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4. IL CONTESTO AMBIENTALE

4.4 A CQUA

4.4.5 Qualità acque superficiali

Come già accennato il D. Lgs. 152/2006 ha introdotto nel quadro normativo nazionale importanti innovazioni in tema di monitoraggio e classificazione delle acque superficiali. Il nuovo decreto ha ripreso sostanzialmente le indicazioni e le strategie individuate dal precedente (D.Lgs. 152/99, ora abrogato), riscrivendo però la sezione relativa alla classificazione dei corpi idrici e gli obiettivi di qualità ambientale.

Il quadro normativo in materia di acque è, quindi, in forte evoluzione a livello nazionale: il Piano di tutela delle acque della Regione Siciliana è stato formulato sulla base del D. Lgs. 152/99, oggi superato dal D.Lgs. 152/06 che costituirebbe formalmente il recepimento della Direttiva Quadro in materia di acque Dir 2000/60/CE, ma che risulta a sua volta in revisione.

Nell’anno 2007 in attesa di linee guida specifiche per il campionamento e i vari indici da elaborare secondo una precisa normativa del settore, è proseguita l’attività di monitoraggio, seppure con frequenze diverse, avviata già dal 2005 per la prima caratterizzazione dei corpi idrici superficiali della Regione Siciliana.

Nel Decreto 152/2006 già citato, ai fini della classificazione delle acque superficiali interne, così come avvenuto per le acque marino-costiere, non sono ancora stati definiti criteri oggettivi, né procedure chiaramente definite per distinguere le diverse classi di qualità. Per i corsi d’acqua, tra l’altro, nel decreto non viene più citato l’I.B.E. (Indice Biotico Esteso) come metodo per la determinazione della qualità biologica attraverso i macroinvertebrati bentonici;

anche per gli altri elementi biologici non è stato stabilito uno specifico indice da utilizzare. Il Decreto demanda al Ministero dell’Ambiente la “stima dei valori” degli elementi di qualità biologica per ciascuna categoria di acque superficiali.

In ogni caso, fermo restando che rimane in vigore l’obbligo di attuare il monitoraggio chimico-fisico e chimico, alla luce della nuova normativa assume grande importanza il monitoraggio di alcuni indicatori biologici che non erano considerati nel decreto del 1999. Si tratta per esempio del fitoplancton, di macrofite e fitobentos e della fauna ittica, oltre ai macroinvertebrati bentonici per altro già previsti dal decreto 152/1999.

Tuttavia a livello nazionale (se si esclude l’IBE), non vi sono attualmente criteri e procedure definitive per la classificazione in base a tali indicatori biologici.

La definizione di qualità ambientale richiede poi, ai sensi della direttiva 2000/60/CE, una caratterizzazione iniziale basata sul concetto di ecoregione, di tipizzazione e di individuazione dei corpi idrici di riferimento, analisi complessa ed attualmente in fase di completamento per il territorio siciliano che dovrà contribuire a portare alla nuova classificazione.

Attualmente, la classificazione delle acque superficiali attinge sia dalla nuova che dalla vecchia normativa, laddove quest’ultima non fornisca elementi o criteri sufficienti per giungere ad una valutazione della qualità delle acque. Lo Stato Ecologico (SECA) dei corsi d’acqua è determinato ai sensi del D.Lgs. 152/99 ossia in base alla complessità degli ecosistemi acquatici, della natura fisica e chimica delle acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del flusso idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando comunque prioritario lo stato degli elementi biotici dell’ecosistema. Per una valutazione dello stato ecologico viene utilizzato l’Indice Biotico Esteso (I.B.E.). La classificazione dello stato ecologico viene effettuata incrociando il dato risultante dai macrodescrittori (LIM)(cfr.

Figura 37) con il risultato dell’I.B.E. (cfr. Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), prendendo come riferimento il risultato peggiore secondo la tabella seguente tra quelli derivati dalle valutazioni relative ad I.B.E. e macrodescrittori e attribuendo all’indice SECA (cfr. Figura 39) diversi colori a seconda della classe di qualità.

