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Il procedimento di approvazione

La riforma del bicameralismo e il nuovo Senato nel disegno di legge Renzi Bosch

2. Il procedimento di approvazione

L'iter di approvazione della riforma costituzionale è iniziato con la presentazione, da parte del Governo presieduto da Matteo Renzi del disegno di legge AS 1429, approvato dal Consiglio dei ministri in data 14 marzo 2014 e presentato al Senato l'8 aprile 2014. L'esame di esso è iniziato, in Commissione Affari costituzionali del Senato, il 15 aprile 2014, insieme ad altre proposte di legge costituzionale di iniziativa parlamentare, e si è concluso il 10 luglio. L'assemblea del Senato ha iniziato l'esame in data 14 luglio, concludendo con l'approvazione del disegno di legge, come modificato dai lavori assembleari, in data 8 agosto 2014 (A.S. 1429-A), con 183 voti favorevoli (i gruppi di maggioranza e Forza Italia), 4 astenuti e nessun voto contrario (le opposizioni, SEL, LEGA, M5S e GAL non hanno partecipato al voto). Alla Camera, il testo (rinominato AC 2613-A) è stato esaminato dalla Commissione Affari costituzionali, in sede referente, dall'11 settembre al 13 dicembre 2014; giunto all'esame dell'Assemblea in data 16 dicembre è stato approvato, con modifiche rispetto al testo del Senato, il 10 marzo 2015. A favore si sono espressi, su 482 votanti, 357 deputati; 125 sono stati i contrari e 7 gli astenuti. Il numero di voti favorevoli risulta superiore alla maggioranza assoluta (pari a 316 deputati), ma inferiore a quella dei due terzi (che avrebbe richiesto l'approvazione di 421 deputati)148. Nella discussione prima e nella votazione finale poi si sono avute forti espressioni di opposizione al disegno di legge governativo, sia da parte delle forze politiche che si erano già espresse in senso contrario nel passaggio al Senato, sia anche di altri gruppi politici (Forza Italia in particolare). Ciò non sembra dovuto a particolari innovazioni del testo tra Senato e Camera, quanto

148 E.ROSSI, Una Costituzione migliore ? Contenuti e limiti della riforma costituzionale, Pisa

University Press, Vicopisano, 2016.

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a vicende politiche e istituzionali esterne al procedimento di riforma costituzionale.

Tornato al Senato, il ddl è stato numerato AS 1429-B, ed è stato assegnato alla Commissione Affari costituzionali il 13 marzo 2015. La Commissione ha esaminato il testo fino alla seduta del 15 settembre, facendo i conti con un'attività ostruzionistica posta in essere da alcuni commissari, e che ha portato il sen. Calderoli a presentare circa 500.000 emendamenti al disegno di legge. Nella seduta del 15 settembre la Presidente Finocchiaro ha dichiarato inammissibili 1200 emendamenti, presentati in relazione agli art. 1 e 2 del ddl (motivando tale decisione in base all'art. 104 del regolamento del Senato, che stabilisce il principio della "doppia conforme"). Immediatamente, il gruppo Pd ha chiesto la convocazione della Conferenza dei Presidenti di gruppo: la quale, il giorno successivo,ha deciso (a maggioranza) l'immediata calendarizzazione del provvedimento, prevedendo sedute già a partire dal giorno successivo, giovedì 17 settembre. In tale data è iniziata dunque la discussione in Assemblea, che ha registrato la presentazione di migliaia di emendamenti da parte dei gruppi di opposizione (Forza Italia, Sel e Movimento 5 stelle); il sen. Calderoli, della Lega nord, ha presentato mediante supporto elettronico, circa 83.300.000 emendamenti dichiarati in blocco "irricevibili" dal Presidente del Senato149 (seduta del 29 settembre 2015) con la motivazione basata sulla necessità di far rispettare il calendario dei lavori e di non costituire un "precedente che consenta di bloccare i lavori parlamentari per un tempo incalcolabile"150. Il Presidente Grasso, dopo aver affermato che era oggettivamente impossibile vagliare nel merito l'abnorme numero di emendamenti, ha dichiarato, in ragione del criterio sostanziale desumibile dall'art. 55 del Regolamento, irricevibili gli stessi emendamenti, fermi restando

149 www.ilfattoquotidiano.it › Politica.

150N. LUPO, Il Presidente del Senato e la riforma costituzionale: gli effetti della mancata revisione

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invece quelli già ricevuti dalla Presidenza della Commissione Affari costituzionali e ripresentati in Assemblea, al netto di quelli già ritirati. L'iter al Senato si è poi concluso con l'approvazione del testo in data 13 ottobre 2015. A favore si sono espressi 178 senatori (quasi per intero il gruppo Pd, il gruppo Area popolare ed altri senatori di diversi gruppi), con 17 voti contrari (Sel e Conservatori riformisti), 7 astenuti e 119 senatori che non hanno partecipato allo scrutinio (Forza Italia, Lega, Movimento 5 stelle). Tornato alla Camera, il testo è stato approvato senza modifiche l'11 gennaio 2016: a favore hanno votato 367 deputati (appartenenti ai gruppi della maggioranza di governo) e contro 194; 5 si sono astenuti.

Definito in tal modo il testo, ai sensi dell'art. 138 Cost. sono a questo punto necessarie le due votazioni "di conferma", una da parte di ciascuna Camera, a distanza non inferiore a tre mesi dalla precedente della medesima Camera: la prima di esse si è svolta il 20 gennaio 2016 al Senato, dove il disegno di legge è stato approvato con 180 voti a favore (la maggioranza assoluta richiesta era di 161 senatori), 112 contrari ed un astenuto. A favore hanno votato i gruppi della maggioranza di governo, più 22 senatori eletti nelle liste di Forza Italia, e che nel corso della legislatura hanno costituito diversi gruppi politici; nelle file della maggioranza, peraltro, risultavano assenti 5 senatori151. La seconda votazione si è svolta il 12 aprile 2016 alla Camera e ha visto l'approvazione del disegno di legge con 371 voti favorevoli e 7 contrari; gli astenuti sono stati 262, in quanto tutti i partiti d'opposizione sono usciti dall'aula di Montecitorio al momento del voto. Il Testo di legge costituzionale ( "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della

151 E.ROSSI, Una Costituzione migliore ? Contenuti e limiti della riforma costituzionale, Pisa

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parte II della Costituzione") è stato pubblicato il 15 aprile 2016 sulla Gazzetta ufficiale.

Il ddl Boschi è stato approvato in seconda deliberazione da ciascuna Camera ma senza raggiungere la maggioranza dei due terzi dei componenti 152 , ragion per cui è stato possibile richiedere un referendum confermativo, sia dalle opposizioni che dalla stessa maggioranza, che si svolgerà il 6 novembre. Nel referendum confermativo, detto anche costituzionale o sospensivo, si prescinde dal quorum, ossia si procede al conteggio dei voti validamente espressi indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza di quanto avviene nel referendum abrogativo. Dunque i cittadini saranno chiamati a votare tra due opzioni: confermare o non confermare le modifiche costituzionali del ddl Boschi153.

152 Il referendum popolare può essere richiesto da 1/5 dei membri di una Camera, da 5 Consigli

regionali o da 500.000 elettori entro 3 mesi dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Non ci può essere il referendum se la legge viene approvata in seconda votazione dalle Camere con il voto favorevole di almeno 2/3 dei componenti di ciascun ramo del Parlamento.

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