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2. MATERIALI E METODI

2.10. PROGETTAZIONE DELL’USCITA NATURALISTICA

Fin dalle fasi iniziali del progetto didattico è stato necessario conoscere con precisione i luoghi concreti all’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei nei quali si sarebbero realizzate le uscite naturalistiche. Tutto il progetto infatti era volto all’esperienza di citizen science, realizzata attraverso il primo censimento faunistico di alcune specie aliene invasive nel Parco Regionale dei Colli Euganei.

In seguito gli itinerari individuati nel territorio euganeo sono stati proposti agli insegnanti e alla segreteria amministrativa, assieme a una dettagliata spiegazione sui possibili mezzi di trasporti utilizzabili, su tempistiche e distanze del viaggio, sull’abbigliamento consigliato agli studenti e sull’orario di rientro previsto.

La ricerca degli itinerari naturalistici è iniziata a partire da due considerazioni logistiche: la presenza di infrastrutture con cui poter giungere al punto di partenza secondo costi e tempistiche sostenibili; la vicinanza tra zone umide accessibili in cui svolgere il censimento delle testuggini palustri americane e un’area boschiva percorribile nella quale realizzare l’approfondimento legato allo scoiattolo grigio nordamericano. Solo nel caso in cui entrambe le necessità fossero verificate contemporaneamente, l’itinerario veniva preso in considerazione.

Dall’istituto scolastico patavino i mezzi di trasporto disponibili per raggiungere sostenibilmente la zona euganea sono unicamente il treno, che segue la tratta ferroviaria Padova - Bologna, e il pullman privato, che percorre la rete stradale principale e preferisce evitare strade troppo strette, ripide o tortuose. Il servizio pubblico di autobus urbani ed extraurbani non è utilizzabile, a causa delle mancate combinazioni tra le corse di andata o ritorno e le esigenze scolastiche.

Bisogna considerare infatti che questo progetto formativo propone una uscita naturalistica nel Parco Regionale dei Colli Euganei che non va a sostituire la caratteristica gita scolastica. Il tempo a disposizione per l’esperienza di citizen science deve essere quindi inserito all’interno di una mezza giornata, rispettando preferibilmente il medesimo orario di lezione scolastica. Per calcolare il tempo netto a disposizione è necessario considerare anche la durata del tragitto, che se troppo lunga e variabile, può risultare del tutto insostenibile dal punto di vista economico e della fattibilità realizzativa.

A causa delle limitanti condizioni logistiche della rete infrastrutturale e dei mezzi di trasporto disponibili, tutta l’area sud-occidentale del territorio euganeo è stata considerata non raggiungibile con un’uscita scolastica di mezza giornata e di conseguenza non è stata indagata nel corso del progetto di citizen science.

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Il primo elemento esaminato nella ricerca degli itinerari naturalistici è stato indubbiamente la disponibilità di un’area umida nella quale poter svolgere le attività didattiche di citizen science, a causa del loro numero assai limitato e spesso temporaneo. Tra questi ambienti, sono state scartate le proprietà private con limitazioni di accesso, i siti abbandonati con evidenti pericoli per l’incolumità dei minori e le aree eccessivamente vicine tra loro. Possibilmente si è cercato di individuare ambienti umidi tra loro diversi per tipologia e contesto, localizzati in territori completamente differenti all’interno dei Colli Euganei.

Le ricerche bibliografiche, in cartografia e direttamente sul campo erano rivolte anche alla verifica di un’area boschiva di facile accesso nelle vicinanze dell’area umida, da poter raggiungere a piedi attraverso la rete sentieristica. Nonostante la copertura arborea all’interno del territorio euganeo sia predominante, trovare un’area adeguata allo svolgimento di un’attività di citizen science con posizionamento di hair tubes e successivo cavallettamento forestale compiuto dagli studenti non è stato facile e ha portato talvolta all’eliminazione di possibili escursioni presso aree umide molto significative.

Molte volte il substrato dei versanti collinari e della fascia pedecollinare si presenta troppo ripido e sconnesso oppure si caratterizza per una copertura erbacea molto alta e sottobosco eccessivamente fitto e pungente. I luoghi scelti per lo svolgimento dell’esperienza scolastica hanno riguardato sia aree boschive gestite che impianti arborei artificiali, senza riuscire ad individuare ambienti boschivi maturi privi di evidenti interventi antropici.

Il progetto formativo iniziale prevedeva la ripetizione del censimento faunistico anche durante l’anno successivo, utilizzando gli stessi luoghi scelti in precedenza. In questo modo sarebbe stato possibile confrontare la successione di dati raccolti dai citizen scientists, evidenziandone le similitudini e le differenze.

