5 La raccolta complessiva del gioco in Italia
5.4 Il quadriennio 2000/2004
Il nuovo millennio si apre con una serie di problematiche alle quali bisognava cercare di dare risposta; il quadro del mercato del gioco pubblico si trova a dover far fronte ad un grande competitor quale il gioco clandestino, distinguibile in illegale ed irregolare. Un’indagine svolta nel 2003 dalla VI Commissione permanente del Senato, e successivamente pubblicata con il titolo di “Indagine conoscitiva sul settore dei giochi e delle scommesse”, ha messo in luce come fosse effettivamente preoccupante l’avanzata di questo tipo di giochi non regolarizzati (pensiamo al caso dei videopoker); il fatturato di questa sorta di contro-settore arrivava a superare i 20 miliardi di euro55, contro gli
43
appena 15 dell’intero mercato del gioco legale...era chiaro che si doveva porre rimedio a questa situazione con delle azioni drastiche. Un aspetto però appare evidente: i giochi non legalizzati riuscivano a prevalere sugli altri tipi di giochi, in primo luogo per la presenza di una gamma differenziata ed appetibile a diverse categorie di età; mancava inoltre, per quanto riguarda gli stessi apparecchi elettronici, un adeguata regolamentazione che riguardasse le vincite in denaro. Partendo da questa importante considerazione si decise che il modo migliore per ribaltare la situazione a vantaggio del gioco legale, era quello di non reprimere, bensì ampliare e diversificare l’offerta di
giochi, puntando sulla riduzione del prelievo fiscale e sulla estensione della rete di
distribuzione; l’obiettivo era. Quindi. quello di far si che ogni zona del territorio nazionale fosse adeguatamente coperta. Analizzando l’offerta di giochi nel 2002, si nota come questa fosse ancora incentrata sui giochi di tipo tradizionale (Lotto, concorsi a pronostico e ippici e Superenalotto), dove i rapporti di forza tra i segmenti dell’offerta erano rimasti pressoché invariati. Il gioco leader è ancora il Lotto, con una quota di mercato stabile al 50%, scesa al 44,8% nel 2003 per effetto della concorrenza delle sale Bingo, che in quell’anno raggiungono il livello record (8,1% della raccolta, partendo da un iniziale 5%), mai più eguagliato negli anni successivi. Si registra, inoltre, una buona tenuta del segmento dei giochi legati all’ippica, e grazie agli interventi di restyling, una modesta ripresa anche nel segmento dei giochi a base sportiva, ritornato su livelli di quota di mercato di poco superiori al 10%. Tuttavia, in questa prima parte del nuovo decennio si iniziano a rilevare i primi segni di cedimento proprio da parte di questo gioco. È probabile che il grande successo raggiunto alla fine degli anni ’90 abbia portato ad un naturale rallentamento; così, dopo una crescita molto intensa nella fase di lancio, tra il 2000 e il 2003 si registra una diminuzione costante della raccolta e della sua quota di mercato, pari ad oltre 4 punti percentuali.; a tutto questo si unisce anche la parziale cannibalizzazione dei concorsi a pronostico da parte delle scommesse sportive, fenomeno spiegabile con il modesto livello di vincite e di montepremi offerto rispetto ad altri tipi di gioco. Il quadro può definirsi completato dalle lotterie istantanee, in particolare il Gratta e Vinci; è già stato osservato come questo tipo di gioco, facile ed invitante per il ricco numero di premi offerti, abbia avuto un discreto successo intorno alla metà degli anni ’90. Nonostante tutto, anche questo gioco si trova in una situazione poco felice, generata dalla disaffezione del pubblico a seguito della decisione del Ministero delle Finanze di non pagare un elevato numero di vincite generate da un errore di stampa (il cosiddetto “Caso Curno”, dal nome del paese in cui si concentrarono
44
queste vincite anomale). Nel tentativo, quindi, di sintetizzare lo stato del mercato all’inizio degli anni 2000, possiamo affermare che:
L’offerta proposta di giochi era insufficiente, sia numericamente che
qualitativamente, e che il mercato essere poteva essere considerato in una situazione di sostanziale maturità.
Mancava un’offerta di giochi regolata e gestita in modo unitario (questo genera sovrapposizioni di regolamenti, ma anche di trattamenti fiscali e condizioni di concessione).
Vi era una scarsa propensione all’investimento ed all’innovazione, generata soprattutto da una scarso interesse da parte imprenditoriale. La raccolta stessa è volatile, molto spesso determinata dal caso e da
situazioni favorevoli (è il caso del Lotto, dove le grandi giocate si presentano soprattutto in presenza dei numeri ritardatari, fenomeno conseguente, come abbiamo visto, alla diversa concezione del gioco che nel corso degli anni era passata da cabalistica a speculativa).
I proventi degli stessi operatori rimangono abbastanza bassi, poichè è impossibile attuare una vera e propria riduzione del carico fiscale, fenomeno generato proprio dalla questione riguardante la volatilità della raccolta che rende difficile stabilire l’esatto andamento del gettito.
Quali sono state quindi le principali azioni compiute per risollevare un mercato che sembrava passarsela tutt’altro che bene?
