RESPONSABILE: Assessore Manola Guazzini
3.4.1 – Descrizione del programma (Azione strategica n. 2 - paragrafi 2.1 e 2.2)
Il programma per le politiche sociali si colloca nel più ampio contesto degli obiettivi e delle azioni della Provincia per lo sviluppo e la piena attuazione dei diritti di cittadinanza e della partecipazione, nelle sue varie forme.
Il programma comprende la partecipazione al sistema integrato di interventi e servizi sociali, come previsto dalla normativa nazionale (legge 328/2000) e regionale (L.R.T. n.41/2005). In funzione di tale normativa la Provincia è chiamata a svolgere un ruolo importante nella programmazione degli interventi che sul territorio, concorrono a configurare il “benessere”. E’ così riservato alla Provincia un ruolo strategico, anche sotto l’aspetto conoscitivo, per la predisposizione di piani integrati affinché gli interventi più prettamente sociali, socio-sanitari e sanitari si raccordino con quelli relativi al lavoro, alla casa, ai trasporti, alla cultura, all’istruzione, alla formazione professionale e permanente, alle politiche per l’ambiente, ecc.. Il sistema che così si configura deve presentare il carattere di universalità, deve essere cioè rivolto ai bisogni di tutti i cittadini e si realizza anche grazie alla costruzione delle “reti” di solidarietà sociale- costituite, oltre che dalle istituzioni, anche dai soggetti del Terzo Settore, dalle Aziende USL, dalle forze sociali- nel pieno rispetto delle funzioni istituzionali attribuite alle Province dall’art. 13 della citata LRT n.41/2005. Il superamento della vecchia concezione assistenzialistica del sociale è quindi generalizzato,cioè riguarda tutti gli enti impegnati in questo ambito e tanto più la Provincia che, in quanto ente intermedio, sarà sempre più chiamata ad indirizzare la propria attività verso la realizzazione “di azioni di sistema”, attraverso cui consentire agli enti erogatori di servizi di potersi avvalere di basi conoscitive, organizzative e metodologiche funzionali ad una sempre maggiore efficacia ed efficienza degli interventi. In particolare nei confronti del Terzo Settore la Provincia, anche in base alle indicazioni del proprio Statuto, svolgerà un intenso ruolo di promozione e di supporto contribuendo così a far crescere sul territorio la “cittadinanza attiva”: gli organismi della cooperazione, le associazioni di promozione sociale, le organizzazioni di volontariato. Attraverso lo svolgimento di questo programma la Provincia tende anche a promuovere cultura: la cultura dei diritti di cittadinanza e delle Pari Opportunità, la cultura della concertazione e partecipazione e della messa in rete dei diversi soggetti e interventi sul territorio, la cultura della conoscenza condivisa come base per ogni azione di programmazione, la cultura della “città sostenibile”. Si tratta in definitiva di un programma variegato che comprende diversi ambiti progettuali e su cui si cerca di far convergere risorse provenienti da diverse fonti: Commissione Europea,Ministeri, Regione Toscana ed altre Regioni, Fondazioni bancarie.
3.4.2 – Motivazione delle scelte:
Le linee di azione individuate dal Servizio rispecchiano gli indirizzi del programma di legislatura:
- Proseguire l’approccio della programmazione integrata valorizzando le sedi dove questa avviene (2.2 – A)
- Proseguire le azioni di coordinamento e di promozione nei confronti dei comuni per l’attuazione dei diritti dell’infanzia (2.2 – B)
- Valorizzare il rapporto con il Terzo Settore e le organizzazioni no-profit (2.2 – C) (2.1 – E) - Sviluppare una migliore conoscenza, elaborazione critica e diffusione delle informazioni sul
territorio per quel che concerne le problematiche e i servizi realizzati utilizzando a tal fine, in via prioritaria, la struttura organizzativa dell’Osservatorio per le Politiche Sociali (2.2 – D) - Rafforzare il sostegno alla famiglia rispetto alla cura, all’educazione e alla formazione dei
bambini e dei giovani e all’assistenza verso i disabili e gli anziani (2.2 – E)
- Valorizzare il ruolo sociale e la progettualità del mondo giovanile (2.2 – F)
- Valorizzare il carattere di “risorsa” sia nell’ambito familiare sia in quello sociale delle persone anziane (2.2 – G)
- Promuovere una nuova cultura della “diversità” ampliando le opportunità per la realizzazione dei diritti delle persone disabili
(2.2 – H) (1.2 – G)
- Realizzare azioni volte a facilitare l’integrazione degli immigrati, in particolare nella scuola e nel lavoro (2.2 – I) ed il recupero ed il reinserimento dei detenuti nel contesto sociale ( 2.2-C).
