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4. IL CONTESTO AMBIENTALE

4.3 S UOLO

4.3.7 Uso del suolo

Nell’ambito dello studio agricolo forestale propedeutico a supporto della revisione del PRG di Centuripe sono stati individuati cinque gruppi omogenei in cui la vegetazione è stata descritta sulla base dell’uso prevalente, suddivisa in:

1. Coltivi.

Trattasi di tutte quelle aree in cui le colture agricole, per quanto marginali, sono ancora oggi sfruttate razionalmente con interventi periodici e costanti con uno sforzo imprenditoriale che per lo più è legato al nucleo familiare del proprietario coltivatore. Lo scenario agricolo del territorio, che aveva trovato la sua massima espressione

specialistica negli agrumeti e seminativi, si è oggi fortemente ridimensionato, per effetto dei mutati orientamenti produttivi e delle nuove tecniche di gestione colturale. Le imprese agricole di Centuripe non sono riuscite ad inserirsi in un contesto intensivo ad alta capacità di investimenti e di reddito, vuoi per l'indisponibilità di territori idonei alle nuove esigenze, vuoi per l'assenza di una classe imprenditoriale adeguata. Probabilmente una politica di cooperazione tra aziende e una adesione a regimi di qualità, sarebbe la svolta imprenditoriale corretta per affrontare il mercato attuale sempre più esigente in termini di quantità di prodotto richiesto e qualità certificata.

Nel Censimento 2010 nel territorio del Comune di Centuripe risultano destinati all’attività agricola circa ha 10858,36, di cui 9756 ha di S.A.U. (Superficie Agricola Utilizzata) ed il resto occupato da boschi ed incolti. Della S.A.U. circa 4650 Ha sono destinati a seminativi, 3142 ha sono destinati alle colture legnose (799 ha ad olivo, 2065 ha ad agrumi, 237 a vite, e 232 a fruttiferi), 1950 a prati permanenti e pascoli ed il resto (4,8 ha) a orti familiari e ad arboricoltura da legno annessa alle aziende agricole (48 ha). Dal censimento risultano circa 939 ha di superficie agricola non utilizzata e altre superficie.

Risulta comunque evidente che l’agricoltura nel territorio comunale è una delle attività prevalenti è come tale va tutelata e valorizzata al fine di evitarne la ulteriore frammentazione delle superfici agricole e delle aziende. Inoltre non deve essere dimenticata la importantissima funzione che le aziende agricole svolgono sulla conservazione del territorio e del paesaggio.

2. Coltivi abbandonati.

Le aree con coltivi abbandonati sono caratterizzate dalla presenza di piante di diffusione agricola ancora vitali per lo più in stato di recente abbandono. Non si sottace la potenzialità agronomica del sito e la possibilità che nel breve periodo, con investimenti non eccessivamente onerosi, possa essere riconvertito all’uso agricolo produttivo. 3. Aree non coltivabili a vegetazione erbacea o arbustiva.

Questa tipologia è risultata diffusa nel territorio comunale, nelle zone a morfologia più acclive In questa tipologia sono state evidenziate tutte quelle zone ricadenti su rocce affioranti o zone in erosione ove prevalgono specie erbacee e arbustive sclerofile appartenenti alla macchia bassa ed alla gariga. La vegetazione è ascrivibile agli ordini Stipetalia calamagrostis e/o Polystichetalia lonchitis.

4. Boschi.

In questa tipologia sono state considerate tutte quelle aree a bosco così come censite come censite dalla L.R.

16/96 e dal D.lgs 227/01.

Sono aree coperte prevalentemente da formazioni riparie, localizzate lungo i corsi d’acqua presenti nel territorio comunale. Si tratta di popolamenti a prevalenza di specie mesoidrofile e mesoxerofile caratterizzate dalla presenza di specie codominanti quali il salice ripario a arbustivo (Salix pedicellata) e le formazioni a tamerice africana ed oleandro.

Sono cenosi con funzione di protezione che hanno un importante ruolo nella regimazione delle acque, nel diminuire i fenomeni erosivi e di limitare il trasporto solido. Inoltre fungono da corridoi ecologici quali aree di rifugio e habitat per molte specie animali, in particolare in contesti, quali quello descritto, caratterizzati da paesaggi più poveri ed antropizzati.

