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Il Progetto NAME come esempio di Medicina Narrativa applicata

CAPITOLO 3: LA MEDICINA NARRATIVA

3.4. Il decalogo degli aspetti relazionali come parte integrante della Medicina

3.4.1. Il Progetto NAME come esempio di Medicina Narrativa applicata

L’Azienda sanitaria di Firenze, è stata tra le prime strutture di sanità pubblica in Italia ad avviare, tramite un progetto, “PROGETTO NAME” (Spinsanti, 2016, p.195), l’applicazione della pratica idealizzata negli anni ’80 del secolo scorso alla Harvard Medical School da Arthur Kleinman e Byron Good, due psichiatri e antropologi che hanno messo in luce la distinzione tra malattia in senso biomedico (disease) e l’esperienza soggettiva che la persona ha dello star male (illness).

L’attenzione al vissuto del paziente ed al suo modo di percepire la malattia come strumento per migliorare le cure, per cercare di rendere più efficace le terapie ad esso rivolte, andando ad adeguare l’organizzazione dell’assistenza e dei servizi socio- sanitari, offrendo a medici, infermieri, operatori sociali e terapisti nuove opportunità professionali e motivazioni personali.

L’obiettivo che si pone l’Azienda sanitaria di Firenze è stato quello di accorciare le distanze tra disease e illness, cercando di creare un ponte tra le conoscenze cliniche del medico e l’esperienza vissuta dal paziente, del modo di approcciarsi alla malattia nel momento in cui insorgono i primi sintomi e il suo relazionarsi alla struttura (ambulatorio o ospedale) e al personale di cura.

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L’intento di creare un ponte diviene sempre più rilevante data l’alta specializzazione della medicina moderna e il diffondersi di tecnologie all’avanguardia, che portano allo spostamento dell’attenzione degli specialistici dalle persone ai soli sintomi. Motivo per cui il racconto della propria storia può divenire una sorta di “manuale” che, se fosse accolto ed ascoltato, condurrebbe a una diagnosi più adeguata, poiché attraverso l’ascolto e il dialogo con il paziente, emerge un margine di

incomprensione, tra la malattia percepita dagli specialisti e il vissuto del paziente. Una relazione che Terzani stesso, nel suo manoscritto autobiografico, “Un altro giro

di giostra”, (2004), racconta i tratti della propria esperienza di malattia e di

commiato, evidenziando:

i miei medici tenevano conto esclusivamente dei fatti e non di quell’inafferrabile “altro” che poteva nascondersi dietro ai fatti, così come i cosiddetti “fatti” apparivano loro. Io ero un corpo, un corpo malato da guarire.

E avevo un bel dire: ma io sono mente, sono anche spirito e certo che sono un cumulo di storie, esperienze, e sentimenti, di pensieri,

emozioni che con la mia malattia hanno probabilmente avuto un sacco a che fare.

L’Asl 10 di Firenze, risulterebbe quindi essere tra le prime strutture in Italia ad aver avviato azioni in favore dell’applicazione della medicina narrativa, grazie anche al sostegno di uno sponsor impegnato nel progetto fin dagli esordi, attraverso la ricerca e la formazione, dando vita al Laboratorio di medicina narrativa che riunirebbe molte strutture, come l’oncologia, la cardiologia, la terapia intensiva; ma non è stata estesa fino a comprendere tutte i settori della medicina.

Un’estensione che in un futuro prossimo si spera di vedere attuata sia tutti i reparti dell’Azienda sia in tutte le altre strutture italiane.

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CONCLUSIONI

L’affermazione del concetto di salute, avvenuta con la definizione sancita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha portato nel corso di questi sessant’anni a una lenta ma progressiva partecipazione dell’individuo all’organizzazione dei servizi che coinvolgono la sua salute.

L’analisi delle trasformazioni delle trasformazioni del ruolo del medico ospedaliero e delle altre figure professionali ad esso correlate, le diverse declinazioni della

partecipazione che riconoscono “status” differenti al paziente, hanno portato alla trasformazione stessa della relazione che viene ad istaurarsi tra il curante ed il curato. L’affermazione del concetto di salute e il progressivo affermarsi dei diritti di

partecipazione, hanno influito sull’organizzazione del sistema del Servizio Sanitario Nazionale, facendo emergere il passaggio dal paternalismo alla compliance e che vede l’affermarsi del paziente come soggetto a cui vengono rivolti tutti i servizi socio-sanitari.

Il miglioramento della vita, delle condizioni igieniche-sanitarie e l’istruzione

obbligatoria hanno reso il paziente, divenuto cittadino, sempre più consapevole di sé e dei suoi diritti, favorendo quindi la progressiva acquisizione dei Diritti di

cittadinanza e dei Diritti degli utenti nei servizi disponibili.

Tramite questa presa di consapevolezza, l’approccio del cittadino al servizio a cui si rivolge, cambia.

I cittadini, infatti, divenuti sempre più attenti ed esigenti alle prestazioni che

riguardano la loro salute, sono diventati anche soggetti attivi delle decisioni dell’ente ma soprattutto delle prestazioni di cura a essi rivolti.

Per valorizzare i percorsi di vita, poiché si parla di benessere sociale, sorge una nuova medicina, definita da Rita Charon “Medicina Narrativa” , un ramo della medicina tradizionale, per la prima volta la medicina incontra la sociologia, in quanto l’analisi del percorso di vita di una persona permetterebbe lo studio di quanto e quando viene ad influire il sorgere della malattia sul soggetto stesso, sulla sua vita, ma anche sulle conseguenze che essa comporta nella sua vita sociale e nella relazione

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con i suoi congiunti, non dimenticando che la malattia oltre a essere una reale anomalia del corpo umano viene mediata socialmente.

Attraverso lo studio dei determinanti sociali che vanno ad influire sulla salute, si riuscirà ad avere un nuovo approccio alla salute, da parte sia dei cittadini ma

soprattutto dei professionisti, vedendo il paziente nella sua interezza e non solo come colui che manifesta un’anomalia nel corpo.

L’adozione e l’effettiva applicazione della Medicina Narrativa nel Servizio Sanitario Nazionale, in particolare nell’approccio con i pazienti, permetterebbe il

miglioramento del servizio stesso, andando a garantire il benessere bio-psico-fisico e sociale a ogni cittadino.

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SITOGRAFIA

In merito alla stesura di questa tesi, i siti riportati di seguito sono stati consultati durante tutta la stesura, l’ultima consultazione è avvenuta in data 3 aprile 2017:

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