DENOMINATA “BOLLONE”, PROPOSTO DAI SIGG. PAPETTI PIETRO, ANDREONI MARA ANGELA, BRAMBILLA MARIO E PAOLO, AGLIARDI GIOVANNI, CONTI ANGELA, TIRLONI ELENA, VALSECCHI PIERGIUSEPPE E ROZZONI ERNESTO. ADOZIONE DI VARIANTE AL VIGENTE P.R.G. AI SENSI DELL’ART. 25 DELLA L.R.

11.03.2005 N. 12 E S.M.I. –

Presidente Bonfichi

Passiamo ora al successivo punto iscritto all’ordine del giorno, che è il punto 11: Piano attuativo denominato San Zeno Comparto “D” ubicato in zona di espansione Nord-Est/via San Zeno denominata “Bollone”, proposto dai Sigg. Papetti Pietro, Andreoni Mara Angela, Brambilla Mario e Paolo e altri. Adozione di variante al vigente P.R.G. ai sensi dell’art. 25 della L.R. 11.03.2005 n. 12 e s.m.i. Il progetto integrale è depositato presso la Segreteria a disposizione per l’accesso ai Consiglieri Comunali. Illustra il provvedimento l’Assessore Adobati.

Ricordo ai Consiglieri che ieri ho distribuito, allegato al punto 11 c’erano delle fotocopie relative al punto 10 e ieri ho distribuito la documentazione relativa al punto 11 in modo integrativo. A Lei la parola Assessore.

Assessore Adobati

Grazie Presidente. Trattasi come si ricordava poco fa, della proposta di adozione del Comparto “D”, è il comparto che ha i dati riepilogati nelle tabelle che avete sottomano; non sto a ripeterveli stante i tempi, è un comparto che ha come elemento distintivo di interesse il fatto che contiene anche aree comunali e possibilità edificatorie dirette dell’Amministrazione Comunale. Lascerei la parola all’Arch. Morabito per illustrare i contenuti tecnici.

Presidente Bonfichi

Grazie, a Lei la parola architetto.

Arch. Morabito

Grazie. Una precisazione prima di iniziare, siccome il Comune è attuatore, preciso che la Giunta Comunale nel marzo del 2006 con la delibera 67 ha aderito all’avvio del procedimento di attuazione del Piano di lottizzazione. Allora, questo penultimo bollino ha avuto un iter anche questo abbastanza lungo; l’ultima integrazione è stata fatta nel mese di giugno e riguarda la convenzione. La convenzione è stata modulata su tutte le modifiche che sono state effettuate nel corso dell’iter che ha conseguito l’approvazione di tutti gli altri comparti, quindi non troverete al contrario di quello che è successo in precedenza, specifiche per modificare determinati articoli della convenzione. Eviterei di raccontarvi tutti i numeri, trattando solamente alcuni dati salienti.

Il volume di competenza completo di tutto il comparto è suddiviso in tre pezzi, il volume complessivo è di 19.246 m³, di cui di parte privata sono 10.702 e di competenza dell’Amministrazione Comunale di Treviglio libera, cioè edilizia libera, sono 7.965 e poi c’è il volume di 578 m³ che deriva dai cespiti comunali che sono il fosso che è all’interno del comparto. Gli attuatori non hanno richiesto di acquisire la possibilità edificatoria del 10% dovuta per gli incentivi, quindi questa resterà tutta in capo al Comune. Poi per il resto diciamo che il Piano è conforme ai dettami della delibera 47 del 2007, e nell’istruttoria non sono state trovate particolari criticità. Pertanto se volete sono a disposizione per eventuali richieste riguardo i conteggi che sono stati fatti. Una precisazione da fare, la convenzione riporta ancora gli articoli che riguardano il teleriscaldamento, il teleraffrescamento e le date antiche.

Nel deliberato, visto che l’approvazione del Comparto D viene successivamente a quello che è stato deliberato in precedenza, c’è da aggiungere questo passaggio, cioè di adeguare la convenzione a quanto avete appena deliberato sulle modifiche dei vari articoli che abbiamo trattato prima.

Presidente Bonfichi

Grazie Arch. Morabito. È aperta la discussione. Consigliere Merisi, a Lei la parola.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Se i proponenti rinunciano al 10% di EP, mi è sembrato di capire, di leggere, credo che comunque siano in linea con quanto previsto originariamente, perché l’Assessore precedente, l’Assessore alla partita precedente aveva fatto un caldo invito, però non poteva ovviamente obbligare, per cui teniamoci devo dire questa

volumetria e studiamoci su solo un attimo come si usa dire, la soluzione penso che si possa trovare non voglio dire facilmente, però i metri cubi non sono tantissimi, sono solo il 7% del volume della SAI, quindi.