La prossima predisposizione del Piano Integrato Sociale Regionale per il periodo 2007–2010, in linea con il Piano Sanitario e con il Piano Regionale di Sviluppo, la sperimentazione in tutte le zone della provincia della “Società della Salute” pongono l'esigenza di affinare le metodologie per il raccordo tra le politiche socio -assistenziali e quelle territoriali e di potenziare il sistema di osservazione per ottenere non solo quadri conoscitivi su base statistica ma anche una conoscenza
“viva” dei fenomeni sociali, delle risorse di cittadinanza attiva e delle espressioni di disagio.
Di conseguenza, le risposte della provincia ai bisogni sociali del territorio, saranno il prodotto di una crescente integrazione di responsabilità e risorse, da realizzare attraverso un partecipato coinvolgimento delle forze istituzionali, sociali, imprenditoriali, dell'associazionismo, del volontariato. L’impegno istituzionale sarà indirizzato principalmente ad estendere ed approfondire tale raccordo, anche in forme innovative, per realizzare un Welfare territoriale sostenibile, a cui concorrano anche le risorse delle famiglie e dei cittadini, al fine di estendere a tutti - e non soltanto alle fasce per definizione più deboli - la possibilità di “progettare la città” ed accedere ai servizi.
3.4.3 – Finalità da conseguire:
Il programma prevede i seguenti obiettivi trasversali:
Partecipazione al Sistema Integrato di interventi e servizi sociali ( 2.2 LETTERA A )
La Provincia, che ha sempre partecipato attivamente all’elaborazione dei Piani Zonali socio-assistenziali, educativi e sociosanitari, concorrendo alla loro attuazione con l’apporto delle proprie competenze e curando il raccordo con i Soggetti del Terzo Settore, si porrà in analogo rapporto sinergico nei confronti delle Società della Salute attraverso la sottoscrizione di singoli accordi di programma . Anche per il 2007-2009 ci si propone l’obiettivo di sviluppare maggiormente il ruolo della Provincia nella raccolta delle esigenze espresse nelle diverse zone e nel coordinamento delle proposte progettuali di diversi soggetti, al fine di razionalizzare le richieste di finanziamento e
“garantire” l’equilibrio fra le zone.
La Provincia di Pisa compartecipa alla realizzazione del sistema integrato dei servizi e degli interventi realizzati da soggetti pubblici e privati del Terzo Settore attraverso la pubblicazione del
“Piano degli interventi di supporto alla progettualità di altri soggetti” (nel 2007 dedicato ai giovani), con il quale, mediante bando pubblico, sono assegnati annualmente finanziamenti appositamente destinati nel bilancio provinciale, in integrazione con i Piani Sociali Zonali.
Potenziamento dell’Osservatorio per le Politiche Sociali (2.2 LETTERA D )
Il Piano di Attività si svilupperà, come ormai da tempo, mediante approfondimenti realizzati all’interno delle cinque aree di attività indicate dalla Regione: Base Dati Informativa, Servizi Sociali, Funzionamenti Societari, Progettazione e Valutazione e Area Promozione e Comunicazione.
