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6.2 Il cinghiale

6.2.5 Principali effetti dannosi al suolo

- Il grufolamento o “rooting” rappresenta il sommovimento degli orizzonti superficiali del terreno, con la formazione di assolcature, causato dagli animali utilizzando il grifo a mo’ di aratro. L'attività o il comportamento di grufolamento da parte degli animali è una risultante di molti fattori: può essere motivato dalla curiosità, ma anche dall’attività "esplorativa" per aumentare il grado di informazioni dell’ambiente circostante, oltre che scaturire dall’appetito che porta l’animale alla ricerca delle risorse disponibili nel terreno (tuberi, rizomi, radici e piccoli animali terricoli) (Pistoia & Ferruzzi, 2010); (Day, Kyriazakis, & Lawrence, 1995); (Young, Carruthers, & Lawrence, 1994); (Hughes & Duncan, 1998); (Wood-Gush & Vestergaard, 1991); (Wemelsfelder & Birke, 1997). Il rooting comporta la rimozione dello strato superficiale del terreno (20-30 cm) che rende queste aree simili all’apparenza ad un suolo fresato con mezzi meccanici (Barrett, 1982); (Singer, Swank, & Clebsch, 1984) e comporta una cospicua riduzione della biomassa vegetale presente nel suolo, la perdita del manto vegetale di copertura e della lettiera superficiale. Inoltre si ha una modificazione delle proprietà chimico- fisico- biologiche del terreno e della popolazione microbica (Bennett, 1993) in relazione alla maggior areazione della parte superficiale del suolo provocata dal rooting e all’alterazione della chimica del suolo attraverso le feci degli animali. Singer, (Singer, Swank, & Clebsch, 1984) inoltre, dimostra l’aumento del rischio di erosione e la diminuzione della

sostanza organica. L’attività di rooting può inoltre esercitare un notevole impatto (diretto e indiretto 25) anche sulla componente faunistica degli ecosistemi,

causando una riduzione della biomassa animale principalmente a carico di insetti, invertebrati, uccelli e micromammiferi.

- Il compattamento del suolo è provocato dall’abitudine dei cinghiali di muoversi attraverso percorsi prescelti (compattamento lineare o sentieramento). Il ripetuto passaggio provoca una forte compattazione del

terreno che diventa asfittico e impedisce la crescita di manto vegetale. Il calpestio degli animali nel bosco causa una compressione del suolo e quindi la sua costipazione; il calpestamento diminuisce la permeabilità idrica e la macroporosità, la capacità idrica del suolo si riduce e conseguentemente il potere idrogeologico e regimante del bosco; i danni conseguenti al calpestamento sono in relazione al contenuto idrico. La componente zoologica del terreno, cosi come le radici dei vegetali, hanno bisogno di una notevole quota di acqua e di aria per riuscire a vivere; perciò, tutte le cause che provocano costipamento del terreno, partecipano all’alterazione dell’attuale fertilità (Grifoni & Gonnelli, 6 Dicembre 2001). Per contro, nelle foreste vergini o nei boschi poco alterati dal pascolo, la pedogenesi avviene senza alterazione ed è proprio in questi casi che nei suoli si riscontra la maggior fertilità fisica, chimica e biologica nei boschi poco alterati dal pascolo, la pedogenesi avviene senza alterazione ed e proprio in questi casi che nei suoli si riscontra la maggior fertilità fisica, chimica e biologica (Grifoni & Gonnelli, Alterazioni forestali conseguenti al pascolamento, 2009).

- Scavi nel terreno. I cinghiali amano fare bagni di acqua e di terra per trovare refrigerio durante l’estate e liberarsi dai parassiti, che si annidano tra le setole, e per questo scavano, soprattutto su terreni poco compatti, delle buche grosse e profonde che dopo eventi piovosi si riempiono di acqua (Pistoia & Ferruzzi, 2010). Questo comportamento determina gravi danni soprattutto negli ambienti boschivi, perche provoca la distruzione, oltre che della superficie di pascolo, anche dell’apparato radicale delle piante circostanti. Lo scavo oltre a

25Danni diretti – degrado del cotico erboso, rottura dello strato di lettiera di humus e foglie e danni alla

fitocenosi per la distruzione dell’apparato radicale delle piante. Danni indiretti – sono quelli di tipo idrometeorico cioè provocati dalla pioggia, specie su territori declivi. I solchi nel terreno, i danni all’apparato radicale alle piante arboree e arbustive, ma soprattutto la mancanza di inerbimento, rendono la superficie del terreno particolarmente vulnerabile all’azione erosiva delle piogge intense.

danneggiare i cotici erbosi, le piante arboree ed arbustive, crea, come detto precedentemente, disturbo anche all'habitat degli animali che vivono sopra o sotto terra, come anfibi, rettili, mammiferi e uccelli nidificanti. I detriti e il terreno di scavo possono poi essere dilavati in ruscelli e torrenti e, oltre a provocare erosione, possono compromettere anche la qualità delle acque superficiali (Barrett & Birmingham, Wild Pigs. Prevention of and Control of Wildlife Damage, 1994 ).

