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PREVENZIONE: UN INTERVENTO NELLE SCUOLE

1.3.2 Promozione del consumo di frutta e verdura

Gli alimenti che derivano da piante, in particolare frutta e verdura, sono importanti fonti di componenti nutritive e non nutritive, implicate entrambe nel mantenimento dello stato di salute e nella prevenzione contro malattie croniche. Frutta e verdura sono estremamente importanti per la nutrizione umana; all‟interno di questi alimenti si concentrano vitamine e minerali, elettroliti, fibra e composti bioattivi che sembrano avere un ruolo nella prevenzione di patologie croniche e invalidanti (Pem e Jeewon 2015). Una delle più recenti ed importanti conoscenze riguarda il fatto che promuovendo il consumo di frutta e verdura senza eliminare o sostituire il consumo di altri alimenti, sembrerebbe non avere conseguenze sull‟aumento di peso e potrebbe quindi avere un ruolo nel mantenimento dello stato

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di salute (Mytton et al., 2014). Nonostante le evidenze che emergono da numerose ricerche descrivono i benefici nel consumo di frutta e verdura il consumo di questi alimenti in diversi parti del mondo rimane sotto le quantità minime suggerite, pari a 400 g/die (WHO 2004).

Le linee guida raccomandano il consumo tra frutta e verdura 5 volte al giorno, ma numerosi adulti e bambini non tengono conto di queste informazioni. In Italia, i dati che emergono da indagini osservazionali come OKkio alla SALUTE fanno notare che i genitori non sempre sono in grado di fornire spuntini adeguati dal punto di vista nutrizionale. Spesso l‟attitudine a consumare una merenda non bilanciata è collegata ad un aumento dello stato ponderale del bambino. Uno dei più recenti fatti che espone con preoccupazione l‟Organizzazione mondiale della sanità afferma che un insufficiente consumo di frutta e verdura potrebbe determinare un possibile rischio che si oppone alla prevenzione di disabilità e morte. Sembrerebbe infatti che il 4,4% delle malattie possa derivare dal una carenza di frutta e verdura nelle diete della popolazione europea (WHO 2003).

Aumentano quindi le evidenze legate al fatto che strategie salutari quali consumare abitualmente frutta e verdura gioca un ruolo importante nell‟originare patologie croniche, specie legate all‟alimentazione (Liu, 2013).

Mangiare quotidianamente frutta e verdura significa apportare al fisico vitamine e minerali che sono importanti nel coadiuvare moltissime reazioni biochimiche che avvengono nel nostro organismo per il mantenimento di uno stato fisiologico. Da qui si può capire come il consumo di frutta e verdura può servire per colmare le carenze vitaminiche (Kaganov et al. 2015), molto frequenti in ogni popolazione. All‟interno di frutta e verdura, ma anche di cereali integrali, sono stati trovati oltre 5000 composti bioattivi tra composti fenolici, alcaloidi, composti solforati e composti azotati, i fitosteroli e i carotenoidi (Liu, 2013). Il consumo dell‟intero fitocomplesso contenuto nella frutta e nella verdura è in grado di avere un‟attività maggiore rispetto al singolo componente preso tal quale. Questa affermazione indica come l‟integrazione con i semplice alimenti sia in grado di essere preventiva verso morbidità legate all‟alimentazione (Kris-Etherton et al. 2002). L‟attività antiossidante di questi composti è implicata nel processo di protezione e prevenzione verso i tumori; è stato studiato che il basso consumo di frutta e verdura possa essere

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implicato nel causare alcuni tumori, specie il cancro al colon rettale, ai polmoni e allo stomaco (Parkyn e Boyd, 2011).

L‟alimento intero contiene altri nutrienti che aiutano ad assimilare e metabolizzare questi composti; la fibra in generale è un importante componente di frutta e verdura. È stato studiato come la fibra possa avere un ruolo coadiuvante l‟assorbimento di questi composti antiossidanti che a causa di interazioni con altre componenti nel piccolo intestino potrebbero essere eliminati invece che assorbiti (Palafox-Carlos, Ayala-Zavala e González-Aguilar, 2011).

