Prot. n. 1764/11/PG
D E C R E T O
Visto il decreto n. 147/91 dell’8 dicembre 1991 con il quale il mio Predecessore costituiva la Consulta per l’apostolato dei laici diocesana e ne promulgava lo Statu-to;
visto il nuovo Statuto promulgato ad experimentum con decreto prot. n. 34/07 del 27 maggio 2007,
vista la richiesta di modifica dello Statuto presentata dall’attuale Presidente, sign. Giuseppe Pagotto, con lettera del 28 marzo 2011;
con il presente decreto
promulgo lo Statuto della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali secondo il testo qui allegato.
I vincoli di comunione tra le diverse aggregazioni e la partecipazione all’unica missione affidata da Cristo alla sua Chiesa, portino la Consulta ad accogliere il mio sentito appello a cooperare nel “cantiere” aperto in Diocesi, per “rendere la nostra esperienza di fede un’esperienza di ‘adulti in una chiesa adulta’” (lettera pastorale “Una meraviglia ai nostri occhi”, nn. 37-38).
Treviso, 15 ottobre 2011
✠ GIANFRANCOAGOSTINOGARDIN OFM Conv.
Arcivescovo-Vescovo di Treviso don DANIELEFREGONESE
Vice-Cancelliere Vescovile
Allegato n. 1 al Prot. n. 1764/11/PG
DIOCESI DITREVISO
Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali
STATUTO
Art. 1 - NATURA
Nella Diocesi di Treviso è costituita la Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali, con sede a Treviso in via Longhin, 7.
E’ un organismo di incontro e di riferimento delle associazioni, dei movi-menti e dei gruppi ecclesiali di apostolato dei laici presenti nella Chiesa trevi-giana.
Art. 2 - FINALITÀ
La Consulta responsabilmente si propone di favorire tra le aggregazioni lai-cali ecclesiali:
- la reciproca conoscenza e stima, il dialogo, la valorizzazione dei diversi cari-smi, la comunicazione di esperienze in un clima di fraternità per la comunio-ne e l’arricchimento spirituale1;
- il confronto di idee e di valutazioni alla luce della parola di Dio e del Magiste-ro, la maturazione di un pensiero comune su particolari problemi sociali ed ec-clesiali, soprattutto concernenti il rapporto Chiesa-Mondo;
- la promozione, se necessario, di iniziative comuni di sensibilizzazione per so-stenere l’impegno di testimonianza del laico nei diversi ambienti di vita2; - il coinvolgimento delle aggregazioni nella vita della Diocesi e la loro
collabo-razione ai piani e ai programmi pastorali diocesani, secondo la natura e i fini di ciascuna3.
1 Cf Codice di Diritto Canonico, cann. 323 §2, 328.
2 Cf CONCILIOVATICANOII, decr. Apostolicam Actuositatem, nn. 6-7.
3 Cf CONCILIOVATICANOII, cost. Lumen Gentium, n. 37; COMMISSIONE EPISCOPALE PER L’APOSTO
-LATO DEI LAICI DELLACEI, Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti, associazioni, 22 maggio 1981, n. 20 Ba; COMMISSIONE EPISCOPALE PER IL LAICATO DELLACEI, nota pastorale Le aggrega-zioni laicali nella Chiesa, 29 aprile 1993.
Art. 3 - COMPOSIZIONE
La Consulta è formata dalle aggregazioni, con diffusione diocesana, di ispi-razione cristiana, riconosciute dall’Autorità ecclesiastica4, che ne abbiano fat-to richiesta scritta al Vescovo. La domanda5di ammissione va rinnovata ogni quattro anni.
La cessazione di appartenenza avviene per dimissioni o per decadenza, sta-bilita dalla Presidenza con delibera motivata.
Il Vescovo partecipa alle riunioni della Consulta in occasioni particolari, e comunque ogni volta lo ritenga opportuno. Normalmente è rappresentato dal Delegato vescovile per la pastorale che è membro di diritto della Con-sulta e della Presidenza.
a) L’Assemblea della Consulta è formata dai rappresentanti delle aggregazioni, possibilmente il responsabile o un suo delegato. Se un rappresentante è im-possibilitato a partecipare ad una riunione dell’Assemblea, il responsabile dell’aggregazione farà intervenire un sostituto, previo avviso alla Presidenza.
I rappresentanti esplicano il loro mandato per un quadriennio, salvo avvi-cendamento all’interno delle aggregazioni.
Possono essere riconfermati per un secondo quadriennio.