Altre aree presenti e censite come bosco sono quelle caratterizzate dalle macchie ed arbusteti mediterranei, localizzate nella parte più a nord del territorio comunale. Sono cenosi di origine secondaria di invasione di soprassuoli un tempo coltivati o pascolati. La loro presenza è spesso frammentata per la presenza di seminativi e pascoli.

Sono caratterizzati dalla prevalenza di una o più specie legnose sempreverdi o caducifoglie estive mediterranee, adatte a vegetare in condizioni stazionali aride e povere.

5. Aree edificate e/o urbanizzate.

Sono le zone ormai prive di interesse agricolo e forestale in quanto urbanizzate per i diversi usi legati agli interessi edilizi e residenziali (edifici urbani, strutture sportive, posteggi, depositi all'aperto, etc.).

Aree interessate da coltivazioni agricole-forestali Coltivazioni agricole

Dal confronto dei dati statistici del Censimento dell’agricoltura relativi all’ultimo ventennio le superfici destinate alle colture legnose nel territorio del Comune di Centuripe hanno subito la seguente evoluzione:

Anno

Colture (%)

Seminativo Colture Legnose Prati e pascoli Totale

2000 61,2 29,0 9,8 100

La contrazione dei seminativi tra i due inventari non è in realtà veritiera. In termini di superficie, infatti, i seminativi hanno subito un incremento di oltre 1000 ettari, in quanto la superficie utilizzata per le coltivazioni è stata incrementata. In percentuale, hanno accresciuto maggiormente la loro superficie coltivata le coltivazioni legnose ed i prati permanenti e pascoli. Nella realtà l’incremento dei prati permanenti e pascoli ed il decremento dei seminativi spesso sono associati al tipo di rilievo o al periodo del rilievo, in quanto il riposo o le rotazioni tra le colture fanno censire la proprietà verso l’una o l’altra categoria.

Nella categoria coltivazioni legnose, nonostante percentualmente non si riscontri alcuna differenza rispetto alla superficie totale coltivata, tutte le coltivazioni presenti hanno subito un incremento di quasi il doppio.

Spesso per ovviare ai problemi morfologici le coltivazioni, soprattutto agrumeti e frutteti, sono coltivati con il sistema a terrazze, che spesso ne caratterizzano il paesaggio, oltre a costituire una insostituibile tipologia di sistemazione del suolo che svolge azione antierosiva.

Frutteti e Colture consociate

Il dato in aumento dei fruttiferi, rilevato nei dati ISTAT dell’ultimo ventennio, è spiegabile con la riduzione progressiva della estensione delle aziende che si caratterizzano per la coltivazione di specie diverse di fruttiferi, con prevalenza di drupacee (pesco, ciliegio, susino, mandorlo), e secondariamente di pomacee (melo, pero) ma anche in promiscuità consociate alla vite, all’ulivo, agli agrumi. In questi casi in cui è impossibile stabilire una prevalenza di una coltura sull’altra sono stati inseriti in cartografia con la colorazione relativa a “Frutteti”.

Oliveti

Questa coltura, come si vede anche dai dati statistici, ha avuto nell’ultimo decennio un decremento di superfici.

L’olivo è presente quasi ovunque sia negli agrumeti, nei frutteti persino nei prati permanenti, con funzione di frangivento, o lungo le strade ed i confini. Si tratta per lo più di piccoli appezzamenti, spesso limitrofi a case d’abitazione o di villeggiatura più che di colture vere e proprie, gestite interamente a livello familiare, il cui prodotto è destinato quasi esclusivamente all’autoconsumo o tutt’al più alla vendita diretta dell’olio al frantoio.

Agrumeti

Gli agrumeti com’è noto sono una coltura tipica della Piana di Catania, la cui diffusione nei decenni passati, è stata giustificata dagli elevati redditi che si riusciva ad ottenere, nonostante gli elevati costi di produzione.

Negli ultimi decenni il crollo dei prezzi degli agrumi, a fronte di un incremento esponenziale dei costi, e la epidemia del virus della Tristeza (Citrus tristeza Virus) ha costretto gli agricoltori a convertire tali coltivazioni o ad abbandonarle (nonostante sia stato previsto un aiuto economico da parte della Regione, purtroppo poco tempestivo).

Gli agrumeti presenti sono ubicati nella zona a sud e a Est del territorio comunale, nelle zone maggiormente pianeggianti e limitrofe ai corsi d’acqua principali (F. Simeto e suoi affluenti). Sono coltivi dotati di impianto d’irrigazione per aspersione sottochioma e di vasche in terra o in cemento per l’accumulo delle acque irrigue.