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Dall'apparizione della nuova versione del test, sono stati sviluppati molti studi che hanno cercato di valutare le proprietà psicometriche di validità e affidabilità, e alcuni di essi hanno confrontato queste proprietà con quelle della versione precedente; tali studi sono stati condotti in diverse culture e paesi e su diversi gruppi di popolazione (Kaplan & Saccuzzo, 2006). Sia l'interpretazione delle scale cliniche che di controllo, nel loro metodo di punteggio e valutazione , sembrano mantenute da una versione all'altra (Liebert & Liebert, 2000; Kaplan & Saccuzzo, 2006). Le proprietà psicometriche dell’ MMPI e MMPI-2 contenute nella recente letteratura

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sono state stimate sulla popolazione normale (Dong & Church, 2003), sulla popolazione clinica (Simms, et al., 2005) sugli adolescenti (Rinaldo & Baer, 2003) e perfino sulla popolazione universitaria (Hays & McCallum, 2005; Whatley, Allen &

Dana, 2003).

Sull'affidabilità (intesa come la precisione di misura) sono state studiate le proprietà di stabilità temporale ed uniformità, attraverso l’uso di tecniche come il test-retest , le forme parallele, e analisi della consistenza interna. A questo proposito, i coefficienti di affidabilità stimati per la scala totale e per alcune delle sottoscale delle versioni hanno raggiunto .85 (Strong, Glassmire, Frederick &

Greene, 2006). Su questa linea, Colotla et al. (2001) hanno dimostrato, in relazione

all'omogeneità e stabilità temporale dell’ MMPI-2, l'esistenza di poche variazioni, sia nei risultati di esecuzione che nella coerenza tra la prima e la seconda somministrazione, e hanno determinato che i cambiamenti tra le applicazioni sono dovuti in particolare ad influenze contestuali piuttosto che alle caratteristiche del test stesso. Gli autori hanno quindi determinato che i profili MMPI-2 erano moderatamente coerenti, con coefficienti di correlazione test-retest che vanno da .61 (Si=Introversione Sociale e Mf=Mascolinità/Femminilità) a .73 (Pd=Deviazione Psicopatica) per le scale cliniche; da .54 ( Ostilità Iper-controllata) a .80 (Ruolo di genere maschile) per le scale supplementari; da .65 (Bassa Autostima) a . 78 (Cinismo) per le scale di contenuto. Questi risultati hanno suggerito che l'MMPI-2 fornirebbe risultati stabili nel tempo, poiché si ottengono alti coefficienti di correlazione tra i due momenti di applicazione (Colotla et al., 2001). In relazione alla validità (quando il test misura esattamente cosa intende misurare), sono stati studiati gli adattamenti del test in diverse popolazioni (Simms et al., 2005, Whatley et al.,

2003) . Si è valutato le proprietà psicometriche delle scale cliniche dell’ MMPI-2 in

pazienti clinici e veterani militari, confrontandole con le scale cliniche originali, i risultati indicano un'elevata coerenza interna delle scale di entrambe le versioni, sebbene si riscontri una maggiore forza psicometrica delle scale MMPI-2 in relazione a quelle originali (Simms et al., 2005) Inoltre, è stata valutata anche la validità di contenuto delle versioni di prova in relazione all’efficacia terapeutica nei campioni clinici. Questo strumento viene infatti utilizzato in una varietà di contesti e si è sviluppato anche tra i pazienti clinici, per esempio pazienti ricoverati, ambulatoriali, psichiatrici. È ampiamente accettato che l'MMPI-2 sia stato una risorsa utile sia per i

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clinici che per i ricercatori nella pianificazione e valutazione del trattamento (Rouse,

Sullivan e Taylor, 1997). Per esempio, molti studi hanno trovato prove della sua

capacità di predire l'esito del trattamento di abuso di sostanze (Belding, et al., 1998;

(Lima et al., 2005) La validità di contenuto è stata studiata talvolta in relazione

all'adattamento trans-culturale e linguistico del test dove si è constatato che in particolari culture i risultati sono omologhi tra le due versioni, come ad esempio in Vietnam. Un'ispezione dei profili medi di MMPI-2 ha suggerito che determinate tendenze dei sintomi e valori culturali possono riflettersi nelle risposte ad alcuni item dell'MMPI-2, come l'età avanzata, l'acculturazione più bassa, i maggiori traumi da migrazione e lo status di veterano militare, erano tutti associati a profili di MMPI-2 elevati, suggerendo che l'MMPI-2 funziona in modo ragionevolmente equivalente e valido in questa popolazione. Sembra essere presente quindi un elevata affidabilità (per le differenze insignificanti), e una stabilità nel tempo (Dong e Church, 2003). In

termini generali di validità e affidabilità i risultati sembrano indicare qualità psicometriche accettabili del test, nelle sue diverse versioni e in diversi contesti.