In primis, si è deciso di dare una nuova forma di regolamentazione basata su un principio in particolare: quello della tipicità. La stessa normativa di carattere penale, considera il gioco con vincita in denaro come una attività da vietare, qualora si presentino fenomeni di ordine e salute pubblica; onde evitare che i giochi diventino una fonte di profitto individuale, con il rischio di casi di criminalità e di frode dannosi alla società stessa, si possono adottare delle leggi proibizionistiche; l’esercizio del gioco può quindi avvenire solo tramite modalità tipiche per l’appunto, tramite specifici provvedimenti legge che ne disciplinino l’erogazione. L’esercizio del gioco è quindi possibile, ma deve essere dato in concessione a determinati operatori in possesso di specifici requisiti di affidabilità, il tutto nel rispetto dei consumatori e della sicurezza pubblica. Grazie a questo principio si ha la possibilità di ampliare il portafoglio di
giochi, per esempio tramite l’introduzione di nuovi apparecchi da intrattenimento
45
illegali, riportando nelle casse statali una cospicua somma, interamente presa in precedenza dal mercato illegale-irregolare, e con una nuova serie di giochi di abilità a distanza Si è deciso inoltre di ampliare il numero degli operatori ed ottimizzare la
rete di vendita. Come si è appena detto, la possibilità di avere un numero maggiore di
operatori deve essere direttamente proporzionale alla loro affidabilità; questo affidamento in concessione da la possibilità di mantenere uno stretto controllo sui requisiti ed i vincoli in capo a questi operatori, permettendo anche la crescita del loro numero. Questo affidamento viene conseguito basandosi su poche, ma concrete regole:
Si affidano segmenti di gioco e non più giochi singoli.
Le modalità di concessione si diversificano a seconda della presenza di un modello monoconcessionario o pluriconcessionario.
E’ il concessionario stesso che realizza la rete distributiva per il tipo di gioco che gli viene affidato, devolvendola all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato al momento della scadenza della concessione stessa.
La successiva ottimizzazione della rete di vendita viene realizzata tramite tutta una serie di ammodernamenti caratterizzanti, in ordine cronologico, le reti di ricevitorie per i concorsi a pronostico (2003), quelle relative agli apparecchi da intrattenimento con vincite in denaro, ed alle lotterie (2004-2005), quelle relative ai giochi su base sportiva e ippica (2006-2007), e quelle di regolazione dell’offerta del gioco via internet (2007). Un altro intervento messo in atto dai vari organismi statali (tra questi, in primo luogo, Governo e Forze di polizia) è stato quello di ridurre la pressione tributaria sui giochi,
favorendo allo stesso tempo una maggiore raccolta4, grazie alla migliorata
competitività dei giochi pubblici regolari rispetto a quelli illeciti; questo risultato viene reso possibile grazie all’ampliamento della rete distributiva autorizzata, dove si è facilitato l’accesso a molti operatori che, spesso, sono stranieri, ed all’ampliamento della gamma di giochi offerta che risulta essere così più competitiva rispetto al passato. Questo grande aumento della raccolta legalizzata, come è facile immaginare, è riuscito a compensare la riduzione del prelievo fiscale. Non mancano anche nuove politiche di
comunicazione messe in atto in particolare da AAMS; l’obiettivo principale è quello
4
(http://www.codiciricerche.it/ita/wp-content/uploads/2011/04/Lodi_Q8_Malati_di_gioco_def_copertina.pdf)
46
di ampliare la percezione che chi gioca clandestinamente sia da considerarsi ad un livello sociale inferiore rispetto a chi gioca legalmente. Una campagna particolarmente interessante è quella lanciata nel 2003 a sostegno del Totocalcio, per far conoscere alla gente i principali aspetti del restyling effettuato sul gioco, e per enfatizzare gli aspetti di rispetto a giochi analoghi, ma svolti illegalmente. Nel 2005 invece viene effettuata una campagna a sostegno degli apparecchi elettronici con vincite in denaro, per portarli a conoscenza dei consumatori e per enfatizzarne anche in questo caso i connotati di liceità, sicurezza ed affidabilità. Il 2006 si caratterizza per la famosa campagna istituzionale con il logo “Gioco Sicuro”; giocare in questa modalità equivale a vivere un’esperienza di svago, divertimento e socialità, dove si hanno certezze, diritti e tutele da parte dello Stato. Da normale campagna pubblicitaria si è passati alla creazione di un vero e proprio logo che rende più facile l’identificazione di tutte quelle attività di gioco controllate effettivamente da AAMS. Non mancano infine specifiche campagne di comunicazione indirizzate alla parte più giovane della popolazione, dove si cerca di spiegare l’importanza del giocare in modo responsabile ed i pericoli che si possono presentare con comportamenti di gioco rischiosi. I risultati raggiunti grazie a questi numerosi interventi sono stati molto incoraggianti; il 2004, è stato l’anno della vigorosa ripresa del mercato dei giochi, caratterizzato da una crescita record nella raccolta (+60% rispetto all’anno precedente) cui hanno contribuito diversi fattori, in primo luogo i risultati raggiunti nella lotta al gioco illegale e irregolare, e da un volume di giocato che arriva a crescere fino a 24 miliardi di euro. In Figura 6 è rappresentato il quadro dell’offerta del mercato del gioco pubblico in questo periodo; le scommesse sportive vanno in sostituzione di giochi ormai poco considerati dal pubblico, come il Totocalcio, e le nuove slot machines vanno a colmare un vuoto di settore molto importante, solitamente generato dalla presenza di apparecchi illegali che detenevano una rilevantissima quota di mercato.
Figura 8: quadro di offerta al 2004 con distinzione “fortuna vs abilità” e “innovazione vs tradizione”
47