Ieri si parlava di servizi a proposito del bollino D di proprietà comunale, si parlava di servizi da inserire in un contesto decisamente diverso, sicuramente più problematico, con una storia complicata ancora non precisamente definita, così si diceva ieri sera. Qui parliamo, ho letto, di massimo tre piani fuori terra, quindi il contesto è obiettivamente meno impattante rispetto al discorso di ieri. Lo si potrebbe definire più tranquillo, più confacente a una vita con ritmi diversi, che però non esclude effettivamente la modernità. Allora l’ipotesi ventilata di un intervento, come accennava il Sindaco, un servizio per la popolazione, potrebbe essere una soluzione coraggiosa mettere lì all’interno di questo sottobollino un qualcosa che urbanisticamente è compatibile, ma soprattutto in una zona residenziale, così mi sembra di leggere da quello che ho in mano, una zona residenziale con tanto verde. E questa potrebbe essere una soluzione preventiva, nel senso di previsione di sviluppi futuri, quindi un servizio per la cittadinanza che andrà a insediarsi lì.

A questo punto, se c’è qualche proposta in questo senso, è evidente che non possiamo che fare i complimenti a chi propone, anche all’eventuale tecnico di fiducia. Mi piacerebbe, questo è un invito personale, senza offesa per nessuno evidentemente, né all’Assessore, né ai dirigenti, una particolare attenzione alla viabilità interna, solo questo. Grazie.

Presidente Bonfichi

Grazie Consigliere Merisi. Non ho altri iscritti a parlare, quindi apro le dichiarazioni di voto. Consigliere Merisi, a Lei la parola.

Consigliere Merisi

Grazie, velocissimo, potevo dirlo in coda al mio intervento, il gruppo consiliare che rappresento voterà favorevole. Grazie.

Presidente Bonfichi La parola al Sindaco.

Sindaco

Per il momento il servizio previsto è un asilo nido; c’era stata richiesta l’area prevista per il teleriscaldamento, insieme all’Assessore Lingiardi, ai tecnici e all’Assessore Adobati, abbiamo giudicato più idoneo per un asilo uno dei lotti, uno degli edifici nel Comparto D. Ovviamente si sta valutando, non c’è nulla di definitivo, però c’è l’intenzione convinta da parte di un operatore a stabilire in quest’area un asilo nido.

Presidente Bonfichi

Grazie Sindaco. Consigliere Brambilla, a Lei la parola.

Consigliere Brambilla

Solo per osservare che anche qui la delibera parla di prendere atto, quindi probabilmente bisognerà modificare…

Presidente Bonfichi

Consigliere, Lei sta leggendo un allegato che fa parte del punto 10, che per sbaglio è stato fascicolato insieme alla copertina del punto 11. Ieri in serata ho fatto distribuire la documentazione relativa al punto 11 a tutti i Consiglieri presenti.

Consigliere Brambilla

Cioè quella che avete…è questa la delibera? Pardon, grazie.

Presidente Bonfichi

Sì, è quella la delibera. Grazie Consigliere. Non ho ulteriori richieste di dichiarazioni di voto, pertanto pongo in votazione il punto 11: Piano attuativo denominato San Zeno Comparto “D” ubicato in zona di espansione Nord-Est/via San Zeno denominata “Bollone”. Questa è la prima adozione di questo Piano che verrà poi pubblicato.

Sono aperte le votazioni. Sono chiuse le votazioni. 15 voti favorevoli, un voto di astensione, nessun contrario. Il Consiglio approva.

Hanno votato a favore i Consiglieri Abbate, Bonfichi, Borghi, Brambilla, Cremonesi, Dozzi, Gatti, Gusmini, Guzzetti, Mancini, Mangano, Merisi, Pirola, Scarpellino e Zordan. Si è astenuta la Consigliera Siliprandi.

Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 9.07.2008 Punto n. 7)

VARIANTE N. 17 AL P.R.G. AI SENSI DELL’ART. 25 DELLA L.R.

12/2005 E CON LA PROCEDURA DI CUI ALL’ART. 3 DELLA L.R.

23/1997. CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI PRESENTATE E APPROVAZIONE DEFINITIVA -

Presidente Bonfichi

Apriamo ora la discussione sul punto 12 iscritto all’ordine del giorno:

Variante n. 17 al P.R.G. ai sensi dell’art. 25 della L.R. 12/2005 e con la procedura di cui all’art. 3 della L.R. 23/1997. Controdeduzioni alle osservazioni presentate e approvazione definitiva. Illustra il provvedimento l’Assessore Adobati.

