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Previsioni sulla popolazione in età attiva nel Bacino del Mediterraneo

La popolazione in età attiva nel Bacino del Mediterraneo tenderà nei prossimi anni a crescere passando da 321 milioni nel 2010 a 379 milioni nel 2050 (vedi graf. 4.1).

Graf. 4.1 – Popolazione in età attiva al 2010 e quella prevista per il 2030 e per il

2050 nel Bacino del Mediterraneo

0 50.000.000 100.000.000 150.000.000 200.000.000 250.000.000 300.000.000 350.000.000 400.000.000 2010 2030 2050 Riva Nord Riva Est Riva Sud Totale Rive

Fonte: n.s elaborazione su dati ONU (World Population, Prospects – The 2008

Revision).

Dal grafico 4.1 ben si evince, come l’unico decremento che si assisterà nei prossimi anni avverrà nella Riva Nord, infatti la popolazione in età attiva passerà da 135 milioni nel 2010 a 115 milioni nel 2050, essa diminuirà ad un tasso di decremento medio annuo

pari a 3,93 per mille, ciò è dovuto sostanzialmente al fatto che il TFT nei prossimi anni nella maggior parte dei Paesi della Riva Nord (ad eccezione di soli quattro casi: della Francia, della Spagna, del Montenegro e dell’Albania) tenderà a raggiungere livelli inferiori a livello soglia (1,85 figli per donna). Nella Riva Est e nella Riva Sud la popolazione in età attiva avrà nei prossimi anni una costante crescita corrispondente ad un tasso di incremento medio annuo rispettivamente pari 8,10 per mille e 9,15 per mille; nei Paesi della Riva Est e Sud si assiste ad un aumento della popolazione in età attiva in quanto il TFT nei prossimi anni tenderà a rimanere uguale o maggiore dell’1,85 figli per donna, e come sappiamo avere dei livelli considerevolmente alti di fecondità significa avere nel breve futuro (15-20 anni) un forte ammontare di nuove leve di popolazione in età attiva. Considerando i singoli Paese, osserviamo che la popolazione in età attiva sarà notevolmente alta in Egitto pari a più di 85 milioni (Vedi tav. 4.1)

Tav. 4.1 – La popolazione in età attiva presente nei Paesi del Bacino del Mediterraneo nel 2010 e quella prevista per il 2050

Paesi Popolazione in età attiva

2010

Popolazione in età attiva 2050 Francia 40.492.000 38.492.000 Italia 39.296.000 30.399.000 Malta 287.000 241.000 Spagna 30.768.000 27.396.000 Croazia 2.987.000 2.192.000 Montenegro 424.000 382.000 Slovenia 1.413.000 1.086.000 Albania 2.136.000 2.059.000 Bosnia-Erzegovina 2.667.000 1.740.000 Grecia 7.546.000 6.025.000 Portogallo 7.184.000 5.474.000

Paesi della Riva Nord (Totale) 135.200.000 115.486.000

Libano 2.889.000 3.207.000 Palestina 2.320.000 6.786.000 Siria 13.956.000 24.603.000 Israele 4.530.000 6.621.000 Turchia 51.206.000 62.357.000 Cipro 609.000 679.000

Paesi della Riva Est (Totale) 75.510.000 104.253.000

Fonte: n.s elaborazione su dati ONU (World Population, Prospects – The 2008 Revision).

Segue tav. 4.1

Paesi Popolazione in età attiva

2010

Popolazione in età attiva 2050 Tunisia 7.304.000 7.960.000 Algeria 24.216.000 31.850.000 Marocco 21.557.000 27.603.000 Libia 4.294.000 6.234.000 Egitto 53.418.000 85.874.000

Paesi della Riva Sud (Totale) 110.789.000 159.521.000

Fonte: n.s elaborazione su dati ONU (World Population, Prospects – The 2008 Revision).

