CAPITOLO 4: LE SOLUZIONI PERCHÉ IL TURISMO TUNISINO RIMANGA UN ASSE D
4.3 Le sfide del turismo tunisino: verso un turismo sostenibile
4.3.1 Il problema della sostenibilità nel turismo e le basi di un turismo sostenibile
bisogno di una visione a lungo termine e deve essere proiettato su un periodo da dieci a venti anni. Questa nuova modalità di sviluppo presuppone una nuova “governance” che abbia come scopo di colmare le lacune e limitare gli effetti negativi dell’industria turistica.
A questo scopo è necessaria una riflessione in tre parti: occorre in primo luogo definire il problema della sostenibilità del turismo, vale a dire esporre le basi per un turismo sostenibile in Tunisia; esplorare quindi le modalità della sua attuazione e, infine, ricorrere ad una valutazione economica e ambientale.
4.3.1 Il problema della sostenibilità nel turismo e le basi di un turismo sostenibile.
a- Problema della sostenibilità
Per capire la problematica della sostenibilità nel settore turistico, conviene definire prima l'ambito di intervento dell'economista. In effetti, la nuova economia è la risposta all'osservazione che l'economia attuale non è né equa né sostenibile (Minvielle, 2005). L’economia sostenibile ha lo scopo, da un lato, di conservare la terra e le sue risorse, dall'altro di garantire una migliore distribuzione della ricchezza prodotta, e infine di preservare il futuro delle generazioni che verranno.
Osserviamo che i principi dei metodi dello sviluppo e della gestione del turismo sostenibile sono applicabili a tutto le forme del turismo e a tutti i tipi di destinazione, inclusi il turismo di massa e i vari segmenti specializzati.
Dopo aver definito l'ambito di intervento dell'economista e convalidato l’applicazione dello sviluppo sostenibile in tutte le forme del turismo, il turismo di massa può orientarsi verso gli aspetti economici, socio-culturali e ambientali, ma con l'obiettivo di determinare il giusto equilibrio tra le tre dimensioni per garantire la sua redditività a lungo termine.
118 Si definisce l'obiettivo di un turismo sostenibile attraverso l'area di intersezione delle sfere sociali, economiche ed ambientali. Questo nuovo modello tenta di conciliare l'efficienza economica, il progresso sociale e la conservazione degli ecosistemi e stabilire un legame virtuoso fra queste tre sfere. Secondo questo modello "il modo di sviluppo cercato è allo stesso tempo equo, vitale e vivibile”. Si parla quindi di obiettivo a "triplo dividendo", vincitore sui tre piani. A differenza di un approccio settoriale, solo un approccio globale ci permette di comprendere simultaneamente le tre dimensioni analizzando le loro interazioni. Per identificare le interdipendenze e evitare le contraddizioni, s’impone una necessaria trasversalità.
Durable : sostenibile Social : sociale Environnemental : ambientale Equitable: Equo Economique: economica
Viable: Vitale Vivable: vivibile
Fonte: Il sito des Itinéraires de Citoyenneté/Centro di informazioni civici
Secondo l’OMT (1999), il turismo sostenibile è: “un turismo che tenga pienamente conto dei suoi impatti economici, sociali e ambientali attuali e futuri, rispondendo alle esigenze dei visitatori, dei professionisti, dell'ambiente e delle comunità locali”.
Ne deriva che il turismo sostenibile deve, in primo luogo, garantire delle attività economiche produttive a lungo termine, fornendo a tutti gli attori benefici socio- economici equamente distribuiti, soprattutto opportunità di lavoro e di reddito stabile, servizi sociali per le comunità ospitanti; deve quindi contribuire alla lotta contro la povertà. E’ necessario inoltre rispettare l'autenticità socio-
119 culturale delle comunità locali, conservare il loro patrimonio culturale ed i loro valori tradizionali, contribuendo alla tolleranza e alla comprensione interculturale; e, infine, fare un uso ottimale delle risorse ambientali che sono una componente chiave dello sviluppo turistico, preservando i processi ecologici essenziali e contribuendo alla conservazione delle risorse naturali e della biodiversità.
In breve, lo sviluppo sostenibile applicato al turismo è quello che mantiene l'equilibrio economico, sociale e umano, e l'uso delle risorse.
La riflessione scientifica rimane oggi prevalentemente quantitativa, mentre si richiede una nuova visione qualitativa in particolare nel contesto dello sviluppo sostenibile.
Le domande sullo sviluppo del turismo tunisino necessitano la proposta di una linea di riflessione, che suggerisca un cambiamento fondamentale nelle pratiche del campo turistico. In questa nuova lettura, si tratta di esporre le basi di un turismo sostenibile in grado di generare risorse specifiche e armonizzare gli imperativi economici con la conservazione del patrimonio culturale e naturale.
b- Le basi per un turismo sostenibile in Tunisia • A livello economico
Il turismo sostenibile implica il miglioramento della competitività delle imprese. Questo riguarda direttamente il settore alberghiero, la ristorazione, gli organizzatori di viaggi e soggiorni, le agenzie di viaggio e le società che gestiscono le attrazioni turistiche. In questo processo devono inoltre essere coinvolti anche le società di trasporto, i negozi, i servizi di ospitalità e accoglienza, i centri di informazione e di assistenza di cui godono i turisti. In questa analisi ci concentriamo sul settore alberghiero, che rappresenta l'attività principale del settore turistico tunisino.
La competitività del settore alberghiero dovrebbe essere basata sulla differenziazione e la gestione dei costi.
- A livello della differenziazione
Queste aziende dovrebbero adottare una strategia di differenziazione che consiste nel cercare di costruire un vantaggio competitivo, vale a dire
120 decisivo, sostenibile e difendibile, in ogni area d’attività in cui opera la società. Questa strategia mira a garantire la continuità delle aziende, a mantenere un vantaggio competitivo e a prepararsi per il futuro.
Nel caso della Tunisia, la strategia di differenziazione combinata a quella dei costi è la soluzione ottimale per risolvere i problemi diagnosticati riguardo al turismo. Per Porter (1996) “una ditta può avere due tipi di vantaggi competitivi: dai costi o dalla differenziazione.”
La strategia della differenziazione consiste nell’individuare un fattore di crescita, come l'uso di nuove obiettivi e di nuovi prodotti. Per entrare in un nuovo mercato, le imprese hanno bisogno di diversificarsi: cambiare prodotti e / o clienti, nella speranza di aumentare le prestazioni della società.
La strategia dei costi consiste nel gestire dei costi bassi. Questa strategia mira a ridurre il prezzo di vendita per conquistare quote di mercato (D <O). Essa riguarda in particolare i sotto-settori turistici, come il trasporto aereo e gli alberghi. Si tratta di una strategia di crescita per nuovi attori che entrano in attività turistiche e che si concentrano sul conquistare di quote di mercato.
-Al livello dei costi
Per quanto riguarda la competitività dei costi, si tratta in primo luogo della qualità della formazione del personale alberghiero (da qui la necessità di investire in questo settore); successivamente, occorre attuare una strategia di concentrazione (alleanza: ad esempio la strategia delle catene alberghiere). Infatti, una dimensione maggiore costituisce un vantaggio comparativo nel settore alberghiero nella misura in cui essa tende a ridurre gli squilibri nel rapporto di forza nel negoziare con i “tour operator”. La dimensione permette inoltre di migliorare il tasso di riempimento e di negoziare tariffe speciali. La dimensione permette così non solo le economie di scala in termini di materiali di consumo (alimentari, bevande, ...), ma anche la creazione di unità di servizi condivisi (lavanderia…). La maggior dimensione, infine, autorizza l'assunzione di un personale numeroso, di alto livello e più qualificato e l'introduzione di nuove tecnologie (derivanti dalle economie di scala).
121 Tuttavia, la maggiore efficienza economica connessa ad una maggior dimensione non significa necessariamente che la costituzione di catene alberghiere sia l'unico modello economico praticabile. Infatti, si possono ottenere vantaggi simili anche dalla creazione di un’unica centrale di acquisto, ottenuta raggruppando diverse unità di dimensione ridotta mediante alleanze commerciali che permettano a queste unità di apparire unite di fronte ai “tour operator”.
Si constata, quindi, che la strategia di differenziazione aiuta a prepararsi al futuro in un'economia incerta, in cui l'azienda deve essere flessibile e reattiva per restare competitiva e in grado di integrare altre variabili. Per quanto riguarda la continuità, l'azienda deve passare attraverso lo sviluppo del mercato ed il miglioramento della redditività delle attività. Il vantaggio competitivo su cui la continuità della società si basa, può assumere la forma di un miglior funzionamento della società di minor costo o l'accettazione di un mercato specifico.
A livello d’integrazione di altri fattori, oggi l’attenzione è rivolta alle dinamiche macroeconomiche, alle tecnologie, al sistema di governo e all’ecologia (JICA, 2001).
Queste tre strategie (la differenziazione, la gestione dei costi e l’integrazione di altri fattori) possono migliorare la qualità e proporre prezzi elevati, pur rimanendo competitivi.
• A livello sociale
L'obiettivo di uno sviluppo sostenibile è anche quello di massimizzare le risposte alle aspettative della popolazione (effetto positivo) legata al turismo e di ridurre al minimo gli effetti negativi che attualmente si presentano. In Tunisia, l'impatto sociale del turismo dovrebbe portare ad una maggior creazione di occupazione, migliorando lo stile di vita e diffondendo una consapevolezza culturale.
-creazione e sicurezza dell’occupazione
La creazione dell’occupazione direttamente legate alle attività turistiche deve essere garantita attirando più turisti durante la bassa e media stagione. Poiché l'interno del paese offre poche industrie promettenti, i
122 benefici dello sviluppo turistico dovrebbe andare alle regioni poche aiutate fino ad oggi, come quelle del sud, tra cui Tozeur e Matmata.
-miglioramento delle condizioni di vita
Il miglioramento delle infrastrutture, in particolare stradali ma anche sanitarie ed energetiche, continua a valorizzare la vita nelle regioni isolate e ad evitare il traffico nei principali centri urbani. La costruzione di parcheggi renderà la circolazione più fluida attorno alle medina/città (tra cui Tunisi, Hammamet e Sousse) e faciliterà la vita quotidiana delle persone (riduzione degli incidenti e dell’inquinamento acustico e atmosferico).
Una migliore gestione dei rifiuti solidi nella "medina" e in qualche regioni dell’interno del paese avrà ripercussioni non solo sull'ambiente ma anche sull’ambito sociale.
-sensibilizzazione culturale
La creazione delle attrazioni simboliche e la diversificazione dei prodotti si concentrano sullo sviluppo dell'aspetto culturale del turismo, in particolare per le culture religiose, sahariana e berbera: ciò comporta conseguenze positive sulla cultura e sulle tradizioni tunisine offrendo la possibilità di preservarle e di promuoverle attraverso una gestione e presentazione adeguate. Il turismo culturale dovrebbe anche aumentare gli scambi tra le popolazioni locali e i turisti, in particolare nei villaggi del sud, portando un maggiore riconoscimento della cultura e delle tradizioni della Tunisia nel mondo e portando ad un maggiore orgoglio delle popolazioni locali.
Queste misure permettono di ottenere un ambiente turistico piacevole e di migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali.
• A livello ambientale
Per quanto riguarda l'ambiente, il turismo deve coinvolgere concetti di durata e perennità delle risorse naturali (acqua, aria, suolo, biodiversità ...). In Tunisia, i principali problemi che minacciano la sostenibilità del turismo sono legati all’acqua e all'inquinamento marino, soprattutto nei paesi del sud.
123 -il problema dell'acqua
Il rapido sviluppo del settore del turismo ha esercitato una forte pressione sulle fonti idrauliche locali, in particolare nel Sud (l caso di Djerba e Tozeur). Secondo La Sonede (società nazionale di distribuzione dell'acqua), il consumo di acqua nella zona turistica è di circa il 70% del consumo totale del paese. Diverse ragioni spiegano l’elevato consumo di acqua degli alberghi, che è parte del contratto “all inclusive". Tale consumo potrebbe tuttavia essere ridotto se l’acqua fosse meglio gestita.
Il governo dovrebbe condurre una politica strutturale di risparmio idrico. Questo potrebbe articolarsi intorno a due assi principali: l'applicazione di tariffe gradualmente dissuasive con il crescere dei consumi e campagne di sensibilizzazione all'economia dell’acqua. Lo Stato dovrebbe anche incoraggiare gli albergatori a procedere alla desalinizzazione dell'acqua di mare. Le operazioni di purificazione e di riciclaggio potrebbero far capo ad ogni unità o gruppo di unità alberghiere.
-l'inquinamento marino
Il turismo è certamente una delle cause di inquinamento del mare e delle sue coste (altamente urbanizzate a causa della forte variazione stagionale della popolazione costiera), ma non è il principale inquinatore. Tuttavia, il turismo ha tutto l'interesse a proteggere il mare e la sua costa per la sua sopravvivenza e perennità. L'ambiente naturale è il suo supporto. In Tunisia, la situazione nel Golfo del Gabes rimane preoccupante per i versamenti in mare, legati soprattutto all’industria del fosfato.
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Gli impianti di trasformazione del fosfato furono fondati a Gabes nel 1972. Oggi il Golfo subisce forti minacce legate alle attività antropiche e soprattutto alla forte industrializzazione nelle aree di Sfax (parte nord del golfo) e Gabes (parte centrale). L'inquinamento marino dovuto al fosfo-gesso proveniente dagli impianti di acido fosforico e di concimi chimici di Sfax, Skhira, Ghannouch, minacciano le due attività principali dell'economia di questa zona (il turismo e la pesca). Gli studi effettuati nel Golfo da parte del Ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile hanno permesso di osservare segnali indicativi di minacce ambientali, principalmente il deterioramento della vegetazione del fondo marino e della fauna ad essa associata, e più recentemente la comparsa frequente di acqua colorata. Il problema degli scarichi di acque reflue nel Golfo di Gabes può essere a lungo termine la causa di una grave minaccia per la qualità delle acque di mare nella zona turistica di Djerba Zarzis.
125 Inoltre, va notato che l'inquinamento degli ambienti costieri e marini può essere causato da altre fonti, come ad esempio lo scarico di acque reflue domestiche e industriali nelle aree vicine alle principali aree turistiche, il drenaggio agricolo, le discariche di rifiuti solidi e l'inquinamento atmosferico. Inoltre, l’intenso traffico lungo la costa tunisina (le esportazioni tunisine e libiche verso il Mediterraneo occidentale, ecc.) e la scoperta del petrolio nel Golfo di Gabes e sulla costa di Djerba sono all’origine della formazione di depositi di catrame in diverse parti della costa. Il crescente inquinamento del mare è senza dubbio uno dei fattori di riduzione della sabbia nella regione di Djerba-Zarzis.
L’inquinamento marino potrebbe avere come conseguenza nociva il divieto di balneazione in alcune zone turistiche: da qui la necessità di un intervento delle autorità tunisine in materia con l'attuazione di una politica di lotta contro tale inquinamento.
Questi obiettivi (economici, sociali e ambientali) saranno raggiunti solo se le regioni locali godranno di maggiore autonomia per la gestione del turismo e di mezzi sufficienti per realizzare uno sviluppo sostenibile. Secondo Zaoual (2000): “Se si decide di optare per il turismo sostenibile, dobbiamo accettare
126 la complessità della realtà, prendere in considerazione tutte le componenti del territorio turistico e prendere in considerazione la grande varietà delle società umane." Pertanto, sarebbe preferibile adeguare le politiche all'estrema varietà di siti tenendo in considerazione l'ambiente, la diversità dei popoli e delle culture.