Assessore Adobati

Nell’approvazione definitiva di questa variante, due elementi di attenzione, un primo riguarda l’osservazione presentata, che attiene all’attribuzione del quarto grado piuttosto che del quinto all’edificio oggetto di osservazione in piazza Insurrezione; esiste un percorso di valutazione fatto dagli organi tecnici, dalla Commissione paesistica che ritiene accoglibile un quinto grado con gli elementi di prescrizione e di impegno che il soggetto richiedente appunto propone, evidentemente esiste una doppia possibilità, quella di accogliere questa previsione, oppure di non accoglierla e quindi di mantenere il vincolo al quarto grado dell’edificio. Questo aspetto poi nei contenuti tecnici lo spiegherà l’Arch. Morabito a seguire.

Un secondo punto che è oggetto di un passaggio finale è quello di introdurre in questa variante una coerenziazione rispetto a degli atti conseguenti a quanto avete deliberato poco fa, cioè il fatto che questa variante introduceva la variante per standard specificatamente dedicato a impianti tecnologici in quell’area dell’impianto di teleriscaldamento, essendo venuta meno questa opzione, proporrei di mantenere standard di uso pubblico, ma togliendo questa limitazione. Ora lascerei la parola all’Arch. Morabito per meglio esprimere i contenuti rispetto all’attribuzione del grado di vincolo.

Arch. Morabito

Durante il periodo di pubblicazione nei successivi trenta giorni è pervenuta una sola osservazione, è stata presentata dai Sigg. Oggionni e Gorini, che sono proprietari dell’immobile in piazza Insurrezione n. 11.

Originariamente i proprietari avevano richiesto, sono proprietari dell’immobile che --- nel centro storico, a cui era stato attribuito dalla Variante A del centro storico il grado terzo. Loro hanno chiesto in prima istanza questa variante al Piano Regolatore chiedendo di ottenere il grado quinto di intervento che dà più libertà e meno vincoli rispetto al grado terzo. In sede adozione, sentito il parere della Commissione per il paesaggio e la Seconda Commissione Consiliare, il Consiglio Comunale ha ritenuto di attribuire a questo edificio il grado quarto.

I proprietari su questa valutazione, su questa adozione del Consiglio Comunale, hanno presentato l’osservazione presentando della documentazione più puntuale riguardo le condizioni fisiche dell’immobile di loro proprietà. Il testo dell’osservazione presumo vi è stato consegnato nella documentazione allegata alla proposta di deliberazione, dove questo immobile viene inquadrato nella storia, quindi dalle testimonianze iconografiche dei vari catasti, dalle fotografie che sono di proprietà dei proprietari e da una valutazione rispetto alle murature e alle condizioni di questo immobile. Questa osservazione è stata sottoposta ancora alla Commissione per il paesaggio che l’ha valutata attentamente e ha ritenuto ammissibile un passaggio dal grado quarto attribuito con l’adozione in Consiglio Comunale, al grado quinto con alcune condizioni. Una condizione era legata a una impegnativa che i proprietari e aventi causa hanno per ricostruire l’edificio con le medesime caratteristiche morfotipologiche, con recupero e utilizzo nella medesima posizione degli elementi materici caratterizzanti ed originali, per esempio le mensole e i ballatoi in pietra, ringhiere, balconi ecc.

La stessa gronda, avente la stessa sagoma, la stessa sporgenza, riproporre l’arco di ingresso, le cadenze delle finestre, le tipologie dei serramenti e presentando un’adeguata documentazione fotografica e rilievo delle facciate in una scala adeguata. I proprietari hanno accolto questa richiesta della Commissione per il paesaggio impegnandosi a ricostruire l’edificio nella medesima posizione, condizione peraltro abbastanza vincolante anche dalla posizione dell’edificio, perché da una parte deve rispettare la cortina di via Matteotti, dall’altra parte deve rispettare il verde privato vincolato che è su via Filagno e dall’altra parte c’è la piazza Insurrezione verso la quale non è possibile avvicinarsi.

La Seconda Commissione consiliare ha valutato la richiesta, l’osservazione, e la si sottopone all’attenzione del Consiglio Comunale e dal punto di vista tecnico è accoglibile, perché tra l’altro anche

l’attribuzione del grado quinto non modifica le caratteristiche morfotipologiche esistenti e l’attuale assetto urbanistico dell’isolato.

Presidente Bonfichi

Grazie architetto. Consigliere Gatti, a Lei la parola.

