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PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO CONTINUO

2. LIVELLO PROGRAMMATORIO: INDIRIZZI REGOLATORI PER LE ASL E RETE DI OFFERTA

2.3. RETE DI OFFERTA OSPEDALIERA

2.3.6. PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO CONTINUO

2.3.6.1. SVILUPPO DEL PROGRAMMA INTEGRATO DI MIGLIORAMENTO

DELL’ORGANIZZAZIONE (P.I.M.O)

Il miglioramento continuo è un processo di innovazione focalizzato, che coinvolge tutta l’azienda e che consiste nell’adozione di miglioramenti piccoli, frequenti, continuativi nel tempo, in modo da ottenere risultati significativi grazie al loro effetto cumulativo; risultano essenziali due elementi:

 presenza e intervento del management nell’indirizzare e nel focalizzare gli sforzi di miglioramento in modo da assicurare la coerenza delle azioni intraprese con le esigenze operative e strategiche dell’impresa;

contributo diretto degli operatori nel proporre come migliorare i processi loro affidati, nel verificare

la bontà delle proposte e nel realizzare i cambiamenti necessari.

La creazione del miglioramento continuo è un obiettivo complesso che richiede uno sforzo da parte dell’intera organizzazione, è un insieme di attività dirette a tenere sotto controllo e a migliorare processi ed esiti mediante un sistema di obiettivi, indicatori, procedure organizzative, linee guida e la verifica della loro applicazione ed efficacia.

Il Programma Integrato di Miglioramento dell’Organizzazione è una piattaforma che prevede all’interno delle quattro aree individuate (valutazioni, performance, monitoraggio e obiettivi), lo sviluppo delle conoscenze e valutazioni del sistema, è importante che le strutture ospedaliere valorizzino il percorso di crescita dell’organizzazione integrando la logica economico-finanziaria con le attività sanitarie.

Il Programma Integrato di Miglioramento dell’Organizzazione sviluppato in Regione Lombardia è basato su logiche bottom-up per questo occorre gestire con grande attenzione e accortezza il processo di realizzazione, la parola saliente è “responsabilità”.

Indicazioni per la realizzazione del P.I.M.O.

La realizzazione del Piano Integrato per il Miglioramento dell’Organizzazione (P.I.M.O.) è responsabilità della Direzione Strategica che deve gestire il processo di:

 pianificazione

 programmazione

 monitoraggio

del miglioramento dell’ organizzazione tramite il Responsabile per la Qualità aziendale.

Quindi tutte le strutture di ricovero e cura pubbliche, private accreditate e a contratto con il SSR lombardo si devono dotare di un sistema di monitoraggio interno, al fine di programmare tempestivamente gli interventi migliorativi, che sia compatibile con i dati e le competenze professionali effettivamente disponibili al proprio interno.

Il processo parte dalla check-list di autovalutazione, dalle valutazioni esterne e dal sistema di indicatori relativo agli elementi di ingresso essenziali per portare al riesame della Direzione una visione d’insieme della valutazione delle aree di interesse per l’intera organizzazione aziendale e per evidenziare le priorità e la sostenibilità degli obiettivi di miglioramento.

53 Indicazioni per la stesura P.I.M.O. 2015

Nel 2015, per quanto riguarda la stesura del P.I.M.O., dovrà essere strutturata con l’evidente integrazione dei sistemi di valutazione delle performance aziendali e della gestione del rischio con il supporto informativo proveniente dai dati del monitoraggio interno e dalla autovalutazione.

Gli obiettivi prioritari da sviluppare nel corso dell’anno, individuati nell’area “Garantire i livelli di assistenza”, e comuni a tutte le strutture ospedaliere, riguardano la gestione di:

 infezioni correlate all’assistenza/sepsi

 percorsi di Pronto Soccorso

 continuità di cure

Gli obiettivi di miglioramento, individuati da ogni struttura ospedaliera (pubblica, privata accreditata e a contratto con il SSR lombardo), verranno indicati seguendo il percorso descritto attraverso un data set per le aree del miglioramento clinico ed organizzativo, l’analisi dei trend e l’evidenza dei miglioramenti ottenuti.

Il P.I.M.O. dovrà essere predisposto entro il mese di febbraio 2016.

2.3.6.2. PIANO DELLE PERFORMANCE

Nel corso del 2015, il piano delle performance, di cui alle legge 150/09, nelle more di quanto previsto dalla legge 144/14 art. 19 comma 10, verrà definito tenuto conto di quanto elaborato in sede di Programma Integrato di Miglioramento dell’Organizzazione (P.I.M.O).

