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Il vino italiano piace ed è famoso in tutto il mondo. Per il nostro Paese, il vino costituisce il secondo comparto agroalimentare in ordine di fatturato ed il primo nell’esportazione a livello mondiale.

Dopo un lungo periodo di stasi, un significativo incremento della produzione nazionale di vino e mosto è stato registrato nel 1998. La vendemmia si era attestata intorno a 56,9 milioni di ettolitri facendo registrare, su base annua, una crescita del 13% circa. Gli incrementi produttivi più consistenti si sono verificati in Emilia Romagna, Veneto e Sicilia, dove le produzioni di vino sono aumentate rispettivamente di 1,8, 1,5 e 1,1 milioni di ettolitri. Rilevante anche il dato della Puglia, con circa 900 mila ettolitri di vino in più rispetto al ’97.

Secondo fonti dell’Istituto per Studi, Ricerche e Informazioni sul Mercato Agricolo (ISMEA), pubblicate dal Sole 24 Ore (1999), la produzione di vino, nel 1998 è risultata costituita per il 52% da rossi e rosati (28,1 milioni di ettolitri) e per il restante 48% da bianchi (26,4 milioni di ettolitri). Rispetto al 1997, i bianchi hanno registrato la crescita più consistente, pari al +17% contro il +10% dei rossi-rosati. All’interno delle singole Regioni, sono risultate in netta prevalenza soprattutto il Lazio e la Sicilia che, nel 1998 hanno rappresentato rispettivamente l’82% e il 64% della produzione vinicola regionale.

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CONSIDERAZIONI ECONOMICHE

Rilevante anche il ruolo svolto nella viticoltura da Liguria (68%), Marche (61%), Umbria (58%), Friuli Venezia Giulia (56%) e Veneto (55%). In assoluto la Sicilia è stata la principale produttrice di vini bianchi, con un volume pari a 5,1 milioni di ettolitri e un contributo del 19% alla produzione nazionale in questo segmento. Seguivano Veneto, Emilia Romagna, Lazio e Puglia.

Negli anni tra il 2005 e il 2011, la produzione totale di vino in Italia è diminuita del 15,5%, passando da 48 a 40,6 milioni di ettolitri. Nel contempo, la produzione di vini bianchi è cresciuta del 6% in termini percentuali, passando dal 50,2% al 56,9%.

Con i suoi 42 milioni di ettolitri di produzione di vino l’Italia, nel 2011, a parità di merito con la Francia (media ultimi 5 anni) si è confermata il maggior produttore di vino europeo. Tuttavia, la produzione vinicola italiana si è ridotta di circa il 14% rispetto al 2010, che aveva fatto registrare una produzione di 46,7 milioni di ettolitri, a fronte della media quinquennale (2006/2010) di 46.186.000 di ettolitri e di quella decennale (2001/2010) di 47.561.000 di ettolitri (Martelli, 2011).

È chiaro che, a fronte di ciò, il fenomeno dell’incremento qualitativo della produzione e, quindi, del suo valore in termini economici a scapito della quantità, è un dato di fatto (Martelli, 2011).

Nell’Italia del 2011 (Fig. 4.5) le prime quattro regioni produttrici di vino sono state il Veneto, l’Emilia-Romagna, la Puglia e la Sicilia, che con 23,5 milioni di ettolitri, hanno contribuito al 60% della produzione nazionale.

In Veneto, la produzione di vino del 2010, ha raggiunto il massimo rispetto ai 5 anni precedenti con 8,4 milioni di ettolitri, +2.2% rispetto al 2009 e +3.8% annuo negli ultimi 5 anni. L’unica provincia in calo è stata Venezia, mentre le due province chiave, Verona, con 3,2 Mhl, e Treviso con 3Mhl sono risultate entrambe in crescita del 3,7% sul 2009 e del 5-8% su una media a 5 anni. Ne risulta un quadro con una resa per ettaro in ulteriore crescita a 159 q/ha. Il modello Veneto sembra vincente: nel 2006 era il 13% del valore della produzione di vino in Italia, nel 2010 è stato il 18%. Il valore della produzione della viticoltura è passato dall’11% al 15% del totale.

In Veneto, la produzione 2011 è cresciuta del 2.6% a 8.7 milioni di ettolitri, mostrando ancora volta una invidiabile costanza nel tempo. Dal 2000 ad oggi, il Veneto ha visto la produzione aumentare dell’1% annuo, soprattutto per la presenza di operatori relativamente grandi, di prodotti orientati all’export e, non ultimo, del grande successo del Prosecco. Un incremento del 5-6% è stato registrato per le due principali province, Verona e Treviso (+2% e +1% annuo nel dato decennale) e un calo del 10% a Vicenza.

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Fig. 4.5 Produzione Italiana di vino relativa all’anno 2011, divisa per regione.

Le DOC, sono cresciute del 10% arrivando a 3,7 milioni di ettolitri, mentre i vini IGT sono scesi a 3,4 milioni. Si tratta di un sorpasso in certo modo “storico” in una regione dove fino a qualche anno fa la concezione di IGT era dominante. La produzione di vini da tavola è aumentata da 1,2 a 1,45 milioni di ettolitri (+17%), mentre i mosti hanno costituito una parte veramente marginale del tutto (www.inumeridelvino.it).

La Puglia ha prodotto nel 2011, 5,7 milioni di ettolitri di vino e mosti, il livello più basso degli ultimi anni, in linea con il 2007, e del 25% in diminuzione rispetto al 2010. Il dato è frutto presumibilmente del forte calo delle superfici vitate, che sono scese da

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111 mila ettari nel 2000, a 97mila nel 2010, a 85mila nel 2011. La regione ha prodotto 2,3 milioni di ettolitri di vino bianco, 3 milioni di vino rosso e 0,4 milioni di ettolitri di mosti. La produzione vitivinicola pugliese nel 2011 ammontava a 644 milioni di euro, oltre la metà del totale del sud Italia e il 20% del totale italiano. Nel 2012 la Puglia è stata, la regione dove le superfici vitate sono cresciute di più, da 8mila a oltre 10 mila ettari (+27%) (www.inumeridelvino.it).

In Sicilia, la produzione di vino è cresciuta leggermente nel 2012 dopo un calo pesantissimo dei due anni precedenti, presumibilmente da associare agli espianti dei vigneti. In un quadro di produzione strutturalmente più basso, la Sicilia si è confermata grande utilizzatrice del marchio IGT, che ormai rappresenta ben oltre il 50% della produzione totale di vino. Nel 2012 sono stati prodotti 5,1 milioni di ettolitri di vino e mosti. Nell’ambito di una produzione in crescita del 7% rispetto al 2011, sembrerebbe che siano Trapani e Palermo a rappresentare le province con il tasso di crescita più elevato. A differenza della media nazionale, dove il vino bianco prende il sopravvento, in Sicilia nel 2012 la produzione di vino rosso è balzata del 30% a 2,2 milioni di ettolitri, praticamente raggiungendo lo stesso livello dei vini bianchi (2.3 milioni di ettolitri,-3% rispetto all’anno prima).