Consigliere Gatti

Durante la riunione della Seconda Commissione mi sono astenuto sul parere espresso all’osservazione Oggionni, con la quale si chiede il grado quinto rispetto al terzo grado esistente e al quarto grado introdotto con l’adozione della variante 17 il 14.2.2008. Le ragioni le illustrerò brevemente, con una premessa, che questa sera però è importante e comunque è indispensabile concludere con l’approvazione definitiva la variante in discussione, con una soluzione che non richieda la ripubblicazione per le possibili osservazioni degli interessati, dei confinanti o di qualsiasi cittadino. Proprio è da tempo che stanno aspettando.

Dicevo, dopo le perplessità manifestate nella riunione della Commissione, ho fatto altri approfondimenti, sono andato a visionare l’immobile, il verde circostante, se interessa ho anche qualche fotografia fatta da me da mostrare, ho consultato tecnici comunali e professionisti esperti, e ho riletto le N.T.A. del centro storico. Sono giusto alla conclusione che per assecondare i programmi pensati dalla proprietà, tenuto conto dello stato del fabbricato, che prevedrebbe la demolizione completa dell’edificio, la soluzione corretta prevista dalla variante vigente per la Zona A, centro storico e dalla normativa nazionale e regionale, è l’assoggettamento dell’intero ambito di proprietà a Piano di recupero. Con tale soluzione l’Amministrazione Comunale, Giunta e Consiglio, hanno la possibilità di governare l’operazione sia sul piano progettuale che nei contenuti della richiesta convenzione; il Piano di recupero prevede la convenzione e con questo strumento avremo modo di verificare l’effettiva intenzione dei cittadini di fare un fabbricato di qualità in una posizione di ingresso nella cerchia più interna della città. Dicevo, i contenuti della richiesta convenzione, operazione che col semplice grado quarto o quinto graverebbe invece sulle spalle del dirigente o del funzionario, assistito dal parere comunque consultivo della Commissione per il paesaggio.

Per cui con il Piano di recupero ne traggono vantaggi anche i proprietari in ordine alle comunque serie problematiche con i confinanti: aperture, vedute, luci, distanze, difficilmente superabili con la demolizione e la nuova costruzione, quinto grado. Come pure con le norme igieniche,

ASL, che nel caso di nuova costruzione non consentirebbe deroghe.

Infine non sono semplici neppure le problematiche riguardanti le vigenti prescrizioni per il recupero delle facciate esterne e le regole per il calcolo della RSC, ottenibile dall’intervento edilizio con grado quarto o quinto.

Per le ragioni sopra elencate penso che la Giunta e i colleghi Consiglieri possano convenire sull’opportunità, la correttezza e l’utilità di ricorrere al Piano di recupero, che potremmo introdurre con una apposita delibera da discutere in una prossima seduta del Consiglio Comunale, ai sensi della Legge 23/97, visto che abbiamo anche altre varianti in fase di gestazione. Per cui tornando all’osservazione che chiede di introdurre il grado quinto, se ci orientiamo sulla soluzione Piano di recupero, è perfettamente ininfluente accoglierla.

Riguardo poi se mi è concesso l’altro punto introdotto dall’Assessore Adobati riguardante l’area, per la considerazione che dicevo prima che è opportuno deliberare stasera senza eventuali nuove ripubblicazioni ecc., presumo che sia stato valutato il fatto che introdurre la nuova dicitura: aree per attrezzature di interesse comune probabilmente sarà stata valutata, per cui non incide su una nuova ripubblicazione sull’allargamento dei tempi, però, sentito anche il Sindaco che l’urgenza di fare su quell’area un asilo è venuta meno, per prudenza suggerirei di bocciare la richiesta e comunque, se faremo la variante successiva, sia il Piano di recupero che per le altre cose che ci saranno, possiamo tranquillamente reintrodurla senza nessun tipo di rischio. Però se avete fatto la valutazione e siamo dalla parte dei bottoni, può andare bene anche così.

Presidente Bonfichi La parola al Sindaco.

Sindaco

Per il cambio di destinazione dell’area del Bollone, togliendo la destinazione tecnologica e passandola a standard pubblico, non c’è nessun problema di nuova pubblicazione, di osservazioni, cioè non esiste assolutamente, quindi possiamo approvare, se siete d’accordo ovviamente. Ma non esiste il problema che potrebbe allungare i tempi l’approvazione di questo.

Presidente Bonfichi

Consigliera Siliprandi, a Lei la parola.

Consigliera Siliprandi

… e devo chiederlo anche al Consigliere ovviamente che ha appena parlato, Gatti. Noi in febbraio abbiamo deliberato, sempre io parlo di questa proprietà Oggionni ecc., il passaggio da grado terzo al grado quarto e non abbiamo approvato il grado quinto che loro chiedevano.