La necessaria integrazione tra questi due strumenti non deve duplicare gli sforzi delle amministrazioni nonché i dati e le informazioni già rendicontate al livello regionale; tuttavia si auspica la continua valorizzazione dello specifico organizzativo di ogni Azienda lombarda.

Indicazioni per il monitoraggio delle performance

Il monitoraggio delle performance previste nel Piano Performance avviene, per l’anno 2015, mediante un set minimo di indicatori comuni a tutte le aziende ospedaliere, estrapolati dal P.I.M.O., sulla base di indicazioni operative elaborate dell’OIV della Giunta Regionale, di concerno con la DG Salute.

2.3.6.3. PERFORMANCE ASL NELL’AREA PREVENZIONE

Utilizzando le informazioni messe a disposizione dai flussi informativi correnti, nel 2014 è stato possibile individuare e condividere in un percorso partecipato con i Dipartimenti di Prevenzione Medica (DPM) delle ASL un set di indicatori di esito e di processo nei vari settori afferenti alla prevenzione, considerando prioritariamente le aree riferite ai LEA (anche per un successivo confronto interregionale). Tale set di indicatori rappresenterà lo strumento di valutazione delle performances dei DPM, anche in un’ottica di miglioramento dell’efficacia ed efficienza delle attività di prevenzione.

Pertanto, nel corso del 2015, tenuto conto di quanto elaborato nel percorso partecipato con i DPM delle ASL, il set di indicatori di performances dei DPM verrà presentato pubblicamente e sperimentato nella costruzione di un bersaglio/cruscotto utilizzando i dati di attività di prevenzione del 2014 al fine di testare, da una parte, l’applicabilità e la capacità di descrizione della realtà territoriale e, dall’altra, ove non già presente, uno standard di riferimento, considerando la media o mediana regionale. L’esito di tale lavoro permetterà di affinare lo strumento che verrà utilizzato per valutare le performances ASL 2015. Infine,

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verranno prese in considerazione e discusse le criticità emerse nel percorso partecipato in un’ottica di risoluzione, laddove possibile.

2.3.6.4. INTERNAL AUDIT

Il percorso di costruzione della Rete di Internal Audit (IA), connotato dalla necessaria gradualità e diversificazione, dal 2015 vede l’ingresso di tutti gli Enti Sanitari.

A tali fini, e in attuazione della L.r. n. 17/2014, è stata fornita ai responsabili della funzione IA, come individuati dai rispettivi Enti, la formazione di base per l’ingresso nella Rete e l’utilizzo di strumenti e metodologie di audit standardizzate.

La funzione di IA deve essere allocata ad un livello dell’organizzazione idoneo ad assicurare autonomia della funzione, indipendenza di giudizio e obiettività delle rilevazioni.

La funzione di IA deve essere dotata di risorse umane e finanziarie adeguate, in particolare deve essere garantito un processo di formazione e sviluppo delle professionalità impiegate.

L’IA deve garantire una copertura dei rischi adeguata in rapporto a organizzazione e attività dell’Ente ed operare su pianificazione almeno annuale.

Gli Enti approvano un proprio regolamento di internal auditing o, alternativamente, adottano il Manuale di Internal Auditing regionale (approvato con Decreto DDUO Sistema dei Controlli e Coordinamento Organismi Indipendenti n. 2822 del 3.4.2013). Il regolamento recepirà principi e criteri enunciati nel Manuale, cui l’attività di Internal Auditing dovrà ispirarsi.

Entro il 15 dicembre 2015 il Responsabile IA trasmette la Pianificazione annuale dell’attività di audit per l’anno 2016 alla Direzione Generale Salute, utilizzando l’apposita area del portale PIMO, in allestimento, e di cui verrà successivamente comunicato il percorso d’inserimento.

L’area riservata di detto portale fungerà altresì da piattaforma tecnologica per la condivisione di materiali ed esperienze tra i Responsabili IA della Rete.

2.3.6.5. QUALITA’ DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA

Gli straordinari progressi raggiunti dalle nuove tecnologie multimediali, attraverso strumenti di facile impiego e con modalità fino a poco tempo fa inconcepibili, hanno reso possibile l’acquisizione, nel corso della pratica clinica, di una copiosa messe di immagini, registrazioni audio e biosegnali, la loro conservazione e una agevole condivisione con diversi professionisti sanitari.

