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Il principio di sussidiarietà ed il suo significato nei diversi procediment

2. Le caratteristiche del ricorso polacco

2.4. I requisiti necessari per l'ammissibilità del ricorso

2.4.2. Il principio di sussidiarietà ed il suo significato nei diversi procediment

Il principio di sussidiarietà si basa sulla concezione che presentare il ricorso costituzionale diventa possibile solo nelle situazioni quando il ricorrente non ha più nessun altro rimedio giudiziario con il quale potrebbe correggere la decisione definitiva nel caso concreto232.

Questa regola risulta dal fatto che, nel caso di ricorso, il procedimento davanti al Tribunale Costituzionale non è la continuazione di procedimenti precedenti. Come ha stabilito il Tribunale: ''Dalla costruzione del ricorso costituzionale accolta nel diritto polacco risulta che il ricorso non può fornire un'alternativa a chiunque ha diritto ai sensi dell'art. 45 comma 1 della

230 Z. Czeszejko-Sochacki, ''Formy naruszenia konstytucyjnych wolności lub praw'', ''Skarga konstytucyjna'' a cura di J. Trzciński, Varsavia 2000, p. 78-79.

231 E. Zwierzchowski, ''Sądownictwo konstytucyjne a zgodne z Konstytucją stanowienie i stosowanie prawa'', ''Prawo i kontrola jego zgodności z Konstytucją'' a cura di E. Zwierzchowski, Varsavia 1997, p. 181-182.

232 A. Łabno , ''Skarga konstytucjna w Konstytucji RP'', ''Prawa i wolności obywatelskie w Konstytucji RP'' a cura di B. Banaszak, A. Preisner, Varsavia 2002, p. 779.

Costituzione, alla tutela giurisdizionale dei diritti e delle libertà, ma è stato progettato per completare questa protezione. Per questo la presentazione del ricorso richiede l'esaurimento di tutti mezzi di tutela dei diritti''233.

Si deve notare che la Costituzione usa le parole ''in base al quale un tribunale o un'organo della amministrazione pubblica ha deciso definitivamente (…) delle libertà o dei diritti o (…) degli obblighi previsti nella Costituzione''. La nozione usata ''ha deciso definitivamente'' non esiste in nessuna procedura prevista dalla legge polacca. Inoltre l'art. 46 comma 1 della legge sul Tribunale Costituzionale utilizza i termini ''giudizio finale'', ''decisione definitiva'', ''altra decisione finale''. Come sottolinea Jamróz, ''la frase costituzionale è l'espressione più generale''234. Questa tesi è stata confermata dal Tribunale che ha dichiarato che le differenze terminologiche ''esprimono l'intenzione del legislatore di utilizzare la nozione nuova (separata), con la natura più generale possibile, relativo a tutti i tipi delle decisioni finali presi in tutti i tipi di procedimenti davanti ai tribunali e agli organi dell'amministrazione pubblica''235.

a. la definitività delle decisioni nel procedimento civile

Secondo la normativa vigente il procedimento civile ha due gradi di giudizio. Secondo la modifica del codice di procedura civile del 22 dicembre 2004, il ricorso di cassazione è diventato uno straordinario mezzo di ricorso sulle sentenze definitive del tribunale di secondo grado. Il procedimento non ha più tre gradi di giudizio ed il ricorso di cassazione non è più considerato come necessario per esaurire le vie legali. Il ricorso costituzionale può essere presentato entro tre mesi dopo la ricezione della sentenza di secondo grado.

La presentazione di un ricorso di cassazione non è priva di effetti sul procediemnto che si svolge davanti al Tribunale Costituzionale. Questo può portare a varie situazioni durante il processo, a seconda della decisione della

233 La decisione del Tribunale Costituzionale del 6.01.2004, Ts 97/03, OTK ZU 2004, nr 1B, poz. 55.

234 L. Jamróz, ''Skarga konstytucyjna. Wstępne rozpoznanie'', Białystok 2011, p. 86. 235 La decisione del Tribunale Costituzionale del 5.12.1997, Ts 14/97, OTK ZU 1998, nr 1,

Corte Suprema. Il Tribunale Costituzionale può anche sospendere il procedimento in attesa di una decisione da parte della Corte sul ricorso di cassazione.