Il potenziamento dell’OPS avverrà nel pieno rispetto delle funzioni che la Legge Regionale 41/2005 “Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale”
attribuisce alle Province in tema di monitoraggio, analisi e previsione dei fenomeni sociali, al fine di conseguire una sempre più approfondita conoscenza dell’evoluzione della popolazione pisana sia dal punto di vista delle modifiche strutturali demografiche che dei bisogni emergenti, per prevenire i rischi di fragilizzazione e di esclusione sociale. Per questo l’OPS rafforzerà il già esistente raccordo con l’Osservatorio Regionale, con gli Osservatori Sociali delle Province toscane e con il sistema di Area Vasta in cui è collocato, oltre che, naturalmente, con le Articolazioni Zonali e le Società della Salute della nostra Provincia. In concreto saranno assicurate:
L’implementazione delle fonti statistiche della base informativa attraverso ulteriori acquisizioni di flussi- dati provenienti da Enti e servizi vari, pubblici e privati (ad es. Società della Salute,Anagrafi comunali, Prefettura, Questura,Centri per l’Impiego, INPS, INAIL, Centri di ascolto della Caritas Diocesana di Pisa), in previsione anche di una prima lettura quantitativa e qualitativa delle schede provenienti dal sistema GE.NE.S.I. in fase di sviluppo territoriale.
La collaborazione con l’Università di Pisa, in primo luogo con il Dipartimento di Scienze Sociali ed il Dipartimento di Statitistica e Matematica applicata all’economia, per la messa a sistema delle sezioni conoscitive dell’ Osservatorio sulla povertà, sulla sicurezza, sulla tratta, sulla violenza alle donne, sui giovani e sulle cooperative sociali di tipo B.
La realizzazione del Dossier statistico 2, del Rapporto Sociale 2007 e di ricerche sulle cooperative sociali di tipo B, al fine di fornire anche alle Società della Salute uno strumento di ausilio alla programmazione zonale. L’analisi dei dati e le ipotesi interpretative saranno effettuate in collaborazione con gli amministratori, i tecnici ed i soggetti sociali zona per zona.
Si provvederà sistematicamente alla divulgazione dei risultati ai diversi tavoli di discussione, innanzi tutto fra le Consulte ,al fine di supportare i processi decisionali e la programmazione
La partecipazione ad iniziative interprovinciali, regionali e nazionali sia come OPS provinciale che di Area Vasta.
L’aggiornamento del sito Web del Servizio Politiche Sociali, attraverso la pubblicazione di Atti, Regolamenti, Protocolli di Intesa e studi dell’Osservatorio.
Promozione e supporto ai soggetti del Terzo Settore ( 2. 2 LETTERA C )
La promozione ed il supporto ai soggetti del Terzo Settore, al fine di agevolarne il ruolo nel sistema integrato di interventi e servizi sociali ed acquisirne le capacità conoscitive e propositive, sarà perseguita estendendo gli ambiti di collaborazione, in base alle indicazioni delle consulte provinciali, sostenendone la progettualità (sia finanziariamente che con interventi formativi) e diffondendone la conoscenza sul territorio per consentirne lo sviluppo e per sensibilizzare i giovani alle tematiche della solidarietà sociale. A tale fine si provvederà a garantire la visibilità alle associazioni di volontariato,di promozione sociale, alle cooperative sociali iscritte alla sezione provinciale dei rispettivi registri curando gli aggiornamenti delle relative “ Guide”, già esistenti, e della banca dati sul sito .
L’attività rispetto alle organizzazioni del Terzo Settore, con riferimento alla normativa specifica, alle indicazioni dello Statuto provinciale ed al programma di legislatura, continuerà ad articolarsi su diversi livelli:
- la gestione dei registri regionali dell’associazionismo e del volontariato e dell’albo delle cooperative sociali, per i quali la Provincia provvede alle iscrizioni, alle cancellazioni e alla revisione annuale, verificando il mantenimento delle condizioni che ne hanno determinato l’iscrizione;
- il coordinamento, la valorizzazione e il sostegno, che consistono principalmente nel costituire le condizioni che consentano ai soggetti operanti nel terzo settore di esprimere pienamente la propria progettualità e di migliorare la propria operatività.
Per questo è importante l’impegno nella formazione e l’aggiornamento di dirigenti ed operatori del Terzo settore: in questo la Provincia collaborerà con gli enti preposti (CESVOT provinciale e
regionale) nell’organizzazione di corsi di formazione sulla base di un apposito protocollo già stipulato nel 2006. Promuoverà anche la partecipazione degli enti locali per sviluppare quella rete necessaria per l’attuazione del principio di sussidiarietà previsto nella realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.
