La street art negli Stati Uniti: questioni giuridiche
3.1 La street art incontra il diritto
3.1.2 I progetti di street art nelle città americane
Accanto alle condanne per vandalismo in cui incorrono gli street artist che realizzano le loro opere su superfici private o pubbliche senza aver precedentemente ottenuto l’espressa autorizzazione del proprietario, si possono trovare le iniziative delle città, dei quartieri, delle associazioni e anche dei privati dedicate alla street art legale.
I progetti di street art che si sono diffusi nelle diverse città degli Stati Uniti sono molteplici e diverse sono anche le finalità per le quali sono stati creati. In alcuni casi la motivazione principale è il desiderio di riqualificazione di zone periferiche ed emarginate delle grandi metropoli americane, attraverso la street art, che proprio in questi sobborghi urbani ha visto le sue origini. Quartieri sovrappopolati, poveri, senza spazi di aggregazione, con un economia precaria e in ribasso, lasciati ad una situazione di degrado. La
street art diventa quindi lo strumento attraverso il quale si vuole dare nuova
vita ad essi, attirando gli abitanti, artisti ed in alcuni casi anche i turisti, rendendo il non luogo che è diventato nel corso degli anni, nuovamente in un luogo che la collettività vuole frequentare. La street art, usata per far rifiorire i quartieri e renderli luoghi meno pericolosi è quindi strumento positivo nelle mani delle associazioni di quartiere, dipartimenti dell’Amministrazione cittadina o singoli cittadini che decidono di avviare progetti di questo genere.
154 ROSENBERG R., Famed graffiti artist ‘COST’ charged with vandalism, in New York Post, 2 aprile 2015.
99 Altre volte la scopo di questi progetti sono solo quelli di abbellire, senza altre finalità più profonde e socialmente impegnate, ma solo di rendere più bello ciò che è rovinato dal tempo o lasciato al suo grigiore iniziale.
I progetti di street art legale, sono anche la modalità attraverso cui le città cercano di combattere la realizzazione di opere illegali, fornendo un modo agli artisti di esprimersi senza incorrere nel vandalismo.
Infine ci sono progetti che sono interessanti in quanto uniscono l’utilizzo della street art come esempio di valore artistico che abbellisce, con l’educazione della collettività, diventando strumento per le scuole o per le campagne di sensibilizzazione.
Tra questi ultimi figura il Mural Arts Program, in breve MAP, un progetto anti-graffiti nato nella città di Philadelphia nel 1986 e diretto da Jane Golden come parte dell’attività svolta dal Philadelphia Anti-Graffiti Network155. Nel 1984 la Golden insieme al capo del Philadelphia Anti-Graffiti Network, voleva creare un progetto con lo scopo fondamentale di unire la lotta alla
street art illegale e la riabilitazione di artisti che erano stati condannati per
vandalismo, con un programma di educazione all’arte per i bambini, attraverso la creazione di murales per tutta la città156. La città di Philadelphia ha concesso moltissimi muri e superfici dove poter dipingere e gli interventi sono opera della comunità in collaborazione con gli street artist condannati, che possono così esprimere legalmente la loro arte, ricevendo anche un compenso per il loro lavoro. Il programma attualmente è il più grande negli Stati Uniti per quanto riguarda il numero di artisti impegnati nella realizzazione di opere in tutta la città; ogni anno sono più di 300. Inoltre annualmente vengono create circa 100 nuove opere. Inoltre annualmente vengono create circa 100 nuove opere. Ogni anno circa
155 Il Philadelphia Anti-Graffiti Network è un programma della città di Philadelphia, finalizzato alla lotta contro la street art illegale e il vandalismo, attraverso l’attività coordinate di associazioni della comunità, organizzazioni delle attività commerciali o delle agenzie cittadine.
156 PEARCE M., Philadelphia Street Art: creative social change, s.d., disponibile all’indirizzo
https://theculturetrip.com/north-america/usa/pennsylvania/articles/philadelphia-street-art-creative-social-change/.
100 12.000 tra residenti e turisti visitano la galleria d’arte cittadina creata grazie al progetto MAP, la quale è diventata parte integrante del panorama cittadino che ha fatto guadagnare a Philadelphia il riconoscimento di “Città dei Murales”157.
Per quanto riguarda invece i progetti di riqualificazione cittadina si può nominare il L.I.S.A Project NYC di New York, acronimo di Little Italy Street
Art. È un progetto no profit nato nel 2012, che si prefigge l’obiettivo di
creare un intero quartiere dedicato alla street art a Manhattan, dove è possibile godere ovunque della bellezza delle opere d’arte senza dover pagare un biglietto d’entrata, come se fosse un grande museo a cielo aperto. Il progetto è nato per mano di Wayne Rada, un agente e produttore di attori comici, in collaborazione con la Little Italy Merchants Association, con lo scopo di celebrare l’arte in modo divertente, reclutando numerosi
street artist da tutto il mondo.