Oltre che per finalità strettamente legate alla cura del paziente, questo insieme di registrazioni costituisce una preziosa fonte a cui attingere per finalità di studio e di didattica e per i programmi di implementazione e verifica della qualità diagnostico/assistenziale, nel rispetto dei vincoli normativi posti a tutela della sfera privata delle persone interessate. Il nuovo “Manuale sulla documentazione sanitaria per immagini, suoni e biosegnali” introduce importanti novità nella gestione di questi documenti. Le aziende nell’aggiornamento dei propri manuali di gestione delle documentazione prodotta, ai sensi del DPCM 3/12/2013, attuano le misure idonee a garantire gli standard di qualità individuati nel nuovo “Manuale sulla documentazione sanitaria per immagini, suoni e biosegnali” in corso di approvazione e pubblicazione.

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2.3.6.6. SVILUPPO DELLA FUNZIONE DI HTA

In attuazione a quanto previsto nella Intesa tra il Governo, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e di Bolzano concernente in nuovo Patto per la salute per gli anni 2014-2016 ai senso dell’art. 8, comma 6 della legge 5 giugno 2003 n. 131, art. 26 (Creazione di un modello istituzionale di HTA dei dispositivi medici) e art. 27 (Valutazione nazionale dei medicinali secondo la metodologia dell'Health Technology Assessment) e con riferimento ai risultati e alle criticità emerse durante la applicazione e lo sviluppo del percorso regionale di valutazione delle tecnologie, si dà mandato alla DG Salute a:

a) aggiornare le disposizioni regionali previste in materia con la DGR VIII/7856 (30 luglio 2008) “Determinazione in merito alla valutazione dell’appropriatezza d’uso di farmaci, dispositivi biomedici e tecnologie diagnostico-terapeutiche al fine del loro impiego nell’ambito del servizio sanitario regionale secondo gli indirizzi del PSSR e determinazioni conseguenti”, anche sviluppando le attività in collaborazione con Age.Na.S., per il Programma Nazionale di HTA dei dispositivi medici, e con A.I.F.A., per le informazioni sull'efficacia comparativa dei medicinali e sulle successive ricadute in termini di costo-efficacia nella pratica clinica. Le informazioni di HTA sui dispositivi medici e sui farmaci costituiranno riferimento prioritario per l’attività di tutte le reti collaborative regionali e di tutti i gruppi di esperti coinvolti (a livello regionale, nelle A.S.L, nelle Aziende Ospedaliere ed negli I.R.C.C.S.) nello sviluppo e nella revisione dei percorsi diagnostico-terapeutici di patologia;

b) valutare la possibilità di organizzare, anche avvalendosi prioritariamente di competenze già disponibili presso amministrazioni sanitarie pubbliche, un presidio scientifico-tecnico per il supporto istruttorio delle attività di valutazione, con opportuni metodi di HTA, su farmaci, dispositivi medici, apparecchiature diagnostiche ed interventistiche, procedure e modalità organizzative in ambito di prevenzione, di assistenza e di riabilitazione. Il percorso di valutazione aziendale previsto per tutte le Aziende Ospedaliere e gli I.R.C.C.S. dalla DGR 1185 del 20/12/2013 nell'allegato 3, finalizzato a raccogliere evidenze relativamente alla efficacia ed ai benefici correlati all'utilizzo dei dispositivi medici, nuovi o già in uso nei percorsi terapeutici prestabiliti, verrà coordinato dalla D.G. Salute al fine di garantire la appropriata circolazione dei prodotti valutativi aziendali e di limitare il rischio di inefficienze e duplicazione di sforzi tra Aziende.

In particolare la D.G. Salute organizzerà entro marzo 2015 la raccolta di tutti gli atti e tutte le documentazioni, ivi compresi i piani di lavoro per l’anno 2015, predisposte dalle Commissioni Dispositivi Medici o dagli altri organismi multidisciplinari istituiti nelle predette Aziende.

Atti e documentazioni verranno resi disponibili alle Aziende Ospedaliere e agli I.R.C.C.S. della Lombardia su una sezione ad accesso riservato (previa registrazione) del gestionale online per le operazioni di HTA disponibile all’indirizzo http://vts-hta.asl.pavia.it.

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2.4. EMERGENZA URGENZA E REGOLAMENTAZIONE DEGLI ACCESSI IN PRONTO