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Principali variabili di interesse nell’analisi

Capitolo 3: Metodo: campionamento e definizione delle variabili e del modello

3.4 Principali variabili di interesse nell’analisi

La principale variabile indipendente è rappresentata dalla performance aziendale. L’obiettivo, come scritto, è quello di verificare l’associazione esistente tra la performance e l’uso dei grafici sugli indicatori critici economico-finanziari.

La performance complessiva è stata misurata attraverso il ROA e, seguendo il lavoro di Beattie e Jones del 2000370, anche sulla base del reddito operativo netto (EBIT) e dell’utile per azione (EPS). Il ROA è stato incluso come stima della performance complessiva poiché i grafici sugli indicatori critici economico-finanziari sono, in gran parte, basati sui valori contabili e perché il ROA è riconosciuto come misura della redditività operativa complessiva aziendale371.

La performance specifica, invece, è stata misurata sulla base dei sei indicatori critici economico- finanziari, rappresentati graficamente, ed è pertanto pari a:

a) dividendo per azione b) reddito netto

c) reddito operativo netto d) trend di borsa

e) utile per azione

368

Si rinvia a quanto scritto nel capitolo precedente sulle differenze tra l’indice tradizionale GDI e l’indice di discrepanza relative RGD.

369 Cfr. D. Mather, P. Mather, A. Ramsay, An investigation into the measurement of graph distortion in financial

reports, cit., pp. 150-158.

370

Cfr. V.A. Beattie, M.J. Jones, Changing graph use in corporate annual reports: A time-series analysis, cit., p. 225.

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f) vendite

In questo modo, è stata misurata l’associazione tra i grafici sugli specifici indicatori critici economico-finanziari ed il trend degli stessi specifici indicatori.

Nella tabella seguente, viene fornita la definizione di ogni misura di performance, il nome del grafico corrispondente e la fonte da cui provengono i dati.

La performance è stata misurata, di norma, in termini di logaritmo naturale del valore assoluto così come indicato nella tabella successiva. Tuttavia, per talune ipotesi, è stata stimata come variazione percentuale rispetto all’esercizio precedente ed in termini di incremento o decremento rispetto all’esercizio precedente, con l’obiettivo di analizzare se la variazione della performance sia associata alla decisione di modificare i grafici da un anno ad un altro.

66 Tabella 3.2. Definizione della misura di performance aziendale e del grafico corrispondente

Misura di performance

Calcolo Formulaa Tipo di grafico

corrispondente

Fonte (Database) Performance complessiva

ROA Logaritmo naturale del rapporto tra reddito operativo netto e totale attivo a fine esercizio

Compustat

Reddito operativo netto (EBIT)

Logaritmo naturale dell’utile prima degli interessi passivi e delle imposte prodotto durante l’esercizio.

Compustat

Utile per azione (EPS)

Logaritmo naturale del rapporto tra il reddito operativo ed il numero delle azioni detenute dagli azionisti a fine esercizio.

Compustat

Performance specifica

Dividendo per azione

Logaritmo naturale del rapporto tra dividendi totali pagati nell’anno e numero delle azioni detenute dagli azionisti a fine esercizio.

Dividendo per azione Compustat

Reddito netto Logaritmo naturale del risultato al netto dei

costi ed imposte prodotto durante l’esercizio. Reddito netto Compustat

Reddito operativo netto (EBIT)

Logaritmo naturale dell’utile prima degli interessi passivi e delle imposte prodotto durante l’esercizio.

Reddito pre imposte (EBIT ed EBITDA)

Compustat

Trend di borsa Logaritmo naturale del trend di borsa: differenza percentuale tra trend di borsa a fine esercizio e trend di borsa ad inizio esercizio

Trend di borsa Compustat

Utile per azione Logaritmo naturale del rapporto tra il reddito operativo netto ed il numero delle azioni detenute dagli azionisti a fine anno.

Utile per azione Compustat

Vendite Logaritmo naturale del valore delle vendite prodotte durante l’esercizio

VENDITE = ln (Ricavi – Sconti/Resi) Vendite Compustat

Nota tabella 3.2:

a) Dato che il logaritmo naturale è definito per i soli valori di x reali e positivi, si è considerata la funzione y= ln(1+X), in presenza di valori pari o superiori allo zero, e la funzione y= [-LN(-(-1+X))] in presenza di valori negativi. In questo modo, tutti i valori positivi e negativi sono considerati, rispettando anche l’ordine dei valori numerici (dal più piccolo importo al più grande).

67 3.4.2.Effetto istituzionale: Status Quo ed Isomorfismo

Per stimare la tendenza delle aziende a mantenere lo status quo, è stato considerato il loro utilizzo dei grafici nell’anno precedente. La variabile indipendente, pertanto, è rappresentata dall’uso dei grafici su uno specifico indicatore, considerando l’anno precedente372.

In un’ottica di isomorfismo mimetico, la stima della variabile “leader di mercato” è stata condotta con l’obiettivo di verificare se l’uso dei grafici di una specifica azienda fosse influenzato dall’uso dei grafici da parte del leader di mercato e, potenzialmente, di comunicazione373. Per identificare chi fosse il leader di un’azienda, è stata considerata la società che, in uno specifico segmento (definito sulla base dei primi due numeri dei codici SIC374) ed in un Paese specifico, avesse il fatturato più elevato. Ad ogni azienda, è stato associato un leader375. L’uso dei grafici del leader nell’anno precedente è stato stimato considerando gli stessi criteri utilizzati per la stima della variabile dipendente “uso dei grafici”. Pertanto, se la variabile dipendente è l’uso dei grafici sul dividendo per azione da parte dell’azienda i al tempo t, la variabile indipendente è l’uso dei grafici sul dividendo per azione usati dal leader dell’azienda i al tempo t-1.