Il luogo scelto per dare inizio al progetto era Little Italy, un quartiere di Manhattan con difficoltà ad emergere, ancora incentrato su un economia basata su attività commerciali a conduzione familiare che si tramandavano di generazione in generazione, un tratto che se pur abilitasse un senso della storia e della tradizione del quartiere che non si è mantenuto in nessun altro luogo della città, era un freno al rinnovamento e all’emancipazione del quartiere. Lo stesso progetto, infatti, non è stato subito accolto a braccia aperte dagli abitanti del distretto. In un secondo momento, però, superate le obiezioni iniziali, la percezione dell’iniziativa è cambiata, convertendo il loro dissenso in un’approvazione diffusa: la street art è diventato lo strumento per Little Italy di ritrovare la sua identità perduta e per far tornare in vita il quartiere, trasformandolo in un luogo dedicato all’arte158. Il punto di partenza era nel centro del quartiere di Little Italy, ma l’idea era di espandersi ad altri distretti. Ad oggi infatti, il progetto iniziale si è evoluto,
157 Disponibile all’indirizzo https://www.muralarts.org/about/.
158 Disponibile all’indirizzo http://untappedcities.com/2014/07/25/the-l-i-s-a-project-nyc-brings-street-art-to-manhattans-little-italy/.
101 creando una grande d’esposizione di arte pubblica che racchiude anche i distretti cittadini di Soho, Chinatown, Chelsea, il Lower East Side e l’East Village. Il L.I.S.A Project NYC incoraggia i newyorkesi, i fan della street art e tutti turisti a visitare Little Italy e gli altri distretti di Lower Manhattan che sono coinvolti in questo museo a cielo aperto, per vedere, apprezzare e fotografare le opera d’arte realizzate sui muri dei palazzi e dei ristoranti, sulle saracinesche dei negozi e qualsiasi altra superficie messa a disposizione dagli abitanti e commercianti del quartiere (FIG. 3.1). Naturalmente la possibilità di vedere delle opere di artisti famosi, ha portato un nuovo flusso turistico al distretto, con i conseguenti benefici anche per le attività commerciali, i locali e i ristoranti. Il progetto dal 2012 si è dimostrato essere un progetto leader per la diffusione della cultura nella città americana e per la riqualificazione di un’area che era in difficoltà. Ha avuto un grande successo, con milioni di visitatori sia nei luoghi fisici che sul sito online che mostra tutte le creazioni degli street artist. Ha ricevuto critiche sia a livello nazionale che internazionale molto positive, con articoli nelle più grandi testate mondiali159.
(FIG. 3.1) Tristan Eaton, Big City of Dreams, New York, 2015
102 A San Francisco, un importante progetto riguardante la riqualificazione di un quartiere cittadino tramite la street art è il Clarion Alley Mural Project, altrimenti detto CAMP. Esso nasce nel Mission District di San Francisco, un quartiere periferico della città caratterizzato dall’immigrazione, l’emarginazione, il degrado e da tutti gli altri gli inconvenienti tipici di zona suburbana, sovrappopolata, pericolosa, senza iniziative sociali o culturali ed abbandonata dall’Amministrazione. Il CAMP nasce nel 1992 grazie ad un gruppo di sei volontari residenti, oltre che artisti del quartiere, con l’autorizzazione dei proprietari degli edifici su cui sono dipinti i murales; ma nel corso dei vent’anni di durata del progetto, il contributo di centinaia di volontari membri della comunità è stato essenziale per il suo mantenimento e supporto. Esso si è concentrato su gli obiettivi fondamentali di inclusione sociale, varietà estetica e riqualificazione del quartiere. Il risultato è la produzione di oltre 700 murales (FIG. 3.2) realizzati da artisti di tutte le etnie, età e livelli di esperienza, dando una particolare importanza agli artisti emergenti e a nuovi stili160. Questo progetto prevede la creazione di una galleria d’arte a cielo aperto, pubblica e gratuita, che si vuole opporre ai musei tradizionali al chiuso, che prevedono il pagamento di un biglietto d’entrata. Si vuole richiamare così un pubblico che dal centro città, dove si trovano i maggiori musei, si sposta verso la periferia per poter liberamente godere di questa galleria d’arte realizzata su edifici già esistenti, a cui danno nuova funzione.
(FIG. 3.2) Boogie Chor, Opium Horizons, San Francisco, 2010
103 I vantaggi che derivano da un progetto come questo sono molteplici: l’architettura della città è riqualificata e aree che erano considerate povere, isolate e pericolose dai loro abitanti, ben presto si sono trasformate in luoghi d’arte, cambiando completamente la percezione di questo luogo. La maggior sicurezza per gli abitanti e il risveglio dell’economia a seguito di un nuovo afflusso di turisti che vanno a visitare le opere di street art, sono due degli aspetti più importanti legati a quest’intervento di riqualificazione che nasce dall’interno del quartiere. Il progetto di San Francisco nasce quindi con lo scopo fondamentale di riqualificazione di un quartiere di periferia pericoloso e degradato, per poterlo riportare ad essere un posto in cui la gente vuole vivere.