Correggetemi se sbaglio. Chiedo a Gatti: perché in quella sede, cioè in febbraio, lui non ha fatto la stessa proposta che ha fatto adesso? Prima domanda.

E la seconda domanda, i proprietari sarebbero d’accordo su questa specie di cambiamento, cioè Piano di recupero anziché grado quinto?

Cioè non li penalizziamo ancora i tempi anche questi i proprietari?

Terza domanda. Dopodiché dirò quale sarà la valutazione della Lega Nord, grazie.

Presidente Bonfichi

Grazie Consigliera. Ulteriori richieste? Non ne ho. Arch. Morabito o Assessore Adobati… ci sono delle domande. Consigliere Zordan.

Consigliere Zordan

È vero che il Piano di recupero permette una maggiore possibilità di contrattazione tra Amministrazione e privato e quindi permette all’Amministrazione Comunale di seguire e stabilire, concordare modifiche, trasformazioni, piccole trasformazioni ecc., che si adattano e permettono miglior recupero di tutto l’insieme. Ecco, domanda, la definizione del grado quinto stabilisce… è un colore che si mette su quel lotto e che dà determinati diritti, autorizza determinate operazioni.

Non si può mettere assieme, vedo già la difficoltà però, approvare la richiesta che hanno fatto, grado quinto e assoggettarlo però a un Piano di recupero che permetta appunto la contrattazione; certo una soluzione di questo genere tenderebbe a salvare capra e cavoli, però non risolve il problema del possibile allungamento della procedura, se non mi sbaglio. O mi sbaglio? Cioè loro, è vero l’obiezione che è stata fatta, i cittadini mi chiedono il grado quinto, io gli dico: no guarda, invece del grado quinto ti do il Piano di recupero. Però ti do il grado quinto, bene…

hai chiesto, in pratica definisco quello che puoi fare in quell’area, però attenzione, te lo assoggetto a un Piano di recupero che deve essere concordato in sostanza con l’Amministrazione. Non è possibile una strada di questo genere? È una domanda.

Presidente Bonfichi

Grazie Consigliere. Assessore Adobati, a Lei la parola.

Assessore Adobati

Grazie Presidente. Rispetto a questo, io credo che in questo caso forse pur comprendendo che si tratta del venire incontro alle esigenze, forse è meno restrittivo dire rimane il grado quarto, se ritieni di avere diritto di elementi di attenzione specifica, maggiori margini di, assoggetti al Piano di recupero in questo caso gli elementi che sono convenzionabili possono dilatare un pochino i contenuti. Perché l’istanza è vorrei passare al grado quinto, cioè si potrebbe dire o sì o no all’istanza, dopodiché suggerire l’opportunità per avere ---- specifici assoggettabili a un Piano di recupero. No? Perché con questa risposta li assoggettiamo obbligatoriamente ad un percorso nuovo di Piano di recupero in questo caso però, quindi con i tempi che ne conseguono forse, no? Ecco, per quello dicevo… Quindi potremmo lasciarglielo più come opportunità che come blocco.

E poi la seconda questione invece, a riscontro della sollecitazione del Consigliere Gatti, ho verificato con il Segretario Comunale, è introducibile in via di approvazione definitiva quella ridefinizione in senso più largo dello standard su quell’area, quindi come definizione tiene, poi è una valutazione vostra quella di ritenerla opportuno valutarla ora piuttosto che rimandarla a più avanti. La mia proposta derivava da coerenza rispetto agli atti precedentemente fatti e dal fatto che poi quella dizione e quanto contenuto nella norma riferita lascia dei margini di manovra più ampi, stante comunque, come ha già ricordato il Consigliere Gatti, che non esiste una sollecitazione precisa per dare risposta, però mi sembrava un atto conseguente che introduce minore limitazione nella possibilità di utilizzare per funzioni pubbliche quest’area.

Presidente Bonfichi

Grazie Assessore. Arch. Morabito, a Lei la parola.

Arch. Morabito

Volevo rispondere circa le preoccupazioni del Consigliere Gatti. Ho aperto le norme di attuazione del Piano del centro storico al grado quinto, dove è ben precisato che negli interventi di demolizione e ricostruzione, qualora l’edificio venga ricostruito sul perimetro del precedente, è prevista la deroga delle distanze. Qualora invece per motivate ragioni di ordine urbanistico e architettonico, che dovranno

comunque essere condivise dall’Amministrazione Comunale, sentita la Commissione Edilizia, in questo caso la Commissione Edilizia non c’è

comunque essere condivise dall’Amministrazione Comunale, sentita la Commissione Edilizia, in questo caso la Commissione Edilizia non c’è