Proseguirà l’organizzazione di attività di approfondimento di specifiche tematiche all’interno dei Gruppi di Lavoro costituiti con i rappresentanti di ciascuna delle Consulte e di enti titolari di competenze negli stessi ambiti, mettendo a disposizione materiali di documentazione, esperti, nonché forme di pubblicizzazione dei risultati del lavoro svolto.
Anche per l’anno 2007 e seguenti sono previste iniziative pubbliche sulla cooperazione sociale, sul volontariato, sulla condizione anziana, sulle modalità di attuazione dei diritti di cittadinanza dei portatori di handicap, nonché iniziative per la valorizzazione dell’associazionismo femminile e per la prevenzione delle dipendenze: nello specifico saranno organizzati seminari sulle tematiche connesse alle Pari Opportunità. Tali interventi saranno co-progettati con le pubbliche amministrazioni ed i soggetti del Terzo Settore e realizzati in accordo con le Società della Salute.
Promozione di nuove forme di partecipazione e comunicazione sociale ( 2.1 LETTERA E ) Questo obiettivo sarà realizzato principalmente attraverso l’aggiornamento del sito Web ed il costante rapporto con i mass-media e con tutti i soggetti che sul territorio producono “editoria sociale”. Saranno sviluppate ulteriormente le fasi preliminari alla pubblicazione del primo “Bilancio Sociale”.
Con riferimento agli impegni assunti nel programma di legislatura si prevede la prosecuzione e, compatibilmente con le risorse utilizzabili, lo sviluppo delle iniziative per la promozione dei diritti di cittadinanza nei seguenti ambiti:
Famiglia (2.2 lettera E ) ed Infanzia ( 2.2 lettera B)
La Famiglia rappresenta uno dei punti cardine del sistema integrato dei servizi e degli interventi realizzati in ambito sociale. Il tema delle politiche familiari è infatti strettamente connesso con le problematiche legate all’infanzia, all’adolescenza, alle donne, ai disabili ed agli anziani. In tale prospettiva saranno sviluppati e sostenuti specifici progetti volti al miglioramento della qualità della vita dell’intero nucleo familiare e riferiti ai suoi singoli componenti. Sarà approfondita l’analisi delle dinamiche che comportano rischi di fragilizzazione; sarà sostenuta l’attività degli specifici tavoli interistituzionali (es.: minori, donne e violenza, prostituzione, anziani soli) attraverso i quali si può realizzare l’integrazione degli interventi preventivi e riparativi; proseguirà la compartecipazione e il reperimento di finanziamenti per specifici progetti finalizzati alla prevenzione dell’istituzionalizzazione attraverso il potenziamento dei servizi di sostegno alla famiglia.
Gli interventi a favore dei minori previsti per l’anno 2007 si inquadrano negli obiettivi di carattere generale che l’Amministrazione vuole perseguire nell’ambito delle politiche per la popolazione più giovane, quali la diffusione della cultura dell’Infanzia e dell’Adolescenza e l’attuazione di buone pratiche affinché siano affermati sull’intero territorio i diritti dei bambini/e e degli adolescenti.
Sono in programma interventi di sostegno riferibili ai bambini ospedalizzati,ai neonati prenatali e alle loro famiglie. L’intento è quello di consolidare gli obiettivi finora raggiunti anche attraverso la continuità e la coerenza dei programmi e delle azioni che verranno attuati.
Giovani ( 2.2 Lettera F )
Le politiche giovanili rappresentano uno dei nodi centrali dell’azione che sarà mirata a promuovere e favorire nuove forme di partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica della realtà in cui vivono, offrendo loro opportunità per esprimersi e per confrontarsi su interessi e tematiche comuni.
La Consulta provinciale dei Giovani sarà uno strumento fondamentale da sviluppare e potenziare nella sua capacità di coinvolgimento e di proposta, nonché di realizzazione di diversi progetti ed iniziative.