- Danni in microscala. In Germania Quitern et al. (2006) hanno osservato come si modifica la struttura e la conducibilità idrica nel suolo, analizzando campioni prelevati in una zona di controllo (non disturbata) e in una zona pascolata da cinghiali (disturbata) ad alta densità animale e con elevato effetto rooting. L’elevata attività di "grufolamento" ha determinato un’elevata movimentazione degli strati superficiali del terreno, con un incremento della porosità; il volume totale dei pori nel terreno 42.2% (zona controllo) sono incrementati fino al 49.1% nella zona disturbata con aumento dei macropori (>300 μm) e dei

micropori (<0.2 μm). In altre prove Ericksen et al. (2001) hanno valutato

l’incremento delle concentrazioni di N inorganico, che è passato da zone di suolo (topsoil) indisturbate a disturbate da 5.9 a 43.6 mg/kg, e di K interscambiabile (da 83 a 164 mg/kg, rispettivamente). Nel Regno Unito Evans (2004) ha valutato in termini economici l’effetto dell’eccessivo pascolamento su una determinata superficie, dove si sono verificati problemi erosivi nel terreno, stimando un danno di circa 3.000 euro/ha.

Come dimostrano queste ricerche scientifiche i danni al suolo, sono legati essenzialmente a due fattori: carico animale e caratteristiche del terreno, in particolare il tipo di tessitura (sciolto o compatto) e di giacitura (pianeggiante o declive). Nei terreni sciolti il disturbo del suolo viene provocato soprattutto dall’azione del rooting, mentre nel caso di terreni compatti, i danni da pascolamento suino sono causati prevalentemente dall’azione di calpestamento del suolo. Il sentieramento, infatti, determina un progressivo peggioramento delle caratteristiche fisiche, analiticamente evidenziate dalla riduzione dei due parametri fisico-strutturali, quali il crepacciamento (Suolo Indisturbato – SI 8.70% Suolo Disturbato – SD 6.12%) e la stabilità degli aggregati (SI 73.30% vs. SD 40.40%). La compattazione del terreno, contrariamente a quanto visto per l’effetto rooting, causa un riduzione della porosità del terreno con perdita di micro e macroporosità; fenomeno molto dannoso poiché impedisce all’acqua

meteorica di penetrare in profondità, determinando ristagni idrici ed incrementando lo scorrimento superficiale nei terreni declivi. L’acqua, scorrendo in superficie, causa gravi fenomeni erosivi, con asportazione degli strati superficiali del terreno, ricchi di sostanza organica, evidenziati dalla riduzione dei parametri di C organico (SI 3.47%SS vs. SD 1.82%SS) e N totale (SI 0.33%SS vs.0.13%SS) (Pistoia & Ferruzzi, 2010). Il peggioramento della struttura fisica del terreno, con la conseguente riduzione della capacità di infiltrazione e ritenzione idrica e la perdita di sostanza organica, determina anche una diminuzione dell’attività microbica deputata alla produzione della sostanza organica del terreno, mediante processi di umificazione dei residui organici vegetali ed animali, caduti a terra. Il peggioramento delle caratteristiche microbiologiche in terreni soggetti a intenso pascolamento e stato evidenziato mediante analisi biochimiche, dalla diminuzione del numero e dell’attività dei microrganismi (riduzione dei parametri ATP microbico e respirazione microbica). Inoltre, la perdita di attività microbica del terreno viene confermata dai parametri enzimatici del suolo che mostrano una netta riduzione della β-glucosidasi totale ed estratta, cioè legata all’humus (SI 23.97 vs. SD 3.45 μgPNF/gSS*h), ad indicare la mancanza di capacita del terreno di sequestrare l’N organico. Tutti questi fenomeni portano ad irreversibili processi di desertificazione (Pistoia & Ferruzzi, 2010); (Ceccanti & Masciandaro, 2003).