All’interno del Parco Regionale dei Colli Euganei sono stati individuati quattro itinerari naturalistici in cui poter sviluppare l’esperienza scolastica di citizen science. Ogni percorso include al proprio interno un’area umida e una zona boschiva, tra loro particolarmente differenziate e altrettanto coinvolte dalla presenza problematica delle specie aliene invasive (Figg. 2.10.a, 2.10.b).

La prima area naturalistica individuata comprende il Biotopo di San Daniele, che è una cava senile di argilla divenuta una delle principali aree umide del territorio euganeo, e un comodo impianto boschivo artificiale ai piedi del Monte Boscalbò, in un’area di margine tra campi coltivati, vigneti e zona boschiva (Fig 2.10.c)

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La seconda zona considera una storica pozza situata in un’area soggetta a periodici allagamenti, nei pressi della zona termale euganea. L’area umida di Torre al Lago prende il nome dalla presenza di una limitrofa struttura ruderale. Nella zona boschiva del Monte Alto, situato a breve distanza, è stata individuata un’area adeguata allo svolgimento dell’esperienza di citizen science, frutto di un impianto artificiale e ora tutelato dal parco comunale di Villa Draghi (Fig 2.10.d).

La terza area naturalistica coinvolge il Biotopo di Corte Borin, situato ai piedi del Monte Calbarina, e la stessa sommità del rilievo collinare. L’area umida è frutto di un piccolo ampliamento di un bacino naturale alimentato costantemente da una sorgente ipotermale, una delle poche sorgenti naturali che emergono in superficie nell’area euganea. La cima del Monte Calbarina, raggiunta con un morbido sentiero sterrato, offre una meravigliosa panoramica sulla zona meridionale dei Colli Euganei e presenta una copertura mista tra un impianto boschivo di conifere e una nuova generazione di latifoglie forestali (Fig. 2.10.e).

Infine il quarto sito individuato riguarda il versante occidentale e settentrionale di Monte Venda e Monte Vendevolo, in un’area denominata Laghizzolo. A breve distanza sono situati un bosco gestito di rovere e una piccola area umida di formazione recente, particolarmente preziosa data la scarsità di risorse idriche in quota. L’itinerario ha poi previsto un percorso naturalistico di alto fascino, attraversando habitat peculiari e profondamente differenti, come la macchia mediterranea e il castagneto da frutto secolare (Fig. 2.10.f).

Dopo aver svolto alcune uscite di verifica, è stato consegnato agli insegnanti un materiale descrittivo degli itinerari, indicando una organizzazione oraria della giornata e la suddivisione delle attività di citizen science che si sarebbero svolte. Per rendere gli insegnanti maggiormente partecipi alla fase organizzativa della proposta, per ridurre possibili incomprensioni e per poter affrontare al meglio eventuali problematiche impreviste, ho desiderato proporre ai docenti coinvolti nel progetto scolastico di svolgere anticipatamente un’uscita di sopralluogo nell’itinerario specifico che sarebbe stato affrontato dalle rispettive classi.

Nel corso del sopralluogo, ciascun professore ha potuto prendere confidenza con gli spazi attraversati, individuare i punti in cui porre maggiore attenzione e quelli in cui concedere più libertà agli studenti, definire le regole per un adeguato comportamento in ambiente naturale e valutare possibili piani alternativi da realizzare in caso di necessità. Gli insegnanti hanno potuto comprendere la concreta fattibilità di alcune attività pratiche e suggerire possibili soluzioni per ridurre il grado di incertezza delle misurazioni compiute dai ragazzi.

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Fig. 2.10.a: Quattro itinerari naturalistici individuati nel Parco Regionale dei Colli Euganei, su una base cartografica topografica. (Elaborazione QGIS)

Fig. 2.10.b: Quattro itinerari naturalistici individuati nel Parco Regionale dei Colli Euganei, su una base cartografica satellitare. (Elaborazione QGIS)

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Fig. 2.10.c: Itinerario naturalistico che raggiunge l’area umida del Biotopo di San Daniele e l’impianto boschivo artificiale ai piedi del Monte Boscalbò, giungendo all’Abbazia di Praglia. (Elaborazione QGIS)

Fig. 2.10.d: Itinerario naturalistico che raggiunge la storica pozza di Torre al Lago e un’area boschiva nel parco comunale di Villa Draghi. (Elaborazione QGIS)

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Fig. 2.10.e: Itinerario naturalistico che raggiunge il bacino naturale del Biotopo di Corte Borin e un vecchio impianto artificiale di conifere posto sulla panoramica cima del Monte Calbarina. (Elaborazione QGIS)

Fig. 2.10.f: Itinerario naturalistico che raggiunge l’importante area umida di Laghizzolo e una zona boschiva gestita a rovere, per poi compiere un giro ad anello attorno ai peculiari versanti del Monte Vendevolo. (Elaborazione QGIS)

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