Sono possibili le seguenti situazioni:

1. la Corte Suprema non accetta il ricorso quindi la situazione del ricorrente non cambia. Se ha presentato il ricorso costituzionale nei tempi corretti, il Tribunale Costituzione è tenuto a prenderlo in considerazione;

2. la Corte Suprema accetta il ricorso ma l'ha respinto, la situazione del ricorrente non cambia, il Tribunale è obbligato ad occuparsi del ricorso presentato in modo corretto;

3. la Corte Suprema accetta il ricorso e decide di abrogare la decisione del giudice di secondo grado; in questo caso la decisione indicata dal ricorrente ha perso il valore di decisione finale. Sebbene è esaurita la via legale, il ricorso costituzionale non può essere accolto a causa della mancanza di una soluzione definitiva;

4. la Corte Suprema cambia la decisione del giudice di secondo grado solo parzialmente; se la violazione dei diritti del ricorrente è collegata con la decisione della Corte Suprema, il termine inizia dalla ricezione della decisione della Corte Suprema236.

Le nuove disposizioni di regolamento del Codice di procedura civile costringono il richiedente a un'analisi più approfondita della possibile violazione dei suoi diritti costituzionali. Egli deve solamente capire se la fonte della violazione è solo la negazione del tribunale o anche le norme sulla base delle quali la sentenza è stata emessa. Nel primo caso sarebbe proporre un ricorso alla Corte Suprema, nel secondo, il ricorso costituzionale davanti al Tribunale Costituzionale. Spesso non si può rispondere chiaramente a questa domanda, quindi il ricorrente ha garanzia di presentare tutte e due le denunce237.

b. la definitività delle decisioni nel procedimento penale

236 P. Tuleja ''Dopuszczalność złożenia skargi konstytucyjnej po nowelizacji przepisów kodeksu postępowania cywilnego dotyczących skargi kasacyjnej'',

https://trybunal.gov.pl/fileadmin/content/dokumenty/DopuszczalnoscZlozeniaSkargi.pdf 237 Ibidem

Il procedimento penale, simile a quello civile, è il procedimento con due gradi di giudizio, dal 1996 la cassazione è il rimedio giuridico straordinario. Secondo l'art. 519 del Codice di procedura penale ''da una sentenza definitiva di un tribunale (…) può essere presentata la cassazione'', ciò significa che il procedimento finisce con la sentenza definitiva, la decisione del tribunale di secondo grado. Allo stesso tempo, ci sono dubbi su quale decisione può portare con se la possibilità di ricorso costituzionale: la decisione del tribunale di secondo grado o la decisione della Corte Suprema.

Nella teoria del diritto penale, la legittimità può essere intesa sotto due aspetti: materiale e formale. La legittimità formale esiste nelle situazioni quando la decisione del tribunale non può essere impugnata con i mezzi ordinari. Il processo finisce a seguito di autorità di cosa giudicata (res

iudicata). La legittimità materiale invece garantisce il divieto di inizio del

procedimento giudiziario contro la stessa persona nella stessa causa (ne bis in

idem)238. Per questo l'irrevocabilità si può identificare con la definitività, perché porta ad una mancanza di obbligo di ottenere il giudizio di cassazione prima della presentazione del ricorso costituzionale. La sentenza del tribunale di secondo grado diventa sentenza definitivà, esaurendo nello stesso tempo le vie legali239. Questo è stato stabilito anche dal Tribunale affermando che ''il giudizio del Tribunale di secondo grado è una sentenza definitiva e non sono accettabili i mezzi di appello''240, rilevando che ''la presentazione del ricorso di cassazione comporta lo stato dove il procedimento ancora procede e in base al quale quella sentenza definitiva può essere annullata. In tale situazione, la sentenza non ha ancora un carattere definitivo ai sensi dell'art. 79 comma 1 della Costituzione''.

Secondo la dottrina giuridica, era possibile condurre nello stesso tempo il procedimento davanti al Tribunale Costituzionale e alla Corte Suprema. Questa idea è stata supportata dai seguenti argomenti241:

238 Art. 17 Codice della procedura penale.

239 L. Jamróz, ''Skarga konstytucyjna. Wstępne rozpoznanie'', Białystok 2011, p. 104. 240 La decisione del Tribunale Costituzionale del 21 aprile 1998, Ts 53/98, OTK 1998, nr 4,

poz. 55, p. 363.

1. la sentenza del tribunale di secondo grado è definitiva se la Corte Suprema non abroga la decisione impugnata e non decide che il caso deve essere riesaminato;

2. l'irrevocabilità della sentenza del tribunale di secondo grado crea un'autorità di cosa giudicata;

3. l'oggetto e il campo di controllo sono altri nel procedimento di ricorso costituzionale e di ricorso di cassazione;

4. La Corte Suprema potrebbe non trovare le gravi violazioni del diritto nella sentenza impugnata per la cassazione anche se i diritti tutelati non sono conformi con la Costituzione.

Finalmente è stato accettato che per esaurimento delle vie legali nel procedimento penale (quindi anche per poter presentare il ricorso costituzionale in modo corretto), la sentenza del tribunale di secondo livello è sufficiente. Non esiste alcuna necessità di agire con il ricorso alla Corte Suprema, l'esaurimento delle vie legali è equivalente all'uso di tutti i rimedi ordinari. L'eventuale azione con le misure di carattere straordinario non sospende il possibile termine di presentazione del ricorso costituzionale242

c. la definitività delle decisioni nel procedimento amministrativo

I procedimenti amministrativi sono stati regolarizzati nel Codice di procedura amministrativa, il procedimento davanti ai tribunali amministrativi invece nelle leggi: la legge sui tribunali amministrativi e la legge sul procedimento davanti ai tribunali amministrativi. La regola generale di stabilità delle decisioni si trova nell'art. 16 comma 1: ''Le decisioni sulle quali non si può presentare l'appello nel corso del procedimento amministrativo sono conclusive[…]''. È prevista anche la possibilità di abrogare o di modificare tale decisioni, la dichiarazione di nullità di tali decisioni e la ripresa del procedimento (le restrizioni sono stabilite nell'art. 16 comma 2)''. L'art. 15 stabilisce che il procedimento amministrativo ha due istanze, ciò significa che la decisione dell'organo di prima istanza può essere impugnata dall'organo di

p. 132.

242 La decisione del Tribunale Costituzionale del 6.03.2008, sygn. Ts 47/07, OTK ZU 2008, nr 2B, poz. 68.

grado più alto. Inoltre, l'art. 127 comma 1 del Codice di procedura amministrativa chiaramente stabilisce che dalla decisione di prima istanza si può presentare appello solo verso una istanza. Senza dubbio in questo tipo di procedimento si ottiene la decisione amministrativa definitiva.

Si deve però sottolineare che questa ''decisione definitiva'', non è intesa come tale secondo l'art. 79 comma 1 della Costituzione e il procedimento che ha portato al suo rilascio non rientra nel concetto di ''esaurimento di tutti i mezzi legali'' dell'art. 49 della legge. A causa del fatto che il Tribunale ha più volte sottolineato l'importanza e il significato delle decisioni emesse nei procedimenti giudiziari, prima di presentare il ricorso costituzionale è necessario che essi siano l'oggetto di un procedimento giudiziario (attraverso la loro impugnazione davanti al tribunale amministrativo). I tribunali sono gli organi stabiliti per proteggere i diritti fondamentali.

Per poter presentare il ricorso davanti al TAR in Polonia, è necessario esaurire prima tutti i rimedi possibili che appartengono a un individuo secondo il Codice della procedura amministrativa. Dopo aver esaminato il caso, la parte del processo ha anche il diritto di impugnare la decisione del TAR alla Corte Suprema Amministrativa tramite il ricorso di cassazione. Secondo questo schema, solo la decisione di questa ultima Corte rientra nel concetto di ''soluzione definitiva'' intesa nell'art. 79 comma 1 della Costituzione243.

Questo è stato confermato con la sentenza del Tribunale Costituzionale, che ha sottolineato che uno dei motivi per presentare il ricorso è l'obbligo del ricorrente di portare il caso alla fine, cioè alla decisione definitiva244. Nel caso di un procedimento amministrativo questo obbligo significa ottenere una sentenza di Corte Suprema Amministrativa.