Particolarmente rilevante sarà anche l’ammontare della popolazione in età attiva Turca che passerà da 51 milioni nel 2010 a 62 milioni nel 2050, così come per l’Egitto anche per la Turchia nei prossimi anni si assisterà ad un forte incremento delle risorse umane che difficilmente i rispettivi sistemi occupazionali riusciranno ad assorbire, si prospetta in futuro, quindi, per questi due Paesi un considerevole incremento dei flussi emigratori, inoltre ci sarà anche un incremento dei minori nelle scuole, quindi si avrà una maggiore richiesta d’istruzione.

Nella Riva Est desta anche notevole importanza l’incremento demografico delle risorse umane in Siria, che nell’arco di 40 anni avrà un aumento, pari ad un tasso di incremento medio annuo del 14,27 per mille, ciò è dovuto al fatto che in Siria il TFT sarà per i prossimi anni sostanzialmente alto, infatti per il quinquennio 2015-20 sarà pari a 2,64 figli per donna mentre in Turchia nello stesso periodo si prevede che sarà già sceso al di sotto del livello di sostituzione pari a 1,97.

Per quel che riguarda l’area Maghrebina, si osserva un incremento contenuto della popolazione in età attiva, e ciò accade soprattutto per la Tunisia, l’incremento è pari ad un tasso medio annuo del 2,15 per mille (per il 2050), questo perché la Tunisia già oggigiorno fa registrare dei livelli di fecondità molto bassi che sono al di sotto del livello di sostituzione, mentre per l’Algeria e il Marocco (che attualmente hanno dei TFT maggiori del 2,1 figli per donna) si registra un tasso d’incremento medio annuo pari rispettivamente a 6,87 per mille e 6,20 per mille.

Per quel che riguarda i Paesi della Riva Nord come abbiamo poco fa detto si assisterà ad un costante decremento soprattutto in Francia, in Italia ed in Spagna, mentre, negli

altri Paesi le loro risorse umane sono già oggi di modesto ammontare, quindi il loro futuro decremento di certo suscita preoccupazione, ma in misura minore rispetto a quello che susciterà nel caso della Francia, della Spagna e dell’Italia.

L’Italia come si evince dalla tav. 4.1 si colloca al quarto posto della gerarchia inerente all’ammontare della popolazione in età attiva, tale contingente subirà nei prossimi anni una diminuzione pari ad un tasso di decremento medio annuo del 6,40 per mille. Anche le previsioni elaborate dall’Istat, evidenziano nei prossimi anni una diminuzione della popolazione italiana totale ed in particolare di quella in età attiva, mentre le previsioni formulate per quel che concerne la popolazione straniera residente in età attiva in Italia (elaborate sempre dall’Istat), prevedono che nei prossimi anni ci sarà una costante crescita di tale contingente, c’è da dire però che la popolazione totale presente in Italia tenderà così come quella autoctona a diminuire, in quanto il “contributo demografico” della popolazione straniera residente non sarà in grado di arrestare il decremento della popolazione autoctona, in quanto per far fronte a tutto questo è necessario creare una realtà demografica, sociale ed economica più dinamica, e per realizzare ciò è necessario adottare delle politiche economiche-sociali che puntino a:

a. investire maggiormente sui giovani;

b. incrementare la partecipazione femminile all’interno del mondo del lavoro, in quanto costituisce, a differenza del passato, un elemento di stimolo nei riguardi della fecondità;

c. creare forme di supporto più concrete per le famiglie, tutto ciò si potrebbe concretizzare attraverso l’erogazione di servizi sociali (un esempio per tutti, asili nido) e di interventi sul reddito dei nuclei familiari (detassazioni, assegni familiari);

d. coinvolgere fino in fondo i “nuovi italiani” nella nostra società, esattamente come i francesi, gli argentini, gli statunitensi o i belgi coinvolsero nella loro vita i nostri bisnonni, i nostri nonni e i nostri padri.

4.3 – L’evoluzione futura della struttura demografica della popolazione in età