DELLA VITA E DELLE OPERE DJ LEONARDO DA VUiCI
1452. Kasce Leonardo in Vinci.
1472. È scritto nel Lib1·o Rosso cle' debito1·i e creclito1·i della Compagnia de' Pittori di Firenze.
1476. Stava tuttavia nella: bottega del Verrocchio.
1478, l gennajo. Gli è allogata a dipingere la tavola lJer l'altare della cappella della Signoria.
14 78, 16 marzo. Riceve in acconto per la detttt pittura 25 fiorini d'oro.
14 O, marzo. I frati di San Donato a. Scopeto gli dànno a fare la pala o ancona dell'altar maggiore della loro chiesa.
1483. Sino a questo anno incirca, Leonardo dimora in patria, occupato nella pittura. La Rotella, la Medusa, il Nettuno per Antonio Segni, il cartone d'Adamo e d'Eva, furono fatti in quel tempo.
14 3. (?) Leonardo va in cerca di ventura presso Lodovico Sforza detto il Moro reggente clel ducato eli Milano.
1-!83-1489, e così 11ei primi anni cl el suo soggiorno in Milano. F<t il ri-tratto di Cecilia Gallerani e di Lucrezia Crivelli, amate da Lodo-vico il Moro. 1
1 La Gallerani fu maritata al conte Lodovico Pergamino. Nel secolo passato .questo ritratto Yedentsi ancora .in Milano presso i marchesi Bonesana. -L'Arno·
retti vide in Milano, presso un mercante di vino, una tavola con Nostra Donna e il putto sedente in atto di benedire una rosa. Vi si leggeva il nome di Cecilia, in due versi riuniti, cosi:
Per Cecilia qual te orna lauda. e adora El tuo unico figliolo o beata Yirgene et ora.
Leonardo dopo ritrasse la Cecilia anche un'altra volta, ed et·a posseduta dai Palla vicini di San Calocero. (AMORETTI, Mem. stm·ic. di Leonm·do da Vinci, ecc., pag. 38, 39, 80, 165 ).
8 PROSPETTO CRONOLOG'ICO DELLA VITA J4B7. Fa un modello per la cupoJa çlel Duomo eli Milano.
14 9. (?) Costruisce un congegno eli carrucole e di corde, per traspor--tare in pii1 venerabile e sicuro luogo, cioè nell'ultima arcata della nave di mezzo del Duomo di Milano, la sacra reliquia del santO>
Chiodo.
1489. Dirige gli spettacoli dati pe1: le nozze del duca Gian Galeazzo con Isabella d'Aragona.
1490. Fa l'apparecchio degli spettacoli per le nozze di Lodo vico il Moro-con Beatrice cl' Este.
1490, 23 aprile. Cominèia il libro Della luce e delle ombre, e ricomincia il modello del cavallo, ossia la statua equestre eli Francesco I Sforza.
1491. Ordina la festa della giostra di Galeazzo Sanseverino.
1492. Fa degli stuclj per render navigabile il c.'tnale della Martesana cla Trezzo a Milano.
1492. È occupato a dirigere gli ornati e a dipingere egli tesso le sale-della rocca dove Lodovico il Moro abitava.
1492. Fa il bagno per la duchessa Beatrice nel parco del castello.
1492. Quadro con Nostra Donna, il Putto, san Giovanni e san Micheler che ammirasi in casa Sanvitale a Parma, dove è scritto: LroNAnoo
VI!iiCI FECE. 1492.
1493. Attende al modello della statua equestre di Francesco I Sforza. '' 1494. Jm_magina un'allegoria per il duca Lodo vico.
1495. Fa i ritratti di Lodo vico il Moro, della moglie e de' figliuoli neP Calvario dipinto in fresco dal Montorfa.no nel refettorio del convento-delle Grazie a Milano.
1496. Fa le figure, in numero eli sessanta, nel Trattato De divina p ropor-tione eli Fra Luca Paciolo, che fn poi pubblicato nel 1509.
1496. (?) Tavola con la Natività eli Nostra Dorma, mandata dal Duca di Milano in clono ali' Imperatore.
1496. Dipinge il Cenacolo nel refettorio delle Grazie a Milano.
1498. Era sempre nel numero degli uomini virtuosi che frequentavano la.
corte eli Loclovico il :;\foro. 2
1499. Riceve in clono dal due<-.. Lodo vico sedici pertiche d'una vigna, re·
centemente comperata dal monastero di San Vittore presso porta.
Vercellina.
1 Il modello fu finito, ed esposto sotto un arco di trionfo nella piazza dr Castello, nelle nozze di Bianca filaria Sforza (nipote di Lodo vico il Moro) col·
l'Imperatore Massimiliano. ( Ibid., pag. 49 ).
2 Compiuta la pittura del Cenacolo, si dette a comporre l'opera del moto locale, delle percussioni e de' pesi, avendo già. con tutta diligenza al degno libro della pittura e de' movimenti umani posto fine. Così Luca Paciolo. ( Ibid., pag. 84 )~
E DELLE OPERE DI LEONARDO DA VINCI
1499-1500. Parte con Luca Paciolo alla volta di Firenze.
1500. (?).La forma della statua equestre di Francesco I Sforza,, intorno alla quale Leonardo avea consumato sedici anni continui, è rovinata, fatt, bersaglio a' balestrieri guasconi, quando i Francesi entrarono in :Milano.
1500. Va a Venezia.
1500. (?) Tornato a Firenze, fa i ritratti di Madonna Lisa del Giocondo, e di Amerigo Ben ci. Studia il modo di render navigabile l'Arno da Firenze a Pisa.
1501. Dipinge per il segretario Robert~t una tavoletta con la Madonna.
1501, 29 luglio. Lionardo con strumento dove è detto pittore e scultore, fatto in .Firenze, dichiara d'aver ricevuto da Pietro di messer Gio-vanni de Oreno, milanese, il canone d'un anno del fitto d'nn pezz<>
di terra posto presso Porta Vercellina di Milano.
1502. Dal Duca Valentino ha la patente eli suo architetto e ingegnere generale in Romagna.
1502, 30 luglio. Era a Urbino, ove disegnò umt colombaja, una scala a varie entrate, e la fortezza.
1502, l agosto. È a Pesaro.
1502, 8 agosto. A Rimini. 1502, 11 agosto. A Cesena.
1502, 6 settembre. Al Cesenatico, e disegnane il porto. Dall'Emilia torna.
in patria; poi viaggia nella parte .meridionale della Toscana.
1503, 25 gennajo. È tra gli artefici chiamati a dire il loro parere sulluog<>
piit conveniente dove porre il Davicl di Michelangelo.
1503, 23 luglio. Si trova nel campo sotto Pisa, per consultare sul dis.egno di un'opera ·cl a farsi per volgere il ·corso 'dell'Arno.
1503-1504. Si trova scritto a fog. 93 tergo del Lib1·o Rosso cle' ct·editorì e debit01·i della Compagnia de' Pittori, sopra citato.
1503-1505. Cartone della battaglia d'Anghiari e cominciamento della pit-tura nella Sala del Consiglio.
1504, 9 luglio. ~'l:nore ser Piero da Vinci suo padre.
1505. È sempre in Firenze.
1506. In compagnia d'altri architetti dà il suo parere sopr:1 l:1 chies:1 di San Salvadore che minacciav:1 rovina e sopra, il modo di rifare il campanile di San Miniato al Monte.
1506, 30 maggio. Lionardo, egregio pitt01·e e cittadino fiorentino promette d:1 quel giorno a tre mesi prossimi futuri si sarebbe presenta.to p er-sonalmente in Firenze dinanzi de,.' Magnifici Priori, n.lla penn., man-cando, di 150 fiorini d'oro in oro.
1507. Muore Francesco suo ~io. Torna a Firenze. Due qun.c1ri con Nostra Donna, cominciati a Firenze, e condotti acl assai buon punto.
90 PROSP. CRONOL. Ecc. m L. DA vmm
1307, 27 aprile. Lo Chaumont ordina che si~ restituita a Leonardo la vigna donatagli da Lodovico il Moro.
1507, 15 agosto. L~ttera dello Chaumont alla Signoria di Firenze in rac-comandazione eli Lionardo partito per Firenze, perchè voglia solle-citare la spedizione della sua causa contro i fratelli.
1507, 1 settembre. Lionardo scrive da Firenze al cardinale Ippolito d'Este per questa medesima cagione.
1507, ottobre. Era tornato a Milano. Suoi lavori idraulici.
1508. Scrive un capitolo intitolato: Del canale dellct ]fm·tesana.
1509. Compie lo sca,ricatojo del naviglio eli San Cristofano eli Milano.
1509. Ha in dono dal re di Francia dodici once d'acqua da estrarsi dal naviglio grande in vicinanza di San Cristoforo.
1509. Probabilmente fa l'apparato per l'ingresso trionfale in Milano di Luigi XII. Forse in quest'anno stesso fa il ritratto di Giangiacomo Trivulzio, ci t. dal Lou1azzo: T1·attato della pittura, li b. VII, cap. xxv.
l.JlO, 21 ottobre. Interviene con va1j architetti ad un consiglio per esa-minare i miglioramenti che si potessero fare nella fabbrica della cupola del Duomo eli Milano.
1511. È in Firenze a cagion della lite co' suoi fra,telli, per la eredità di Francesco suo zio.
1512. Torna a Milano.
1513. Nell'ottobre trovasi eli nuovo in Firenze.
1514, 24 settembre. Parte da Milano per Roma con Giovanni (Beltraffio? ), Francesco Melzi, Lorenzo (del Faina?) e il Fanfoja.
1514. Va a Roma con Giuliano de' Medici ad assistere alla incoronazione eli Leone X. Dipinge ivi due quadretti per Baldassarre Turini da Pescia, datario di Leone X. Uno di questi si elice nella Galleria di Diisseldorf.
1514. È a Panna.
1514, di dicembre. Nuovamente è a Firenze.
1515. A quest'anno riferisce l'Amoretti la figura del leone fatto in P;wia da Leonardo, che camminò per la sala, fermossi dinanzi a Frcm-cesco I di Francia, e apertosi il petto lo mostrò tutto pieno di gigli.
lbl5, eli dicembre. Si trova a Bologna nell'occasione del concordato fatto in quella città tra Francesco I e Leone X.
1515. lvi disegna il ritratto di Artt;s maestro di camera del re.
1516, sul finire del gennajo. Va in Francia con Francesco I, in qualità di pittore del re, con lo stipendio di 700 scudi all'anno.
1518, 22 aprile. Fa testamento a Cloux presso Amboise.
1519, 2 maggio. Muore.
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