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La disciplina del diritto d'autore

2.2 Il copyright negli Stati Uniti

2.2.2 The Visual Artists Rights Act

Uno dei motivi fondamentali per cui gli Stati Uniti, per più di un secolo, non hanno aderito alla Convenzione di Berna sulla protezione delle opere letterarie ed artistiche, risiede nella mancanza di diritti morali concessi all’autore dell’opera nella legislazione interna. A seguito dell’avvenuta adesione nel 1989, il Congresso, l’anno successivo, per la prima volta ha introdotto i diritti morali nella legislazione nazionale attraverso il Visual

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Artists Rights Act81 (in seguito VARA), all’interno del Copyright Act alla

sezione 106A. I diritti morali elencati sono quelli di attribuzione della paternità e di integrità dell’opera; essi però si riferiscono limitatamente alle opere delle arti visive (visual arts). Sono quindi esclusi dall’applicazione di questa norma, tutte le opere che non fanno parte della categoria citata. Il termine diritti morali, spiega la corte nel caso Carter v. Helmsley-Spear,

Inc., racchiude quei diritti di carattere spirituale, non economico e di natura

personale, che nascono dalla credenza che nel momento in cui un artista sta creando parte del suo “spirito” confluisce nell’opera e di conseguenza sia la personalità dell’artista che l’integrità dell’opera devono essere protette82. La sezione 106A lettera b) stabilisce che i diritti morali sono personali dell’autore ed esistono indipendentemente anche se egli ha trasferito i diritti di copyright.

Il VARA protegge solo quelle opere d’arte visive, che concordemente alle definizioni contenute nella sezione 101 del Copyright Act sono: pitture, sculture, disegni, stampe e fotografie realizzate per essere esibite.

I diritti morali garantiti dal Visual Artists Rights Act all’autore di un’opera d’arte visiva sono:

- Il diritto di attribuzione della paternità dell’opera, che implica la possibilità per l’autore di essere riconosciuto come l’autore della sua opera, di pubblicare anonimamente o con l’utilizzo di uno pseudonimo, il diritto di prevenire che la propria opera sia attribuita a qualcun altro o di impedire che gli venga attribuita un’opera che invece non ha creato.

- Il diritto all’integrità dell’opera, il quale garantisce all’autore la possibilità di prevenire qualsiasi deformazione o modificazione dell’opera che sia pregiudizievole per il suo onore o reputazione e di prevenire o opporsi alla distruzione di un’opera di riconosciuto valore artistico83.

81 Public Law no. 101-650, Dec. 1 1990, 104 Stat. 5128.

82 Carter v. Helmsley-Spear, Inc., 861 F. Supp. 303 (S.D.N.Y. 1994).

66 Il Congresso alla sezione 106A non ha definito cosa significa il termine “pregiudizievole per l’onore e la reputazione”. È intervenuta nuovamente la corte federale nel caso Carter v. Helmsley-Spear, Inc., sostenendo che per l’interpretazione di questa norma ci si debba basare sul buon nome, la stima del pubblico e la reputazione che si ha nella comunità degli artisti.

Il Congresso ha delineato anche diverse eccezioni ai diritti morali garantiti all’autore dell’opera. Per esempio le modifiche all’opera dovute al naturale passare del tempo o alla qualità dei materiali usati non costituisce una modificazione o una deformazione di quelle protette dalla sezione 106A. I diritti morali previsti dal VARA sono soggetto della sezione 113 lettera d), da cui derivano dei problemi nel caso in cui un’opera sia parte di un edificio. Nel caso in cui il proprietario di un edificio voglia rimuovere un’opera di arte visiva che è parte dell’edificio e questa può essere rimossa senza causarne una distruzione, mutilazione o modificazione tale da essere pregiudizievole per l’onore o la reputazione del suo autore, l’autore si può comunque opporre alla rimozione a meno che il proprietario dell’edificio ha diligentemente e in buona fede tentato senza successo di notificare all’autore la sua intenzione, oppure il proprietario ha notificato la sua intenzione all’autore, ma questo, entro 90 giorni dalla ricezione della notifica, non ha rimosso o pagato per la rimozione della sua opera. La sezione 113 stabilisce che “diligentemente e in buona fede” deve essere interpretato prevedendo l’invio della notifica da parte del proprietario dell’edificio all’autore dell’opera presso l’indirizzo contenuto del Registro del

Copyright.

È bene notare che, mentre i diritti patrimoniali del copyright possono essere trasferiti, i diritti morali non possono essere trasferiti; appartengono all’autore dell’opera o, nel caso si tratti di un’opera collettiva, agli autori. L’autore però può, in ogni caso, rinunciare ad essi con una rinuncia molto

67 specifica, che individua l’opera in questione, redatta per iscritto e da lui firmata84.

Dall’entrata in vigore del VARA, i diritti morali garantiti hanno una durata di tutta la vita dell’autore, o in caso di più autori fino alla data della morte del più longevo dei due. In caso di violazione di uno dei diritti morali previsti, le azioni giudiziarie previste sono le medesime previste per i casi di violazione del copyright. L’ingiunzione, il sequestro, la richiesta di risarcimento dei danni per il mancato guadagno e i profitti ottenuti dalla controparte o gli statutory damages. Il mancato guadagno dell’autore si ha nel momento in cui l’appropriazione della paternità dell’opera da parte di un terzo, ingenera nel pubblico la percezione che l’opera appartenga a quest’ultimo e quindi non permette all’autore originale di sfruttarla economicamente. Diversamente al caso di violazione dei diritti patrimoniali, in cui è necessaria la registrazione dell’opera per adire l’autorità giudiziaria, nel caso dei diritti morali, l’opera delle arti visive non deve necessariamente essere registrata per essere oggetto di una causa federale.