3.4.3.Effetto istituzionale legato al Paese

Si ritiene, come scritto nel capitolo precedente, che il Paese possa influenzare l’uso dei grafici nei bilanci dato che al Paese è associato uno specifico sistema legislativo, di corporate governance ed una specifica attenzione agli stakeholder376. Leuz ed altri autori evidenziano come, ad esempio, le pratiche di contabilità creativa siano minori nei Paesi caratterizzati da un grado di diffusione dell’azionariato maggiore, da mercati finanziari sviluppati e da un maggior grado di applicazione delle norme vigenti377. Una logica simile potrebbe applicarsi all’impression management378 e, più in generale, all’uso dei grafici dato che gli incentivi dei redattori del bilancio sono simili. Il Paese stima, nel presente lavoro, l’effetto istituzionale che influenzerebbe, insieme con altre caratteristiche aziendali, l’uso dei grafici.

La variabile Paese assume valori pari a : 1 se azienda con sede in Francia, 2 se in Germania, 3 se in Italia e 4 se nel Regno Unito.

Inoltre, è stata inserita la variabile dicotomica “sistema micro”, con l’obiettivo di separare il sistema “micro”, coincidente nel presente lavoro con il Regno Unito, dai tre Paesi che appartengono ad un sistema “macro”. La variabile “sistema micro” è pari ad uno quando la società ha sede in un sistema “micro” e zero in caso di appartenenza al sistema “macro”.

3.4.4. Effetto temporale

La variabile “anno” permette di confrontare l’uso dei grafici nel tempo, mantenendo invariata l’azienda, e permette anche di comparare l’uso dei grafici prima e durante la crisi finanziaria.

372 L’uso dei grafici è stato misurato allo stesso modo di quanto fatto per la variabile dipendente.

373 Cfr. V. A. Beattie, M.J. Jones, Impression management: the case of inter-country financial graphs, cit., p. 167;

Brammer S., Millington A., Corporate reputation and philanthropy: An empirical analysis, cit., p. 36, dove ulteriori riferimenti bibliografici.

374 I codici sic, elaborati dal Governo Statunitense, classificano le società nei vari settori e segmenti.

375 Qualora la società fosse già leader in uno specifico segmento all’interno del Paese, ad essa è stata associata il leader

di quello specifico segmento al di fuori del Paese. Qualora, ancora, la società fosse leader nello specifico segmento nei 4 Paesi, ad essa è stata associata la società con il fatturato più elevato in tutto il Paese. Infine, se la società fosse già quella con il fatturato più elevato in tutto il Paese, ad essa è stata associata la società con il fatturato più elevato nei 4 Paesi. In questo modo, ogni società ha un suo leader, ad eccezione di un’unica società con il fatturato più elevato nei 4 Paesi.

376

Cfr. G. K. Meek, C. B. Roberts, S. J. Gray, Factors influencing voluntary annual report disclosures by US, UK and continental European multinational corporations, cit., p. 558, R. Ball, S. P. Kothari, A. Robin, The effect of international institutional factors on properties of accounting earnings, Journal of accounting and economics, 29(1), 2000, pp. 1-51.

377

Cfr. C. Leuz, D. Nanda, P. D. Wysocki, Earnings management and investor protection: an international comparison, cit., pp. 505-527.

378 Cfr. C. H. Cho, G. Michelon, D. M. Patten, Enhancement and obfuscation through the use of graphs in sustainability

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La crisi finanziaria, come scritto nel capitolo precedente, potrebbe avere influenzato l’uso dei grafici nel bilancio poiché rappresenta un periodo di performance negativa379 ed un periodo in cui l’attenzione pubblica verso le dinamiche economico-finanziarie delle grandi aziende quotate è aumentata380. I manager potrebbero essere spinti, da un lato, a comunicare con i grafici maggiori informazioni durante la crisi, a causa della maggiore domanda di informazioni, dovuta alla crescita dell’attenzione pubblica. D’altro canto, essi potrebbero mirare a nascondere, eliminando i grafici, i risultati economico-finanziari inferiori rispetto a quelli degli anni precedenti, in linea con (impression management). Infine, al fine di favorire la comparabilità dei bilanci ed evitare incertezza e confusione nei lettori, potrebbero inserire grafici per numero e tipologia simili a quelli dell’anno precedente ed a quelli dei leader (status quo ed isomorfismo).

Per capire quali anni considerare come “crisi”, è stato considerato come periodo di crisi il periodo 2008-2009 e come periodo pre-crisi il 2006-2007. Il 2008 è il primo anno di crisi, tenuto conto del fatto che in quell’anno si registrò un calo del prodotto interno lordo nei più importanti Paesi industrializzati381.

3.4.5. Numero degli analisti

Il numero degli analisti finanziari stima il livello di attenzione per la dinamica economico- finanziaria di un’azienda ed è una variabile standard negli studi sulla disclosure382

. Ci si attende, come scritto nel capitolo precedente, che al crescere degli analisti cresca il numero dei grafici sugli indicatori critici economico-finanziari ed, al tempo stesso, si riducano le pratiche di impression management. La variabile “numero degli analisti” è pari al numero di analisti finanziari che hanno elaborato almeno un report sull’azienda durante l’esercizio.