L’assenza ingiustificata per 2 volte consecutive, comporta la decadenza. I rap-presentanti si impegnano a mantenere vivi i contatti tra la Diocesi e la propria aggregazione.
b) L’Assemblea ha i seguenti compiti:
- definire il programma della Consulta e verificarne l’esecuzione;
- approvare eventuali documenti che esprimono gli orientamenti della Con-sulta;
- proporre al Vescovo, tramite il Delegato vescovile, tre nominativi per la no-mina del Presidente, alla scadenza del suo mandato, scegliendoli anche al
4 Si veda Codice di Diritto Canonico, can. 216; GIOVANNIPAOLOII, es. ap. Christifideles laici, n.
31, COMMISSIONE EPISCOPALE PER L’APOSTOLATO DEI LAICI DELLACEI, Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti, associazioni, nn. 15, 19-20.
5 Unitamente alla domanda, la prima volta va allegato lo Statuto. Successivamente lo Statu-to va ripresentaStatu-to, qualora vengano apportate delle modifiche.
di fuori dell’Assemblea, purché appartenenti ad una delle aggregazioni componenti la Consulta;
- eleggere tre rappresentanti per la Presidenza;
- suggerire al Vescovo modifiche al presente Statuto.
c) L’Assemblea è normalmente convocata tre volte per ogni anno pastorale. Può essere riunita in via straordinaria su richiesta scritta di almeno 1/3 dei suoi componenti.
Le riunioni seguono l’o.d.g. stabilito dalla Presidenza che lo invia per tempo a ciascun membro. E’ opportuno che gli argomenti all’o.d.g. vengano discus-si all’interno delle discus-singole aggregazioni.
d) Quando è necessaria una votazione, occorrerà sempre la maggioranza dei 2/3 degli aventi diritto e presenti.
Art. 6 - LAPRESIDENZA
La Presidenza è composta da sei membri: il Presidente, di diritto il Vicario epi-scopale (o Delegato vescovile) per il coordinamento della pastorale diocesana, i tre rappresentanti eletti dall’Assemblea e il Segretario. Dura in carica quattro an-ni e i suoi componenti possono essere rieletti per un secondo mandato.
Su invito del Presidente si riunisce almeno ogni trimestre e, comunque, prima di ciascun incontro dell’Assemblea.
La Presidenza svolge i seguenti compiti:
- preparare le Assemblee, stabilirne l’o.d.g., anche raccogliendo i suggerimenti di singoli rappresentanti o di responsabili di aggregazioni;
- stendere eventuali comunicati stampa;
- promuovere l’attuazione delle decisioni assembleari;
- tenere i collegamenti con gli altri organismi di pastorale, con le singole aggre-gazioni e con la Consulta del Triveneto;
- promuovere e seguire i lavori di eventuali Commissioni da lei istituite, e ap-provate dall’Assemblea, per l’approfondimento di determinate tematiche;
- invitare esperti all’Assemblea.
Art. 7 - IL/LAPRESIDENTE
Presidente della Consulta è un/a laico/a, nominato/a dal Vescovo e scelto tra i tre nominativi proposti dall’Assemblea. Rimane in carica quattro anni e può es-sere rieletto per un secondo mandato.
I suoi compiti sono:
- convocare e presiedere la Presidenza e l’Assemblea;
- curare il permanente contatto con il Vescovo;
- nominare il Segretario;
- dare esecuzione alle delibere della Presidenza;
- rappresentare la Consulta nel Consiglio pastorale diocesano e presso altri or-ganismi, su mandato della Presidenza.
Art. 8 - ILSEGRETARIO
Il Segretario è nominato dal Presidente ed ha i seguenti compiti:
- redigere i verbali dell’Assemblea e della Presidenza, di cui diventa membro senza diritto di voto;
- tenere aggiornati e in ordine gli atti nell’archivio;
- far pervenire per tempo alle aggregazioni la lettera di convocazione delle ri-unioni;
- predisporre i materiali necessari per i lavori dell’Assemblea e della Presiden-za.
Art. 9 - FINANZIAMENTO
Le spese relative al funzionamento della Consulta sono sostenute dall’Ufficio diocesano di Pastorale. Vi possono contribuire i membri della Consulta stessa, Enti pubblici o privati, singoli cristiani.
Art. 10 - DOCUMENTAZIONE
Verbali, corrispondenza e altri documenti vengono conservati, con proprio ar-chivio, nell’Ufficio diocesano di Pastorale presso Casa Toniolo.
Lo stesso Ufficio presta il supporto tecnico alla Presidenza.
Documenti o dichiarazioni della Consulta sono resi pubblici solo di intesa con il Vescovo.
Art. 11 - NORME FINALI
Per quanto non previsto dal presente Statuto, si fa riferimento alle norme del Co-dice civile, alle leggi in materia, alle esortazioni, ai decreti e alle indicazioni del-l’autorità ecclesiastica.
Il presente Statuto è stato approvato dall’Assemblea della Consulta il 7 febbraio 2011.
Il Vescovo Mons. Gianfranco Agostino Gardin lo ha approvato con proprio decreto prot.
n. 1764/11/PG del 15 ottobre 2011, revocando le precedenti norme statutarie.
Treviso, 15 ottobre 2011 Memoria di S. Teresa d’Avila