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La programmazione didattica

Per la stesura della programmazione è necessario acquisire informazioni dalla famiglia, dall’Istituto Comprensivo di provenienza e dalla NPI di riferimento e attivare un iniziale periodo di osservazione e di verifica delle abilità possedute dall’alunno.

Partendo dalla programmazione educativo-didattica dell’istituto, riferita alla classe d’appartenenza

dell’alunno disabile, gli insegnanti e gli educatori/tutor stabiliscono

gli obiettivi trasversali comuni a tutte le discipline e gli obiettivi specifici individualizzati. Nella programmazione dovranno essere esplicitate anche la metodologia e le modalità organizzative degli interventi.

La scuola, sulla base della Legge quadro del 5 febbraio 1992, n. 104 e delle modifiche introdotte dalla legge 8 marzo 2000, n. 53 del DL 26 marzo 2001, n. 151, prevede:

a) una programmazione per alunni diversamente abili ma comunque in grado di seguire il percorso curricolare che definisca:

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▪ obiettivi minimi stabiliti nelle varie discipline ma globalmente rapportabili od equipollenti a quelli della classe, a seconda delle potenzialità e delle capacità dell’alunno;

▪ semplificazione dei contenuti disciplinari funzionale al raggiungimento degli obiettivi minimi della classe;

▪ utilizzazione degli insegnanti di sostegno;

▪ eventuale presenza di tutor.

Tale tipologia di programmazione prevede il conseguimento, al termine del percorso scolastico, del Diploma.

b) Una programmazione per alunni diversamente abili con un ritardo cognitivo tale da essere di impedimento per seguire il percorso curricolare che definisca:

Primo biennio:

▪ percorso con obiettivi differenziati (P.E.I.), ma legato il più possibile alle attività svolte dal gruppo classe per favorire l’integrazione dell’allievo;

▪ obiettivi didattici differenziati, adeguati al livello cognitivo dell’alunno e alle sue potenzialità, ma mirati all’acquisizione/consolidamento delle abilità di base sia in ambito linguistico che logico-matematico;

▪ obiettivi di tipo operativo sull’uso del computer (anche con attività individualizzate in laboratorio);

▪ obiettivi socio-educativi che portino l’alunno ad interagire in maniera adeguata sia con i coetanei sia con gli adulti, nel rispetto degli altri e delle regole sociali;

▪ insegnanti di sostegno, educatori e tutor che collaborino con gli insegnanti curricolari per favorire il perseguimento degli obiettivi cognitivi ed educativi.

Secondo biennio e quinto anno:

▪ obiettivi di tipo pratico-operativo da raggiungersi attraverso attività pratiche: uso del computer per la produzione di documenti utili alla classe o alla scuola, attività pratiche da svolgersi in segreteria e/o in biblioteca, eventuali percorsi integrati scuola-lavoro;

▪ progetti personalizzati relativi all’organizzazione delle attività pratiche e volti al raggiungimento del maggior grado di autonomia personale;

▪ obiettivi cognitivi di consolidamento e potenziamento delle competenze acquisite nel biennio e di ampliamento delle conoscenze culturali di base;

▪ collaborazione tra insegnanti di sostegno, educatori e tutor ed insegnanti curricolari per favorire il perseguimento degli obiettivi operativi, cognitivi ed educativi.

Tale tipologia di programmazione NON prevede il conseguimento, al termine del percorso scolastico, del diploma bensì di un Attestato di Certificazione di Competenze.

Pianificazione delle attività a favore degli alunni disabili

SETTEMBRE:

● i nuovi docenti vengono informati riguardo gli alunni disabili già presenti in Istituto;

● viene convocato un Consiglio di classe straordinario per gli alunni disabili in ingresso con la presenza del coordinatore della classe e dell’insegnante di sostegno dell’Istituto Comprensivo di provenienza dell’alunno, degli insegnanti curricolari e dell’insegnante di sostegno del nostro Istituto;

si occupa dell’organizzazione il docente funzione strumentale per l’integrazione degli alunni disabili;

METÀ SETTEMBRE:

● conoscenza dell’alunno, predisposizione e attuazione delle opportune strategie da parte di ogni docente; FINE OTTOBRE/INIZIO NOVEMBRE:

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● convocazione GLHO con la partecipazione di tutti i docenti dei rispettivi C.d.C., dell’educatore assistenziale e/o del tutor, della famiglia, degli operatori

NPIA e di eventuali altri operatori coinvolti a vario titolo nel progetto relativo all’alunno, ad esempio i responsabili della formazione professionale;

ENTRO METÀ NOVEMBRE:

● redazione del PEI congiuntamente agli operatori AUSL, ai docenti curricolari e di sostegno, agli educatori, alla famiglia;

● redazione del PDF congiuntamente dagli operatori AUSL, ai docenti curricolari e di sostegno, alla famiglia, se l’alunno è in ingresso;

FINE NOVEMBRE:

● convocazione del GLH di Istituto per accogliere proposte di intervento nell’anno scolastico corrente a sostegno anche dell’integrazione degli alunni diversamente abili e per condividere i progetti proposti e attivati dal nostro Istituto;

FEBBRAIO/MARZO:

● convocazione del GLH per verificare l’andamento dei progetti in corso, il livello di integrazione degli studenti all’interno dell’Istituto, per comunicare le caratteristiche dei ragazzi disabili iscritti per l’a.s. successivo e pianificare gli interventi, le richieste di personale e gli acquisti di materiali.

CDC DI MAGGIO:

● Verifica del PDF e del PEI e dei progetti in esso contenuti; CDC DI GIUGNO:

● stesura e ratifica della relazione conclusiva.

Criteri condivisi per la predisposizione dei piani educativi individualizzati (PEI) Scelte didattiche

● Ripetere più volte i concetti di base e le parole chiave di un argomento trattato, sia alla fine della lezione che all’inizio della successiva.

● Verificre precocemente l’acquisizione dei contenuti principali, sia con domande orali, sia con brevi test Vero/Falso (che consentono di monitorare le nuove acquisizioni).

● Effettuare sintesi attraverso schemi o mappe da realizzare con gli studenti (favoriscono la memorizzazione e il richiamo dei concetti attraverso il canale visivo (particolarmente agevole per soggetti con disturbi specifici di letto-scrittura), disegni e immagini. La memoria visiva risulta molto più efficiente di quella puramente linguistica.

● Interrogazioni programmate eventualmente utilizzando presentazioni in power point.

● Uso di mappe concettuali, schemi, parole chiave.

● Utilizzare supporti audio-visivi e LIM.

● Ridurre e semplificare, ove necessario, la programmazione.

Le verifiche:

● Brevi ● Focalizzate ● Esplicite ● Programmate

Pianificazione delle attività di comunicazione alle famiglie degli alunni con disabilità ENTRO METÀ SETTEMBRE:

● incontro con la famiglia dell’alunno in ingresso

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● Incontro per accordi iniziali per alunni già presenti in istituto FINE OTTOBRE/INIZIO NOVEMBRE:

● GLHO GENNAIO:

● Incontro per orientamento con le famiglie degli alunni di terza media APRILE/MAGGIO:

● Incontro di verifica sui risultati raggiunti

● Incontri con gli insegnanti di sostegno e le famiglie dell’Istituto Comprensivo di provenienza dello studente in ingresso l’anno successivo DURANTE TUTTO L’ANNO SCOLASTICO:

● Contatti telefonici

● Comunicazioni scritte

● Incontri con i genitori qualora emergano problemi improvvisi

● In alcuni casi incontri giornalieri/settimanali/mensili di verifica

Normativa di riferimento: Legge 104/1992

MIUR http://archivio.pubblica.istruzione.it/argomenti/handicap_new/norme_argomenti.shtml Tecnologie per disabili nella scuola http://handitecno.indire.it/

Ufficio Scolastico Regionale Emilia Romagna http://ww3.istruzioneer.it/category/diritto-allo-studio/integrazione-handicap-e-dsa

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ALLEGATI AL PTOF (parte annuale deliberata in assetto