Figura 37 - Rappresentazione cartografica dell’indice LIM nei fiumi siciliani monitorati (Fonte: Elaborazione e dati ARPA Sicilia)

Figura 38 - Rappresentazione cartografica dell’indice IBE nei fiumi siciliani monitorati

Figura 39 - Rappresentazione cartografica dell’indice SECA nei fiumi siciliani monitorati

Figura 40 - Rappresentazione cartografica dell’indice SACA (Stato Ambientale Corsi d’Acqua) nei fiumi siciliani monitorati

Per quanto concerne la classificazione e lo stato di qualità dei corpi idrici superficiali significativi presenti nel bacino del Bacino Idrografico), ove ricade il territorio di Centuripe, la stazione di monitoraggio denominata “Ponte Biscari 100” (in territorio di Centuripe - le coordinate geografiche sono rispettivamente 481689E 4169521N) risulta quella di riferimento al fine della valutazione dello stato ambientale del Simeto in prossimità di Centuripe.

Figura 41 - Distribuzione territoriale delle stazioni di monitoraggio dei corsi d’acqua.

Figura 42 – Posizionamento della stazione all’interno del bacino.

Centuripe

Figura 43 - Stazione di monitoraggio Simeto 100

Tabella 3– Classificazione dello stato ecologico ed ambientale (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Figura 44 – Carta delle stazioni di monitoraggio e della classificazione corpi idrici superficiali significativi (Fonte: Piano di Tutela delle Acque)

I risultati relativi al calcolo dell’impatto antropico, in forma concentrata e diffusa, per il Fiume Simeto sono sintetizzati nelle figure e tabelle di seguito riportate.

Il carico organico prodotto a scala di bacino (Figura 45) è addebitabile in modo paragonabile agli scarichi di origine urbana non sottoposti a trattamento (33%), a quelli produttivi che trovano recapito nelle acque superficiali (31%) e infine agli scaricatori di piena (23%).

Il carico trofico (Figura 45) è invece riconducibile principalmente alle aree agricole coltivate, il cui contributo, rispettivamente per l’azoto e il fosforo, ammonta al 92% e al 69% del carico totale a scala di bacino.

Il carico trofico riversato nel sottosuolo (Figura 46), per quanto riguarda l’azoto, deriva dalle attività agricole (88%), mentre per il fosforo esso è quasi esclusivamente legato alle attività domestiche in forma diffusa (94%).

In termini di contributi specifici, le concentrazioni calcolate per le acque superficiali (Figura 47) evidenziano moderati valori di BOD alla foce, principalmente grazie alla elevata percentuale di trattamento a cui sono sottoposti i reflui veicolati da reti fognarie e alla diluizione garantita anche in periodo estivo dalle portate in alveo di origine meteorica.

Figura 45 – Ripartizione dei carichi al ricettore nelle acque superficiali (in %) (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Figura 46 – Ripartizione dei carichi al ricettore nelle acque profonde (in %) (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Figura 47 – Concentrazioni medie mensili acque superficiali (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Figura 48 – Carichi medi mensili acque profonde (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Dalle tabelle seguenti è possibile ricavare il peso del Comune di Centuripe ai carichi prodotti a scala di bacino.

Tabella 4– Carichi potenziali domestici in fognatura. (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Tabella 5– Carichi potenziali di origine produttiva. (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Tabella 6– Scarichi produttivi in fognatura (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Tabella 7– Scarichi produttivi nei corpi idrici (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Tabella 8– Carichi potenziali diffusi di origine zootecnica (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Tabella 9– Carichi effettivi concentrati di origine domestica (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Tabella 10– Carichi effettivi concentrati di origine domestica (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Tabella 11– Carichi effettivi concentrati di origine produttiva (Fonte: Piano di Tutela delle Acque della Sicilia)

Come già anticipato al paragrafo sulle acque sotterranee, la Regione Siciliana ha provveduto a redigere l'aggiornamento del "Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia", relativo al 2° Ciclo di pianificazione (2015-2021).

Per quanto riguarda i corpi idrici superficiali, dal 2011 al 2014 ARPA Sicilia ha monitorato e determinato lo stato di qualità ecologico e chimico per 113 corpi idrici. Si riportano pertanto, a seguire, con evidenziata l’area di interesse, le risultanze di tale attività di monitoraggio.

Figura 49 – Carta delle pressioni dei corpi idrici superficiali (fonte: Aggiornamento Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia)

Figura 50 – Carta dello stato ecologico dei corpi idrici superficiali (fonte: Aggiornamento Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia)

Figura 51 – Carta dello stato chimico dei corpi idrici superficiali (fonte: Aggiornamento Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia)