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CAPITOLO 4: LE SOLUZIONI PERCHÉ IL TURISMO TUNISINO RIMANGA UN ASSE D

4.2 Il turismo post-fordista: la "Qualità", nel cuore dei modelli di uscita delle crisi

4.2.3 Soluzioni proposte

L'animazione, una difficile “arte,” resta molto insufficiente e questa è una delle principali lacune del turismo tunisino. Così, a parte alcune strutture turistiche, l'animazione è quasi inesistente.

Vi sono diversi prodotti correlati all’animazione. L’ animazione, non è più soltanto organizzare attività vicino al mare, sulla spiaggia dell'hotel, ma permettere al turista di uscire dal circolo chiuso della struttura e scoprire il paese attraverso i circuiti o tour organizzati. Sono pochissime le iniziative significative che contribuiscono ad una vera animazione nelle località balneari; sono pochi gli eventi in programma e le poche attività culturali esistenti nelle stazioni balneari non sono sufficientemente mirate verso i visitatori stranieri.

L'animazione al di fuori dell'hotel può comprendere:

-le battaglie animali: La Spagna ha la sua corrida, il Marocco ha le lotte dei galli e la Turchia ha le lotte fra cammelli. In Tunisia, la tradizione dei combattimenti degli animali è molto antica, in particolare le lotte dei montoni;

-la pesca di polpi e le immersioni subacquee permetterebbero di attrarre dalla primavera all'autunno un gran numero di turisti.

b- Il turismo per salute e del benessere

La Tunisia promuove altre forme di accoglienza soprattutto durante le basse e medie stagioni. Tra queste formule, la Tunisia è riuscita a classificarsi al secondo posto a livello mondiale in materia di turismo della salute: chirurgia estetica, chirurgia generale, talassoterapia e molte altre offerte di cura sono un'opportunità per il turismo. La Tunisia dispone di diverse cliniche private e di un numero significativo di centri di talassoterapia con standard internazionali, dotati di strutture efficienti anche rispetto a quelli dei paesi europei. L'associazione Britannica “Operations Abroad " ha inscritto il paese tra le destinazioni per la salute proposte ai pazienti inglesi.

115 Tunisia, un’operazione al seno costa circa 2.600 €, compreso il viaggio. Al contrario, in Francia tale operazione, senza torna al doppio ("Al Arabia" Review di giovedì 7 dicembre 2006). L'afflusso di pazienti stranieri è in costante progressione.

c- Il turismo culturale

C'è un'idea tradizionale e persistente tra gli albergatori i quali considerano che i loro campi d'azione devono limitarsi al parco dell'albergo e che ogni investimento al di fuori di questi confini non è redditizio. È invece importante affermare che a livello internazionale questa idea è sorpassata e che è giunto il momento di liberare la mente da questa nozione di “ghetti turistici”. Infatti il turista di oggi non è più quell'essere che trascorre il tempo del suo soggiorno all'interno dell'hotel e si accontenta di qualche spettacolo di “folklore” del paese, alla fine pretendendo così di conoscere il paese ospite. Si tratta anzi di un turista che va alla scoperta dell'altro: della popolazione, della cultura, dei paesaggi, della gastronomia e dell'artigianato. perciò il prodotto turistico non risiede più nelle prestazioni fornite della struttura abitativa ma riguarda l’insieme delle città e delle regioni turistiche. Investire nel turismo è quindi investire nell'ambiente tanto ecologico quanto culturale.

Il patrimonio archeologico, architettonico e naturale della Tunisia è molto ricco. Bisogna dunque conferirgli attenzione e valorizzarlo per trarne un vantaggio competitivo attraverso la sua unicità. Il turista è sempre più curioso e cerca la verità. Diverse piste sono possibili. Deve essere intrapreso un lavoro di ricerca in tutto il Paese, poiché ogni regione ha delle particolarità che ne fanno un potenziale prodotto turistico. Deve essere realizzato un lavoro scientifico che metta in evidenza la parte nascosta e più interessante della Tunisia.

Questo lavoro permette di:

- integrare il turismo balneare ed il turismo sahariano (del deserto): i turisti in vacanze balneari nei centri turistici della Tunisia possono beneficiare di una scoperta opzionale del Sahara. La possibilità di vivere un'esperienza unica attraverso il miglioramento del prodotto turistico potrebbe aumentare il valore

116 delle vacanze balneari e aumentare le vendite in questo segmento;

- attirare turisti della terza età: per attirare più turisti durante la bassa stagione, si dovrebbe valorizzare il clima temperato in inverno, proprio soprattutto del Sud e in particolare dell'isola di Djerba. Questo segmento è in crescita e ha un buon potenziale;

- diversificare il turismo di circuiti tematici: I turisti provenienti da paesi OCDE, soprattutto Europa, Nord America e Asia orientale già in visita in Tunisia per le visite tematiche nel campo dell'archeologia e della cultura, potrebbero effettuare un soggiorno in media di 10 -14 giorni comprendente una o due notti nel Sahara. Questo segmento del turismo è in crescita e ha un buon potenziale;

- attirare i singoli turisti stranieri: gli studenti e i ricercatori fanno parte di questa categoria. Alcuni di loro effettuano soggiorni più lunghi di quelli offerti dai pacchetti turistici, ma tendono a spendere meno al giorno, perché hanno obiettivi specifici e le loro attività turistiche restano limitate. Questa nicchia potrebbe contribuire al funzionamento di alberghi in bassa stagione;

- attirare i turisti provenienti dall’Europa occidentale per gli weekend: questo mercato

di brevi soggiorni ha importanza nei mercati emittenti e ha un buon potenziale, ma la disponibilità dei voli è una parte essenziale della promozione di questo segmento. Troviamo qui il ruolo strategico delle compagnie aeree.

Queste soluzioni vanno nella stessa direzione delle indicazioni formulate dalla Banca Mondiale (2002), che suggerisce al governo tunisino di avviare un aggiornamento del settore e, a tal fine, di agire su più fronti: l'immagine del settore, la formazione, la professionalità, la promozione, l'ambiente e la diversificazione dei prodotti.

Dopo aver identificato le principali questioni per una possibile uscita dalla crisi, è importante riformularle in un contesto più ampio, quello dello sviluppo sostenibile.

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