Per la prima volta si guarda ai giovani come risorsa, non solo come disagio valorizzando le politiche delle istituzioni locali alle quali la Provincia può offrire un supporto tecnico per costruire una rete e riprendere con forza la funzione di coordinamento e di indirizzo che vuole portare ad organicità i vari interventi oggi divisi fra diversi soggetti competenti, superando la frammentazione e la messa a sistema delle numerose esperienze che caratterizzano le pubbliche amministrazioni ed il Terzo Settore. Le azioni sostenute nella programmazione triennale per i giovani riguardano i macro-ambiti dell’informazione, della partecipazione dei giovani alla vita sociale, il monitoraggio sul territorio provinciale delle iniziative e realtà esistenti.
Al fine di prevenire il disagio giovanile proseguiranno i progetti “Scuola Aperta” per ampliare le opportunità che gli Istituti scolastici possono offrire ai ragazzi ed ai giovani del territorio mettendo a disposizione spazi ed esperti al di fuori dell’orario scolastico, “Educazione alla Solidarietà” in collaborazione con i soggetti del Terzo Settore, e “Prevenzione delle dipendenze”.
Si organizzano giornate tematiche, anche nelle scuole, per la prevenzione HIV in collaborazione con organizzazioni del Terzo Settore. Inoltre la Provincia è socio fondatore della Fondazione Charlie Telefono Amico che da anni segue il disagio giovanile in tutti i suoi aspetti.
Disabili ( 2.2 Lettera H – 1.2 Lettera G )
L’impegno nei confronti delle persone con disabilità, in particolare per abbattere le barriere culturali che si frappongono alla loro piena integrazione nella vita quotidiana, proseguirà con la stessa intensità, dal momento che l’attuazione dei diritti di cittadinanza in questo campo è ancora molto limitata.
Si continueranno ad affrontare, insieme alla Consulta Provinciale ed approfondendole in specifici gruppi di lavoro, le problematiche ancora aperte rispetto alle opportunità di formazione– istruzione, orientamento e lavoro, uso del tempo libero, prospettive di autonomia anche dopo la scomparsa dei genitori oltre che quelle della casa, dell’accessibilità di edifici e spazi, dei servizi di trasporto e quanto emergerà dai tavoli.
Su queste tematiche occorre intensificare l’impegno sul piano culturale e propositivo; un piccolo ma significativo segnale in questo senso è la presenza, sostenuta dalla Provincia, di un interprete del linguaggio dei segni durante le riunioni della Consulta per l’Handicap, prassi che si cercherà di allargare alle più rilevanti occasioni pubbliche. In linea generale, per conseguire l’obiettivo della piena integrazione è essenziale mettere in comunicazione i vari ambiti di programmazione impegnati verso i disabili, in particolare i settori sociali e assistenziali con quello relativo alla formazione e lavoro, anche costruendo nuovi modelli di intervento, come previsto dal progetto RAIL (Equal) che sviluppa una rete di appoggio all’inserimento lavorativo delle fasce deboli attraverso l’integrazione delle politiche e dei servizi del sociale e del lavoro. A tale proposito la diffusione dei risultati del progetto RAIL e il “mainstreaming” orizzontale e verticale saranno portati avanti dal progetto Equal-Azione 3 denominato Speiro nel corso del 2007 e dell’inizio del 2008.Altrettanto importante è documentare e pubblicizzare le “buone pratiche” messe in atto dai Comuni e dai soggetti del Terzo Settore al fine di diffonderle sul territorio provinciale. E’ stata più volte evidenziata l’esigenza di una maggiore continuità tra formazione scolastica, preformazione, formazione professionale, orientamento e lavoro, obiettivo del programma di legislatura. Per quanto riguarda il diritto all’educazione e all’istruzione si lavorerà al rinnovo dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2004, di cui è stata realizzata e distribuita una versione facilitata ad uso delle famiglie e degli operatori. Sono inoltre sostenuti i progetti promossi dall’Unione Italiana Ciechi per i non vedenti e dall’Ente nazionale Sordomuti per i non udenti volti a rinforzare le capacità dei soggetti interessati e a migliorarne l’autonomia e le possibilità di comunicazione. La Provincia, di concerto con la Consulta, valuterà i progetti da presentare nell’ambito dei programmi di iniziativa regionale finalizzati al miglioramento della qualità della vita dei disabili.
