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Porfiroclasti sono cristalli o aggregati di cristalli di grandi dimensioni rispetto ad una

matrice a grana fine. I minerali che più comunemente formano porfiroclasti sono feldspati,

muscovite, granati, pirosseni, orneblenda, ecc. Generalmente in quarzo miloniti si osservano

porfiroclasti di feldspati e muscovite (mica-fish), mentre in calcite miloniti si possono avere

porfiroclasti di dolomite in una matrice di calcite (Fig. 6.3). Attorno ai porfiroclasti si

possono avere code di ricristallizzazione: se la specie mineralogica che ricristallizza è la

stessa del porfiroclasto si parla di porfiroclasti ricristallizzati (mantled porphyroclast), se

invece è un’altra specie mineralogica si tratta di code di pressione(pressure shadow, strain

shadow). Di seguito verranno trattati solo porfiroclasti ricristallizzati e di forma inizialmente

sferica.

Code attorno a porfiroclasti si formano a seguito di ricristallizzazione sintettonica del

porfiroclasto. Durante una deformazione plastica (es. in una milonite) la ricristallizzazione

interessa inizialmente la parte esterna del porfiroclasto (strutturacore-mantle, vedi Fig. 3.15

e Fig. 3.16a), i nuovi grani che si formano vengono poi ruotati più velocemente del

porfi-roclasto a causa del flusso della matrice. In questo modo diminuisce progressivamente il

volume del porfiroclasto e aumentano le dimensioni della coda ricristallizzata (Fig. 6.4).

Possono essere distinti i seguenti tipi di porfiroclasti ricristallizzati (Fig. 6.5):

0

1

2

3

4

6

7

5

Figura 6.4 Diminuzione delle dimensioni di un porfiroclasto (in nero) e aumento delle code ricristallizzate (in grigio) durante una ricristallizzazione sintettonica.

"no stair stepping"

porfiroclasti complessi

"stair stepping"

(a) separatrix (b) separatrix

Figura 6.6 Tipi di flusso nella matrice in vicinanza di un porfiroclasto.

b) tipo 𝜎 : Le code ricristallizzate hanno simmetria monoclina. Si ha una grande quantità

di materiale ricristallizzato in prossimità del porfiroclasto e le due code hanno una

posizione una superiore e una inferiore rispetto alla linea mediana (a tratteggio in

Fig. 6.5) che passa per il centro del porfiroclasto ed è parallela alla foliazione (stair

stepping).

c) tipo 𝛿: Le code ricristallizzate hanno simmetria monoclina. Esse mostrano una

caratteri-stica curvatura vicino al porfiroclasto che porta la coda ad attraversare la linea mediana.

Si può avere una geometria stair stepping oppure no. Solitamente in clasti tipo 𝛿 le

code hanno dimensioni minori rispetto ai clasti tipo 𝜎 .

d) porfiroclasti complessi: Le code ricristallizzate hanno simmetria monoclina. Sono

caratterizzati dall’avere più di un sistema di code.

La posizione delle code rispetto alla linea mediana che passa per il centro del

porfiro-clasto ed è parallela alla foliazione principale ci fornisce indicazioni sul senso di taglio della

roccia. I porfiroclasti ricristallizzati con geometriastair stepping possono quindi essere

usati come indicatori cinematici.

Vediamo ora i fattori che portano alla formazione dei differenti tipi di porfiroclasti. I

possibili vettori spostamento in prossimità di un porfiroclasto che ruota in una matrice sono

riportati in Fig. 6.6, il limite tra i movimenti ellittici vicino al porfiroclasto e il flusso della

matrice è dettoseparatrix. La separatrix può assumere due forme estreme: come riportato

in Fig. 6.6a (eye-shaped) oppure come riportato in Fig. 6.6b (bow-tie). La forma è influenzata

dalla forma iniziale del porfiroclasto, dalla reologia della matrice, dalla vorticità e dallo

strain finito. La geometria della coda che ricristallizza dipenderà quindi dalla forma della

separatrix, dalla quantità del materiale ricristallizzato, dalla velocità di ricristallizzazione e

dalla velocità di deformazione.

Nel caso di unaeye shaped separatrix si ha formazione di code senza una geometria

stair stepping. Se il rapporto tra velocità di ricristallizzazione ( ̇𝑅) e velocità di deformazione

( ̇𝛾 ) è basso si formeranno porfiroclasti simmetrici tipo 𝛿 (Fig. 6.7a). Se invece il rapporto

̇

𝑅/ ̇𝛾 è alto si avrà la formazione di porfiroclasti simmetrici tipo 𝜙 (Fig. 6.7b).

Nel caso di unabow-tie separatrix si ha formazione di code con geometria stair stepping.

Se il rapporto𝑅/ ̇̇ 𝛾 è basso si avrà formazione di porfiroclasti asimmetrici tipo 𝛿 (Fig. 6.7c).

Se il rapporto𝑅/ ̇̇ 𝛾 è invece alto si formeranno porfiroclasti asimmetrici tipo 𝜎 (Fig. 6.7d).

Porfiroclasti con geometria complessa si sviluppano quando velocità di ricristallizzazione

e/o velocità di rotazione non rimangono costanti durante la deformazione. Oltre a code

ricristallizzate, in prossimità di porfiroclasti si possono formare altre strutture che possono

essere usate come indicatori cinematici: pieghe (quarter fold) e aree con forte concentrazione

strain eye-shaped bow-tie strain non intersezione intersezione R γ . . basso R γ . . alto

(a) tipo δ, no stair stepping

(a) tipo δ, no stair stepping

(c) tipo δ, stair stepping (d) tipo σ, stair stepping

(b) tipo φ, simmetrici

Figura 6.7 Formazione di vari tipi di porfiroclasti in funzione della velocità di ricristallizzazione ( ̇𝑅), della velocità di deformazione ( ̇𝛾 ) e del tipo di flusso della matrice.

(a) (b) 4 3 Figura 6.8 Formazione di quarter fold.

Figura 6.9 Quarter mat, le frecce indicano la direzione di 𝜎1, il senso di taglio è destro nella foto.

Quarter fold

Si tratta di pieghe che si formano in due quadranti diametralmente opposti rispetto

al centro del porfiroclasto (Fig. 6.8a),a causa delle perturbazioni del flusso della matrice

causate dal porfiroclasto. Attorno ad un porfiroclasto (Fig. 6.8b) localmente le direzioni di

estensione possono essere diverse rispetto alla direzione generale di estensione. Avendo la

foliazione orientazioni diverse indotte dalla presenza del porfiroclasto, in due quadranti (1

e 3) la foliazione cade nel campo dell’allungamento, mentre nei quadranti 2 e 4 cade nel

campo del raccorciamento. In questi due ultimi quadranti è perciò possibile lo sviluppo di

pieghe nella foliazione.

Quarter mat

Nei quadranti 1 e 3 di Fig. 6.8b si ha raccorciamento ortogonalmente alla foliazione.

Questo porta alla progressiva rimozione dei minerali più facilmente solubili (es. quarzo nel

caso di quarzo miloniti) e ad una maggiore concentrazione di minerali relativamente

inso-lubili (es. miche, Fig. 6.9). Questa struttura è dettaquarter mat (o strain cap). La posizione

asimmetrica di queste due zone arricchite in minerali relativamente insolubili rispetto alla

Figura 6.10 Superfici S-C in un granitoide deformato, il senso di taglio è sinistro.