Nonostante frutta e verdura sono considerati una unica categoria alimentare che condivide all‟incirca gli stessi benefici sulla salute e la composizione in termini di nutrienti, le componenti bioattive di frutta e verdura e i nutrienti sono variabili all‟interno dei due gruppi e in ogni alimento (Liu, 2013). Tipicamente la frutta deve quasi interamente il suo contributo calorico alla presenza di zuccheri semplici. Mangiare però frutta vuol dire anche apportare fibra dietetica e vitamine e sali minerali. D‟altra parte la verdura contiene più fibra e proteine, oltre che importanti minerali e vitamine (WCRF/AICR, 1997).

Dovrebbe essere indispensabile costruire sani comportamenti alimentari presto nella vita, ma diversi studi evidenziano come sia difficile aggiungere nella dieta dei bambini la frutta e la verdura. Esistono numerosi studi che valutano approcci di intervento diversi, ma ancora non è possibile ricavare un metodo univoco (Hodder et al., 2017). Le esperienze alimentari hanno un effetto marcato sulle preferenze dei bambini e studi affermano che se sviluppate presto hanno un influenza sul lungo periodo (Nicklaus e Remy, 2013).

1.3.2.1 Apporto di frutta e verdura e gestione del peso corporeo

La frutta e la verdura costituiscono degli ottimi alimenti per mantenere lo stato di salute e per la prevenzione di numerose patologie croniche.

In particolare il loro consumo influisce positivamente sul controllo e la gestione del peso corporeo perché quantità raccomandate di frutta e verdura apportano all‟organismo fibra dietetica, micronutrienti importanti e composti bioattivi. Inoltre, per l‟elevata presenza di acqua (quasi l‟80% dell‟alimento) e fibra, hanno una scarsa densità energetica; ne deriva che sono alimenti sazianti che apportano un numero

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ridotto di calorie. Nello studio di Bell e colleghi (1998), per 2 giorni sono stati monitorati i quantitativi di cibo ingeriti di tre gruppi di donne con diversi menù: basso, medio e alto contenuto calorico, con un maggiore apporto di verdura nei primi rispetto all‟ultimo. Dallo studio risulta che, nonostante le calorie introdotte dai tre gruppi di donne fossero diverse, la quantità di cibo ingerita risulta pressoché simile nei diversi gruppi. L‟assunzione di cibi a bassa densità energetica promuove uno stato di sazietà, reduce quindi la fame e diminuisce l‟energia introdotta (Yao and Roberts in 2001). È possibile quindi bilanciare un regime alimentare inserendo frutta e verdura per ridurre la densità energetica giornaliera, in modo da aumentare la quantità energetica di cibo che può essere consumata in un certo intervallo di calorie. Zuccheri e carboidrati nella frutta e nella verdura vengono metabolizzati a glucosio; la velocità con cui una certa quantità di carboidrati viene convertita alla forma utilizzabile per il nostro organismo determina l‟impatto che i diversi alimenti hanno sulla glicemia (Wolever et al. 1985). Chiaramente un polisaccaride con una struttura complessa sarà in grado di determinare in innalzamento della glicemia minore rispetto al monomero. L‟indice glicemico di frutta e verdura è variabile, è relativamente alto per banane, carote e patate, mentre è basso per le mele e le pere, ma anche all‟interno dello stesso frutto varia a seconda del grado di maturità e di conservazione della frutta (Atkinson, Foster-Powell e Brand-Miller 2008). Gli zuccheri semplici all‟interno della frutta sono stati sempre visti positivamente, poiché nel frutto intero c‟è sempre un modesto contenuto di fibra; di conseguenza il consumo del frutto intero, al contrario del solo succo, risulterebbe in una risposta glicemica meno marcata e in un ruolo protettivo dell‟insulino- resistenza che precederebbe il diabete mellito (WHO 2003; Muraki et al. 2013). D‟altra parte il consumo dei succhi di frutta, per il suo ridotto contenuto di fibra potrebbe essere considerato un alimento che favorirebbe l‟insorgenza dell‟intolleranza verso il glucosio (Pereira e Fulgoni 2010; Eshak et al. 2013), anche se Shultz e colleghi (2007) affermano che non ci sono ancora abbastanza evidenze sull‟azione migliorativa della fibra sullo stato diabetico. Preferire frutta e verdura con un IG medio basso permette di ottenere in ogni caso un effetto saziante dal loro consumo; la bassa densità energetica e il rallentamento dell‟assorbimento dei polisaccaridi contenuti in questi alimenti è uno dei principali meccanismo implicati nel controllo

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della sazietà, oltre che alla presenza di fibra dietetica solubile e insolubile (Brand- Miller et al. 2002).

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