• Non ci sono risultati.

Terza parte Esplorazione e narrazione

4. L’utilizzo delle missioni nell’educazione geografica

4.2. Progetti editorial

Anche sul fronte editoriale è ricca la proposta di semplici attività, azioni o esplorazioni che possano essere affidate a studenti, insegnanti, allievi, gruppi, ecc., come se fossero delle missioni. Questi libri coin- volgono in esperienze di conoscenza dirette che costringono ad intera- gire con la realtà in modo originale e piacevole, stimolando il prota- gonismo dei ragazzi. I titoli raccolti in tabella (Tabella 2) sono tutti stati stampati nell’ultimo decennio e testimoniano un crescente inte- resse per l’approccio diretto e talvolta provocatorio delle missioni.

Tra tutti gli autori, quella che ha saputo meglio interpretare l’esi- genza (senza età) di rilanciare lo studio del mondo quotidiano attra- verso modalità creative e divertenti è Keri Smith: scrittrice, illustra- trice e guerrilla artist canadese. L’artista lavora molto sulla creatività unendo alla propria sensibilità artistica l’attenzione ai luoghi del quo- tidiano quali fonti di infiniti spunti e sfide. I suoi libri si basano sul coinvolgimento diretto del lettore con il proprio contesto e offrono spunti anche molto geografici, soprattutto nei due titoli: “Distruggi questo diario (dove vuoi)” (2015) e “Come diventare esploratore del mondo” (2011).

L’idea alla base di “Distruggi questo diario (dove vuoi)” (2015) è che questo sia creato per entrare in contatto con la realtà in maniera estrema, cioè fino alla sua distruzione. L’invito dell’autrice, infatti, è proprio quello di allenare la creatività per distruggere il diario facendo uso delle risorse che l’ambiente circostante ci offre (es: nascondi pez- zetti di questa pagina durante i tuoi viaggi; buca questa pagina utiliz- zando gli oggetti che trovi nel corso dei tuoi viaggi, fai galleggiare questa pagina) o più semplicemente per utilizzarle come supporto all’indagine – che io definirei geografica – della realtà (es: documenta lo scorrere del tempo in un nuovo ambiente, segna tutti i nomi delle vie che trovi nei paraggi; raccogli nomi, autografi e sogni della gente). Sono soprattutto le attività di quest’ultimo tipo quelle che prediligo nell’uso in classe e nei corsi di formazione, proprio perché sono espli- cite e costringono a posizionarsi e relazionarsi nello spazio, generando situazioni e sensazioni capaci di innescare riflessioni critiche e al tempo stesso costruttive di carattere profondamente geografico.

Il libro “Come diventare esploratore del mondo. Museo d’arte di vita tascabile” è più recente (Smith, 2011). Esso raccoglie 59 esplo- razioni da vivere come azioni liberamente interpretabili, da realizzare a partire da «qualsiasi cosa ti faccia sentire un brivido di entusiasmo» (Smith, 2011, p. 2). Le esplorazioni del libro sono una vera fonte di ispirazione per chi cerca di rinnovare il proprio approccio d’investi- gazione alla realtà e si fondano sui concetti che «tutto è interessante» (p. 7) e «non c’è un modo corretto di comprendere le cose» (p. 15). Il libro, inoltre, include nella sua parte iniziale un elenco di 13 sug- gerimenti per diventare un esploratore del mondo che trovo partico- larmente validi e spendibili (Figura 1), non solo per fornire una let- tura antropologica della realtà, così come suggerito dall’autrice, ma anche ad arricchire altri sguardi, tra i quali quello geografico. Trovo infatti che queste indicazioni, combinate alle esplorazioni proposte nel libro, rappresentino uno strumento molto potente in termini di originalità e stile: elementi importanti che se inseriti appropriata- mente all’interno di un percorso di educazione geografica possono certamente contribuire al suo successo. In questo libro il termine mis- sione occupa un posto centrale: «Tu sei un esploratore. La tua mis- sione è documentare il mondo intorno a te come se non l’avessi mai visto prima» (p. 11). Con queste parole, l’autrice aggiunge quell’ele- mento di sfida e complicità intrinseco alla missione, capace di inne- scare nei lettori un piacevole senso di responsabilità. Attraverso que- sto invito, infatti, le avventure proposte diventano missioni assegnate personalmente a ciascuno, diventando uno strumento didattico e edu- cativo estremamente potente.

