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Il pubblico con abilità different

New Media Art: l’arte creata in Internet

3.2 Il nuovo pubblico del museo

3.2.2 Il pubblico con abilità different

Una particolare attenzione da parte dei musei online è data anche al pubblico con abilità differenti; infatti le istituzioni museale dovrebbero organizzare le informazioni nel modo più chiaro e semplice possibile proprio perché esse possano essere usufruite senza alcuna difficoltà da qualsiasi categoria di utenti. Tutto questo viene

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Nicoletta Bonacasa, Il museo on line, nuove prospettive per la museologia, OADI Digitalia, 2011, p. 75.

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fatto perché le persone disabili rischiano di incontrare barriere architettoniche nei musei reali, poiché, ad esempio, le istituzioni sono collocate in edifici storici e queste barriere non devono essere presenti nemmeno nei siti web che, al contrario, dovrebbero porre la loro attenzione ai disagi che un tipo di utenze incontra dal momento che è proprio con la tecnologia che essi trovano una risorsa di conoscenza e un possibile contatto con il mondo.

Le disabilità, che pregiudicano l’esperienza in internet delle persone diversamente abili, sono in primo luogo vista e udito, quindi, fra le prime soluzioni da prendere in considerazione sono la creazione di testo in alternativa ad immagini e inserti audio e video. Sono presenti, inoltre, dei software per ciechi che leggono tutto ciò che è testo nelle pagine web, il problema è che se l’immagine che viene proposta non è provvista di questo dispositivo potrebbe essere un problema, poiché non permette alla persona disabile di usufruire correttamente del sito.

Per tutte queste ragioni, è stato creato il W3C, un consorzio fondato dall’inventore del Web, Tim Barners Lee, per riuscire a dare delle regole comuni per la gestione della rete; oltre a questo è stato promosso uno standard di accessibilità il WAI, Web Accessibility Initiative, contenente un elenco di regole che si devono rispettare per andare incontro alle esigenze dei disabili.

L’obiettivo che si vuole raggiungere attraverso questa tecnologia avanzata è quello di avvicinare anche il pubblico dei diversamente abili al mondo dei beni culturali e dare loro la possibilità di fruire del patrimonio artistico in una maniera alternativa rispetto a quella fisica che molte volte non è possibile per l’inadeguatezza delle strutture. Purtroppo però, al giorno d’oggi, pochi sono i siti di musei che possiedono delle funzionalità così avanzate che possono essere utilizzati dai disabili; anche se, negli ultimi anni le istituzioni museali si sono impegnate per fare accedere tutte le categorie di utenti alle informazioni in forma telematica in modo da soddisfare le loro esigenze.

Infine, si può osservare come le problematiche che il museo reale incontra, ad esempio la notevole differenziazione dei visitatori, sono le stesse per il museo virtuale che le riscontra con numeri molto più elevati; quindi i musei devono essere in grado di diversificare l’offerta, soprattutto dal punto di vista digitale, tenendo presente tutte le categorie di utenti che si possono incontrare. Grazie all’avanzamento

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della tecnologia, i musei online possono puntare sul noto web 2.0 che potrebbe dare tutte le riposte necessarie per andare incontro alle esigenze degli utenti.

3.3 Il museo e la net.art

La net.art dopo aver fatto la sua entrata ai festival e alle biennali, che fin dalla loro nascita sono create per esporre lavori d’avanguardia, nel nuovo millennio, entra a far parte anche dei musei, con mostre temporanee e permanenti, si ricava uno spazio all’interno dell’istituto, nonostante, fin dalla sua nascita, non sembra necessitare di questa opportunità, visto che la sua natura libera poteva essere esercitata attraverso e con internet.

Gli artisti di net.art entrano quindi ad esporre i propri lavori nello spazio fisico, incontrando non poche lamentele e perplessità da parte di funzionari e personale accademico, soprattutto i più tradizionalisti, che da più di un secolo cercano una spiegazione ai lavori delle avanguardie che si sono create; con il passare del tempo e dopo l’anno 2000 anche i più scettici si arrendono e aprono le porte del museo ai net.artisti.

Grazie alla multimedialità della rete, l’artista ha a propria disposizione un mezzo di comunicazione che deve saper utilizzare per la creazione dei propri lavori; la multimedialità della rete rappresenta, per il progetto dell’artista, anche un ambiente troppo grande e dispendioso, quindi i siti museali, fisici o virtuali, dovrebbero garantire all’opera uno spazio che la contiene ma anche uno che la rende fruibile al visitatore senza troppi ostacoli da superare per arrivarci.

Un sito museale quindi deve creare un ambiente allettante per la net.art che deve essere competitivo, soprattutto nei riguardi di contesti simili, questo viene considerato da alcuni specialisti uno tra i primi obiettivi che il sito museale si deve prefiggere e in seguito raggiungere. Perciò, come spiega Dietz, il museo deve cercare di essere una piattaforma di eventi, un centro culturale e di produzione artistica. Per arrivare a raggiungere questo obiettivo, il museo deve cercare di avvicinarsi alle opere d’arte di queste nuove generazioni, lasciando da parte, se non del tutto, la museificazione delle opere, le quali devono trovare nell’istituzione un ambiente

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adatto e accogliente ma soprattutto un luogo ideale nel quale possono mantenere senza problemi la loro indipendenza.

Il museo, sempre secondo Dietz, non dovrebbe essere “un luogo riconosciuto come cimitero delle opere”, ma dovrebbe essere un posto sicuro nel quale conservare idee non certe, create in questi periodi storici; poiché in una rete che viene sempre più popolata dal commercio e da spazi privati, il museo in rete rappresenta un luogo abbastanza sicuro per i lavori presi in considerazione. Quindi lo scopo di un museo è quello di saper realizzare all’interno della propria struttura uno spazio adatto per le opere di net.art e deve riuscire a far comprendere, nel modo più semplice possibile, queste forme d’arte, che a molti può risultare incomprensibile. Inizialmente però, i musei utilizzano internet come uno strumento per comunicare informazioni riguardanti il proprio patrimonio artistico, comprendente mostre reali o l’ampliamento di queste nello spazio virtuale. Ai giorni nostri la situazione è notevolmente cambiata, visto che, le funzioni per le quali un museo utilizza internet sono notevolmente moltiplicate. Difatti, da mezzo di comunicazione sul patrimonio artistico si è passati a mezzo con il quale creare il patrimonio artistico ed un’ulteriore innovazione avviene con la collaborazione tra artista e pubblico poiché l’opera viene completata grazie alla partecipazione del visitatore, il grado di partecipazione poi varia da opera a opera; questo sicuramente non potrebbe esserci stato se le persone non si fossero aperte al nuovo mezzo.

Internet, quindi, rappresenta una nuova sfida che l’arte deve saper affrontare, dato che, nell’ultimo periodo, le opere virtuali sono state preferite alle opere materiali; ma questo cambiamento non è avvenuto solo per le opere d’arte lo si è visto anche nelle istituzioni museali poiché alcune di loro, nella cosiddetta, rivoluzione digitale, hanno abbandonato il loro spazio fisico per esistere solo in quello digitale, altri musei invece, il loro spazio, lo hanno allargato con quello multimediale.