Sarà data prosecuzione ai progetti già avviati nell’ambito della collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa
A seguito dell’iniziativa di divulgazione della nuova normativa riguardante la tutela di persone con ridotta autonomia, anche sul piano decisionale, è stata rilevata l’opportunità di formare le persone
che potranno svolgere il ruolo di “Amministratore di Sostegno.A seguito dei seminari introduttivi svolti nel mese di novembre 2006, la Provincia, di concerto con la Consulta dell’Handicap, continuerà l’impegno in tal senso.
Anziani (2.2 Lettera G )
Sarà perseguita la valorizzazione della condizione anziana non solo sul piano culturale ma anche con un impegno di progettazione che consenta il potenziamento e la qualificazione dei servizi rivolti a migliorare la mobilità, l’autonomia e la permanenza nel proprio contesto familiare e sociale.
Detenuti ( 2.2 Lettera C )
I vari interventi da anni promossi per contribuire al lavoro finalizzato al recupero e al reinserimento dei detenuti nel contesto sociale dovranno sempre più configurarsi come un sistema. Dovrà essere ulteriormente approfondita l’integrazione fra gli interventi promossi dai diversi assessorati sia della Provincia che dei Comuni e dovrà essere ricercato e sostenuto l’apporto di altre componenti (scuola , organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, organizzazioni bancarie). Questo tipo di approccio sarà facilitato grazie al Protocollo sottoscritto nel 2005 dalla Provincia, dalla Direzione della Casa Circondariale di Pisa, dal CSSA, oggi UEPE, dal Consiglio cittadino per le Pari Opportunità.
Proseguirà il supporto della Provincia ai progetti promossi da Cooperative, Organizzazioni di volontariato e Associazioni di promozione sociale in collaborazione con le direzioni della Casa Circondariale di Pisa e della Casa Penale di Volterra e con il UEPE e finalizzati ad orientare ed impegnare detenuti ed ex detenuti in attività lavorative, culturali e di formazione. Particolare rilievo assumerà la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra la Provincia (Assessorato al Sociale ed Assessorato al lavoro), l’ UEPE, la Società della Salute pisana, l’AUSL5 per favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei detenuti a fine pena, in trattamento esterno o che abbiano beneficiato dell’indulto
Proseguirà inoltre il progetto “odontotecnici nel Sociale” in collaborazione con l’Istituto I.P.S.I.A.
Fascetti, l’Azienda USL 5 e la Casa Circondariale di Pisa per la fornitura, ai detenuti che ne hanno necessità, di protesi dentarie prodotte dagli studenti del corso di qualifica per “odontotecnici” con il duplice obiettivo di sensibilizzare i giovani studenti ad un impegno verso chi vive particolari difficoltà e di venire incontro ai detenuti meno abbienti bisognosi di protesi.
Immigrati (2.2. Lettera I )
Attraverso l’Istituzione Centro Nord-Sud, che annualmente elabora un programma sottoposto all’approvazione del Consiglio Provinciale, saranno realizzati progetti di cooperazione allo sviluppo e finalizzati al miglioramento dell’ integrazione sociale dei cittadini immigrati, anche attraverso il coordinamento degli interventi dei diversi soggetti istituzionali e del privato sociale impegnati nei confronti degli immigrati. Proseguirà l’attività del Tavolo Immigrazione, sia attraverso lo sviluppo delle azioni comprese nel progetto Welcome- Fase 2, avviato nel 2003 su finanziamento della Regione Toscana, sia con le “azioni di sistema” previste dal progetto RAIL- Rete di Appoggio per l’Inserimento Lavorativo, finanziato dal F.S.E., che sarà orientato all’inserimento lavorativo di persone immigrate.
Per il complesso delle finalità sopra illustrate si prevedono spese nei seguenti campi:
3.4.4 – Risorse umane da impiegare:
Attualmente l’organico del servizio comprende:
n. 4 unità di categoria D
n. 1 unità di categoria C (a tempo determinato)
n. 3 unità di categoria B (di cui 1 part-time, appartenente alle “categorie protette” )