Il 100 GATES Project è invece un progetto riguardante la street art nato nell’estate del 2014 nel quartiere del Lower East Side di New York, dall’idea di un artista newyorkese Billy Rohan e portato alla luce da un’organizzazione no profit per lo sviluppo economico della città. Il progetto si è sviluppato grazie alla collaborazione tra i proprietari di attività commerciali del quartiere e artisti locali161. Esso ha lo scopo di rende più belle le saracinesche dei negozi, altrimenti grigie o ricoperte di tag e altri segni senza carattere di originalità, che danno al quartiere un aspetto trasandato. Tutti gli interventi sulle serrande sono autorizzati dai proprietari delle attività commerciali e il NYC Department of Small Business Services in collaborazione con il NYC Economic Development Corporation, due dipartimenti dell’Amministrazione newyorkese, hanno assegnato 30.000 dollari a Billy Rohan, per acquistare la vernice e per pagare l’onorario degli artisti.
Un progetto di street art a New York con una finalità innovativa è il Water
Tank Project, lanciato nell’estate del 2014. Il progetto nasce dall’iniziativa
di un’organizzazione no profit la Word Above the Street, che si dedica alla
104 sensibilizzazione su temi di importanza mondiale, aumentando la consapevolezza ambientale e la promozione sociale attraverso l'arte162. Le opere d’arte create sia da street artist acclamati in tutto il mondo, che di alunni delle scuole pubbliche di New York, sono state avvolte intorno ai serbatoi per l’acqua che si trovano sui tetti dei palazzi della città (FIG. 3.3). Lo scopo è quello di celebrare il talento di artisti già conosciuti e di scoprirne di nuovi, portando allo stesso tempo l’attenzione della collettività sulla crisi globale dell’acqua.
(FIG. 3.3) Chkadua Eteri, Senza Titolo, New York, s.d.
Quindi il progetto da una parte rappresenta un’esibizione d’arte con il solo scopo di abbellire le taniche dell’acqua arrugginite e lo skyline newyorkese, ma dall’altra vuole sensibilizzare i cittadini della città sui problemi mondiali legati allo spreco dell’acqua. Per completare la campagna di sensibilizzazione, per tutta la durata del progetto, l’associazione creatrice del progetto ha anche deciso di organizzare dei programmi di educazione al giusto utilizzo dell’acqua, seminari incentrati sull’argomento e tour guidati aperti a tutti e gratuiti per vedere le opere. Il progetto vuole quindi utilizzare la street art come uno strumento sociale, che ispiri, educhi e che alteri le
105 abitudini della collettività, dando vita a dei cambiamenti definitivi nel modo di vivere.
Un ultimo progetto molto particolare che interessa la città di New York è lo
Street Museum of Art, familiarmente chiamato SMoA. Il suo nome richiama
volutamente il più celebre museo newyorkese MoMA163, non tanto per le affinità tra i due, ma più che altro per le differenze che li caratterizzano. Questo progetto è nato anonimamente nel 2012 a Brooklyn ed è tuttora diretto da persone che non rivelano la propria identità. Lo Street Museum
of Art rappresenta un approccio unico e innovativo all’arte, perchè unisce
l’organizzazione tipica dei musei con le tecniche della street art. È il primo progetto riguardante l’arte pubblica di questo genere; vuole creare un vero e proprio museo a cielo aperto, con orari d’apertura e chiusura inesistenti perché è sempre accessibile e senza la necessità di pagare un biglietto d’entrata. Ad essere esposte sono opere illegali, realizzate senza il permesso dei proprietari delle superfici dipinte. Si differenzia quindi da qualsiasi altro progetto finora descritto, in quanto non è autorizzato né dal Comune di New York, né da altre associazioni che si occupano dello sviluppo culturale della città.
L’unico compito del SMoA è catalogare le opere di street art e posizionarle su una mappa virtuale, inoltre accanto ad ognuna di esse appende un cartello con il titolo, il nome dell’autore e una breve descrizione sul lavoro, con uno scopo educativo e culturale. Il SMoA organizza delle esibizioni di opere di street art che si estendono per tutta la città, proponendo dei tour per scoprirle. Il concetto alla base delle esposizioni è la loro temporaneità, in quanto dati i continui cambiamenti dell’ambiente cittadino, la durata di ciascuna opera non può essere prevista. La disponibilità delle opere dipende, infatti, da agenti esterni quali il maltempo, il viavai dei passanti e gli interventi delle autorità pronti a cancellarle da un momento all’altro164.
163 Museum of Modern Art, il museo d’arte moderna di New York.
106 In questo tipo di progetto, che si vuole espandere anche ad altre città americane, non esiste un obiettivo vero e proprio. Gli organizzatori desiderano solo che la street art sia accessibile e comprensibile da tutti, per questo trattano le strade come fossero le gallerie di un museo tradizionale, mettendo cartelli identificativi di fianco alle opere esposte.