Lo stesso meccanismo è presente anche all’interno del “Manuale delle 50 missioni segrete per sopravvivere nel mondo dei grandi” (Baccalario e Jauregui, 2015), rafforzato da un sistema di punteggi connessi alle attività che permette al lettore di potersi confrontare e immedesimare con il profilo di uno degli otto agenti segreti più grandi di tutti i tempi. Anche in questo caso è interessante notare come gli autori si pongano dalla parte del lettore, tranquillizzandolo circa la riuscita delle missioni e alimentando quel rapporto di fiducia necessario per la presa di responsabilità verso le missioni: «Comun- que vada, siamo fieri di te» (p.8).

Tabella 2 - Bibliografia ragionata dei libri che propongono al lettore delle missioni da svolgere.

n. Riferimento

1 Antonelli A. e Locatelli L. (2013), Missione Casa, Franco Cosimo Panini Editore, Modena.

2 Baccalario P. e Percivale T. (2016), Il manuale delle 50 avventure da vivere

prima dei 13 anni, Ed. Il Castoro, Milano.

3 Calandra G. e Rea S. (2015), Missione Egitto, Franco Cosimo Panini Editore, Mo- dena.

4 Grinberg D. (2015), Ecoesploratori. Attività e progetti per un pianeta più verde, Editoriale Scienza, Firenze, Trieste.

5 Jáuregui E. e Baccalario P. (2017), Il manuale delle 50 missioni segrete per so-

pravvivere nel mondo dei grandi, Ed. Il Castoro, Milano.

6 Lonely Planet Kids (2018), Avventure sotto casa, EDT, Venaria.

7 Smith K. (2011), Come diventare un esploratore del mondo, Corraini Edizioni, Mantova.

8 Smith K. (2013), Finisci questo libro. Esercizi pratici per conoscere il mondo, Corraini Edizioni, Mantova.

9 Smith K. (2015), Distruggi questo diario (dove vuoi), Corraini Edizioni, Mantova.

10 Smith K. (2015), Il mondo immaginario di..., Corraini Edizioni, Mantova.

Il libro “Ecoesploratori. Attività e progetti per un pianeta più verde” (Grinberg, 2015) utilizza invece una strategia diversa, proponendo al lettore i problemi ambientali come sfondo integratore comune nel quale inserire le attività e le missioni di svolgere: «Viviamo in un’epoca difficile che richiede l’intervento di esploratori svegli e par- tecipativi, artigiani sognatori, che coinvolgano gli altri con idee furbe, stravaganti e coraggiose» (p. 16). Una strategia ancora diversa è quella utilizzata in “Missione: Casa” (Antonelli e Locatelli, 2013), titolo rea- lizzato in collaborazione con il Settore Scuola Educazione del FAI – Fondo Ambiente Italiano, in cui la missione è utilizzata con il duplice intento di far scoprire quante forme diverse hanno le abitazioni dell’uomo, dalla preistoria a oggi, e contestualmente valorizzare e far scoprire gli edifici patrimonio del Fondo: «Entrerai in grotte, palazzi e castelli, in case grandi e piccole, in case da fiaba e in case buffe, in case famose e in case sconosciute. E scoprirai cosa le rende uniche, divertenti o misteriose provando a vivere fra quelle mura, in quel luogo o in quell’epoca. […] Pagina dopo pagina, dovrai metterti alla prova con tante, tantissime attività: giochi da fare a casa o all’aperto, test,

ricette, lavoretti, esperimenti ti sfideranno in una gara continua, in cui sarai tu il protagonista» (Antonelli e Locatelli, 2013, pp. 6-7).

Una caratteristica comune a tutti i libri riportati in tabella (Tabella 2), che per questioni di spazio non mi è possibile approfondire ulte- riormente, è il linguaggio informale e la grafica accattivante (grazie alla collaborazione con disegnatori o fumettisti) per ribadire una verità che i geografi faticosamente riescono a comunicare al pubblico gene- ralista: «Non devi per forza scarpinare fino al Polo Sud o farti largo nella foresta pluviale per esplorare il nostro meraviglioso mondo. C’è un intero universo proprio dietro casa tua che aspetta soltanto di essere scoperto» (Lonely Planet Kids, 2018, p. 1).

Figura 1 – Alcuni suggerimenti di Keri Smith per diventare esploratori del mondo (Smith, 2011, p.5).