meridionale, interamente indagato nel corso della campagna di scavo archeologico del 2001. Dal punto di vista stratigrafico sono stati distinti cinque livelli, identificabili attraverso la
99
diversa consistenza e colore del terreno. Un primo studio dei reperti individuati all’interno della struttura concorre ad attribuire il complesso all’orizzonte culturale di Fiorano.
L’indagine archeobotanica ha interessato il
campionamento di quattro livelli omogenei di 8 litri di sedimento (Taglio I, Taglio II, Taglio III e Fondo) e la totalità di “US 98 Fondo”. La sezione E-O mostra la stratigrafia della parete Nord.
US 114. Piccolo pozzetto con pareti
leggermente svasate individuato all’estremità est della trincea meridionale, interamente indagato
nella campagna di scavo del 2001. Al suo interno non è stata accertata una stratigrafia articolata ma l’importanza di tale struttura deriva dai materiali archeologici rinvenuti, in particolare il collo di un vaso a fiasco quadriansato con ansette canalicutate (tipologia comune in ambito Fiorano di chiara derivazione dalla sfera di Ripoli) e una piccola scodella capovolta al tetto del riempimento. La setacciatura del sedimento contenuto in tale reperto fittile ha permesso di constatare l’assenza di materiale paleocarpologico ma anche il ritrovamento di una piccola vertebra di ittiofauna al suo interno. Il complesso sembra riferirsi al Neolitico Antico presumibilmente alla Cultura di Fiorano. Il prelevamento per l’indagine paleocarpologica ha interessato un unico campione di otto litri di terreno.
US 118. Pozzetto con profilo a campana situato all’estremità est della trincea
meridionale, interamente indagato nel corso della campagna di scavo del 2001. La stratigrafia verticale individua tre diversi livelli identificabili dal cambiamento di consistenza e colore del terreno. Per l’analisi paleocarpologica sono stati prelevati: “US 118 Taglio I” di quattro litri di sedimento, “US 118 Taglio II” di otto litri e il rimanente di “US 118 Taglio II”. Una prima analisi dei materiali permette di attribuire alla Cultura di Fiorano l’intera struttura. La sezione N-S mostra la stratigrafia della parete Est.
US 133. Pozzetto situato per metà all’interno del Plinto 3 e quindi già individuato e
scavato nel corso della campagna del 2000; la porzione di struttura residua è stata invece investigata l’anno successivo. L’analisi stratigrafica ha messo in luce due diversi riempimenti. Per ciò che concerne i materiali, questi si sono rivelati piuttosto scarsi; l’unico elemento di rilievo è un macinello di arenaria. Ad una prima analisi, il complesso è attribuibile al
Fig. 97. Sezione del pozzetto US 98.
Neolitico Antico, presumibilmente alla Cultura di Fiorano. Il prelevamento per l’analisi paleocarpologica ha interessato unicamente il primo taglio con un campione di otto litri di sedimento. La sezione N-S mostra la stratigrafia della parete Est.
US 140. Struttura individuata nella
trincea occidentale e parzialmente indagata nel corso della campagna di scavo del 2001. A causa delle difficoltà dovute all’altezza della falda acquifera, il sondaggio stratigrafico della metà orientale è stato eseguito mediante lo scavo arbitrario di 24 tagli artificiali (individuati dai numeri romani). L’anno seguente è stata conclusa l’esplorazione della fossa, procedendo alla determinazione di diversi riempimenti individuabili grazie alla sezione creata in precedenza. L’analisi preliminare del complesso mostra la presenza di almeno quattro
diversi scarichi identificabili anche dai materiali recuperati al loro interno: US 140-2 caratterizzato da numerosi gusci di chiocciole e grossi frammenti di
terra cotta presumibilmente
appartenuti ad elementi strutturali di un’unità abitativa, ipotesi rafforzata
dalla presenza di tracce di
incannucciato sui grumi di battuto; US 140-3 contraddistinto dalle numerose ossa di grandi mammiferi anche in connessione anatomica; US 140-4 in cui sono stati rinvenuti splendidi esemplari di tazze carenate decorate tipiche della Cultura di Fiorano; US 140-6, strato di base della struttura ricco, in particolare, di reperti ceramici e antracologici. Una prima interpretazione della struttura sembra identificare i resti di una capanna edificata sopra un assito posto su di una fossa. L’insieme dei materiali e i risultati delle prime analisi radiometriche riportano alla Cultura di Fiorano (fine VI millennio a.C.). Lo studio paleocarpologico ha interessato i seguenti campioni: Taglio VII (otto litri di sedimento), Taglio XV, Taglio XVI, Taglio XVII, Taglio XVIII, Taglio XIX, Taglio XX, Taglio XXI, Taglio XXII, Taglio XXIII, Pulizia Taglio XXIII, Taglio XXIV, Pulizia sezione, 140-2, 140- 3, 140-4 (otto litri di sedimento), 140-6. La sezione N-S mostra la stratigrafia della parete Ovest.
Fig. 99. Sezione del pozzetto US 133.
US 147. Struttura situata per metà al margine orientale della trincea ovest, attualmente
indagata soltanto nella parte inclusa nella trincea stessa. Gli strati più superficiali (US 147-1, 147-2 e 147-3), esplorati nel corso della campagna di scavo del 2001, sono ricchi di reperti attribuibili alla Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata; in particolare, negli scarichi di focolare identificati, riferibili probabilmente ad una fase abitativa, è stata rinvenuta una cuspide foliata, elemento che inserisce il complesso nella fase centrale del Neolitico Medio. I livelli più profondi, indagati l’anno successivo attraverso tagli artificiali omogenei di 10 cm di spessore, hanno invece restituito reperti ascrivibili al Neolitico Antico. L’interpretazione della parte inferiore della struttura sembra indirizzarsi verso l’ipotesi di un pozzo per acqua, vista anche la profondità di quasi due metri. Per ciò che concerne lo studio archeobotanico, sono stati prelevati quattro campioni: Taglio X (otto litri di sedimento), Taglio XV (otto litri di sedimento), Taglio XVII e Taglio XVIII. La sezione N-S mostra la stratigrafia della parete Est.
US 249. Pozzetto situato nell’angolo nord-ovest della trincea, interamente indagato
nel corso della campagna di scavo del 2002. L’analisi stratigrafica della struttura ha
individuato quattro diversi livelli, identificabili
attraverso colore e consistenza del terreno. Una prima interpretazione dei materiali concorre all’attribuzione del complesso alla Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata. Per ciò che concerne l’analisi paleocarpologica, è stato campionato lo strato 249-2 (otto litri di sedimento), il più ricco di materiali e sostanze vegetali combuste. La sezione E-O mostra la stratigrafia della parete Nord.
US 250. Struttura situata nell’angolo nord-ovest della trincea, interamente indagata nel
corso della campagna di scavo del 2002. Si tratta di una profonda canaletta con sezione a “V” sul cui fondo giacevano i resti scheletrici di un piccolo individuo, prelevato insieme al terreno che lo racchiudeva per essere successivamente scavato nel laboratorio dei Musei Civici di Reggio Emilia. I materiali individuati sono riferibili alla Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata (fine V millennio a.C., secondo le datazioni al radiocarbonio). Per lo studio paleocarpologico
Fig. 101. Sezione del pozzo US 147.
sono stati prelevati cinque campioni: “250 A”, “250 B1”, “250 B2”, “250 B3”, “250 B Fondo”. La sezione N-S mostra la stratigrafia della parete Ovest.