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IL PROTOCOLLO DI SORVEGLIANZA SANITARIA DEI LAVORATORI EX ESPOSTI AD AMIANTO

GLI INDIRIZZI DELLE REGIONI

IL PROTOCOLLO DI SORVEGLIANZA SANITARIA DEI LAVORATORI EX ESPOSTI AD AMIANTO

Il protocollo, prodotto dal Gruppo interregionale coordinato dalla Regione Veneto nel-l’ambito del progetto CCM sopra citato, prevede un’assistenza sanitaria distinta in due step, di 1° e 2° livello (Figura 1).

L’assistenza di 1° livello offerta al lavoratore ex esposto, essenzialmente da parte dei servizi pubblici territoriali di medicina del lavoro, prevede:

n un’anamnesi occupazionale per definire l’intensità della pregressa esposizione occupazionale ad amianto;

n un’anamnesi fisiologica, familiare, patologica prossima e remota, per raccogliere informazioni su altri possibili fattori di rischio;

n una visita medica con un medico del lavoro con somministrazione di un questiona-rio respiratoquestiona-rio standardizzato (CECA) ed esame clinico con particolare riguardo all’apparato respiratorio e addominale;

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Tabella 1 Regolamenti regionali sulla sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto per regione

Lombardia 2007 d.d.g. 4972/2007

Friuli Venezia Giulia 2007 del. Giunta reg. 2041/2007

2016 del. Giunta reg. 250/2016

Veneto 1998 del. Giunta reg. 5094/1998

2005 del. Giunta reg. 3689/2005

2008 del. Giunta reg. 2041/2008

2015 del. Giunta reg. 1894/2015

Emilia-Romagna 1999 Doc. Commissione oncologica

regionale

Toscana (2001) del. Giunta reg. 692/2001

2013 l.r. 51/2013;

2016 del. Giunta reg. 396/2016

Marche 2013 del. Giunta reg. 47/2013

Abruzzo 2009 l.r. 11/2009

Campania 2007 del. Giunta reg. 2133/2007

Basilicata 2009 del. Giunta reg. 1662/2009

Sardegna 2006 d.ass. 25/2006

2008 nota 10964/08

2010 del. Giunta reg. 26-29/10

Regione Anno di emanazione Regolamento

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59 Figura 1 Sintesi sulle modalità di erogazione dell'assistenza sanitaria

agli ex esposti ad amianto secondo le Linee di indirizzo nazionali

(Ispo - SS Epidemiologia dell'ambiente e del lavoro)



n una spirometria di base per il rilievo di alterazioni delle curve volume-tempo e flus-so-volume in relazione ai principali quadri patologici respiratori amianto-correlati;

n una radiografia del torace, se non effettuata negli ultimi 3 anni.

Inoltre, è previsto un counseling motivazionale per la riduzione dei rischi da altre espo-sizioni occupazionali e non, con possibile invio al Centro antifumo dei fumatori e al ser-vizio di Igiene pubblica dei soggetti con asbestosi per la vaccinazione anti-influenzale e anti-pneumococco.

La periodicità delle visite di 1° livello è di 3 o 5 anni rispettivamente per i soggetti con pregressa medio-alta o bassa esposizione occupazionale ad amianto, che risultano alla prima visita negativi da un punto di vista clinico-strumentale, compresi quelli con plac-che pleuriplac-che minime.

L’accesso al 2° livello, prevalentemente presso strutture ospedaliere di medicina del lavoro, è previsto solo nel caso in cui i risultati della visita di 1° livello indichino la necessità di percorsi di approfondimento diagnostico su indicazione clinica (sintomi e/o obiettività positiva per problemi a carico dell’apparato respiratorio e gastro-intesti-nale). Sono previsti in particolare accertamenti radiologici (TAC, PET-TC, ecografia Volume ATTI Il Contributo Ricerca Amianto_2017 01/12/17 11.21 Pagina 59

addome, ecc.), esami emato-chimici e visite specialistiche (otorinolaringoiatrica, pneu-mologica, chirurgica, ecc.). Le indagini riguardanti l’apparato gastro-enterico sono pre-viste per quei soggetti con una storia di alta esposizione ad amianto.