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CAPITOLO TERZO: ADATTAMENTI DI PERSONALITA’

Il modello degli adattamenti di personalità nasce con lo psichiatra Paul Ware e lo psicologo clinico Taibi Kahler , e successivamente ripreso da Vann Joines e Ian Steward. Si basa su cinque concetti chiave:

1. Vengono identificati sei adattamenti di personalità di base costituiti da fattori genetici associati ad esperienze di vita;

2. Gli adattamenti sono universali e combinati in ogni individuo;

3. Ogni persona avrà almeno un “adattamento di sopravvivenza” e un “adattamento di performance”

4. L’adattamento di sopravvivenza si sviluppa in seguito ad una mancanza di fiducia verso l’ambiente circostante che determina una maggior presa di cura di se stessi, quello di performance invece si forma per andare in contro alle aspettative della famiglia;

5. Grazie all’identificazione di questi adattamenti si può raggiungere brevemente un’alleanza con il counselor per condurlo al cambiamento.

Come abbiamo visto il modello prevede sei adattamenti di personalità, ai quali P. Ware diede dei nomi in riferimento alla psichiatria, a cui sono accostati i sei termini utilizzati da Vann Joines che prevedono sia gli aspetti positivi che negativi di questi adattamenti.

Isterico o Istrionico (Entusiasta-Ipereattivo)

Ossessivo-Compulsivo (Responsabile-Stakanovista) Paranoide (Brillante-Scettico)

Schizoide (Creativo-Sognatore)

Passivo-Aggressivo(Scherzoso-Oppositivo) Antisociale (Affascinante- Manipolatore)

Questi stili, che poi saranno approfonditi più avanti, si differenziano dai disturbi poiché i primi rappresentano semplicemente degli stili di adattamento personale, mentre i secondo sono il livello di funzionamento patologico. All’interno di questo

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modello vi sono altri due concetti molto importanti: la matrice di valutazione e le porte di contatto. La matrice di valutazione rappresenta una mappa visiva dell’intero modello, con quattro dimensioni principali:

- Attivo – Socievole: rappresenta una modalità positiva di affrontare i problemi, e di intraprendere delle relazioni sociali,sentendo il bisogno di non essere mai solo;

- Attivo – Ritirato: il soggetto in questa dimensione si muove di proposito sia per la risoluzione dei problemi sia nei rapporti sociali, prediligendo però la relazione con una sola persona o con un piccolo gruppo;

- Passivo – Ritirato: rappresenta un individuo che non risolve i problemi direttamente , e che non si propone nelle relazioni sociali poiché ama la solitudine;

- Passivo – Socievole: in questa dimensione non è promosso il contatto sociale sebbene faccia parte di un gruppo ampio di persone rimanendone ai confini. La matrice presenta quindi quattro quadranti associati a questi significati (Figura 2).

(Figura 2: Le Matrici di Valutazione)

Le porte contatto invece sono state elaborate da Ware (1983), secondo l’autore esistono tre aree di contatto principali: pensiero, emozione e comportamento. Ogni individuo ha un contatto iniziale,che rappresenta la porta aperta, l’area in cui la persona investe le maggiori energie. Una volta preso contatto con quest’area, si passa alla seconda, la porta bersaglio, che si attiverà nel momento in cui il soggetto è

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motivato al cambiamento. Ed infine si arriva alla porta trappola,l’area in cui si possono osservare i cambiamenti post terapia , ma che talvolta può portare ad un blocco dell’individuo. La sequenza delle aree che compongono le tre porte cambia in base ai diversi adattamenti, che poi vedremo. Quando un paziente si muove da un adattamento all'altro, il terapeuta deve spostare l'attenzione al fine di mantenere un contatto efficace e di continuare a dirigere il trattamento nella zona di destinazione in cui il cambiamento è più probabile (Joines, 1986). Dal punto di vista evolutivo, gli adattamenti di personalità sono ulteriormente divisi tra adattamenti di sopravvivenza e adattamenti di performance (Ware,1962). Gli adattamenti di sopravvivenza – Schizoide,Antisociale e Paranoide – sono risposte alla prima fase di sviluppo psicosociale, cioè nei primi tre anni di vita, in cui il bambino inizia a prendersi cura di se stesso per una sfiducia verso l’ambiente, che non risponde più ai loro bisogni. Gli adattamenti di performance invece sono il Passivo- Aggressivo, l’Ossessivo- Compulsivo e l’Isterico, si sviluppa tra i 18 mesi e i 6 anni di vita e si riferiscono al livello di aspettativa posto dai genitori, e a come interagiscono con il bambino. Da questa prima distinzione possiamo già capire che questi adattamenti hanno origine nell’infanzia, e sono influenzati dallo stile genitoriale. Come già detto sono possibili diverse combinazioni di adattamenti. Alcuni individui possono presentare solo adattamenti primari, tuttavia, la maggior parte delle persone ha un adattamento predominante di sopravvivenza e un adattamento predominante di performance

(Joines,1986).

3.1 La Cornice Teorica : la struttura di personalità e gli stati dell’IO

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