Capitolo 2 Il programma Eco-Town
6. Il programma Eco-Town nel dettaglio
6.3 Minamata
6.3.2 Il piano Eco-Town a Minamata
Il piano Eco-Town di Minamata è stato approvato nel 2001. Esso mira a sviluppare una città orientata al riciclaggio, attraverso la concentrazione degli sforzi dei cittadini, delle imprese e degli amministratori. A tal fine, la via più rapida è l’associazione dei vari approcci di questi enti, come la raccolta
differenziata dei rifiuti riciclabili104. Secondo il modello GEC, Minamata fa parte di quelle Eco-Town che stabiliscono una società riciclante mediante il
coinvolgimento dei cittadini105. Il modello di Matsunaga la inserisce nella categoria di costruzione della comunità, poiché persegue l’obiettivo dei 30.000 abitanti incentivando la partecipazione dei cittadini alla raccolta differenziata106.
La Corporazione per lo Sviluppo dei Terreni creata dalla città di Minamata comprò il sito della Shinnihon Kagaku per costruire il parco industriale. Nel 1996, cominciò a vendere i lotti di terreno. La città spese 2,21 miliardi di yen per comprare i terreni e costruire il parco. Ora, la Corporazione e l’amministrazione dovevano attirare imprese e impianti all’interno del parco. Nel 1997, il METI elaborò il concetto di Eco-Town, e Minamata cominciò a valutare se era possibile o meno presentare candidatura. A tal fine, l’amministrazione stabilì l’ufficio per la pubblicizzazione dell’Eco-Town, che esaminava le aziende da tenere in considerazione. Questo ente condusse anche delle ricerche. Esse conclusero che era opportuno creare un centro di riciclaggio, che ricicli i rifiuti provenienti da ogni parte della comunità. Il riciclaggio deve avvenire in base ai criteri di differenziazione dei rifiuti, di promozione del riciclaggio, e sul
vantaggio dato dalla posizione del sito, che dista solamente due ore da
Kagoshima, Kumamoto e Miyazaki grazie a una rete di strade che collegano il porto di Shiranui all’entroterra. Principalmente, gli impianti si occupavano del trattamento di rifiuti prodotti da attività umane, del riciclaggio di tatami,
bottiglie, oli, elettrodomestici e resine da plastica e della produzione di letame e carta da parati. Minamata puntava a far approvare il suo piano Eco-Town partendo dal progetto di riciclo degli elettrodomestici della Act-B Recycling. Non era però possibile approvare questo progetto, poiché il riciclo degli elettrodomestici era già in vigore a Kitakyūshū. Minamata decise allora di presentare il progetto per il riciclo delle bottiglie ideato dalla Tanaka Shōten. Inizialmente, il METI respinse anche questo progetto, poiché non originale, ma Minamata specificò l’originalità del progetto e il METI ribaltò la decisione iniziale. I cittadini accolsero con entusiasmo il piano Eco-Town. Poiché l’attività principale era il riciclo delle bottiglie, lo sentivano molto vicino alla loro vita quotidiana. In più, portò i cittadini a separare i rifiuti e riciclare le bottiglie in maniera più accurata107. La caratteristica di Minamata come Eco-Town è la cooperazione tra imprese e cittadini nel riciclaggio e nel riuso dei rifiuti
domestici, separati in ventitré categorie. Il sistema di pianificazione urbanistica di Minamata permette di imparare il rispetto dell’ambiente tramite la
cooperazione, cosa che si vede molto raramente. Per molte altre Eco-Town,
104Cfr. nota 1, p. 31 105Cfr. nota 17 106Cfr. nota 19, p. 3 107Cfr. nota 2, pp. 49-50
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infatti, è difficile solo il fatto di attrarre aziende del settore del riciclo e riciclare i rifiuti senza imporre un sistema di separazione ai cittadini. La Tanaka Shōten ricopre da sempre un ruolo fondamentale nel riciclo delle bottiglie. Questa azienda raccoglie, lava e ricicla tutte le bottiglie riutilizzabili dalle case di Minamata. Inoltre, apre i suoi impianti al pubblico, in modo tale che i cittadini possano imparare come riciclare e riutilizzare le bottiglie. In più, elargisce anche consigli su come usare le bottiglie non riutilizzabili. La REPLA-TECH si occupa invece del riciclo della plastica in composti resinosi. Ogni anno, ricicla 12.000 tonnellate, la quantità maggiore in tutto il mondo. Poiché la città separa tutti i tipi di rifiuti, essi hanno grande valore. La consapevolezza dei cittadini riguardo la separazione dei rifiuti porta a una forte efficienza nelle aziende108. Minamata fornisce sussidi alle attività di Eco-Town per i progetti approvati dal Governo e per attrarre altre imprese, per un totale di dieci milioni di yen. Trentacinque imprese si sono stabilite nel parco industriale di Minamata in quaranta siti da 19,5 ettari, ma cinque siti da 1,9 ettari erano ancora vacanti. Per alleggerire il peso degli investimenti iniziali, Minamata pensò di implementare un piano per affittare questi terreni invece che venderli. Nel 2002, Minamata avanzò la proposta del Minamata Environment Recycling Business Special District, approvata nel 2004. Ad affittare i terreni furono la Tanaka Shōten, la REPLA- TECH e il Minamata Environment Techno-Center. Ora, tutti i terreni del parco industriale erano stati occupati. L’approvazione del piano Eco-Town ha definito la direzione del movimento per le misure della promozione industriale a
Minamata. La produzione industriale si sarebbe indirizzata verso la
ecosostenibilità, per creare una società di riciclo basata sulla separazione dei rifiuti da parte dei cittadini. La città ha promosso la creazione di una Eco-Town con misure come l’elargizione di sussidi per le imprese all’interno dell’Eco- Town. Dopo che le imprese avevano occupato tutte le aree dell’Eco-Town e la formazione dell’Eco-Town era completa, occorreva focalizzarsi sulla
pubblicizzazione dell’Eco-Town in collaborazione con l’Eco-comitato di
Minamata. A tal fine, Minamata ha organizzato il Minamata Eco-Festival, dove i cittadini e i visitatori possono visitare le aziende della Eco-Town. La cosa ha portato a un miglioramento nella consapevolezza ambientale e del valore dei rifiuti prodotti nella vita quotidiana come risorse. Altre attività per pubblicizzare la Eco-Town in altre città e migliorarne l’immagine comprendono la
partecipazione a iniziative come la Environmental Business Fair e
l’organizzazione di vertici riguardanti l’Eco-Business. Tutto questo ha portato ad un incremento nei visitatori nel giro di un anno: dal 2002 al 2003, i visitatori sono passati da 3875 a 4942109. Minamata ha sviluppato vari progetti ambientali rivolti all’amministrazione, ai cittadini e alle imprese. Alcuni di essi sono progetti software coperti da sussidi. Si tratta, in questo caso, di progetti di diffusione di informazioni legate all’Eco-Town. È il caso di mostre, seminari, scambi di informazioni e dei festival dell’Eco-Town. Minamata ha anche
partecipato a eventi tenutisi in altre città, come la Mostra Internazionale sull’Eco- Business a Shiga e la Fiera sull’Ambiente e il Welfare a Kumamoto. Oltre a diffondere pratiche come la separazione dei rifiuti, queste fiere sono servite a
108Ibidem, pp. 50-51 109Ibidem, pp. 51-52
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entrare in contatto con imprese che avevano interesse nell’attività di Minamata come Eco-Town. Altre attività, invece, non ricevono sussidi. Si tratta di visite guidate all’Eco-Town o a impianti pubblici per ragazzi delle scuole elementari o medie. La città ha poi implementato progetti che indirettamente contribuiscono a rafforzare l’immagine dell’Eco-Town, come accordi sull’ambiente e il
perseguimento degli standard ISO per uffici, famiglie, scuole e hotel. Nel 2007 si è tenuta la prima edizione dell’Award Presentation Ceremony. Il consiglio della città di Minamata premia le istituzioni che svolgono attività ambientali. Nel 2011, un asilo ha ottenuto un premio per aver coinvolto nella raccolta di cartoni di latte non solo alunni e insegnanti, ma anche i genitori. Nel 2009, la città ha lanciato il Minamata Industrial Complex Festival, per far conoscere le industrie del complesso ai visitatori. Grazie a eventi come la vendita di biciclette riciclate, il festival raccoglie ogni anno circa 800 visitatori110. I principali stakeholders del piano Eco-Town di Minamata sono l’amministrazione locale, il Minamata Eco- Town Committee e il Minamata Environment Techno Center. Istituito nel 2002, il Committee è un’organizzazione privata che rafforza la cooperazione e la
condivisione di informazioni tra le imprese che operano nell’Eco-Town. Ogni terzo mercoledì del mese, le otto imprese che costituiscono il comitato si
riuniscono, condividono informazioni, discutono di problematiche a esse legate e rafforzano la loro cooperazione. Nel maggio 2006, il Committee è diventato una ONLUS finalizzata a rafforzare la cooperazione tra istituti di ricerca, creare nuovi mercati legati all’ambiente e fornire un luogo di incontro per gli studi sull’ecosistema. L’Environment Techno Center ha aperto nel 1999, grazie alla collaborazione tra l’amministrazione, le imprese e l’università. Per la sua apertura, tredici imprese hanno fornito 15,2 milioni di yen. Sussidi provenienti dal METI (non correlati al piano Eco-Town) hanno permesso la realizzazione degli impianti del Techno Center. Il centro conta undici impiegati, il presidente, il direttore, il vice-direttore e due direttori di ricerca. L’istituto ha svolto
molteplici ricerche sull’ambiente, sullo sviluppo della tecnologia, sul trasferimento della tecnologia alle imprese locali. Altre attività sono state la creazione di reti tra imprese, amministrazione e università, proposte di
cooperazione tra le imprese dell’Eco-Town, seminari sull’ambiente e sostegno per il perseguimento della certificazione ISO. La prima ricerca riguardava gli agenti chimici disturbanti le ghiandole endocrine. In cinque anni, questa ricerca ha portato a un miglioramento nelle attività di ricerca e all’espansione delle reti in altri campi. Il Techno-Center ha inoltre sviluppato una tecnologia di base per trattare biomassa liquida e per la sua applicazione pratica. In più, ha coltivato che assorbono sostanze di eutrofizzazione, e dal 2001 cerca di estrarre sostanze fisiologicamente attive dalle piante. Infine, il Techno-Center ha pianificato un database per catalogare i bisogni di Minamata e le effettive cooperazioni tra le imprese111.
110Ibidem, pp. 53-55 111Ibidem, pp. 55-57
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