Qualora a seguito dell’approfondimento di 2° livello non venga confermata alcuna alte-razione o patologia amianto-correlata il soggetto rientra nella periodicità delle visite di 1° livello. In caso contrario:

n se trattasi di asbestosi e/o placche pleuriche diffuse, i soggetti sono richiamati ogni anno presso le strutture di 2° livello per effettuare prove di funzionalità respirato-ria, eventualmente associate ad esami radiologici, e così valutare l’evolutività del quadro clinico;

n se trattasi di patologia tumorale, l’assistenza sarà quella specifica di tipo specialisti-co, e i soggetti usciranno dal circuito dell’assistenza sanitaria per gli ex esposti ad amianto sin qui delineata.

In caso di riscontro di patologia amianto-correlata è previsto che vengano attivati tutti gli adempimenti medico-legali e medico-assicurativi del caso (1° certificato medico di malattia professionale; denuncia sanitaria di malattia professionale ai sensi dell’art.

139 del d.p.r. 1124/1965; referto all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 365 c.p. e del-l’art. 334 c.p.p.).

Una sorveglianza sanitaria così strutturata ha pertanto i seguenti obiettivi:

n effettuare il riconoscimento della pregressa esposizione e valutarne la durata e l’in-tensità in modo da stimare gli eventuali rischi per la salute;

n informare il lavoratore sulle patologie legate all’esposizione ad amianto, sulle pos-sibilità attuali di loro diagnosi e cura e sui centri diagnostico-assistenziali ai quali eventualmente rivolgersi;

n approfondire il nesso causale in caso di patologia asbesto-correlata, indirizzando i soggetti a centri assistenziali accreditati e avviando l’iter medico-assicurativo e medico-legale;

n informare l’ex esposto sugli eventuali rischi aggiuntivi offrendogli sostegno per modificare comportamenti rilevati a rischio.

La sorveglianza sanitaria per gli ex esposti ad amianto non ha quindi:

n né finalità di prevenzione primaria, in quanto i soggetti sono stati esposti nel pas-sato e non è possibile modificare la loro storia espositiva ad amianto, anche se è possibile ridurre rischi aggiuntivi;

n né di prevenzione secondaria, poiché allo stato attuale non sono disponibili indagi-ni saindagi-nitarie in grado di modificare la storia naturale delle singole malattie asbesto-correlate. A questo riguardo negli ultimi anni si è aperta un’ampia discussione sul-l’opportunità di effettuare la TC torace a basso dosaggio per la diagnosi precoce del tumore del polmone anche negli ex esposti ad amianto. I risultati dello studio ran-domizzato statunitense National lung screening trial, svolto su 57.000 soggetti di 55 - 74 anni fumatori di almeno 30 pack-year o ex fumatori da meno di 15 anni, aveva-no mostrato una riduzione di mortalità del 20% per tumore del polmone e del 6,7%

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per tutte le cause dopo 6 anni nei soggetti a cui era stata effettuata la TC torace, rispetto ai controlli [6]. La raccomandazione presente negli Helsinki criteria [5], ripresa sia nel documento della III Consensus conference Aiom sul mesotelioma mali-gno pleurico [7] sia nelle LI nazionali sulla sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto, indica che ‘Al momento non vi sono dati chiari che possano permettere di adattare queste linee guida [quelle del nLST] agli esposti all’amianto […], è ragione-vole raccomandare che sia valutata l’eleggibilità di adulti con esposizione all’amian-to per lo screening per il tumore del polmone’, screening che però allo staall’amian-to attua-le non è stato sinora attivato in nessuna regione italiana.

Sempre negli Helsinki criteria [5] viene sottolineata l’importanza del follow-up per 30 anni dalla cessazione della lavorazione a rischio dei lavoratori ex esposti per la diagno-si della patologie non oncologiche asbesto-correlate utilizzando:

n la spirometria;

n il questionario sull’anamnesi professionale;

n la radiografia del torace;

n la TC torace in caso di: a) fibrosi polmonare borderline (ILO 0/1-1/0); b) discordan-za tra dati di funzionalità respiratoria e dati radiologici; c) difficoltà nella diagnosi radiologica per alterazioni diffuse pleuriche;

n la vaccinazione per l’influenza e lo pneumococco negli asbestosici.

Viene inoltre raccomandato di non utilizzare la diffusione del monossido di carbonio, trattandosi di un esame aspecifico. Tutte queste raccomandazioni sono state fatte pro-prie dalle LI nazionali per la sorveglianza sanitaria degli ex esposti ad amianto.